guidotorinese

Beh, sono presente nella foto e non posso sbagliare.
E' la IV dell anno scolastico 1967/68.
Ti posso sparare a caso alcuni cognomi: Degrassi, Martorana, Rizzolo, Mari, Bellavia, Gobbicchi, Ciravegna, Mattioli (che da una vita fa il commesso da Riondato scarpe), Vigo, Pelagatti, Fiore, Bertolazzo, Candian, Parisotto.

giuanin suiru

allora provo anch'io a fare l'appello,
per lo meno dei cognomi che ricordo
chissà se qualcuno risponde 'presente!'


Alfieri Adriano - Amato Ernesto - Angelini Mauro - Casetta Claudio - Cassetta Valerio - Ciardo - Cucco - Dassetto Paolo - Denaro - Ellena - Famuso Filippo - Ferrari (2 gemelli) - Gasparro - Manara (mi sembra) - Manelia Mario - Nicola (è il cognome) - Quacquarelli - Rainò Enrico - Redoglia PierCarlo - Scanavino Mauro - Scolletta - Tessarin
(chiedo scusa a chi ho dimenticato, come ho già detto ormai, alla mia età, sono vittima di frequenti e ripetute amnistie

Riobasco

Se parli di Adriano Alfieri (classe 1954) temo non potrà più risponderti, è morto qualche anno fa (io ero più amico di sua sorella, mia coetanea, lui l'ho conosciuto come consigliere comunale D.S.). Nella foto postata mi pare di riconoscere Paganica (il nome non lo ricordo, anch'io soffro di "amnistie" ) e Sandro Canavese, chissà se Guido potrà confermare?

giuanin suiru

crispa, la lista di amici d'infanzia e adolescenza già scomparsi sta diventando davvero troppo troppo lunga

certo, è proprio lui, uno dei compagni di classe con cui ci si trovava, di pomeriggio, a fare i compiti assieme e poi a giocare un po', una volta a casa dell'uno, una volta a casa dell'altro; Adriano abitava in via Carrera, vicino alla scuola, la sorella era 'piccolissima', all'epoca, rispetto a noi; ero un tifosissimo del Toro, non sapevo del suo impegno politico; mi dispiace tanto tanto, è 1 dei compagni che ricordo con più simpatia; grazie per l'informazione, che tristezza

giuanin suiru

ho scritto male : 'ERA' un tifosissimo del Toro

guidotorinese

Sono nomi che non ricordo ma è passato tanto tempo, SIGH! e non li posso escludere.

Alla Duca ricordo il mitico direttore Gilli, omonimo del già citato maestro dalla gamba di legno, con la sciarpa bianca sempre al collo, che noi scolari vedevamo come Fantozzi vedeva il megadirettoregalattico, un essere calato dall' empireo, che camminava sollevato da terra, di certo non si nutriva e menchemeno andava al gabinetto, ed avevamo il terrore di incrociarlo nei corridoi.
Altro ricordo sono i cartelli stile deposito di Paperone che c' erano nell' atrio e nei corrdoi e che recitavano: silenzio, non correre, non vociare, la puntualità è la madre dell' ordine, etc. E poi un manifesto che invitava a guardarsi dalle bombe inesplose dell' ultima guerra, e faceva vedere un incauto ragazzino colpito dalle schegge.

La pizzeria Gigi l' ho frequentata più tardi, attorno al 1980: ricordo che la pizza bianca si chiamava "Wojtyla", chissà se oggi si chiama "Ratzinger"!

giuanin suiru

mi piace moltissimo il 'ritratto' che hai fatto del Direttore, lo condivido appieno !

RezTo

Si conferma la teoria dei 6 gradi di separazione...
"Ciccio" è stato "mio maestro" quando ho iniziato a lavorare con i minori e al Ferrante. Tutti gli anni incontro ancora la sorella...

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Se c'è una soluzione perché ti preoccupi? Se non c'è una soluzione perché ti preoccupi? (Aristotele)

Lessonnambertripartuan : (COSTITUZIONE ITALIANA. art. 3)
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

Riobasco

Martorana è stato mio compagno, lo ricordo (e credo di averlo riconosciuto nella foto). Quando fu inaugurata la Neil Armstrong di via Servais ci fu una "storica scissione" visto che una parte di noi (tra cui il sottoscritto, sempre attratto dai cambiamenti) optò per la nuova scuola, moderna e luminosa, mentre altri restarono alla Duca. Come non ricordare con simpatia il cartolaio di via Capelli, che, se fosse ancora in negozio, scommetto mi darebbe ancora del tu, come quando andavo da lui per farmi sostituire il pennino dell'Auretta e comprare le cartucce di inchiostro...

