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Old June 28th, 2013, 09:23 PM   #10181
Censin
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Originally Posted by Riobasco View Post
Erano quelli utilizzati dal 2 (ex 22) anteriforma, dal capolinea che veniva definito pomposamente "Val San Martino"
Il capolinea di piazza Toselli ha una storia abbastanza lunga: era nato nel 1929, appena effettuata la copertura del rio di Val San Martino con la sparizione del ponte Trombetta e la realizzazione di piazza Hermada, come capolinea della linea 3 proveniente da borgo San Paolo (piazza Robilant); a piazza Hermada si attestava invece la linea 22, proveniente da Parella, con capolinea a triangolo d'inversione dal caratteristico binario tronco su corso Quintino Sella, di fianco al muro di cinta delle Figlie dei Militari. Con la riforma del 1966, constatato che le due linee, dopo che nel 1960, soppressa la passerella tranviaria di Porta Susa, il 3 era stato istradato verso piazza Statuto, erano praticamente diventate il doppione una dell'altra, con percorsi per molti tratti paralleli, decise di istituire un collegamento trasversale Ovest - Nord, "dirottando" il 3 a Nord verso la Barriera di Milano (dapprima a via Sempione, poi dal 1974 alla Nuova Astanteria Martini); il capolinea di piazza Toselli venne "ereditato" dal 22 (rinumerato 2, dopo che la linea originariamente titolare del numero era stata soppressa da dieci anni). Con la riforma del 1982, inglobata la 2 nella nuova linea 13, venne scelto come capolinea della linea 3 di ML, capolinea effettivamente usato all'inizio, quando la linea venne effettuata coi "vecchi" tram gialli, e anche quando venne sostituita con bus per permettere i lavori di adeguamento su corso Regina. I grandi maxitram entrati in servizio nell'ottobre 1987, inizialmente con capolinea in corso Tortona, si rivelarono, come detto, impossibili da far arrivare nella piccola piazza Toselli; per cui venne allestito l'attuale capolinea in piazza Hermada, tra le proteste, come dal ritaglio di giornale postato da Turtu 63, degli ambientalisti, che la ritenevano una delle piazze più romantiche della precollina torinese, meta da sempre di appuntamenti di innamorati e fidanzati.
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Old June 28th, 2013, 09:35 PM   #10182
turtu63
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interviste ai torinesi il giorno dopo la riforma dell'82.Cercare una cosa qualsiasi dall'archivio della stampa a poi caricare il link
http://www.archiviolastampa.it/compo...0016_14859286/
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Old June 28th, 2013, 10:01 PM   #10183
Censin
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Comunque, per sottolineare il poco spirito innovativo degli italiani in genere, e dei bogianen in particolare, mi permetto di far notare quanto segue:
mentre nel 1982 qui a Torino si varava la riforma dei trasporti urbani, con soluzioni in gran parte copiate, meglio scopiazzate, da esempi esteri, in Francia, a Lille, sul confine col Belgio, due ricercatori universitari mettevano a punto un sistema di trasporti metropolitani di dimensioni ridotte rispetto a quelle di grandi metropoli come Parigi, adatto a città di medie dimensioni, con convogli di dimensioni contenute privi di conducente e completamente automatizzati per ridurre i costi di gestione, interamente su gomma per consentire accelerazioni e decelerazioni rapide, con soluzioni tecniche d'avanguardia, come le porte di banchina alle stazioni per evitare cadute accidentali sui binari, copiate poi da altri sistemi in tutto il mondo. Era nato il sistema VAL, che proprio Torino negli anni 80 avrebbe adottato, come il più idoneo a istituire un sistema di metropolitana adatto alla città; e che vediamo ora realizzato, almeno in una linea, la 1, già progettata come una delle cinque di metropolitana leggera proprio nel 1982 e convertita a metro sotterraneo con tale sistema.

