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#2701 | |||
Registered User
Join Date: Nov 2009
Location: San Salvario Town
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Riposi in Pace Lancia!
image hosted on flickr ![]() Quote:
Lo so che la nuova zona Lancia funziona, e anche bene, ma purtroppo la qualità dell' architettura è misera...e non per citare Gaber... ma abbiamo fatto di meglio negli ultimi 1000 anni! Quote:
![]() Dalla foto dell' expo 1898 che hai mostrato estrapolo un dettaglio: ![]() Ecco in tutta la sua bellezza l' Ergastolo di corso Dante citato qualche post avanti. E qui una foto buffa di Italia 61...molto fantascienza anni 60! ![]() dal sito : www.architetturaincitta.oato.it Quote:
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#2702 | |
Metro & Tram fan
Join Date: Feb 2008
Location: Torino, M1 Dante
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"Si può prendere in giro tanta gente per poco tempo, o poca gente per tanto tempo, ma mai tanta gente per tanto tempo" (cit.) |
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#2703 | ||
Registered User
Join Date: Jul 2009
Location: (per ora) Spina 4
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Con Photoshop si può fare, anche se le mappe, in base a come sono state effettuate le rilevazioni topografiche, spesso non collimano perfettamente se portate alla stessa scala ( senza contare eventuali rotazioni , anche se di alcuni minuti di grado, da correggere ). Per farti un piccolo esempio: per sovrapporre le due "porzioni" di mappe ( Doyen-Marchisio 1935 e GoogleMap ) di questo post mi ci è voluta una buona mezz' oretta di lavoro ( e se noti bene non è ancora tutto perfettamente allineato ). P.S. Ripensandoci, paradossalmente forse il più indicato per poter effettuare ciò che richiedi potrebbe essere un software di "morphing". Questi sono quei programmi che "trasformano" delle immagini in altre mediante dissolvenza ( il primo esempio che mi viene in mente è il video di M. Jackson "Black or white" ), semplicemente "agganciando" dei punti di riferimento tra l' immagine di partenza e quella di arrivo; più punti di "aggancio" vengono predisposti e più la" trasformazione" è dettagliata e precisa. Prendendo gli stessi punti di riferimento sulle due mappe, si potrebbe fare in modo che, a trasformazione avvenuta, le due mappe sarebbero perfettamente sovrapposte.................. Almeno credo. Last edited by Icopix; June 16th, 2011 at 01:00 AM. Reason: P.S. |
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#2704 | |
Registered User
Join Date: Nov 2010
Location: echevennoz
Posts: 311
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![]() (peccato che il ritorno alla democrazia non abbia portato l'abbattimento della torre littoria, anzi, abbia aumentato a dismisura il massacro del centro storico, riempito di edifici moderni criminalmente disarmonici con esso) |
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#2705 | |
Breùs, a la francaise
Join Date: Feb 2010
Location: 45°4'41"16 N - 07°40'33"96 E
Posts: 2,243
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Il fatto è che io riesco a coniugare fretta e pigrizia, così vorrei un programma che faccia collimare automaticamente mappe a scala differente. Almeno in modo approssimativo. Diversamente, oltre PhotoShop e similari, si può usare anche GoogleHeart, che è molto meno potente, ma infinitamente più semplice. Ma i tempi diventano biblici. Adesso cerco di capire qualcosa del morphing e di autocad, ma forse chiedo la luna, magari rossa, come quella di ieri, se ci fosse stata. ![]() Scusate l'OT, ma probabilmente l'argomento interessa anche ad altri. B. |
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#2706 | |
Registered User
Join Date: Nov 2009
Location: San Salvario Town
Posts: 750
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Per esèmpio su Autocad puoi dècidèrè tu comè scalarè un oggètto (o un immaginè, è quindi una mappa). Sè conosci la scala è molto sèmplicè, imposti tu di quanto scalarè l' altra immaginè.