Riobasco

La sorella lavora in prefettura dalla notte dei tempi, credo conosca (un po' come il sottoscritto a palazzo civico ) anche i topi, là dentro.
Adriano era davvero una gran brava persona, sempre pronto a far quattro chiacchiere, fumando una sigaretta dopo l'altra... davvero una grande perdita.
Tornando a Parella, chi ricorda "StereoSystem" di via Domodossola, uno dei primi negozi "seri" di HiFi? Ricordo che vendevano persino gli impianti "quadrifonici", parola che noi tutti pronunciavamo quasi con rispetto. Nei pressi del negozio abitava, in quel periodo, una ragazza di Asti che faceva la corista al Regio (ed a cui facevo un po' il filo... ) che poi divenne un soprano piuttosto celebre.

parella boy

Ma certo che mi ricordo "Stereosystem"!!!! avevano persino delle casse KLIPSCHORN che sembrava di essere a Caselle durante l'atterraggio di un Jumbo....eh, quanti ricordi...però provo sempre una nostalgia più forte quando ricordo il canale della Pellerina nei pomeriggi autunnali dei primi anni '60...niente da fare: sono nato troppo tardi! "mi e sun da ani '50!"

guidotorinese

Chi invece si ricorda il cavallo Parigi che tirava il carro del carbonaio-legna da ardere che girava nella zona di via Asinari - Capelli - Baveno sino al '70 circa?

Penso che vivesse nella stalla della cascina Borello.

giuanin suiru

quanto tempo ho passato da quelle parti, in quegli anni; prima, da più piccolo, con papà; poi, più grandicello, in giro in bici, da solo o con amici

non esistono foto del vecchio corso appio claudio, stretto e tortuoso, sovrastato da orti e 'runse' ?

giuanin suiru

sono abbastanza vecchio da ricordarmi anche questo


pudeij turné, per 'n mumènt, masnà...

Maurrison

Forse è il caso di aprire un thread "Parella sparita"...

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"Si può prendere in giro tanta gente per poco tempo, o poca gente per tanto tempo, ma mai tanta gente per tanto tempo" (cit.)

Icopix

Questo tuo post ( idea già espressa tempo fa, ma non ricordo più da chi ) mi induce ad una riflessione ( della quale mi scuso se dovesse tediare alcuno );

in realtà, nel calderone di questo thread ne risiedono almeno due distinti: "Torino Sparita" e "Torino Apparsa dal nulla" ( ce ne potrebbe essere addirittura un terzo intitolato "Torino Trasformata" ).

Alcuni quartieri di Torino, come Parella appunto, sono quelli che più hanno subito delle modifiche urbanistiche nel corso degli ultimi 100/150 anni.

Risiedendo da sempre in MdC, mi è abbastanza scontato riscontrare come la storia più antica del quartiere si sia evoluta sulla sua non esistenza, più che sulla presenza di qualsivoglia insediamento urbanistico.

Mi spiego meglio. Pur non essendo Matusalemme, i miei ricordi della zona sono caratterizzati da cascine, appezzamenti di terreni, bealere irrigue.
Nei primi anni sessanta era sufficiente attraversare la linea Torino-Ceres per ritrovarsi in aperta campagna.

Viceversa, nei racconti dei parelliani ( che sono un pochino più maturi del sottoscritto ), si leggono cronache di vita cittadina, non rurale ( di altri tempi, per carità, ma assolutamente di vita cittadina ).
Una quotidianità fatta di negozi, scuole, abitazioni ora sacrificate alla modernizzazione, ma pur sempre una realtà composta da identità ben precise.

Altrove, negli stessi anni, si assisteva all' evolversi di agglomerati sorti sul nulla ( mi sovviene il mio post di alcune pagine fa sul villaggio Santa Caterina ).

Ecco la sistematica differenza!!

All' interno di questo thread ( tra i miei preferiti ) convivono queste due anime; quella del raccontarsi il come eravamo, come nei racconti dei parelliani, e quella di quanti si raccontano di come prima vi fosse il nulla......

Mi scuso nuovamente per le parole in libertà..........

Alla prossima.

giuanin suiru

interessante la tua analisi;
secondo me Parella,
pur essendo assolutamente città,
però era ancora in contatto con la campagna, con la natura;
qualche esempio :
non dovevo camminare molto per vedere cascine e mucche,
mi era sufficiente andare verso l'Aeronautica;
non dovevo camminare molto per essere in mezzo agli orti
(sui pendii che scendevano verso la Pellerina);
dovevo camminare pochissimo per essere in un'area verde allo stato brado, sufficientemente spaziosa per tante partitelle a pallone in contemporanea
(dove ora c'è il 'fungo, la chiesa, corso Telesio, ecc.)
e dovevo fare pochi metri in più per giocare a pallone su un vero campo, dotato di porte
(via servais, un po' prima dell'incrocio con via cossa);
situazioni, queste, esistenti fin verso la fine degli anni '60;
per cui la mia sensazione è di essere cresciuto indubbiamente in città,
però con una tale quantità di aree verdi, per giocare
- e con vera e propria 'campagna', verso l'Aeronautica -
che i compagni di scuola conosciuti alle superiori (1968)
e residenti in tanti altri quartieri non avevano a disposizione,
purtroppo per loro;
ciao !

Nick07

Riprovo a postarlo...

Qualcuno sa mettermi le foto di questa vera?

I link del post originale (pagina 22 del 3d) sono rotti.

Ciao

Turin_airport

Ragazzi, ma come siete vecchi! Anch'io sono andato alla Duca d'Aosta, ma ho cominciato nel 1981! Mio fratello che ha 9 anni piu' di me (Matusalemme...) ci e' andato nel '72...

Breus

Salve!

Vediamo chi individua dove è stata scattata questa fotografia degli anni '20-'30? Un elemento dovrebbe rendere facile l'impresa....



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