turtu63

la Fiat in corso Settembrini è nata dopo

loslurpsullasinistra

se e il lato nord no

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TORINO:
Municipality: 900 000; City: 5 248 000 <---
Metropolitan Area: 7 400 000
1st in Italy | 5th in European-Union | 7th in Europe | 68th in the world

Breus

E già che ci siamo mettiamo anche posto la gavada contenuta nella didascalia.

Mi dice il dito mignolo che non è presso il Lingotto, ma in corso Massimo d'Azeglio angolo corso Dante, di fronte agli stabilimenti FIAT. Il tram 7 non faceva capolinea lì, ma alle ore di uscita dei turni l'ATM accodava diverse vetture di varie linee (fra cui la 7) sul binario di servizio che c'era in corso Dante. A sinistra della foto si vede un tram della linea di corso Massimo.
Oggi la casa che si vede nella foto c'è ancora. https://www.google.it/maps/@45.04648...85VVFXBhoA!2e0

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turtu63

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Fabry Turin

Due foto della vecchia via Livorno : la prima a fianco della chiesa "le Stimmate di San Francesco", la seconda dalla fine della via verso sud.

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"Come with me I need you, I fear the dark and I live all alone. I'll give you wine and food too, and something special after if you like"

"Seems Helen of Troy has found a new face again"

Modestino Balabam

A partire dalla prima metà degli anni '50 lo stabilimento di Mirafiori iniziò la sua espansione verso Sud, con la creazione dei capannoni adibiti allo stampaggio delle lamiere e successivamente a quelli dedicati alle meccaniche.
Un ulteriore sviluppo ci fu anche nell'area detta Mirafiori Nord (divisa da quella Sud da corso L.Settembrini come già accennato) con l'ampliamento in direzione di corso Orbassano.
Prima di suddetta espansione sul corso si poteva ammirare questo edificio che nella foto postata da Turtu si vede in parte e di cui abbiamo già discusso:



Ovviamente è il Sanatorio San Luigi Gonzaga, edificato nel 1909 (all'epoca in una zona decisamente disabitata) e trasferito nell'attuale sede per far posto al gigante della FIAT.

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giuseppe tubi

A metà degli anni 50 a causa dell'ampliamento degli stabilimenti sorse anche la Centrale Termica Media Pressione (CTMP) con le turbine e i generatori di corrente, posta di fronte alla già esistente CT Alta Pressione che si vede nella foto, dove lì si vedono ancora serbatoi di combustibile. E naturalmente la nostra seconda ciminiera, che doveva essere alta 96 metri come la vecchia ma fu alzata in corso d'opera di 10 metri. Non so se all'epoca della foto esistesse già la centrale termoelettrica o facessero solo vapore tecnologico.
In seguito, mi pare negli anni 60, fu realizzato il complesso dei forni di incenerimento dei rifiuti industriali (principalmente fanghi e reflui) con la terza ciminiera (questa la realizzarono in cemento armato). Questo impianto fu smantellato negli anni 80 quando l'incenerimento fu realizzato in maniera più moderna e meno inquinante alle basse di Stura (impianto Stureco). Anche questo resistette fin verso il 2005 quando tutti i rifiuti cominciarono ad essere avviati a Melfi per saturare i due impianti realizzati nel nuovo complesso FIAT e togliersi un po' di grane a Torino.

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Toro1958

Nell'area fronte "zona uffici" ci sono ancora alcune isole con gli alberi, ora di alto fusto, originali del vecchio complesso del san Luigi (si vedono anche sulla vecchia piantina).

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Censin

Vabbè, prendo atto; devo dire che, pur abitando praticamente sul posto, non l'avevo riconosciuto! (Che vergogna!)
Per farmi perdonare, ripubblico questa foto (già postata sulla "ranocchia", che ora l'avrà eliminata) che mostra sempre l'uscita delle maestranze dalla Fiat di corso Dante, ripresa però su corso Massimo di fronte allo stabilimento; le vetture accodate sono in questo caso della linea 2 (quella già ricordata, soppressa nel 1956);




lo sfondo è completamente cambiato negli anni 50, quando i capannoni industriali e la ciminiera della foto scomparvero per far posto agli attuali grandi condomini

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Censin

Il San Luigi è esistito in quella sede fino a fine anni 60, quando venne trasferito nella nuova (e attuale) sede di Orbassano regione Gonzole, e tutta l'area venne incamerata dalla Fiat Mirafiori nella sua espansione.
Il vecchio San Luigi lo vidi una sola volta nel 1963, arrivandovi dal capolinea dell'allora 1 sbarrato (quello che oggi è del 10 e del 18); ricordo l'alto muro di cinta in mattoni, col cancello; sul davanti c'erano ancora i binari utilizzati dalle corse del "trenino" di Orbassano che facevano capolinea davanti al Sanatorio fino al 1958, e corso Orbassano era ancora stretto e a una sola carreggiata; successivamente (seconda metà anni 60) ci fu la rimozione dei binari e l'allargamento del corso.
C'è da dire che, con l'espansione della Mirafiori, la presenza sul posto di un sanatorio (che, per definizione, necessita di aria salubre e di zone verdi attorno) faceva davvero a pugni! Di qui la decisione di ricostruirlo in zona più periferica, anche se oggi, con la presenza dello scalo ferroviario e di insediamenti industriali, il problema si ripropone (ma, per trovare aree "intatte", si dovrebbe andare oggi almeno fino a Giaveno!).

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Censin

A chi, come vedo, conosce bene la realtà della Mirafiori, chiedo: che ne è stato della rete ferroviaria interna della "Feroce", che si diramava all'interno dal già ricordato raccordo su via O. Vigliani? Fino a qualche decennio fa, passando per via Settembrini e via Plava, si vedevano all'interno binari con relativa linea aerea, che ora sono scomparsi. La rete ferroviaria è stata forse interrata? Mi pare che attualmente vi sia un raccordo sotterraneo con lo scalo smistamento di Orbassano: dove passa esattamente?
Uno scalo ferroviario, non elettrificato, lo si vede ora passando su strada del Drosso, andando in direzione de Le Fornaci, quindi da qualche parte i binari devono andare....

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Toro1958

Lo scalo del Drosso, punto di carico e scarico ferroviario di Mirafiori è raccordato (galleria + esterno) dal 1986 con lo scalo merci di Orbassano); prima del 1986, invece, Mirafiori era collegato con il Lingotto con un lungo raccordo in superfice (dopo P.za Caio Mario) a doppio binario in via Onorato Vigliani ed attraversava anche C.so Traiano.
Nell'interno invece, dove c'erano i binari, è stato quasi tutto asfaltato senza (che io sappia) togliere le rotaie.

Invece quella del collegamento con Rivalta T.se è (solamente) una "mezza bufala" ... C'era infatti, alla fine degli anni '80 del secolo scorso, un dettagliatissimo progetto della Fiat Engineering (costo 20 milioni delle vecchie lirette di allora!) per collegare i due stabilimenti, di Mirafiori e Rivalta, con una tratta ferroviaria utilizzabile anche per il trasporto persone. Se ben ricordo ricalcava in parte l'attuale 'tangenziale' di Orbassano, passando in soprelevata nel centro della carreggiata (!!!), con nuovi ponti e gallerie. Il tutto si è fermato perché c'era già la volontà Fiat di abbandonare lo stabilimento di Rivalta, come produzione auto, inoltre i costi notevoli dovevano essere anche in parte assorbiti da FS e l'allora GTT che non ne hanno mai voluto sapere ...

mqc69

Un'altra diramazione ferroviaria abbastanza articolata e in disuso è quella che apparentemente collega la direttrice principale con gli stabilimenti Iveco di Strada delle Cascinette (dove è ancora decisamente presente, al centro della carreggiata). Purtroppo quella zona è quasi sempre esclusa dalle mappe, per cui non saprei dire in che periodo fosse stata realizzata... a giudicare dagli elementi superstiti direi anni '60.

https://www.google.it/maps/place/Str...f75017a0?hl=it

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“Open your eyes and then open your eyes again.”

Toro1958

Questi uffici erano in Corso Settembrini, si estendevano a destra e sinistra del corridoio per almeno 300 metri) ... ora penso che al loro posto ci sia una/due persone con un PC Cad/Cam e basta!!!

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turtu63

questa foto pare che sia sparita,la casa è tuttora in via Gubbio angolo via Luini,il campo è quello del Michelin Sport Club ,con ingresso da via Verolengo

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giuseppe tubi

I binari dentro la cinta di V. Settembrini si vedono in queste foto che postai l'anno scorso
http://www.skyscrapercity.com/showpo...ostcount=10760

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motori49

Grazie per le bellissime foto!!!!!!!!!!!!!!!!
purtroppo il problema sicurezza fino a metà degli anni 80 era pressochè sconosciuto, io ho lavorato per ben 37 anni nei cantieri e la prima volta che ci fu imposto l'uso del casco (pena una multa) ma non quello delle scarpe fu quando fui assunto dall' impresa UPIR (ora non esiste più) per la costruzione dei palazzi su via Gaidano e della piscina sempre interno Via gaidano nel lontano 1974
ma in tutte le altre imprese questo non accadeva , molte imprese usavano ancora i ponteggi in legno collegati tra di loro con delle catene (il termine giusto è GATTELLI) ponteggi usati ancora fino a qualche anno fa da un impresa di Torino molto importante
ora è migliorata la situazione ma ancora succedono gravi incidenti purtroppo

3g3

Un saluto a tutti ho avuto modo di curiosare sui vari raccordi FIAT citati.

Il collegamento ferroviario con lo scalo Drosso, ha l'ingresso sud qui

e qui quello nord

qui sino a qualche anno fa sostavano tradotte per carico/scarico rottami o fiancate di vetture.


In questa zona è presente un passaggio carrabile, molto grande, qui l'ingresso sud (si osserva in basso anche il sottopasso di via Anselmetti)

e qui l'ingresso nord:



A metà di corso Settembrini c'è un altro sotto passo veicolare (buio, fumoso e a senso unico alternato con semaforo), qui l'ingresso nord:

e qui quello sud:




A nord poi ci sono una serie di ingressi di cui non conosco la connessione:

zona parabolica ovest


zona ing.8 (sbarrato da tantissimi anni)


questo poi lo vedo solo ora su GH


credo che a parziale espiegazione di alcuni "misteri sotteranei", vada il fatto che fino al 2004/5 le vetture a fine linea, tramite catene, venivano trainate nel sottosuolo e riapparivano al Drosso, quindi deve esistere una certa rete sommersa.


In questa foto del comprensiorio sud trovate il punto in cui si girò il famoso salto con le mini di THE ITALIAN JOB) ed alcuni carri ferroviari abbandonati (al momento sono molti meno sul sito ma credo siano isolati dalla rete e ridotti a rottami)


Tracce di binari ci sono poi alla porta (porta che non ha numero tra la 7 e la 8) proprio su p.zza Caio Mario mentre all'interno non ci sono più tracce.
Altre in via la Manta sulle strade esterne ma all'interno e quasi tutti asfaltato.

Per il raccordo Iveco di strada delle Cascinette, questo è isolato dalla rete sin da fine anni novanta (non ho MAI visto un treno su quei binari) e dentro lo stabilimento è tutto asfaltato.

L'ultimo "acquisto" è il sottopasso Maserati di corso Allamano che collega lo stabilimento al parcheggio, ora adibito anche a deposito vetture in spedizione

Concludo con altre 2 curiosità presenti in questa foto:
-momunento eretto in occasione dell'inaugurazione di Mussolini
-ingresso del breve tratto di collaudo con pavè, sanpietrini, binari, ecc...




Altri "segreti" che spero di approfondire/visitare sono: il rifugio utilizzato sotto i bombardamenti esistente sotto la palazzina centrale ed il capannone a Beinasco con tutte le vetture "particolari" conservate, i prototipi, gli esemplari unici da Salone, le vetture rally, etc....



Saluti

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Censin

Beh, di questo non avevo mai sentito parlare! Rivalta è stato un classico esempio di cattivo insediamento industriale: nato quando ormai il boom era finito, in una zona già quasi "satura", appena nato (1969) dovette affrontare le traversie dell'"autunno caldo", e, di fatto, non "decollò" mai! Poi, dagli anni 70, l'espansione della Fiat nel Centro-Sud lo relegò a una posizione secondaria, fino alla sua malinconica fine...Certo, quando i "grandi" sbagliano, sbagliano pure "in grande"!

Censin

E rimanendo sempre nella zona di Orbassano: che ne è stato dello stabilimento Indesit che sorgeva appunto tra Orbassano e Rivalta? E' stato riutilizzato da altre aziende, o è stato abbattuto?