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Ancora una foto "fluviale", ritagliata da un'immagine fine 800 del Borgo Medioevale della collezione Alinari; interessante per la giovanissima età del barcaiolo, che non dimostra più di 10 o al massimo 12 anni



ignoro se esistesse, o esista tuttora, una età minima per condurre una barca sul Po; vero che allora l'età minima per l'avvio al lavoro era di 9 anni; ma guidare un'imbarcazione comportava pur sempre una responsabilità...
 

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Infatti!

Grazie a tutti per le foto, quella a colori la avevo trovata anche io e oltre a quella non ero riuscito a reperire niente altro.

Le immagini, sia quella in bianco e nero sia quella a colori, risalgono a prima che la zona diventasse inurbata come la conosciamo attualmente.
Mancano tutte le abitazioni alle spalle della conceria, e non si ha nemmeno traccia dello stabilimento Fiat Ferriere, che dovrebbe essere in alto a destra delle foto.
Si intravede soltanto sullo sfondo una via, che potrebbe essere Via Pianezza?
Ero passato nella zona, sulle rive della Dora, nella primavera del 1964; era ancora tutta da costruire, salvo poche cascine e abitazioni rurali; anche il ponte sulla Dora di corso Lecce - corso Potenza era ancora da costruire; il filobus 54, con cui ero arrivato in zona da casa, faceva ancora capolinea in piazza Perotti. Forse proprio con la costruzione del ponte, tutta la zona iniziò a cambiare.
 

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Visto che se ne è parlato con foto postate: i mutamenti toponomastici riflettono sempre i cambiamenti e rivolgimenti politici, in ogni epoca!
Ricordava un giornalista (Severgnini) in un libro, che, capitato a Budapest poco dopo la fine del comunismo, non riusciva a raccappezzarsi in città coi nomi delle strade, munito come era di una cartina topografica ancora del periodo "rosso"; decise quindi di rivolgersi agli uffici municipali, dove una solerte impiegata gli consegnò un tomo di un certo spessore, con tavole sinottiche dei nomi dei sedimi "prima" e "dopo"; di più non poteva fare per aiutarlo..
 

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Un angolo di Torino ormai completamente cambiato.
Anni 30: l'incrocio di corso Vittorio con via Principi d'Acaja - via Pier Carlo Boggio



a sinistra, una caserma, ora abbattuta con area sistemata a giardino; a destra, l'ingresso del Foro Boario, o Mercato del bestiame.
Dalla parte opposta di via Principi d'Acaja, da dove è stata scattata la foto, vi era il Mattatoio, pardon Ammazzatoio; il bestiame veniva dapprima introdotto al Foro Boario per le contrattazioni, poi, profittando di due portoni dirimpettai, attraversando via Principi d'Acaja, introdotto nel Mattatoio, bloccando il traffico sulla via. Accadde più di una volta che qualche animale, sfuggito al controllo, desse luogo a una "corrida" per le strade della zona per recuperarlo!
Foro Boario e Mattatoio vennero trasferiti nei primi anni 70 alle Vallette, gli edifici abbattuti; al posto del Foro Boario, ora sorge una parte del Palagiustizia, mentre al posto del Mattatoio vi è un giardino.
Sulla sinistra, vediamo un tram della linea 5 (serie 2500 o 2200) in procinto di svoltare da via Pier Carlo Boggio in corso Vittorio; percorso seguito dalla linea fino al 1982, ereditato poi dal 15 e seguito fino al 2002, quando, per i cantieri della metro, venne spostato sul tracciato attuale, abbandonando quella zona.
Come si presenta oggi la zona

https://www.google.it/maps/@45.0695889,7.6603668,3a,75y,283.13h,90t/data=!3m6!1e1!3m4!1sYv9FBGCgAxqy7a_Ka_vz7Q!2e0!7i13312!8i6656?hl=it
 

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Sul Po, appena a monte del Ponte Isabella, inizio 900: un sabionè all'opera, sulla barca apposita a fondo piatto, estrae la sabbia dal fondo con una pala, caricandola sulla barca



una volta riempita la barca, si dirige alla piarda, l'approdo, situato subito a valle del Castello del Valentino, dove viene scaricata, per essere caricata sui carretti a cavallo, destinati a trasportarla ai cantieri edili.

 

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Così i campagnini vedevano, nei primi decenni del 900, le prime auto; in questa cartolina, una contadina inveisce contro l'automobilista, che ha appena travolto col mezzo alcuni animali da cortile, galline e oche

 

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_l'archivio CENSIN e' inesauribile e soprattutto imprevedibile___ l'incrocio tra Vitt Eman e l'asse Falcone-Borsellino era (carcere, caserme, foro boario e mattatoio) uno degli angoli piu' lugubri di Torino ___neanche archeologia industriale che ha un suo fascino ___ non lo avrei mai pensato oggetto di cartolina____la visione degli animali che passavano dal foro al mattatoio era angosciosa ed avvilente____ praticamente un manifesto animalista e vegetariano____se pero' la memoria non mi tradisce (come spesso accade) e il tram viene dalla ex via Boggio, i due casotti ostruivano il corso verso l'altra maggiore ostruzione di Boringhieri_____quindi la foto dovrebbe essere stata scattata dal corso con spalle verso il centro___ se a destra c'era una banca nel casotto di sinistra mi sembra di ricordare qualcosa come una bettola/osteria___
 