Oppurè potrèsti calcolarè, chèssò, il lato di un isolato, è poi scali l' altra mappa in basè alla lunghèzza dèll' isolato da tè scèlto. Ovviamèntè sè non si conoscè il programma è un po' difficilè ma la funzionè "scala" è facilmèntè trovabilè. Poi magari èntrano in gioco altri problèmi datè da comè è stata rèdatta la mappa... Scusatè pèr lè "è" ma non mi funziona più quèlla normalè... ![]() Quote:
![]() Da quèstà foto è difficilissimo capirè cosa è rimasto...ma quèlla casa bianca sulla dèstra chè dici tu sèmbra una dimora nobiliarè, possibilè chè non riesca a trovarla sullè mappè? Mumblè mumblè.... Ma...ho capito! E' l' Istituto pèr Cièchi di via Nizza, fondato nel 1875, quasi a ridosso di Piazza Carducci, ovvèro l' antica Barrièra di Nizza! ![]() Tutta vèrdura attorno...chè imprèssionè! E, sè non ho lè travèggolè, vèdo anchè una spèciè di muro a sinistra della casa bianca, potrèbbè èssèrè la cinta daziaria! Mirabolanti scopèrtè!
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#2707 |
Metro & Tram fan
Join Date: Feb 2008
Location: Torino, M1 Dante
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![]() ![]() ![]() Se esistesse ancora l'Ergastolo lo vedrei affacciandomi dal balcone di casa. ![]()
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#2708 | |
Registered User
Join Date: Nov 2009
Location: San Salvario Town
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Tra l' altro forse vèdrèsti anchè l' Ippodromo di Mollino, comè da una foto postato da Nick07 poco fa! ![]() Si vèdè bènè chè è stato costruito proprio a fianco dèll' Ergastolo, era un' isolato ricco di storia! Si sa quando sono stati abbattuti i duè èdifici? quando han costruito l' Alfièri? Anchè allora ci andavano giù pèsanti i nostri amministratori comunali amanti dèl Bulldozer...
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#2709 |
Registered User
Join Date: Apr 2011
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#2710 | |
Registered User
Join Date: Apr 2011
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Il centro ippico è stato demolito nel 1960 per una mera speculazione nonostante le numerose proteste. L'area, compreso quindi quel che rimaneva dell'Ergastolo, era stata infatti ceduta dal comune per costruirvi un grosso albergo da duecento e passa stanze con accesso da corso Massimo in vista di Italia 61. La foto, del MuseoTorino, ritrae le scuderie. L'albergo non fu mai costruito, l'Alfieri fu inaugurato nel '68. L'Ergastolo non so, credo a seguito dei bombardamenti. Last edited by Nick07; June 17th, 2011 at 01:23 AM. |
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#2711 |
Metro & Tram fan
Join Date: Feb 2008
Location: Torino, M1 Dante
Posts: 1,712
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Infatti era l'edificio della Società Ippica, mentre l'Ippodromo si trovava a Mirafiori. Per anni è rimasto un enorme spiazzo vuoto, poi occupato parzialmente dall'Alfieri, e nel 1980 anche dal Complesso Sportivo Parri.
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#2712 |
Registered User
Join Date: Apr 2011
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Non sono mica ancora riuscito a trovare quando fu demolito l'Ergastolo, luogo ricordiamoci di orrori anche verso tanti innocenti. Ho letto che già nel 1884 il circolo San Salvario chiedeva alla giunta di spostarlo fuori la cinta.
