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Era la mensa delle concerie Durio (poi CIR). In tempi recenti era diventato un centro sociale. Ristrutturato, ora è una gelateria/cremeria.
ho fatto un paio di ricerche, effettivamente era il dopolavoro della cir ma, incuriosito dalla forma, ho scartabellato un libro che ho ereditato dall'anziana madre di un'amica. il libro "cascine e ville della pianura torinese" del 1971 leggo "...che cosa si vede dunque oggi di fronte al convento della Madonna di Campagna? Arrivando dalla città si incontra innanzi tutto una palazzina quadrata posta di sbieco rispetto all'asse stradale, con un gran colombaio in mezzo al tetto, poi allineati su via stradella (antica strada di venaria) degli edifici rustici solo in parte rinnovat e per il resto vecchissimi e cadenti, tagliati in mezzo dalla stradina della Brusà. Alla voce <la bellezia> del suo secondo volume, il grossi, a proposito dei Gilardoni Sondri dice: <possiedono inoltre i medesimi una casa civile, e un rustico, due giardini, un orto, campi e prati dirimpetto alla chiesa della madonna di campagna> la palazzina, posta un po' di sbieco potrebbe essere dunque <la casa> dei Gilardoni Sondri, il loro rustico sarebbero gli edifici che seguono (<osterie > delle carte secentesche, <Serrafino> di quelle settecentesche, <le tre rose> dell'ottocento)..."
la descrizione sembra descrivere la casa della foto, chissà durio se aveva comprato un pezzo di cascina
 

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ho fatto un paio di ricerche, effettivamente era il dopolavoro della cir ma, incuriosito dalla forma, ho scartabellato un libro che ho ereditato dall'anziana madre di un'amica. il libro "cascine e ville della pianura torinese" del 1971 leggo "...che cosa si vede dunque oggi di fronte al convento della Madonna di Campagna? Arrivando dalla città si incontra innanzi tutto una palazzina quadrata posta di sbieco rispetto all'asse stradale, con un gran colombaio in mezzo al tetto, poi allineati su via stradella (antica strada di venaria) degli edifici rustici solo in parte rinnovat e per il resto vecchissimi e cadenti, tagliati in mezzo dalla stradina della Brusà. Alla voce <la bellezia> del suo secondo volume, il grossi, a proposito dei Gilardoni Sondri dice: <possiedono inoltre i medesimi una casa civile, e un rustico, due giardini, un orto, campi e prati dirimpetto alla chiesa della madonna di campagna> la palazzina, posta un po' di sbieco potrebbe essere dunque <la casa> dei Gilardoni Sondri, il loro rustico sarebbero gli edifici che seguono (<osterie > delle carte secentesche, <Serrafino> di quelle settecentesche, <le tre rose> dell'ottocento)..."
la descrizione sembra descrivere la casa della foto, chissà durio se aveva comprato un pezzo di cascina


In effetti quell'edificio esisteva già (catasto Rabbini 1866 - foglio 7);
vista però la distanza dagli altri fabbricati citati ( http://www.museotorino.it/view/s/8ea0bcd8bb314340a6d165869aef4946 ;
https://areeweb.polito.it/imgdc/schede/MC12.html?_ga=2.167637246.1956486633.1580250890-203598887.1580250890 ) poteva anche fare parte della proprietà del preesistente filatoio Campana,
acquistato nel 1869 da Giuseppe Durio, che lo amplierà per farne la propria attività conciaria.

 

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Breùs, a la francaise
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In effetti quell'edificio esisteva già (catasto Rabbini 1866 - foglio 7);
vista però la distanza dagli altri fabbricati citati poteva anche fare parte della proprietà del preesistente filatoio Campana,
acquistato nel 1869 da Giuseppe Durio, che lo amplierà per farne la propria attività conciaria.
Un interessante saggio sui Durio può essere scaricato qui: https://www.academia.edu/24327391/La_giovinezza_la_formazione_culturale_e_gli_esordi_di_un_imprenditore_della_concia_Giuseppe_Durio
 

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@Modestino Balabam - Il garage Fiat - Storero era "allineato" con i villini di corso Massimo, tra corso Vittorio e corso Valentino (ora Marconi), ora tutti scomparsi (salvo uno) per lasciare il posto agli attuali palazzoni.
 

