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Mi fa molto piacere che le informazioni ti siano utili.
Se consulti le pratiche negli archivi della Città e trovi qualcosa di interessante (tavole di progetto o altro) faccelo sapere.

Intanto è venuto fuori un altro dettaglio che ti può essere utile.

Dunque, ieri tra le pratiche relative a via Angiolino 51 si è detto che fino al 1915 erano intestate ad un certo Audisio Marchisotti Pietro
e che poi ne compariva una del 1930 (titolata sistemazioni, ampliamento, riattamento locali) intestata a Marini Ermenegildo.
Non era quindi chiaro quando Marini aveva intrapreso la propria attività tra il 1915 e il 1930.

Bene. In questo testo trovato oggi

MINISTERO DELLE FINANZE
DIREZIONE GENERALE DELLE IMPOSTE DIRETTE
IMPOSTA SUI REDDITI DI RICCHEZZA MOBILE
ELENCO DEI CONTRIBUENTI POSSESSORI DI REDDITI
DELLE CATEGORIE B E C
PROVINCIA DI TORINO

ROMA
ISTITUTO POLIGRAFICO DELLO STATO
LIBRERIA
1930 – ANNO VIII



che puoi scaricare interamente da qui

Nella sezione di Torino dedicata a
Manipolazione e commercio in grosso di cuoi e pellami greggi e confezionati.
si trova il reddito accertato al 1929 della ditta Audisio Pietro e C. - Conceria.





Possiamo in definitiva affermare che Ermenegildo Marini subentrò in una conceria già precedentemente attiva
e che iniziò la propria attività non prima del 1930-31, probabilmente ingrandendo e modificando l'impianto preesistente per aumentarne la produttività.

Buona continuazione di ricerca. :)
La consultazione on line non è possibile perché quasi nulla è digitalizzato.
Essendoci veramente tanto materiale, farò così: mi guardo con calma l'elenco e prenoto la visura del cartaceo in piazza San Giovanni.
Fantastico essere riusciti a trovare il nome del progettista, anche se le concerie Florio hanno un impianto architettonico completamente differente, come altresì l'ex Istituto tecnico per chimici conciari Baldracco di Corso Ciriè, attualmente occupato da non si sa bene da chi....
 

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La consultazione on line non è possibile perché quasi nulla è digitalizzato.
Essendoci veramente tanto materiale, farò così: mi guardo con calma l'elenco e prenoto la visura del cartaceo in piazza San Giovanni.
Fantastico essere riusciti a trovare il nome del progettista, anche se le concerie Florio hanno un impianto architettonico completamente differente, come altresì l'ex Istituto tecnico per chimici conciari Baldracco di Corso Ciriè, attualmente occupato da non si sa bene da chi....
Sì purtroppo la consultazione può essere fatta solo presso l'archivio storico o in p.za san giovanni.

Credo che l'impianto originario del 1911 sia stato sostanzialmente stravolto con gli interventi del dopoguerra. Non so cosa possa essersi salvato della costruzione originale.
Comunque ho citato la conceria Fiorio solo perché è venuto fuori il nome di Fenoglio non volevo presumere somiglianze architettoniche.

Ancora buon lavoro e divertiti a spulciare tra le vecchie pratiche. :)
 

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Tranquillo, avevo capito che non presumevi somiglianze architettoniche ;-)
Prevedo un bel lavoro di spulciamento....
A presto con notizie, ancora grazie!!
 

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Tre fasi della costruzione del ponte delle Molinette, tra il 1926 e il 1928.
Nelle prime due foto, le prime fasi, autunno 1926 - inizio 1927





