guidotorinese

Sparo: corso Racconigi? Quel palazzo sulla destra potrebbe essere la ora ex fabbrica dei pianoforti, dove adesso ci son gli uffici finanziari del Comune.

guidotorinese

Beh, sono quasi vecchietto, lo ammetto, ma son contento di aver vissuto gli ultimi anni di un mondo sparito, fatto di giochi in cortile e sul marciapiede con le figurine, di massaie che stendevano i panni cantando tutto il giorno, degli ultimissimi carri col cavallo, di campi con le pecore vivino a casa. Mio fratello, che ha poi 6 anni meno di me, ha mancato tutto questo.

Breus

Wow Guido, really "torinese"!

parella boy

...in effetti io è da un bel pò di tempo che invoco i forumers in possesso di favolose collezioni di cartoline e fotografie di frugare nei loro "archivi" per pubblicare foto di corso Appio Claudio versione anni '50/primissimi '60...quanta nostalgia nel ricordare le mie passeggiate da "gagno" con mio nonno alla Pellerina, nel tratto finale (ancora chiuso) di corso Lecce ed in strada delle Ghiacciaie; ma lo sapevate che lì, come in via Sismonda vicino al Gibellino ed al rudere della Domus Morozzo, in estate accanto ai fiori di sambuco si trovavano le more? ...ora lì ci sono i lavori del teleriscaldamento...BLEAH!!! ciao a tutti e perdonate i "ricordi da piola" di un "ragazzo del '58".....

ZioFausto

Paolo Dassetto se è quello che fa l'architetto in via Capelli, so anch'io che è

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'non millanto lavoro nel settore' (cit.)
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giuanin suiru

Alfieri Adriano - Amato Ernesto - Angelini Mauro - Casetta Claudio - Cassetta Valerio - Ciardo - Cucco - Dassetto Paolo - Denaro Niclò - Ellena - Famuso Filippo - Ferrari (2 gemelli) - Gasparro - Maragna (mi sembra) - Manelia Mario - Nicola (è il cognome) - Quacquarelli - Rainò Enrico - Redoglia PierCarlo - Scanavino Mauro - Scolletta Paolo - Tessarin

al tempo della scuola Paolo Dassetto aveva la mamma farmacista (farmacia sull'angolo tra via Capelli e via Crevacuore) e abitava nella casa sopra la farmacia

giuanin suiru

mi associo a tutti questi ricordi; io (del '54) ho fatto in tempo a vedere e sentire anche i cantanti / musicisti di strada, che si 'esibivano' nei cortili (penso derivi da qui il detto "ma và canté 'n auta curt!") aspettando che si buttasse loro qualche monetina... ricordo alcuni con la fisa, altri - specie verso le festività - con la zampogna... e ho fatto in tempo a vedere ancora qualcuno con l'organo di 'barberia' (Gipo Farassino ha dedicato uno splendido brano a questi 'musicisiti' che davano una 'immagine' a chi lasciava loro qualche moneta

Makyo

Mannaggia! Me ne vado per tre giorni e subito i parellari ripartono alla conquista del thread...ma non avrete vita facile!

A parte gli scherzi avete delle memorie e degli aneddoti invidiabili, si vede che il vostro quartiere è stato, ed è ancora, una miniera di storia/e.

Rispondo solo ad un post riportato in vita:

Se non ho capito male intendete quella specie di pozzo sulla destra del Giardino Roccioso, verso la fine, scendendo dallo slargo con la statua di Amedeo d' Aosta.

Per quel che ne so dovrebbe essere solo una specie di urna o pozzetto, non so se originale o finto, con decorazioni orientaleggianti (paiono iraniani).
L' angolo è molto suggestivo perchè a pochi metri si trovano una palma e altre piante a foglia larga molto esotiche.
Secondo me il manufatto potrebbe esser stato messo lì (negli anni 60) proprio per creare questa suggestione orientale.

PS:

Tanto per capirci sto parlando di questo



Potrebbe anche essere una specie di scultura/pozzo medievale, forse ricollegato al Borgo, ma come appunto vi dicevo a me rimanda all' oriente...

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- Unza Unza Time -

Makyo

Ripropongo un enigma a cui non sono ancora venuto a capo:

Ho sempre cercato informazioni su via Lugaro, ma ho scoperto che in realtà questa via prima si chiamava via Argentero.

Dentro ci sono entrato ma sono stato intercettato e mi han fatto capire che ero un "ficcanaso".

E sul sito dell' Archivio del Comune si trova questo:

Categoria del progetto 1
Anno 1898
N° pratica 93
Tipo di intervento Ampl. fabbricato
Indirizzo Via Argentero, 2
Proprietario Palli Caroni Deaglio Ditta
Progettista Palli Stefano

Sicuramente non corrisponde la numerazione, ma potrebbe essere una traccia.
La ditta Palli Caroni Deaglio realizzava forni per calce.
Anche se usualmente questi forni sono molto più grossi, potrebbe avere qualcosa a che fare...

