Censin

Da Facebook: foto e cartina del capolinea del vecchio 7 a Porta Palazzo



devo però fare una precisazione: la linea rimase ben oltre il 1955, fino al 1966; in quell'anno, la riforma della rete tranviaria, tra le altre cose, soppresse la linea 7, che andava da Porta Palazzo a piazza Bengasi, e la 18, da piazza Carducci alla barriera di Milano (via Sempione), inglobandole nella "nuova" linea 15, da piazza Bengasi a via Lauro Rossi.
L'anello di capolinea a Porta Palazzo rimase sempre quello, nel tempo; però, nel tempo, il suo percorso venne invertito; nel dopoguerra (anni 50 e 60), era in senso contrario a quello della foto (che si riferisce al periodo anteguerra), con sosta di capolinea davanti all'ingresso laterale della tettoia.

Censin

Sempre da Facebook, una foto che potrebbe essere dell'interno del vecchio Teatro Regio, andato distrutto nell'incendio del 1936



Il fuoco non risparmiò nulla dei sontuosi arredi; l'unico pezzo che si salvò fu una poltroncina rotta, che il giorno prima era stata portata da un falegname per la riparazione.
Di una ricostruzione si cominciò a discutere già nei giorni successivi al disastro, rendendosi però subito conto delle difficoltà: il Comune era privo di risorse, dopo l'impegnativa ricostruzione di via Roma e dintorni; da parte governativa non era possibile contare su aiuti, poichè il regime destinava già quasi tutte le risorse al riarmo, ossessione di quegli anni ("Armarsi, armarsi, armarsi, questa è la parola d'ordine, l'imperativo categorico del momento!" sbraitava il Duce in ogni discorso e apparizione pubblica). La ricostruzione venne forzatamente accantonata; una volta terminato il Palazzo della Moda ed Esposizioni al Valentino (poi Torino Esposizioni), le stagioni liriche vennero "provvisoriamente" trasferite nell'annesso Teatro Nuovo; un provvisorio che si protrasse poi dopo il conflitto fino alla ricostruzione (ricordo ancora, alle prime, le madame con i loro vestiti da sera, scendere dalle grosse cilindrate davanti all'ingresso di corso Massimo angolo via Petrarca).
Nel dopoguerra, la ricostruzione venne rallentata dall'opposizione tra chi voleva una ricostruzione "così com'era", e chi invece la voleva in chiave moderna, profittando di tutti i ritrovati moderni in fatto di acustica (che in effetti nel vecchio teatro lasciava piuttosto a desiderare); diatribe che fecero mancare l'obiettivo di una ricostruzione per il centenario dell'Unità d'Italia, da molti caldeggiato; occorsero ancora una dozzina d'anni, infine passò la ricostruzione in chiave moderna (con inserimento però forzato nella facciata barocca verso piazza Castello); ma ancora al momento dell'inaugurazione nel 1973, qualche anziano ancora rimpiangeva quel "capolavoro di sobria eleganza" del vecchio teatro....

ace of spades

negli anni pensavo di aver visto quasi tutte le vedute possibilie di porta susa... questa è strepitosa

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http://killerinthesun.blogspot.it/

Censin

La foto si riferisce agli anni 20, come dice la didascalia, ma l'aspetto della stazione rimase pressochè immutato all'esterno (solo all'interno scomparve nel 1940 la tettoia metallica per il "Ferro alla Patria", sostituita da brutte pensiline "provvisorie") fino al 1960, quando, in occasione dell'elettrificazione della Torino - Milano, scomparve la passerella pedonale e tranviaria, sostituita dal cavalcavia rimosso all'inizio di questo secolo, e i fabbricati laterali accessori vennero sostituiti da altri più moderni.

tramtramtram

Ciao a tutti, nel sito dedicato alle "Botteghe storiche di Milano" c'è quest'immagine degli anni Cinquanta attribuita al famoso "Bar Jamaica" di Brera.

https://www.botteghestorichedimilano.it/jamaica/



Secondo me non c'entra nulla con il Jamaica, l'ambiente è diverso anche per la presenza del binario tranviario. Non riesco però a individuare quale altro punto di Milano possa essere e sulle guide dell'epoca non trovo traccia del negozio "TUDOD" visibile sullo sfondo.

Mi viene perciò il dubbio che possa essere un'altra città, magari è Torino. Che ne dite? Saluti a tutti da "Milano Sparita"

PS: Abbiamo risolto in "Milano Sparita": si tratta di Porta Nuova a Milano, antico Hotel-Ristorante Vecchio Cervo.

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Censin

"Austerity, austerity, se non vuoi andare a piedi compra l'asino: così faceva il ritornello di una canzoncina in voga a fine 1973 - inizio 1974, l'epoca delle "domeniche a piedi" decise dopo gli aumenti esponenziali del petrolio e i tagli nella produzione da parte degli sceicchi arabi; per la verità, le stesse autorità aggiungevano che il risparmio era minimo, lo scopo era di "rieducare" la gente a comportamenti diversi in materia di energia.
Asini per la verità non ne vidi in quelle feste a piedi; ci si arrangiò però con i mezzi più strani, ad esempio a pedali







e, infine, in piazza Castello un calesse ippotrainato e un uomo a cavallo

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HoldFast

Buongiorno a tutti!
Volevo chiedere se esistono delle fotografie a inquadratura larga di Piazza Robilant antecedenti o contemporanei alla guerra. Le uniche circolanti in rete al momento fotografano solo piccoli dettagli come il Plana o il centro Lancia, ma nulla di più.

Grazie mille
Holdfast

Modestino Balabam

Avevo postato tempo fa questa:
Servizio sabbiatura in piazza Robilant.
Inquadrature più larghe e antecedenti non saprei.

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HoldFast

Che meraviglia! GRAZIE!

Censin

ricordo che la piazza fino agli anni 20 era chiamata semplicemente "piazzale delle scuole Regina Elena"

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Censin

Il mese di febbraio del 1956 è passato alla storia come uno dei più nevosi in tutta Italia, con la neve scesa a imbiancare abbondantemente il Centro - Sud, da Roma a Napoli. Anche a Torino comunque la neve non scherzò, pur se la città era comunque più preparata.
Qui sotto vediamo un camion spartineve all'opera all'angolo di via Carlo Alberto con la piazza omonima (sulla piazza si intravedono le installazioni carnevalesche della Fiera dei Vini, all'interno di quella che oggi è la Bilblioteca Nazionale)

Censin

Ancora da Facebook: la costruzione nel 1927 del sottopasso di corso Regina



notare, in alto, i sostegni provvisori del bifilare trifase ferroviario (che, andava, come già accennato, fino a raggiungere lo scalo merci di Dora).

Breus

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I.M.H.O.

Censin

Stessa fonte: Il teatro Alfieri durante la guerra subì il destino degli altri teatri torinesi: colpito dalle bombe, ne restava solo la facciata; mentre per altri, come il Balbo o il Chiarella o il Maffei, non se ne volle più la ricostruzione, l'Alfieri lo si volle ricostruire, all'incirca nello stesso stile. Nella foto, la ricostruzione della volta

Censin

Dall'Archivio fotografico Valdese: rara immagine, del 1903, ripresa dall'interno del vagoncino della funicolare del Monte dei Cappuccini

Censin

Ancora da Facebook: così si presentava l'edificio d'angolo tra via Cernaia e via Santa Teresa dopo il bombardamento del 1943



mi domando: poteva forse essere ricuperato e ricostruito, invece di radere tutto al suolo e costruire il torrione attuale?
così si presentava il palazzo prima

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PM58

Anche questa è "Torino sparita" .... purtroppo ...

http://www.lastampa.it/2018/02/19/cr...fP/pagina.html

Antonio63

Un'informazione spero utile agli appassionati.
Sta per arrivare la nuova edizione di "Filobus a Torino", edita da ATTS:
126 pagine in grande formato, 33 foto a colori, 77 in bianco e nero, per un totale di 110 fotografie, 50 delle quali inedite.
Tutti i ricavi saranno destinati dall'ATTS al restauro dei mezzi.
Ulteriori informazioni su questo sito.
Ciao
Antonio

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Riobasco

Bella foto... colpisce lo stridente contrasto tra il giovanotto "fighetto" a spasso con la morosa e i vecchietti (con sandali) stile "piola" (a Torino equivale a taverna, vineria alla buona)

Censin

Finora erano state pubblicate foto di via Nizza ripresa da piazza Bengasi dagli anni 30 agli anni 50; ora, da Facebook, una foto che è il "controcampo" di queste: riprende corso Maroncelli in direzione del Po, o meglio lo spezzone del corso, visto che sullo sfondo lo si vde ancora interrotto dai residui della Splua; notare il mercato di piazza Bengasi che si prolungava lungo il corso, dove ora sono i capilinea dei bus, e il tram 7 che, partito dal capolinea, si accinge a imboccare via Nizza



e, sotto, una ripresa da piazza Bengasi verso via Nizza, col giardinetto e il monumento ai Caduti; sulla corsia più a destra, di fianco alla scuola, faceva capolinea fino all'autunno del 1955 il filobus 55 per Nichelino, spostato in quell'anno verso il centro in piazza Fabio Filzi