Last edited by Censin; June 29th, 2013 at 09:47 PM.
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Old June 29th, 2013, 01:06 AM   #10184
mmanisse
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Originally Posted by Censin View Post
Penso che, se i torinesi sono così "attaccati" in tutti i sensi alle loro 4ruote, sia anche a motivo del loro carattere, chiuso e poco propenso ai contatti umani, fisici e non; una collega di lavoro, che nel 1972 era arrivata a "farsi" la 500 per andare da casa al lavoro e viceversa, diceva: "Vedo passare i tram e gli autobus, stracarichi e pieni di gente stipata come sardine; come li compiango!"; un altro collega, che pure veniva al lavoro in macchina, era ancora più duro: "Doversi mescolare con gente che magari non è neanche capace di lavarsi, puah!". Quindi, Agnelli e la Fiat c'entrano, ma solo fino a un certo punto; anche senza di loro, i torinesi sarebbero gli stessi, almeno su questo.
Permettimi una replica, ma se i mezzi fossero efficienti quindi di capienza corretta non ci sarebbero state le sardine. Erano solo scuse per giustificare l'effetto del consumismo di ieri come oggi. Certo che in altre realtà quando l'amministrazione sa cosa fare nacquero progetti rivoluzionari come in Germania e in Austria già nel 70 atti a rendere più sostenibile la mobilità. Non tutti lo stanno ancora capendo 40 anni dopo qui..
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Old June 29th, 2013, 02:23 AM   #10185
turtu63
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c'era una volta...
le vallette
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Old June 29th, 2013, 01:58 PM   #10186
Nocciola
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... non è stata un'idea di quelle buone!
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Old June 29th, 2013, 02:16 PM   #10187
FaseREM
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Sarò un tradizionalista e non voglio offendere chi ci abita, ma non vedo proprio nulla di bello in quell'immagine delle Vallette. I decenni del dopoguerra hanno fatto quasi solo danni.
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Old June 29th, 2013, 03:08 PM   #10188
Riobasco
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Originally Posted by FaseREM View Post
Sarò un tradizionalista e non voglio offendere chi ci abita, ma non vedo proprio nulla di bello in quell'immagine delle Vallette. I decenni del dopoguerra hanno fatto quasi solo danni.
Il problema, caro direttore, è che nel nostro paese i trasporti pubblici sono visti come un qualcosa che dà fastidio e che occorre nascondere, per evitare il rischio che qualcuno ci veda mentre saliamo su un tram invece che su una Golf Turbodiesel con gomme ribassate e alettoni
Scherzi a parte capisco e in parte condivido il pensiero di Turtu, specie per quanto riguarda la divisione del quartiere Vallette apportata dalla tranvia, però penso anche che avere la comodità di avere sotto casa un mezzo capiente, veloce e sicuro (un autobus che percorre viale dei Mughetti è senz'altro più pericoloso del tram in sede protetta, pensando p.e. al classico bimbo che attraversa la strada all'improvviso) sia un qualcosa di positivo
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Old June 29th, 2013, 03:55 PM   #10189
FaseREM
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Ah, io non ne facevo un discorso legato al 3. Pensavo più all'estetica e alla qualità costruttiva dei palazzi. Il bello delle Vallette a mio parere è la grande quantità di verde. Quanto al 3 ho già detto che basterebbe aumentare gli attraversamenti. Quegli scavalchi in cemento su viale dei Mughetti, per quanto non brutti, sono un po' delle barriere per tante categorie di utenti.

PS: Comunque sono abbastanza convinto che senza le rotaie del tram il viale sarebbe stato così, molto più facile da attraversare ma senza bambini ruzzolanti in mezzo alla neve:

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Last edited by FaseREM; June 29th, 2013 at 04:06 PM.
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Old June 29th, 2013, 05:39 PM   #10190
Nocciola
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Originally Posted by Nocciola View Post
... non è stata un'idea di quelle buone!
non capisco dove è finita questa frase ... mi riferivo all'idea di togliere i controllori dai mezzi pubblici!
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Old June 29th, 2013, 10:02 PM   #10191
Censin
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Si è accennato alla denominazione di Ponte Trombetta data, fino a qualche decennio fa, alla zona di piazza Hermada, così segnata anche sui capilinea dei tram di un tempo (il 3 e il 22); tale denominazione si riferisce al borgo semirurale di cui rimangono ancora tracce nella zona, che prendeva il nome dal ponte esistente sul rio di Val San Martino prima della sua copertura nella seconda metà degli anni 20 del 900; lo vediamo in queste foto dei primi decenni del secolo scorso



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si noti, nella foto seguente, il rio che passava quasi in mezzo alla strada di Val San Martino, quasi a lambire la chiesa del Redentore



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Il capolinea del 3 (la linea 22 arrivò più tardi) era nella stradina a fianco del rio, separata da questo solo da un muretto



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come detto, nella seconda metà degli anni 20 si procedette alla copertura pressochè totale del rio; il corso ottenuto dalla copertura venne intitolato a Giuseppe Gabetti, autore di quello che allora era l'inno nazionale, la "marcia reale" (curiosamente è rimasto intitolato a costui anche dopo che, nel 1946, la monarchia venne rimpiazzata dalla repubblica e l'inno nazionale diventò l'inno di Mameli), mentre la piazza in cima venne dedicata all'Hermada, l'elevazione del Carso teatro di sanguinosi scontri a fuoco durante la Grande Guerra: la vediamo nella foto sotto all'inizio degli anni 30



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del vecchio borgo del ponte Trombetta rimangono le casette delle foto seguenti, tra le vie Castagneto, Lauriano, Montiglio e Baldissero, alle spalle appunto di piazza Hermada









Sperando di dimensioni maggiori le ripropongo



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Per confronto, l'aspetto attuale di piazza Hermada, col terminal della linea 3.