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- Unza Unza Time -

Llanowar

contribuisco per la prima volta anch'io con un'immagine "storica"... anche se di non grandissima qualità... probabilmente prima o poi ne spunteranno altre, per ora solo questo.



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Riobasco

Porc... ma non potevi dire alla nonna (o mamma, zia etc.) di spostarsi, quando l'hai fotografata? Vabbè, speriamo nelle prossime, per il momento grazie...

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Parellik

IO sono nato in via Carlo capelli
NARONTE non c'è più ma c'è sempre un negozio di mobili
pero' c'e sempre RIONDATO

guidotorinese

Allora ti ricorderai di monsu Sola, il lattaio al n. 43, che se gli dicevi: "a sun bun sti euv monsu Sola?" lui ti rispondeva: "a sun bun, bun, bun!"
Col suo commesso, Rodolfo, mio amico, gli facevamo un sacco di scherzi.
Ora ha 83 anni e lo si vede in giro a braccetto della moglie Giovanna.

Parellik

ma pensa te che ricordo!
ascolta
le cornici CAGNO di via capelli le ricordi.
il commesso era mio Zio..

guidotorinese

Sì. mi ricordo che c'era un corniciaio, ma penso che non ci son mai entrato.
Poi altri negozi: il giornaliao (purlutiru purlutà), Osella il tabaccaio di fronte(baricule), l' orologiaio Signa (giro di vite), il vinaio Trombin (Bruno spaccabottiglie), il droghiere Braggio (uciai cadent), i verdurieri Sergio e Felice (bocca a ciabatta) con la commessa (sciairunen).
Tutti soprannomi dati dal mio amico e me.

giuanin suiru

grazie !
non ho presente riondato;
però la parte di via capelli tra via asinari e corso francia è quella che frequentavo meno;
abitando al 71 la 'mia' parte di via capelli era quella dalla scuola in qua, verso via servais;
andavo di frequente in piazza campanella, anche per godermi la visuale dal balcone del mio zio tramviere, che abitava all'8° piano del civico 25
sotto il mio balcone c'era la 'pettinatrice', Silvana Monacheddu; accanto il negozio di carni bianche del sig. Pietro Minato, papà del mio amico Claudio;
dirimpetto c'era una salumeria, un verduriere, una latteria; all'anglo con via bianchi 'Pia', una piulasa dirimpetto, dal lato dei numeri dispari, un panificio e, sull'angolo opposto, il famoso Gariglio, per tramudé
ciao !

BestJack

io vedo una ciminiera (mi pare) in fondo alla strada, ma sinceramente non capisco che zona sia.... potrebbe essere corso unione? o giù di là? (la sparo proprio)

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TORINO... What else?

Riobasco

In via Capelli ricordo la pasticceria (a quei tempi più che altro un laboratorio con uno sgabuzzino per vendere) "Ivan", quasi angolo via Valgioie. Ci sono passato recentemente, è diventato un bel negozio, ma non ho riconosciuto più nessuno. Ricordo anche Riondato, ma noi di via Salbertrand compravamo le scarpe da "Madamin Gabella" (madre, per la cronaca, di uno dei candidati delle primarie PD per il sindaco ) di via Bianchi. Vi ho già raccontato che ero innamorato (eravamo in parecchi, ad esserlo, sigh...) di Carla, la figlia del custode dei magazzini della Pellerina? Una dolcissima ragazza (almeno allora, ha all'incirca la mia età ) coi capelli rossi, spesso la accompagnavo sino in corso Appio Claudio, percorrendo la scalinata che un tempo scendeva da via Salbertrand al suddetto corso (ho una foto di quel viottolo, prima o poi la posterò).

Riobasco

Se ti riferisci alla foto di Llanowar, se non erro siamo in corso Principe Oddone, praticamente sul balcone di casa sua

giuanin suiru

Gabella, certo ! negozio 'fisso' per gli acquisti di scarpe, anche nella mia famiglia; la salumeria dirimpetto al 71 di via Capelli venne presa, verso la fine degli anni '60, da un uomo che aveva corso in bici, da dilettante, assieme a Zilioli, poi lasciò perché aveva visto di essere scarso, rispetto a Italo; qualche volta uscì in bici assieme a me e all'amico Claudio (il figlio del pollivendolo Minato, sotto casa) e a noi pareva un fenomeno... il che ci fece capire che noi 2 proprio non potevamo minimamente pensare di diventare corridori
caro Paolo, se pubblichi la foto di 'quel viottolo', di cui ho un 'ricordo fotografico' nella mia mente (mi 'vedo' mentre passo di lì, tenuto per mano da papà, nei nostri giri alla Pellerina, quand'ero proprio piccolo, dunque almeno 50 anni fa) non potrò esimermi dal venire a Torino per ringraziarti di persona