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#8821 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Ma, nella primavera del 1940, pochi sembravano rendersi conto della minaccia incombente; come si vede dalle foto seguenti, scattate nelle settimane immediatamente prima della dichiarazione di guerra, in cui si vede la gente tranquilla e rilassata
In piazza San Carlo angolo via Mario Gioda (ora Giolitti) ![]() Uploaded with ImageShack.us In via Roma ![]() Uploaded with ImageShack.us nei giardini di piazza Carlo Felice ![]() Uploaded with ImageShack.us nessuno sembra presagire le prove terribili che sarebbero venute negli anni seguenti; anche le prove di allarme e attacco aereo, come questa all'angolo tra via Lagrange e corso Vittorio ![]() Uploaded with ImageShack.us sembravano seguite più per curiosità che altro. Evidentemente tutti stavano alla fiducia inculcata dal regime, per cui si trattava di "una guerra lampo; nel giro di qualche settimana, un paio di mesi al massimo, tutto finito con una grande vittoria". Mi raccontava una collega di lavoro anziana (classe 1925) che, all'epoca, se qualcuno starnutiva, al posto dell'augurale "salute!" bisognava esclamare "vincere!", al che lo starnutitore, invece del rituale "grazie", rispondeva "vinceremo". Qualche mese dopo l'inizio della guerra, iniziarono le prime difficoltà di approvigionamento alimentare, al che si cercò di ovviare con iniziative tipo questa delle "massaie rurali" sotto i portici di via Roma ![]() Uploaded with ImageShack.us Il peggio, lo sappiamo, arrivò poi negli anni seguenti! |
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#8822 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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#8823 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Si è accennato all'allora arcivescovo di Torino, il card. Fossati, che peraltro aveva già avuto un difficile rapporto con le reliquie sacre!
Infatti, giunse a Torino nel 1931, destinato dall'allora pontefice Pio XI a succedere a mons. Gamba, deceduto improvvisamente qualche mese prima, alla guida dell'arcidiocesi torinese; qui lo vediamo al suo arrivo in piazza Vittorio, sul "landò" ![]() Uploaded with ImageShack.us mons. Fossati (sarebbe stato creato cardinale due anni dopo, nel 1933) proveniva già dall'arcidiocesi di Sassari; il trasferimento si era reso necessario per, così dire, incompatibilità, avendo messo in dubbio l'autenticità di alcune reliquie custodite nella cattedrale della città sarda urtando così la suscettibilità dei fedeli locali. Il card. Fossati passò gli anni della guerra e del dopoguerra (fu lui ad amministrarmi la Cresima nel 1957) e ancora del boom economico, fino alla sua morte nel 1965; fu l'ultimo (almeno finora) arcivescovo torinese a rimanere in carica fino alla sua morte. |
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#8825 |
Registered User
Join Date: Jan 2011
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Macerie dell'officina Vanchiglia in corso Regina Margherita dopo i bombardamenti, Torino anni '40 (Archivio storico Italgas, Fondo Italgas)
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#8826 | |
Registered User
Join Date: Nov 2012
Location: Turinopoli
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Dai "vecchi" di Ceres ho sentito storie raccapriccianti dei momenti successivi alla schianto: per precedere i tedeschi e i fascisti, la gente del posto mossa dalla fame e dal bisogno, compii una vera e propria razzia del contenuto del velivolo e degli effetti personali dei piloti. In particolare la fede di uno di loro fu portata via...con tutto il dito per non perdere tempo prezioso. Su come, vi lascio immaginare. La montagna difficilmente regala qualche rottame da osservare, a parte qualche pezzo di fusoliera arrugginito se si è fortunati. |
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#8827 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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#8828 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Un commento alle foto da me postate al #8821:
Nella prima foto (p.za San Carlo ang. v. Mario Gioda) si vede sullo sfondo un prete con la "talare"; ricordo che la "talare", o tonaca, fu l'"uniforme" obbligatoria per tutti i sacerdoti , anche "fuori servizio", fino al 1964, quando l'allora pontefice Paolo VI autorizzò l'uso del clergyman, già in uso negli ambienti protestanti. Ricordo ancora, a scuola, vedere la prima volta in clergyman l'insegnante di religione (allora sempre rigorosamente un sacerdote) fu quasi traumatizzante! Nella foto dell'esercitazione antiaerea di via Lagrange ang. corso Vittorio si vede un tram della linea 15 intento a svoltare da via Lagrange in corso Vittorio; tale istradamento (via Lagrange in direzione Sud, via Carlo Alberto in quella opposta) durò fino al 1950, quando venne deviato per corso Re Umberto, piazza Solferino e via San Francesco d'Assisi per eliminare il passaggio nel "budello" di via Palazzo di Città. |
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#8829 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Così pure, altri che erano preda di accessi di tachicardia al solo sentire il rumore di un aereo, anche di linea, o di un elicottero. Dei mitragliamenti a bassa quota ho già parlato a proposito dell'attacco al trenino di Giaveno nel gennaio 1945 alla periferia di Orbassano; questi attacchi facevano parte di una vera e propria strategia, attuata dagli Alleati nell'ultimo periodo di guerra (1944 - 1945), fissata alla conferenza di Casablanca, per ostacolare l'attività delle fabbriche rendendo quanto più difficili e pericolosi gli spostamenti di quanti, lavorando in fabbrica, sfollavano la sera per sfuggire ai bombardamenti. Forse il volto più crudele delle guerre moderne; una strategia che abbiamo visto purtroppo applicata recentemente nelle guerre balcaniche dell'ex Jugoslavia (vedi, nel 1999, l'attacco al treno a Sud di Belgrado, o i ripetuti attacchi al tram di Sarajevo (che comunque, non smettendo mai di circolare, divenne uno dei simboli della resistenza alla guerra)). |
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#8830 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Della linea tranviaria 2 ho già avuto modo di parlare, a proposito di foto postate delle Molinette. Infatti, la linea nel corso della sua esistenza subì diverse variazioni di percorso e di capilinea, finendo con la soppressione nel 1956, quando andava appunto dalle Molinette alla Chiesa della Salute.
