Modestino Balabam

Grazie a tutti e scusate l'attesa!
Cercherò di essere all'altezza delle aspettative .

Riprendendo l'osservazione di FaseRem sulla palazzina Carpano in effetti la colorazione originale era più apprezzabile (con l'opportuno restauro) anche se l'attuale è più che dignitosa.
L'utilizzo odierno dello stabile è sicuramente all'altezza del marchio che ha ospitato e tra parentesi consiglio vivamente chi non l'avesse ancora fatto di visitare il museo della Carpano posto ai piani superiori rispetto all'area
dedicata ai vini e le birre.

Per fare un parallelo: il Fu-cinema Piemonte di via Nizza angolo corso Sommelier accolse tra le sue mura un negozio di elettrodomestici e una discoteca, se non sbaglio, dopo aver chiuso con le proiezioni.


Purtroppo la solita insensibilità o semplice speculazione ci ha privato di un altro angolo di inizio Novecento e nessuna sala da ballo o catena di elettronica è riuscita nell'impresa di preservare un pezzo di memoria e perchè no,di bellezza.



Approfitto del fatto che siano state postate delle immagini del raccordo ferroviario di Via Onorato Vigliani per chiedere qualche informazione in più sulla parte finale: dove si posizionava il sottopasso in piazza Caio Mario e da che parte usciva rispetto allo stabilimento FIAT Mirafiori.

Breus

Non demordere, mettiti in coda, portati, l'ombrello, lo sgabello, una coperta, un libro, una radio.... Prima o poi verrà il tuo turno e tutte sofferenze patite di colpo saranno dimenticate; e quando finalmente sarai seduto al tavolo saprai che ne è valsa la pena!

Zio JO

Il raccordo di Via Vigliani iniziava la discesa sotto piazza Caio Mario tra strada Delle Cacce e la piazza. Vi era un lungo muraglione con annessa cancellata a due battenti protetta da due segnali semaforici a due luci che dava via libera/impedita al treno. Il muro partiva circa a 2/3 di distanza da Caio Mario e vi finiva all'angolo con la piazza, ed i binari inziavano la discesa verso la fiat.

A Proposito dei due segnali va ricordato che il raccordo era percorso normalmente in modo "legale" cioè con salita a sinistra (al contrario della circolazione stradale). Nel tratto di via Vigliani tra via delle Cacce e Via Barbera c'era un enorme incrocio di binari con "X" centrale che consentiva alle tradotte di cambiare binario e percorrere il tunnel in senso inverso.
Non so di preciso dove sbucasse il tunnel ma credo che ad un certo punto ci fosse una biforcazione tra capannoni di destra e sinistra di Via Settembrini, perchè i treni con le vetture arrivavano sempre dallo stesso binario. In teoria dovrebbe sbucare a fianco di Via Settembrini nei pressi del binario che un tempo era allacciato alla rete tramviaria. Forse andando a controllare si possono ancora trovare le rotaie di detto binario sotto l'ultimo cancello all'angolo tra corso Agnelli e Via Settembrini. Da questo cancello entravano i locomotori per andare a prendere servizio in Fiat dopo essere partiti dal deposito di Via Giordano Bruno.
Fino qualche tempo fa c'era ancora un palo con sospeso un moncone di li
nea aerea. Bisognerebbe andare a controllare se c'è ancora.

Una cosa è sicura: arrivava anche a fianco a Via Biscaretti di Ruffia nello scalo interno visibile dal muraglione. Lì sono ancora presenti i pali della linea aerea e anche lo scalo.

Ciao. JO

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Zio JO Power Performance: la Factory dove rinascono le auto storiche!

http://tinypic.com/r/2zira0m/6

parella boy

Chi si ricorda il pizzaiolo che lavorava da Cecchi (quello dii via Fabrizi) nei primi anni '70? Assomigliava un mucchio a Tony Iommi dei Black Sabbath!!!!!!

VivaTo

Da piccola andavo sempre e cioè un paio di volte all'anno in una pizzeria tutta formica e piastrelle che si trovava in Corso De Gasperi, di fronte al Cinema Perla. Bisognava salire tre oquattro gradini.

Pizza al padellino e farinata nella carta e non nel piatto per tutti!

Zio JO

Guardavo adesso Google earth.

Se osservate sotto la passerella ad arco dal lato della stazione Lingotto potete ancora notare alcuni binari dello scalo Satti presenti dietro i Mercati Generali di Piazza Galimberti. Questi binari sono ripresi in alcune foto già postate sul forum e come potete constatare esisteva anche un raccordo ulteriore che li collegava ai binari FS.
L'altro punto di unione con l'FS era proprio a fianco del Deposito Satti di Via Giordano Bruno (una piccola rampa in discesa).

Ciao. JO

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Riobasco

Io, mi pare che il suo soprannome fosse "Causio" o comunque quello di un calciatore coi baffoni

Zio JO

Osservando le due foto si nota la differenza di altezza del palazzo a fianco al cinema. In origine aveva un piano in meno.
Nella foto successiva si nota l'aggiunta!

