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Bella. Chissà dov'era questo cortile/garage?
Per la verità, Torino non arrivò psicologicamente impreparata ai bombardamenti: altre guerre precedenti, ultima quella di Spagna, avevano mostrato il raggio d'azione dei moderni bombardieri, come pure la potenza distruttiva delle bombe d'aereo.Tutt'altro clima ovviamente si respiro' nel secondo e ultimo conflitto mondiale, con le incursioni aeree e i bombardamenti iniziati sin dal primo giorno di entrata in guerra: quella che nella guerra precedente era stata solo una vaga minaccia (tra le grandi città solo Venezia si era sentita sotto possibili attacchi aerei, anche se si parlo' di un dirigibile austriaco arrivato fin sopra Napoli, dove aveva lanciato bombe a mano; tutto li') era ora una terribile realtà, quella della "guerra totale" che coinvolgeva l'intero territorio nazionale, senza risparmiare niente e nessuno.
Non so quanto potessero essere preparati i torinesi. I chieresi non lo erano di sicuro. Torino fu bombardata il giorno dopo la dichiarazione di guerra. I miei nonni, che stavano tra Chieri e Pino, mi raccontavano che tutti quanti, esaltati dai giornali radio, vedendo le luci al di là della collina pensavano che a Torino si facesse festa per l'entrata in guerra e uscirono tutti nelle aie e nelle strade a festeggiare e a brindare all'impresa bellica.Per la verità, Torino non arrivò psicologicamente impreparata ai bombardamenti.