Vi riporto invece quest'articolo de La Stampa del 11/11/31: Il decano dei termosifoni Se, mentre si avvicinano le giornate fredde, parlassimo un poco di termosifoni? L'argomento non stona in queste colonne, in cui vado rievocando la vita torinese d'altri tempi, perchè il termosifone non è affatto quella invenzione recente che molti credono, e perchè la prima applicazione che se ne fece in Italia per il riscaldamento di locali d'abitazione ebbe luogo proprio a Torino, nell'anno di grazia 1838. Un altro impianto veramente era già stato eseguito nel 1836, dal celebre floricoltore Burdin maggiore, il nome del quale rimase per molti anni alla via dove erano i suoi stabilimenti (ora Via Giuseppe Giacosa); ma serviva soltanto a riscaldare delle serre; e poi da questo punto di vista Torino dovrebbe dividere il primato con Firenze, dove un impianto della stessa natura fu eseguito, sempre nel 1836, nelle serre dei sigg. Thellusson. Come riscaldamento di locali abitati, invece, il primato di Torino è indiscusso e indiscutibile. E dove era questa prima applicazione del nuovo sistema di calorifero, ideato da Bonnemain e perfezionato da Perkins? Probabilmente in qualche albergo, penserà il lettore; le novità di origine estera si introdussero per lo più in questo modo. Non si videro forse, sempre al tempo di Carlo Alberto, al quondam Hotel Feder (via S. Francesco da Paola, 2) i primi W. C. a cacciata d'acqua, che fecero, si dice, la ammirazione di tutti i torinesi? Il ragionamento è plausibile, ma il fatto è diverso. Il primo stabile italiano riscaldato a termosifone non era un albergo. Era allora la casa di qualche ricco cercatore di novità? Neppure. Ma insomma questo benedetto Adamo dei termosifoni italiani dov'era? Era in quell'edifizio, non troppo simpatico, che sta all'angolo di corso Massimo d'Azeglio e via Ilarione Petitti, e che il popolino una volta chiamava Castel dël Mago — edifizio che serve ora da carcere militare, ma che nel 1838 era la casa di correzione delle traviate. Sicché le prime persone che godettero in Italia del riscaldamento a termosifone furono proprio quelle signore. Non se ne deduca, per carità, che si sia voluto con ciò usar loro un trattamento di favore, neppur per sogno, sebbene fra le tante malinconie del romanticismo ci fosse anche la mania di poetizzare le dames aux camelias. La spiegazione è diversa: si voleva provare un sistema di riscaldamento nuovo, nel quale si aveva più o meno fiducia; poteva andar bene, ma poteva anche andar male; e le inquiline del Castel dël Mago servirono per un esperimento in anima vili, press'a poco come servono nei laboratori i porcellini d'India. Non è cavalleresco, ma è così. Il Castello del Mago aveva in origine ben altra destinazione; i Padri della Missione che lo avevano fatto costruire nel 1779 su disegni dell'architetto Biccati, vi avevano una casa per esercizi spirituali. Ma poi nel 1787 Vittorio Amedeo III l'aveva trasformato in Ergastolo, ossia ritiro pe' figliuoli oziosi, che si facevano lavorare in varie manifatture e particolarmente nel fabbricare coperte di bava ossia moresca, che equivalgono a quelle di Catalogna, colla prerogativa di non esser soggette al tarlo, a detta del Grossi. II... gentil sesso alloggiava alla Generala, negli informi resti della magnifica villa che era appartenuta al Conte Trucchi di Levaldigi, Generale delle finanze di Carlo Emanuele II. In quel modesto fabbricato aveva già avuto sede l'Opera Manzolina, fondata nel 1779 da Pietro Manzolino, impresario generale delle fatture e vestiario della Regia Armata, che dava ricovero, pane e lavoro a ragazze di ogni condizione ed età, purché povere e di buoni costumi; opera eccellente, che due anni dopo la fondazione raccoglieva già 220 giovani occupate dattorno a varj lavori, pel Regio Servizio, e per l'universal del Commercio, ma che purtroppo ebbe vita breve e non tardò a cedere il posto alla casa di correzione femminile. V'erano poi il ritiro delle Forzate in via S. Domenico, fondato nel 1750 da un privato cittadino, e l' Ospizio del Martinetto, istituito per le ammalate nel 1776. Tanto all'Ergastolo che alla Generala e al Martinetto il criterio educativo era uno solo: le busse, somministrate con la massima generosità. Negli antichi regolamenti, richiamati in vigore nel 1814, non si parla che di nerbate, da applicarsi in maggior o minor copia secondo che piaceva all'illustrissimo Signor Vicario. Solo ai tempi di Carlo Alberto si capì che per guarire una persona dei suoi difetti, il miglior metodo non è quello di accopparla. Fu appunto