Prima metà del 900: un addetto alla raccolta rifiuti versa i rifiuti raccolti in qualche cantina nella gerla sulle spalle nel carretto a cavalli, destinato a portarli in discarica;
una metodica rimasta pressochè uguale (salvo la sostituzione del carretto con i camioncini a cassone aperto, nel dopoguerra, e con i compattatori chiusi dell'Urbiochimica nel 1958) fino al 1969, quando la neonata AMRR (l'Azienda Municipale Raccolta Rifiuti, nata da una "costola" della SATTI, che aveva esercito il servizio dopo il fallimento dell'Urbiochimica nel 1962) decise per la raccolta stradale coi cassonetti.
un ricordo personale (la sostituzione coi cassonetti avvenne che avevo già 20 anni...): il gettare i rifiuti nelle canne, nelle aperture con chiusura a molla sul pianerottolo o sul balcone, di dove poi finivano in cantina, poteva essere comodo per gli utenti, ma presentava diversi inconvenienti. Il principale era che le canne erano necessariamente di sezione contenuta; nonostante le raccomandazioni di non gettare rifiuti ingombranti, in quel caso a suddividerli, c'era sempre chi, per incuria o per fretta, li gettava, ostruendo la canna in cui si incastravano; in quel caso, interveniva l'amministratore del condominio o il proprietario dello stabile, inviando personale dotato di lunghe canne o ferri, per disincagliare i rifiuti incastrati; se neanche questa manovra riusciva, si arrivava a incendiare e bruciare i rifiuti nella canna, col rischio di provocare un incendio nel palazzo! Lo si vedeva perchè usciva fumo dagli sfiatatoi sui tetti (tuttora esistenti, nella maggior parte dei casi).
Come già detto, nel 1969 tutte le aperture delle canne vennero murate; nel mio stabile, come forse altrove, la canna venne successivamente utilizzata da Telecom per farvi passare cavi.