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#8831 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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[QUOTE=Modestino Balabam;100943194]In questo breve video dell'Istituto Luce, gli effetti dei bombardamenti alleati dell'agosto del 1943:
http://www.youtube.com/watch?v=FTebFyammMs ...Nel video si vede il bombardamento della Biblioteca Civica; venne ricostruita, nello stesso sito, nelle forme attuali, nel 1960. |
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#8832 |
Registered User
Join Date: Jan 2011
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ma sotto i portici ci passava qualcuno quando non pioveva?notare in basso a sinistra l'insegna del teatro rossini
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#8833 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Il teatro Rossini; altro luogo di cultura cittadino "vittima" dei bombardamenti, che distrussero completamente tutto l'isolato tra via Po, via Accademia e via San Massimo. Nel dopoguerra non più ricostruito, al suo posto aperta la via (cieca) Ozanam.
Ecco come si presentava il tratto di via Po in cui era il teatro poche settimane dopo la liberazione, nel maggio 1945 ![]() Uploaded with ImageShack.us Last edited by Censin; March 8th, 2013 at 09:00 PM. |
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#8834 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Anche le scuole pagarono un tributo non indifferente alle incursioni aeree belliche.
Si è già detto dell'istituto "Sommeiller", la cui sede in corso Oporto (ora Matteotti) andò completamente distrutta, e venne poi ricostruito negli anni 50 nell'area ex Stadium. In borgo San Salvario, ebbe la peggio il plesso scolastico formato dall'Istituto Professionale "Giulio" e dall'Istituto magistrale "Regina Margherita", situato tra via Valperga Caluso, via Belfiore, via Bidone e via Saluzzo; un complesso nuovo, ultimato nel 1935 in pieno stile "littorio"; nel 1942, un bombardamento ridusse in macerie tutta l'ala su via Saluzzo (allora intitolata a Lucio Bazzani) e parte di quella su via Valperga Caluso. Per proseguire l'attività scolastica in qualche modo, come soluzione provvisoria venne mantenuto in loco il solo istituto professionale "Giulio" ,mentre il Magistrale "Regina Margherita" venne ospitato all'ultimo piano della scuola elementare "Silvio Pellico", il che consentiva peraltro ai "tirocinanti" dell'ultimo anno magistrale di fare facilmente pratica, scendendo di qualche piano, tra le classi elementari della scuola. Italianamente, questa soluzione "provvisoria" andò avanti nel dopoguerra, per tutti gli anni 50, in quanto la ricostruzione era frenata dall'incertezza legislativa sul destino dell'istituto magistrale, in un periodo di ventilate riforme scolastiche anche delle medie superiori. A metà anni 60, superati finalmente gli indugi, l'ala distrutta venne ricostruita (mantenendo però uno spazio "aperto" su via Valperga Caluso, come tutti i nuovi edifici costruiti su quella via, importante asse di comunicazione verso borgo San Secondo e Crocetta in quanto immette al cavalcavia di corso Sommeiller) e il "Regina Margherita" tornò nella sua sede. |
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#8835 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Riguardo all'elementare "Silvio Pellico", di cui ho già parlato in precedenza postando anche una foto d'epoca degli anni 20, bisogna dire che scampò quasi miracolosamente alla distruzione durante un'incursione! Una bomba infatti, sfondato il tetto, penetrò per due piani, fermandosi poi al primo, incastrata nella pedana di una cattedra, senza esplodere; venne poi disinnescata dagli artificieri e fatta esplodere all'aperto in luogo inoffensivo. I danni, tutto sommato leggeri, vennero prontamente e perfettamente riparati.
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#8836 | |
Registered User
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#8837 |
Registered User
Join Date: Jul 2010
Location: Turin
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Non c'entra molto con i bombardamenti della IIGM e neanche con Torino sparita, infatti si tratta di Moncalieri...
"Evoluzione del Borgo Navile, dagli splendori dell'antichità alla cozzaglia della modernità" Da notare nel dipinto in alto, sulla destra, già nel XVIII secolo andavano di moda i tendoni verdi sui balconi ![]() ![]() |
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#8838 |
Cinico user
Join Date: Aug 2007
Location: Torino - Spina 3
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#8839 |
Registered User
Join Date: Jan 2011
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foto, torino |
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