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Adunate oceaniche, allestimenti grandiosi e retorici, ecc., Sono le costanti di tutte le dittature, di qualunque colore e sotto tutte le latitudini, così come scritte e insegne di propaganda (tipo "L'aratro traccia il solco, la spada lo difende" tuttora leggibile su molti muri di campagna).
 

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@Modestino Balabam - "W Nenni", un simpatizzante dei socialisti: dopoguerra, forse per le elezioni politiche del 1948...
 

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Queste sono già state pubblicate? Viste oggi su Reddit su un thread che si chiama "evil buildings" (edifici malefici :lol:) https://www.reddit.com/r/evilbuildings/comments/evpfzj/people_reposting_that_one_italian_fascist_party/

Veramente brutto sotto ogni aspetto possibile immaginabile.

Si tratta della seconda ed ultima visita di Mussolini alla città nel maggio 1939.
Durante il tour di due giorni venne inaugurato in sua presenza lo stabilimento FIAT Mirafiori.


Casa Littoria
 

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Allora in pompa magna, riverito e osannato...sei anni dopo, il suo cadavere appeso come un maiale, coperto di sputi e ingiurie....alla latina "sic transit gloria mundi".
 

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Visto che si è parlato delle borgate oltreStura di Barca e Bertolla, parliamo anche di quell'altra oltre Stura nella zona Nord, la più isolata e quasi dimenticata: Villaretto.
Nella carta della guida Paravia del 1937, risulta ancora come un borgo completamente rurale, del tutto avulso dalla città



38 anni dopo, nel 1975, era rimasto pressochè immutato; ci andai nell'aprile di quell'anno, a piedi da corso Vercelli sottopassando la ferrovia per una stradina di campagna (non mi risulta che sia mai stato servito da mezzi pubblici); era un villaggio del tutto rurale, la città sembrava distante anniluce; anche quando ci tornai, a metà degli anni 80, era ancora quasi identico.
Non so attualmente come sia, non ci sono più tornato.
Allora, alcuni anziani della Barriera di Milano mi dissero che, durante la guerra, molti che non avevano potuto sfollare fuori città andavano in bici a pernottarvi, tornando in città al mattino, per sfuggire ai bombardamenti, proprio per l'isolamento del borgo, che non aveva nelle vicinanze obiettivi "sensibili". Qualcuno vi era anche sfollato, affittando locali dai contadini.
Non ho purtroppo foto: se qualcuno ne dispone, lo pregherei di pubblicarle...
 

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Queste sono già state pubblicate? Viste oggi su Reddit su un thread che si chiama "evil buildings" (edifici malefici :lol:) https://www.reddit.com/r/evilbuildings/comments/evpfzj/people_reposting_that_one_italian_fascist_party/

Veramente brutto sotto ogni aspetto possibile immaginabile.
Nello stesso identico punto di piazza Vittorio dove, nel 1953, venne eretto l'altare sopraelevato per il Congresso Eucaristico Nazionale, di cui si è già parlato

restriction band exercises
 

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Infatti si può notare un probabile raccordo tranviario utilizzato dai tram-ambulanza per trasportare i feriti. Durante le guerre i mezzi tranviari venivano molto spesso convertiti per il trasporto di merci o di feriti, addirittura una vettura (La 503, sorella della restaurata 502) divenne un carro funebre.
Durante la prima guerra mondiale le scuole, in maggioranza, più che in ospedali, vennero trasformate in caserme, magazzini o depositi.
In ospedali, per la loro vastità, vennero invece trasformate molte chiese, specie sconsacrate; sorte toccata, nei paesi, a molti "oratori" delle tante confraternite (Battuti Bianchi, Battuti Neri, ecc.)
 
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