Censin said:

Stessa fonte: catena di montaggio della 600 alla Fiat Mirafiori, anni 50 o 60

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la 600 in secondo piano ha gli indicatori di direzione sui parafanghi, quindi appartiene alla 1^-2^ serie (dalla 3^ in poi li avrà sulla fiancata), per cui sicuramente anni '50 (marzo 1955-febbraio 1959)

Censin said:

Stessa fonte: catena di montaggio della 600 alla Fiat Mirafiori, anni 50 o 60

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Interessante la regolare alternanza in linea di montaggio di una vettura normale ed una Multipla. Chissà se la cosa ha un senso ed una spiegazione?

Breus said:

Interessante la regolare alternanza in linea di montaggio di una vettura normale ed una Multipla. Chissà se la cosa ha un senso ed una spiegazione?

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Me lo son chiesto anch'io! La risposta la potrebbe dare solo chi in quel periodo lavorò a quella catena....

Ancora dalla mostra in questione: tempo fa era stata pubblicata la foto del corteo inaugurale delle nuove Fiat 500 nel 1957, in procinto, passando davanti alla filiale Fiat,.di svoltare da corso Bramante in corso Unione Sovietica; sotto, vediamo invece la destinazione finale del corteo, davanti alla Palazzina di Stupinigi (con altri modelli Fiat)

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Da "Torino Storia" di questo mese: così "La Stampa" nel gennaio del 1964 immaginava dovesse essere, nel 2000, il nuovo Centro Direzionale nella zona Porta Susa - corso Inghilterra, irto di grattacieli come una Manhattan subalpina



un progetto che finì per partorire il grattacielo Sip di corso Inghilterra e quello Rai di via Cernaia.....salvo ora il nuovo di Intesa San Paolo!

Ancora dalla mostra "nonsolo canzonette": per dimostrare la versatilità della 600 Multipla, eccola con un motoscafo sul tetto!

Censin said:

Me lo son chiesto anch'io! La risposta la potrebbe dare solo chi in quel periodo lavorò a quella catena....

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Ho lavorato per oltre 40 anni in ambito FIAT, anche se principalmente in IVECO e poco a Mirafiori, e posso dire che in tutti gli stabilimenti FIAT per i dipendenti era tassativamente proibito fotografare, se non in casi eccezionali (tipo family day) e che le foto di interni poi pubblicate erano scattate da fotografi professionisti dopo aver ottenuto specifica autorizzazione dalla direzione del Personale.
Le riprese erano effettuate sotto diretto controllo di addetti dell'ufficio personale e preventivamente concordate una per una.
In queste occasioni venivano effettuate preventivamente pulizie e tinteggiature straordinarie da ditte specializzate (queste facevano parte del mio lavoro) e i dipendenti che venivano inquadrati indossavano divise nuove fornite per l'occasione.
Dalla osservazione di questa foto posso dedurre che il luogo non è la linea di montaggio, ma una zona ad essa laterale adibita a deposito temporaneo delle vetture che, uscite dalla linea di montaggio, dovevano essere "collaudate",
I personaggi con tuta bianca nuova sono i "collaudatori", visibilmente in posa studiata, che, dopo un primo controllo visivo al veicolo, lo mettono in moto ed effettuano il "giro" di collaudo.
Certamente anche l'alternanza di 600 multiple e normali fa parte della "messa in scena" e non è affatto detto che tutte le vetture visibili nella foto siano uscite dalla stessa linea di montaggio e nello stesso periodo.