e infine, già nel 1928, il ponte quasi finito, in fase di rifinitura



l'inaugurazione, con apertura al traffico, avvenne il 28 ottobre 1928, sesto anniversario della marcia su Roma; stranamente, la dedica iniziale fu al sovrano regnante, Vittorio Emanuele III, ovviamente vivente; nel dopoguerra, fu reintitolato a Franco Balbis, martire della Resistenza; per tutti, comunque, è semplicemente il ponte delle Molinette, naturalmente con riferimento all'ospedale adiacente.
Nella stessa data, venne aperto l'embrione della futura "radiale" di Moncalieri, attuali corso Polonia e Unità d'Italia, fino a corso Maroncelli, pure intitolato al 28 ottobre.
Negli anni 30, era prevista la costruzione di altri due ponti a monte: uno al fondo di corso Spezia, un altro all'altezza del cessato Dazio di corso Moncalieri, nel "gomito" del corso (nei primi anni 30, il casello era stato spostato al Fioccardo, pochi metri prima del confine comunale, rimasto poi fino alla soppressione del servizio daziario nel 1972); il primo non vide mai la luce, forse perchè oltre il Po finiva all'altezza dei lidi Barbaroux e Savoia, poi assorbiti dalla Fiat, il secondo nacque poi nel 1961 per Italia61 come passerella pedonale e uno degli ingressi dell'esposizione. Rimasto anche dopo la manifestazione e trasformato in ciclopedonale, è tuttora esistente.
 

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Quando le macchine fotografiche istantanee erano ancora una rarità,

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La macchina fotografica istantanea fu notoriamente inventata negli USA da G. Eastman Kodak nel 1888, anno della messa in commercio; in Italia, venne resa popolare nientemeno che dal sovrano, Vittorio Emanuele III! La fotografia, assieme alla numismatica e alla pesca sportiva, furono i suoi hobby, la prima fotocamera pare gli fosse stata regalata dall'allora primo ministro Crispi. Si dice che, durante la prima guerra mondiale, durante le ispezioni e visite alle retrovie, si portasse sempre dietro l'apparecchio, pronto a scattare foto.
Nelle monarchie (comprese quelle odierne), si sa, quello che piace ai sovrani e in enere ai membri della famiglia reale diventa facilmente la moda di tutti i sudditi; e, a iniziare dalla borghesia, iniziò a diffondersi il possesso della "macchinetta"; e, contemporaneamente, gli studi e laboratori fotografici si attrezzarono per la lavorazione, con sviluppo e stampa, del materiale portato dai dilettanti.
In seguito, specie dopo l'universalizzazione della foto a colori, arrivarono i grandi laboratori, in grado di trattare migliaia di rotoli con la lavorazione "in serie"; un'organizzazione rimasta fino a tempi recenti, soppiantata ora in massima parte dalla foto digitale, che ovviamente non richiede lavorazioni.
La carta fotografica, a inizio del 900, era sottile e molto fragile, anche dopo i vari "bagni" cui veniva sottoposta; per questo motivo, le foto stampate venivano incollate su cartoncino spesso (ne ho tuttora in mio possesso, come quella, già pubblicata, della Prima Comunione di mio padre nel 1914); nel corso degli anni 20, divenne possibile la stampa direttamente su cartoncino, rimasta poi fino ai nostri giorni.
 

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Colgo l'occasione della scopertura di un monumento a Gabriele D'Annunzio (peraltro non a Torino, che mai si è sognata di erigere una statua al "Vate"), per ricordare che, allo scoppio della guerra nel 1940, gli fu dedicato il corso Francia (rimangono a testimoniarlo alcune targhe sui muri del corso, di cui è già stata postata la foto)




; alla fine della guerra tornò poi la primitiva intitolazione al paese transalpino. Il personaggio rimase poi privo di dedica cittadina fino agli anni 80, quando gli venne dedicata una quasi insignificante nuova via nell'area ex Spa in borgo San Paolo.

 

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stato progettato dall'ing. Sgarbi Carlo.
Un professionista torinese molto attivo, depositati presso l’Archivio storico della Città di Torino ci sono ben 375 suoi progetti ideati tra il 1906 e il 1915.
Suo, ad esempio, il progetto dell'Astanteria Martini.
si intende ovviamente la vecchia Astanteria Martini, situata in via Cigna; quella attuale, ora Ospedale San Giovanni Bosco, in largo Gottardo, risale a metà anni 60.
 

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TESI URBANISTICA

Buongiorno,
Devo fare una tesi urbanistica su Lucento, precisamente il suo sviluppo dal 1300 ad oggi.
Sto cercando informazioni sull'area ThyssenKrupp e la Fert, materiale con fonti e se possibile anche delle fotografie.
Ho trovato documenti in merito alla deviazione dell'alveo della Dora, ma niente foto a riguardo.