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_l'archivio CENSIN e' inesauribile e soprattutto imprevedibile___ l'incrocio tra Vitt Eman e l'asse Falcone-Borsellino era (carcere, caserme, foro boario e mattatoio) uno degli angoli piu' lugubri di Torino ___neanche archeologia industriale che ha un suo fascino ___ non lo avrei mai pensato oggetto di cartolina____la visione degli animali che passavano dal foro al mattatoio era angosciosa ed avvilente____ praticamente un manifesto animalista e vegetariano____se pero' la memoria non mi tradisce (come spesso accade) e il tram viene dalla ex via Boggio, i due casotti ostruivano il corso verso l'altra maggiore ostruzione di Boringhieri_____quindi la foto dovrebbe essere stata scattata dal corso con spalle verso il centro___ se a destra c'era una banca nel casotto di sinistra mi sembra di ricordare qualcosa come una bettola/osteria___
Infatti, la foto è stata scattata con le spalle verso il centro, vista verso la periferia; il trasferimento del Foro Boario e del Mattatoio avvennero a furor di popolo: costruiti in zona nell'800, allora all'estrema periferia, erano venuti a trovarsi ormai in zona semicentrale, non più tollerabile con i suoi camion carichi di bestiame vivo e, come ricordato, le file di animali che entravano all'Ammazzatoio ormai consci della fine che li attendeva.
Trasferiti quindi nuovamente all'estrema periferia, alle Vallette, c'è già chi reclama un nuovo trasferimento, stavolta fuori dei confini comunali.
La riqualificazione dell'area è avvenuta con la costruzione del Palagiustizia, anche perchè molti avvocati penalisti e civilisti, che in precedenza avevano studio nella zona di via Corte d'Appello e dintorni, per comodità l'hanno trasferito in quei paraggi.
 

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Carissimi utenti, avrei una domanda da porvi.
Chissà se nel vostro infinito pozzo di immagini di Torino, avreste una foto degli anni 20, circa, della Bottiglieria Juventus in largo Orbassano..era dello zio di mio nonno. Grazie.
 

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Eh la Madonna!!!! :nuts::nuts::nuts:

Il bello è che non esistono nemmen o tracce cartografiche evidenti.....
Ho fatto qualche piccola ricerca, e risulta che negli anni 50 l'attività fosse in via Angiolino 51 angolo Lungo Dora Liguria.

Attualmente via Angiolino non prosegue oltre Corso Potenza, restando dal lato Corso Svizzera, ed il 51 non esiste.
Probabilmente è un cambio di nome di Via Calabria, ma non riesco a risalire a quando risale.
La conceria nel 1978 era ancora attiva o perlomeno vi erano ancora sue tracce.
 

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_vedo con piacere un revival delle targhe stradali sopravvissute alla fine della relativa titolazione__ ne ho in testa un certo numero che peraltro potrebbero gia' essere nel pregresso___ mi piacerebbe vedere la lista fotografica di Modestino in Facebook___ ma causa la solita imperizia informatica arrivo solo alla pagina e non trovo le foto in questione____

_in ogni caso tre nel frattempo hanno raggiunto la pace eterna causa restauro facciata:
1) a meta' di via Egeo (archeologia industriale che piu' non si puo') una miracolosa targa ricordava che quel tratto era l'inizio di corso Marsiglia
2) corso Dante angolo una delle vie di zona Arquata (non ricordo quale) sopravviveva un Bonservizi
3) via Caboto angolo via Verazzano fino a qualche tempo fa era ancora visibile un Morosini

__chissa' se salta fuori una fotografia ???
 

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Ancora una foto "fluviale", ritagliata da un'immagine fine 800 del Borgo Medioevale della collezione Alinari; interessante per la giovanissima età del barcaiolo, che non dimostra più di 10 o al massimo 12 anni



ignoro se esistesse, o esista tuttora, una età minima per condurre una barca sul Po; vero che allora l'età minima per l'avvio al lavoro era di 9 anni; ma guidare un'imbarcazione comportava pur sempre una responsabilità...
Sulla barca sta scritto ARMIDA. Non è detto che si tratti di un piccolo barcaiolo. Magari era membro della Società o figlio del custode.
 

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Sulla barca sta scritto ARMIDA. Non è detto che si tratti di un piccolo barcaiolo. Magari era membro della Società o figlio del custode.
Sta bene! Però mi pare comunque un po' troppo giovane per avventurarsi sulle acque del Po, che richiedono una discreta esperienza per non rischiare brutte avventure...
Come quella capitata una trentina di anni fa a due quattordicenni, ospiti di una comunità alloggio comunale; recatisi all'imbarco della cooperativa "In-contro", a valle del Castello del Valentino, assieme ad altri ospiti della comunità, per fare una bravata, elusa la sorveglianza dell'accompagnatore, si erano introdotti nella rimessa delle canoe, ne avevano messa in acqua una ed erano saliti, non so se con le pagaie; del tutto inesperti, forse la prima volta che salivano a bordo di un'imbarcazione, vennero portati via dalla corrente, andando a schiantarsi contro le spallette del ponte Umberto. Uno dei ragazzi venne subito soccorso e portato a riva, l'altro purtroppo rimase intrappolato nella canoa capovolta e finì annegato.
 

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Piccolo OT ma anche IT : leggevo che google photo sta per introdurre il riconoscimento di testo all'interno delle foto... un utile strumento per catalogare le varie immagine..soprattutto di carattere storico....certo bisognerebbe fare lo sbattone di caricarle in un album google...e vedere quanto è preciso e affidabile.
 
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