Trattasi di linea di finizione, alla quale accedono le vetture, portate da un addetto, uscite dalla catena di montaggio. In una stessa catena di montaggio vengono assemblate uno o più modelli diversi, tipi quattroporte e ghibli alla Maserati o, a suo tempo,per un breve periodo, uno, panda e y10 a Mirafiori. Esistono /esistevano diverse linee di finizione, ognuna delle quali, serviva la linea di montaggio corrispondente. L'addetto alla linea di finizione controlla che non ci siano bolli, righe, anomalie e soprattutto, ogni vettura ha un libretto di lavorazione (in gergo, ai tempi, lasagna ) dove viene scritto, o timbrato, dall'effetto linea di montaggio, se la sua lavorazione è ok o ko, nel qual caso deve essere fatta la riparazione da un addetto alla revisione e certificato il buon esito della stessa. L'addetto alla f inizione in sostanza controlla che sia tutto a posto e fa indirizzare l'auto verso la destinazione corrispondente allo stato della vettura. Ci sono innumerevoli piccoli aggiustamenti da fare prima di portare la vettura alla spedizione. Ad esempio succede che manchi momentaneamente il tipo di pneumatici richiesto e che ne vengano montati altri provvisori, per non fermare il ciclo di produzione; verranno sostituiti appunto dopo che la vettura abbia passato tutto il ciclo di montaggio, compresa la linea di finizione. ultimamente l'addetto al montaggio Non usa più timbrare il foglio di lavorazione per dare l'ok, avviene automaticamente tramite un computerino a bordo linea, uno per ogni addetto; se non si esegue correttamente il ciclo di lavorazione il computer da il ko e la linea si ferma, finché non la si riavvia con un pulsante, naturalmente dopo aver certificato di aver eseguito il lavoro. Anche il materiale si richiede tramite computerino

^^

Da una breve (e parziale) ricerca, non sembra che nel punto indicato esistesse una cascina, o almeno non una di quelle di epoca remota...

A "occhio" sembrerebbe più un basso fabbricato di epoca fine-ottocentesca, ad uso industriale.

Lungo le strade ci si imbatte ancora ad oggi a cippi stradali più o meno antichi.
Standardizzati nelle forme e nelle dimensioni secondo precise normative (per quelli militari è descritta con dovizia di particolari anche l'altezza della parte da inserire nella terra) questi quelli che ho osservato:

Corso Romania, SS 11


Per circa due anni è rimasto indegnamente "decapitato".



SS 23



Strada S. Margherita


(simile a Buriasco)


Moncalieri.



Antica strada di Settimo e Chivasso (fonte Museo Torino)

Dalla mostra "Nel mirino" all'ex Opera Munifica Istruzione: Italia 61: la monorotaia



così la vidi, dodicenne, all'Esposizione, viaggiandoci anche sopra. Colpiva la sua silenziosità: arrivava sulla testa senza quasi rumore.....Se chiudo gli occhi, mi sembra di risentirla col suo ronzio...

Stessa fonte: una panoramica di Italia 61, ripresa probabilmente dai palazzi di via Ventimiglia; sullo sfondo il Palazzo a Vela

Stessa fonte: dall'interno del Palazzo del Lavoro, una delle colonne ripresa dal disotto in su

Stessa fonte: interno della Mostra del Lavoro, nel Palazzo del Lavoro

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Stessa fonte: i cantieri di Italia 61 in allestimento, segnalati nelle vie adiacenti

In occasione del 70mo anniversario della tragedia di Superga, alcune foto scattate alla mostra "Nel mirino", riferentesi al teatro della sciagura



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Mi chiedo: si saranno resi conto, gli sventurati passeggeri ed equipaggio del velivolo, della loro fine? Forse (ed è meglio così), solo i piloti, che si videro venire incontro il pendio della collina, senza poterlo evitare....

E altre, nella stessa occasione, riferentesi ai funerali solenni











e come la notizia venne data dai giornali dell'epoca ( antecedente alla televisione, ancora allo stadio sperimentale)

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Dall'Almanacco Piemontese di questo mese: prima guerra mondiale: donne al lavoro nello stabilimento Fiat di corso Dante, in sostituzione della manodopera maschile richiamata sotto le armi

Per quanto riguarda ancora la sciagura aerea di Superga, occorre tener conto del fatto che 70 anni fa la tecnologia aeronautica era ancora piuttosto arretrata, in particolare riguardo la sicurezza: l'applicazione del radar (che forse se ci fosse stato avrebbe potuto evitare il disastro) venne in seguito, proprio per il ripetersi di incidenti gravi in condizioni di scarsa visibilità; molti in effetti ancora consideravano le vie del cielo tutt'altro che sicure!
Anche i primi radar, del resto, erano tutt'altro che precisi! Lo dimostra in questo caso un disastro non aereo ma marittimo, quello dell'"Andrea Doria" nel luglio 1956, con una collisione dovuta proprio a un'errata lettura dello strumento da parte del pilota.

Sbaglo, oppure da quando l'Archivio di Stato ha ristrutturato il suo sito le mappe non sono più scaricabili con il metodo MCQVISION??? hno: