Fabry Turin

Per la felicità dei miei amici di zona(Riobasco, Icopix e Marmox): siamo in via Stradella verso l'ingresso di via Gramegna(ex tratto di via Vittoria)(oggi :https://www.google.it/maps/@45.09368...7i13312!8i6656).

Foto proveniente dalla signora Magnetti, il cui padre aprì un negozio di orologeria nel 1948.E la figlia continua la tradizione di famiglia.

Datare la foto non è semplice ma credo di non sbagliare di molto nell'indicare un generico anni '50.

Edit: si può: la bambina in braccio è una delle figlie di cui sopra per cui basta saperne l'età(e l'ho già chiesto a chi lo sa).La bambina è nata alla fine degli anni '50.

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"Prima di Tutto: DORA e ZAPPATA"

Modestino Balabam

Palazzo Renaud de Faliçon.
Danni di guerra.

Modestino Balabam

Via Santa Teresa

Modestino Balabam

Altra foto maxi della Porta Palatina.

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Modestino Balabam

Porta Palatina colorata.

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Censin

Dovrebbe essere in via XX Settembre; stridente l'accostamento dell'antico e nobile palazzo, seppur malridotto, col torrione sullo sfondo....

Censin

Quello che più urtò nella questione dell'austerity fu l'imposizione becera, dall'alto, di un blocco totale "senza motori" (non solo le auto dovettero star ferme, ma tutti i veicoli a motori, compresi i ciclomotori e i "cinquantini"), che, specie a chi li aveva vissuti, troppo ricordava quelli di trent'anni prima, del regime e del periodo bellico (d'altra parte i "padri" del provvedimento, i De Mita e i Rumor, potevano pure proclamarsi antifascisti, ma erano vissuti e cresciuti nel Ventennio, assorbendone il modo di fare); mancavano solo i cortei nuziali in bici, come negli anni 40...
Recentemente, ho postato le foto, prese da Facebook, delle pedalate nel centro, ma non tutti la presero così allegramente e con filosofia; in molti casi, molti sfidarono il divieto circolando ugualmente, vi fu chi trascese a vie di fatto quando fermato da vigili o polizia; a Genova, se ricordo bene, la sfida più plateale, con un corteo di auto che, incurante del divieto, arrivò fin nel centro storico.
Si arrivò a casi assurdi, che testimoniavano come lo scopo del provvedimento fosse quello di "appiedare" in qualche modo gli italiani: come il tassista (i taxi come le auto a noleggio erano esentati dal divieto di circolazione in quanto mezzi pubblici) che si vide sospendere la licenza perchè si era messo a disposizione di un solo cliente, evidentemente danaroso, per tutto quanto il giorno festivo, invece di attendere i clienti nei posteggi.

Censin

Ho provato a percorrere su Maps la via, ma non sono riuscito a localizzare lo stabile, che dovrebbe essere nel tratto tra via Arsenale e piazza Solferino.
Sulla via, si vedono ancora i binari tranviari percorsi dal 20, che, salvo la parentesi bellica e postbellica dovuta alle ostruzioni provocate dai bombardamenti, vi circolò fino al 1955, quando venne sostituito dall'autobus H (l'attuale 56, con percorso allungato).

Censin

Bo - FIM - ricordo dei tempi di scuola, dai primi "scarabocchi" alle elementari ai disegni di "ornato" alle medie...come Fila (che però non era torinese).

Censin

Immagine di un paese e di una città che tentavano, sia pur faticosamente, di ripartire, dopo i disastri della guerra.
Le edizioni successive del GP si tennero però non più in autunno, ma in in primavera.

Modestino Balabam

La vista attuale dovrebbe essere questa.
Siamo in via Santa Teresa.

turtu63

monumento dedicato al duca Emanuele Filiberto eretto nel 1937,fonte ebay

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Modestino Balabam

Via XX settembre quasi angolo via Santa Teresa.

turtu63

foto e testo di Paolo Arlandi;lingotto,1982
Il piazzale dei binari si è allargato verso Est (via Nizza). La nuova stazione è stata costruita dietro quella vecchia.

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Censin

Ed eccola la foto, purtroppo non di qualità eccelsa, di un corteo di matrimonio in bici (in testa sembrerebbe esserci la sposa) nel 1941, diretto alla chiesa di San Gioacchino (presa da "Torino sotto le bombe")



un'immagine che, come detto, rischiò di ripetersi 33 anni dopo...

Censin

Vediamo il duca col pastrano militare, così come venne sepolto all'atto del decesso; la prima foto, colla statua in posizione orizzontale, ricorda in modo impressionante quella del defunto pubblicata da "La Stampa" all'atto del decesso il 6/7/1931.

Censin

In realtà la "vecchia" stazione era già relativamente nuova!
La primitiva stazione sorgeva 500 metri più a Sud, oltre il cavalcavia di via Passo Buole, ai piedi del grande gasometro del Lingotto; era di fatto una semplice fermata, con due pensiline in cemento lungo i due binari di corsa, nata praticamente con la costruzione della Fiat Lingotto e a servizio quasi esclusivo di questa (infatti, vi fermavano solo i treni operai, alle ore di entrata/uscita).
Nel 1956, quando ormai la stragrande maggioranza delle lavorazioni, e degli operai, aveva lasciato il Lingotto per Mirafiori, venne decisa la costruzione della prima stazione nel sito attuale, poichè la vecchia mal permetteva l'interscambio con i bus destinati a portare gli operai che arrivavano col treno a Mirafiori, e si scelse appunto il nuovo sito ai bordi dello scalo Smistamento, poichè vi era lo spazio per un ampio piazzale per gli automezzi; la stazione iniziò a funzionare nel 1957, mentre la precedente venne disabilitata; era dotata di due coppie di binari, due davanti al fabbricato viaggiatori, due spostati verso lo Smistamento e raggiungibili con un cavalcavia.
Nel 1982, la costruzione dell'attuale grande stazione.
Ecco, presa da Facebook, una foto della "vecchia" stazione, probabilmente appena inaugurata, con lo strano spiovente, che le dava l'aria di baita alpina

Censin

Da Facebook, ancora un ricordo della crisi energetica degli anni 70: la targa (ma in molti casi un semplice cartello) che segnalava negli stabili gli orari di interruzione dell'energia elettrica in caso di sovraccarichi per scarsità di alimentazione

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Censin

Ancora da Facebook: come è noto, il vecchio ponte sospeso in ferro sul Po, dedicato a Maria Teresa, costruito nel 1840, era a pedaggio; qui vediamo il tariffario praticato all'origine

marco[n]

Già, mi ricordo. Ricordo anche che abitavo in una via periferica già poco illuminata di suo (fioche lampadine a incandescenza piuttosto distanziate). Ebbene, in ossequio all'austerity fu deciso di spegnere un lampione ogni tre (mi pare) rendendo la strada completamente buia per diversi tratti.
Ma del resto cinema, bar ecc. dovevano chiudere presto e persino la TV terminava le trasmissioni. Tutti a letto presto per rispamiare corrente

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Prima di tutto: Dora e Zappata. E finire Rebaudengo.