Spero in un vostro aiuto
Saluti
mf
 

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Veduta di piazza Solferino verso Nord degli anni 60; sulla destra, si intravede il palazzo tra via Pietro Micca e via Santa Teresa, sinistrato dal bombardamento del 1943, inconsultamente raso al suolo nel dopoguerra per erigere il brutto torrione odierno (primi anni 50)



tra l'altro, il palazzo ospitava al pianoterra, con ingresso dalla piazza, uno dei ristoranti più prestigiosi di Torino, il "Molinari", di cui sotto vediamo l'ingresso



col palazzo, scomparve purtroppo anche il ristorante (attualmente, al suo posto, nel torrione, vi è solo un banale bar).
Nella foto seguente (risalente a prima del 1910: non c'è ancora all'angolo con via Cernaia il palazzo delle Assicurazioni Venezia col leone di San Marco, edificato appunto in quell'anno), vediamo ancora sulla destra il palazzo, con l'ingresso del "Molinari".

quick image upload
 

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Si parla oggi di ristrutturazione, con destinazione ad altri usi, dell'Ospedale Militare in zona Santa Rita; propongo questa cartolina, risalente ai primi anni della struttura (inaugurata nel 1914, già in vista della Grande Guerra) inviata da un ricoverato a qualche familiare o parenti (vedi scritta in alto: "Se va bene, tra 20 giorni esco")

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sotto, una foto dell'Ospedale del 1941, con una cerimonia in suffragio di crocerossine cadute sul fronte

 

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Buongiorno,
Devo fare una tesi urbanistica su Lucento, precisamente il suo sviluppo dal 1300 ad oggi.
Sto cercando informazioni sull'area ThyssenKrupp e la Fert, materiale con fonti e se possibile anche delle fotografie.
Ho trovato documenti in merito alla deviazione dell'alveo della Dora, ma niente foto a riguardo.

Spero in un vostro aiuto
Saluti
mf
Per quel che ricordo "a mente", la ThyssenKrupp era nata negli anni 60 come Fiat siderurgica, poi diventata Teksid; ceduta poi ai germanici....
 

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Buongiorno,
Devo fare una tesi urbanistica su Lucento, precisamente il suo sviluppo dal 1300 ad oggi.
Sto cercando informazioni sull'area ThyssenKrupp e la Fert, materiale con fonti e se possibile anche delle fotografie.
Ho trovato documenti in merito alla deviazione dell'alveo della Dora, ma niente foto a riguardo.

Spero in un vostro aiuto
Saluti
mf
Credo di poter affermare che il riferimento primario,
per la tua ricerca, possa essere il Centro di Documentazione Storica della Circoscrizione 5,
che conserva (tra molte altre cose) una quantità di risorse storiche inerenti quelle aree.

Questo il link al programma delle iniziative in corso, con relativi riferimenti al Centro:

http://www.comune.torino.it/circ5/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/e%2F9%2F3%2FD.715fe743e8ab78cd5872/P/BLOB:ID=91/E/pdf
 

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Breùs, a la francaise
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Credo di poter affermare che il riferimento primario,
per la tua ricerca, possa essere il Centro di Documentazione Storica della Circoscrizione 5,
che conserva (tra molte altre cose) una quantità di risorse storiche inerenti quelle aree.

Questo il link al programma delle iniziative in corso, con relativi riferimenti al Centro:

http://www.comune.torino.it/circ5/cm/pages/ServeAttachment.php/L/IT/D/e%2F9%2F3%2FD.715fe743e8ab78cd5872/P/BLOB:ID=91/E/pdf


Mi sento di poter aggiungere che “una tesi” su Lucento dal Trecento ad oggi l’hanno già fatta loro, ampiamente. (Una tesi su settecento anni? Forse una ricerca di quelle che si facevano alle medie...)
 

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avete cambiato il programma (pardon, algoritmo da Silicon Valley) ?????___chi viene dai tempi di Giulio Cesare ha qualche difficolta'___ aveva gia' problemi con il latino__ figuriamoci con l'inglese___ chiediamo una versione in piemontese___
 

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qualora riesca a mandare___

### per chiudere la riesumazione del vecchio mattatoio svolta con Censin
1) c'era anche l'IBA (industria budella e affini) all'angolo Cavalli//Principi Acaja, ora elegante condominio___lavorava gli scarti del mattatoio e non so bene quale fosse il prodotto finale (colla, concime se non addirittura alimentazione animale)__ quel che ricordo bene e' invece un terrificante odore da svenimento____per descrivere bene tale odore ci vorrebbe un aggettivo somma di nauseabondo e tutti i suoi sinonimi___
2) in uno dei due castelletti si vede la banca DONN (sparita per fallimento negli anni 30 come da Wikipedia)___negli anni 50 al suo posto o un'altra banca oppure il caffe' che ricordavo nell'altro castelletto__