Ciao JO

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turtu63

La tempesta più forte: 23 maggio 1953 [carta 500 hPa, carta 850 hPa], raffiche stimate a 140 km/h abbattono la guglia della Mole Antonelliana (la vediamo martoriata nella foto)

La nebbia più fitta in città: visibilità di circa 1 metro (28 Dicembre 1901)
La grandinata con lo spessore al suolo più spesso: 30-35 cm di accumulo (27 Agosto 1974)
La grandinata con i chicchi dal diametro più grande: 9-10 cm (16 Agosto 1741)
La durata delle precipitazioni più lunga (dal 1803): 78 ore consecutive (dalle h 21 del 22/03/1956 alle h 3 del 26/03/1956, 120 mm)
La più grande piena del Po ai Murazzi di Torino (dal 1797): 6,20 metri il 17 Ottobre 1839

turtu63

OGR. Parco est e Spogliatoio veicoli, 1992

Modestino Balabam

E' vero: è presente uno scalo nell'area Presse dello stabilimento di Mirafiori (area Sud di corso Settembrini).
Sono riuscito a localizzare l'uscita di un tunnel nell'area Nord in cui in effetti era presente il piazzale della finizione vetture che poi venivano caricate sulle bisarche ferroviarie.
Si trova vicino all'attuale IBM Italia all'interno della fabbrica (corso Orbassano).
Probabilmente era questa l'uscita e scalo merci.
Tutto questo prima della comparsa del Drosso.

isabella66

quoto e straquoto!

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"Fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza".
Inferno, Canto XXVI

isabella66

Assolutamente concordo con te! Ottimo marketing e pessimo gelato....

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ma per seguir virtute e canoscenza".
Inferno, Canto XXVI

turtu63

turtu63

ace of spades

da cecchi in via nicola fabrizi negli anni '80 lavorava un cameriere zoppo... lo facevamo impazzire... ma come Italo in Via botero non c'era nessuno... la mozzarellona nel lavandino di marmo... la forchetta con solo due rebbi per piegare le pizze da asporto... altri tempi

Modestino Balabam

Osservando bene l'ultimo tratto di Via Vigliani, in effetti, si intravede tra le siepi la parte superiore del muro che ha "tappato" il sottopasso ferroviario di FIAT Mirafiori.



Per restare in tema ferroviario:


prospettiva aerea della foto pubblicata una pagina fa da Bube: vista dell'area Framtek di via Giordano Bruno (oggi occupata da Parco d'Arte vivente e Amiat).

Breus

Non so, qualcosa non mi convince... una fabbrica che si occupava di meccanica di precisione, quale la produzione di bilance, quindi di merce a valore aggiunto molto alto, inoltre non lontana dallo scalo di PN, aveva davvero bisogno di un raccordo ferroviario proprio, per di più a scartamento ridotto?

turtu63

bene,caro Breus ,ti espongo il mio punto di vista:dalla foto sembrerebbe che sui binari ci siano effettivamente dei trenini e non tram.Il libro da cui ho tratto la descrizione motiva la presenza della piccola ferrovia a scartamento ridotto per un trasporto più veloce del materiale.Quindi la ferrovia era utilizzata solo per lo stabilimento,non per la spedizione del materiale .Dalla mia esperienza lavorativa di torneria di precisione posso aggiungere che comunque si parte da un pezzo grezzo, il quale non ha bisogno di protezione per lo spostamento;in poche parole,prima di arrivare al pezzo finito non è necessaria una particolare protezione del prodotto.Ora,dopo aver espresso il mio punto di vista,in un modo da cani(ne sono consapevole),scrivo pari pari la didascalia,così è più chiaro per tutti.
L'Esposizione del 1898 nasce sotto il segno del lavoro(non a caso viene inaugurata il primo maggio).Uno dei padiglioni più interessanti è proprio quello delle industrie meccaniche e del lavoro che sorge in Corso Dante tra le vie Marenco e Monti(dove più tardi nasce la Fiat):una specie di galleria in cui viene presentata anche l'industria di pesi e misure creata da Antonio Opessi a cui è succeduto,nel 1882,il figlio Gaetano.Poco distante dall'esposizione,in Corso Raffaello all'angolo con via Madama Cristina e con via Ormea,Gaetano Opessi ha costruito con il cognato un grande stabilimento di 7500 metri quadri,con poco meno di 200 operai e due macchine a vapore di 40 HP concentrandosi nella fabbricazione delle stadere a bilico,Nella fabbrica c'è persino una piccola ferrovia a scartamento ridotto per un trasporto più veloce del materiale(visibile a destra nella foto).Nel suo settore è considerata l'industria italiana più importante.
Detto questo,anch'io ho le perplessità di Breus,non pare il caso di costruire una piccola ferrovia solo per uno spostamento di pezzi da un reparto all'altra,però se si tratta di materiale pesante come lo sposti?con dei cavalli?Magari con la ferrovia è più sicuro,non ti cadono i pezzi per terra,mah,è un bel quesito

turtu63

1923,costruzione della nuova sede della Gazzetta del Popolo in corso Valdocco;da notare la gru dell'epoca,direi ancorata a terra con dei cavi e l'operaio gruista(?)