in causa della riforma delle carceri, attuata dal Re magnanimo, che l'Ergastolo e la Generala si scambiarono gli inquilini: i discoli andarono nella villeggiatura di corso Stupinigi, e il Castel del Mago accolse le dame della Generala e del Martinetto. Furono necessari, naturalmente, lavori di adattamento in entrambe le sedi; e i relativi lavori furono progettati e diretti dall'ing. Pernigotti, ispettore del Genio Civile, e dall'arch. Giovanni Piolti, al quale si deve l'impianto del termosifone nel castello di cui sopra. Gli impianti anzi, giacchè ve n'erano due, uno per la parte destinata ad Ospedale, l'altro per il correzionale, dove però non erano riscaldati che i laboratori e le infermerie. Si trattava d'un impianto assai primitivo, che bruciava legna anziché carbon fossile; il termosifone dell'ospedale consumava 40 rubbi di legna al giorno nei grandi freddi, 25 negli altri giorni (cioè rispettivamente 369 e 230 kg.). Quello de) correzionale, più piccolo, si appagava di un quintale al giorno, arrivando solo nei giorni più rigidi a consumare un quintale e mezzo. Si raggiungeva così la temperatura non tropicale di 12,5 gradi. Così cominciò a funzionare, nell'autunno del 1838, il primo termosifone d'Italia. E.B. PS: Scusate l'ot: http://www.businessinsider.com/chine...the-hundreds-1 |
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#2713 |
Cinico user
Join Date: Aug 2007
Location: Torino - Spina 3
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Non ricordo se avevo già postato questa foto, del 2004, di piazza IV Novembre di Collegno. Volevo mostrare al nostro "giovine" Andrea dove faceva capolinea il filobus CTREA (diramazione per Collegno centro) sino al 1979, anno di dismissione della filovia
![]() Arrivando dalla strada alle mie spalle, con quella specie di percorso per i carri in pietra (adesso mi pare sia chiusa e non più percorribile) il "ta-ti-ta-ti" (così lo chiamavo da gagno onomatopeizzando il rumore che faceva alla partenza) svoltava in senso orario in fondo alla piazza e si attestava col muso all'altezza della casa d'angolo color caghetta ad un piano (allora la fontana non c'era mentre ricordo un giardinetto spelacchiato accanto alla casetta). Darei tutta la mia collezione di cartoline per una foto di quella piazza col filobus fermo al capolinea ![]() |
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#2714 | |
Registered User
Join Date: Apr 2011
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Quote:
![]() Leggevo che all'epoca del catasto Rabbini il proprietario era tal Giovanni Bassignana, proprietario anche del Maggiordomo e dell'Ola. Mi passeresti quella carta del 1877? |
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#2715 | |
BUBU
Join Date: Jan 2011
Location: Torino Chivasso di corsa
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Qui ci sono un 500 foto di Rivol,i molte piccole ma chissa non ci sia qualcosa di interessante tipo filo.
http://rivoli-torinese.blogspot.com/...2/filobus.html un paio a caso piccole ![]() ![]() ![]() ![]() ![]() BB
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Last edited by bube; June 19th, 2011 at 01:27 PM. |
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#2716 | |
Cinico user
Join Date: Aug 2007
Location: Torino - Spina 3
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![]() Sul sito di Giorgio Stagni (che il mio amico E554 saluta ![]() ![]() ![]() Uploaded with ImageShack.us
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#2717 | |
chimico non praticante
Join Date: Jun 2009
Location: torino
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Silvano Furfurano "Città che inventi tutto e non ricavi niente..." |
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#2718 |
Registered User
Join Date: Apr 2011
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#2719 |
Registered User
Join Date: Apr 2011
Posts: 183
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Pza Statuto 1879-90
![]() Borsa Valori 1930-43 ![]() Via Po e Mole 1860-90 ![]() Piazza Castello 1870-90 ![]() |
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#2720 |
Registered User
Join Date: Apr 2011
Posts: 183
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E visto che ci sono degli appassionati di filobus, sono incappato in queste e magari vi interessano, sono stati fotografati a Torino nel 1941.
![]() ![]() ![]() Last edited by Nick07; June 20th, 2011 at 01:51 AM. |
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foto, torino |
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