### puo' darsi che "TORINO STORIA" sia contenta se gli mandi in rete qualche foto in anteprima___pubblicita' gratis


### se non e' gia' stato detto e non vado clamorosamente errato, OSCAR NYEMEIER ha progettato la FATA di PIANEZZA, ma anche la BURGO di S.MAURO____credo che alla FATA abbia collaborato anche RICCARDO MORANDI, lo sfortunato autore del viadotto di Genova____sfortunato perche' un' opera simile, se non manutenuta, prima o poi crolla____


### circa la bella ricerca sulla ERMENEGILDO MARINI chiedo conferma che il lungodora (senza Dora) Liguria avesse tale titolazione perche' tracciato su una prevista modifica dell'alveo della Dora stessa mai realizzata _


se c'e' qualche errore, mandatemi un po' di cenere con cui cospargermi il capo___
 

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Per quel che ricordo "a mente", la ThyssenKrupp era nata negli anni 60 come Fiat siderurgica, poi diventata Teksid; ceduta poi ai germanici....
All'inizio degli anni 60, la Fiat sentì la necessità di ampliare la produzione siderurgica, fino ad allora limitata alle "Ferriere"; nacquero così lo stabilimento in questione, lungo la Dora (ricordo ancora, negli anni 60, il ponte "privato", chiuso con cancello, che scavalcava il fiume in corrispondenza), e quello di Carmagnola, ben visibile arrivando in treno da Torino prima della stazione, che dovrebbe ancora essere della Teksid (la società nata negli anni 70 dalla "suddivisione" societaria della Fiat nelle varie branche di attività).
Una curiosità riguardo allo stabilimento carmagnolese, entrato il funzione nel 1962: ad aprile di quell'anno, il serbatoio dell'acqua appena costruito crollò improvvisamente, appena dopo che l'ingegnere incaricato del collaudo l'aveva eseguito con esito positivo....Il serbatoio venne comunque ricostruito in tempi brevi e lo stabilimento iniziò l'attività nell'anno.
 

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qualora riesca a mandare___

### per chiudere la riesumazione del vecchio mattatoio svolta con Censin
1) c'era anche l'IBA (industria budella e affini) all'angolo Cavalli//Principi Acaja, ora elegante condominio___lavorava gli scarti del mattatoio e non so bene quale fosse il prodotto finale (colla, concime se non addirittura alimentazione animale)__ quel che ricordo bene e' invece un terrificante odore da svenimento____per descrivere bene tale odore ci vorrebbe un aggettivo somma di nauseabondo e tutti i suoi sinonimi___
2) in uno dei due castelletti si vede la banca DONN (sparita per fallimento negli anni 30 come da Wikipedia)___negli anni 50 al suo posto o un'altra banca oppure il caffe' che ricordavo nell'altro castelletto___
L'ho detto, gli abitanti della zona non ne potevano più di quelle strutture, ormai troppo centrali; per questo chiesero e infine ottennero il trasferimento; ora gli "effluvi" se li godono gli abitanti delle Vallette.....
 

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L'ho detto, gli abitanti della zona non ne potevano più di quelle strutture, ormai troppo centrali; per questo chiesero e infine ottennero il trasferimento; ora gli "effluvi" se li godono gli abitanti delle Vallette.....
.....mai sentito "effluvi"del genere alle Vallette;evidentemente il nuovo mattatoio è stato costruito con tecnologie più moderne; ,alle Vallette c'è un'ottima aria,d'altra parte il quartiere è pieno di verde,e non c'è molto traffico.
 

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Veduta di piazza Solferino verso Nord degli anni 60; sulla destra, si intravede il palazzo tra via Pietro Micca e via Santa Teresa, sinistrato dal bombardamento del 1943, inconsultamente raso al suolo nel dopoguerra per erigere il brutto torrione odierno (primi anni 50)
sicuro siano degli anni 60?
mi sembra almeno 40 anni prima
 
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