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Last edited by Censin; July 1st, 2013 at 06:29 PM.
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Old June 30th, 2013, 09:50 PM   #10192
Censin
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Il tratto tranviario oltre il ponte di corso Regina su corso Gabetti, già percorso dal 2 fino a piazza Toselli e ora dalla ML 3 fino a piazza Hermada, è una delle poche eccezioni fatte nel 1966 a uno dei principi essenziali della riforma: "via i tram da Oltrepò e precollina" (le altre due eccezioni sono il capolinea dell'attuale 13, già del 4, attorno alla Gran Madre, e il tratto su corso Casale fino a Sassi percorso ora dal 15 e prima dal 5); penso sia dovuto al fatto che il complesso dell'ex istituto Figlie dei Militari, tra corso Gabetti, corso Quintino Sella, la via omonima e via Moncalvo, ospita diverse scuole medie superiori pubbliche, frequentate da ragazzi provenienti da tutta la città e dintorni. Anche se invece il 13 fino a piazzale Adua, che serviva l'istituto Salesiano di viale Thovez, venne soppresso e sostituito dal bus 52 (era tra l'altro la linea tranviaria che più si spingeva all'interno della zona collinare).
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Old June 30th, 2013, 11:59 PM   #10193
turtu63
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Originally Posted by FaseREM View Post
Sarò un tradizionalista e non voglio offendere chi ci abita, ma non vedo proprio nulla di bello in quell'immagine delle Vallette. I decenni del dopoguerra hanno fatto quasi solo danni.
fai il confronto con le immagini di oggi e ti sembrerà bellissima
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Old July 1st, 2013, 12:17 AM   #10194
turtu63
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Originally Posted by Riobasco View Post
(un autobus che percorre viale dei Mughetti è senz'altro più pericoloso del tram in sede protetta, pensando p.e. al classico bimbo che attraversa la strada all'improvviso) sia un qualcosa di positivo
carissimo Riobasco ti dirò che in un rapido sguardo sull'archivio della Stampa ho trovato due investimenti del tram a pedoni contro 0 dell'autobus;ti dico anche che come sai a me i tram piacciono molto,però quelli tradizionali,senza trincerone.Provate a pensare come sarebbe la città se fosse piena di trinceroni.Gli attraversamenti pedonali a raso non si possono aumentare perchè si snaturerebbe la funzione del tram veloce.Effettivamente il 3 è comodissimo per chi va a Porta Palazzo a fare la spesa.Per concludere l'argomento,da parte mia, ecco un tratto di corso Toscana,ad ognuno le proprie preferenze
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Old July 1st, 2013, 01:06 AM   #10195
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Originally Posted by Censin View Post
Ricordo ancora che si era anche pensato all'accoppiamento dei maxitram fino a tre elementi (dotandoli di rostro per gli agganciamenti), in modo da formare un "trenino"!
Simili convogli vennero effettivamente testati sul tratto verso le Vallette nell'inverno 1986 - 1987, come vediamo in questa foto
La versione migliorata delle 7000 (le T68 di Manchester hanno il rostro e viaggiano accoppiate.

UK - Manchester tram di onewayticket, su Flickr

La stazione e` molto ferroviaria perche` sono state utilizzate in parte le vecchie linee abbandonate negli anni '60 per farci passare il tram.

L'errore che secondo me e` stato fatto con la griglia di Rolando e` stato di fare le cose totalmente a meta`. Probabilmente se in corso Toscana e viale dei Mughetti la linea fosse stata o fatta meno ferroviaria, o invece si fosse deciso per una sopraelevazione sarebbe stato assai meglio.
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Old July 1st, 2013, 01:28 AM   #10196
michele.x
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Originally Posted by Riobasco View Post
Il problema, caro direttore, è che nel nostro paese i trasporti pubblici sono visti come un qualcosa che dà fastidio e che occorre nascondere, per evitare il rischio che qualcuno ci veda mentre saliamo su un tram invece che su una Golf Turbodiesel con gomme ribassate e alettoni
Fino alla crisi del '73 il pensiero prevalente era quello di eliminare il trasporto pubblico e passare all'automobile. Ai tempi inoltre il numero di automobili non era cosi` alto e quindi si pensava che la soluzione della mobilita` fosse l'automobile.
Il tram e la ferrovia metropolitana venivano considerati come relitti del passato e quindi li si cercava di eliminare dappertutto per sostituirli con i moderni autobus e filobus. A Londra i Routemaster vennero progettati per eliminare nel '52 i tram, ed in molte citta` italiani i tram vennero eliminati. Non parliamo poi delle ferrovie urbane: credo che siano sopravvisuute solo due linee a Milano (tre se vogliamo considerare un pezzo della M2).
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Old July 1st, 2013, 02:14 PM   #10197
turtu63
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Torino 1910, nei dintorni di Porta Palazzo
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Old July 1st, 2013, 02:18 PM   #10198
Oscaruzzo
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Originally Posted by turtu63 View Post
Torino 1910, nei dintorni di Porta Palazzo
E situazione attuale: https://maps.google.com/?ll=45.07763...3,,0,5.75&z=18

Per inciso, il materassaio nell'angolo (Reinaud - nella foto non si legge l'insegna) tutt'oggi in attivita` era li` gia` all'epoca. Dentro il negozio sono appese alcune foto molto belle dell'angolo della piazza e della facciata del negozio, col bisnonno dell'attuale proprietario che espone matasse di lana per materassi ai lati della porta.





Edit: come non detto, pare sia li` "solo" dal 1946. La prima sede era altrove.
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Last edited by Oscaruzzo; July 1st, 2013 at 02:25 PM.
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Old July 1st, 2013, 02:32 PM   #10199
Llanowar
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Originally Posted by turtu63 View Post
c'era una volta...
le vallette
da questa foto "d'epoca" si capisce il gap mentale tra gli italiani - e di conseguenza gli amministratori da loro espressi - e il nord europa. Anch ein vie nuove, con gli alberelli appena piantati, si commettevano errori progettuali... a cosa serve aver creato quella separazione così larga tra le due carreggiate? dove sono le piste ciclabili?
L'ovvia obiezione è che erano altri anni... ma di bici ce ne sono anche in questa foto! e anzi, forse era più sensato all'epoca, con un inferior numero di auto, che oggi..
In quegli stessi anni altre parti del mondo andavano in tutt'altra direzione!!!
Allora guardi al presente sperando di vedere qualcosa di diverso, di aver imparato dagli errori. Guardi a via livorno rifatta neanche 10 anni fa, e ti vien veramente da piangere...
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TUTTO CIO' CHE SI TROVA A NORD DI CORSO REGINA MARGHERITA DEVE ESSERE FATTO MALE, NON SEGUENDO NESSUNA LOGICA DI RIQUALIFICAZIONE, NE' DI GESTIONE OCULATA DEL DENARO PUBBLICO, NE' DI BUONSENSO.
LA PISTA CICLABILE SUL PASSANTE FERROVIARIO NE E' LA RIPROVA (UNA DELLE TANTE).


IL SINDACO PIERO FASSINO E I MEMBRI DELLA GIUNTA COME CLAUDIO LUBATTI SONO RESPONSABILI DI QUESTE SCELTE.

RICORDATELO ALLE PROSSIME ELEZIONI.

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Old July 1st, 2013, 06:02 PM   #10200
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Originally Posted by michele.x View Post
Fino alla crisi del '73 il pensiero prevalente era quello di eliminare il trasporto pubblico e passare all'automobile. Ai tempi inoltre il numero di automobili non era cosi` alto e quindi si pensava che la soluzione della mobilita` fosse l'automobile.
Il tram e la ferrovia metropolitana venivano considerati come relitti del passato e quindi li si cercava di eliminare dappertutto per sostituirli con i moderni autobus e filobus. A Londra i Routemaster vennero progettati per eliminare nel '52 i tram, ed in molte citta` italiani i tram vennero eliminati. Non parliamo poi delle ferrovie urbane: credo che siano sopravvisuute solo due linee a Milano (tre se vogliamo considerare un pezzo della M2).
Come già accennato, fuori dall'Europa, il Giappone ha seguito un percorso esattamente contrario: privilegiare i trasporti su rotaia, urbani, suburbani e intercity (in fondo la TAV è stata inventata lì, con gli Shinkansen, già nel 1964), a scapito di quelli su strada; a quanto vedo su Youtube, ancor oggi, salvo qualche autostrada, le strade nipponiche sono strettine e piuttosto ingorgate, specie nelle zone urbane; mentre, a osservare l'intrico di ferrovie una sopra l'altra, sembra di vedere uno di quei plastici di ferromodellismo che si vedono nelle mostre; il paese del Sol Levante è il paradiso dei "railfans"!
Se ben ricordo, in Giappone, quando si acquista un'auto, per immatricolarla bisogna dimostrare di avere uno spazio, proprio o in autorimessa pubblica, per ricoverarla, fuori dalla pubblica via.
Ricordo ancora che da noi, nel 1975, quando già si era precipitati in piena crisi petrolifera, una casa automobilistica che non ricordo più (meglio così) se ne uscì su giornali e riviste con una pubblicità che recitava: "L'uomo è un animale sociale a quattro ruote"; peggio di così......
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