Marmox

La banchina per movimentare le merci a fianco del tronchino ha resistito fino a quando non sono iniziati i lavori del passante, insieme a dei locali dei quali si distinguono finestre e portoni.


clic per altre foto della zona

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Censin

La foto è anteriore all'elettrificazione della linea Torino - Milano; infatti vediamo ancora l'elettrificazione col bifilare trifase che, dal quadrivio Zappata, arrivava fino allo scalo Dora, più o meno a quell'altezza, interrompendosi successivamente. Tra il 1960 e il 1961, con l'elettrificazione della Torino - Milano (ultima linea ferroviaria italiana di grande comunicazione ad essere elettrificata), il bifilare trifase scomparve, sostituito dallo standard FS a 3000 V cc.

Censin

Senza arrivare a questo estremo, quei mezzi (gli autobus urbani di allora erano realizzati su telai di autocarri, studiati per tale uso, solo carrozzati, in genere da Viberti, per il trasporto di passeggeri) creavano spiacevoli incidenti.
Ricordava un compagno di scuola delle superiori che, il primo giorno di scuola media, recandosi con l'A dalle case della Rai di via Guido Reni, dove abitava, alla scuola media più vicina, non sopportando i rollii e beccheggi del mezzo, venne colto da improvviso "mal di mare" pardon "mal di autobus", finendo per dar di stomaco e vomitare l'intera colazione...tra proteste degli altri passeggeri e sua somma vergogna!
(Era ottobre del 1959, sulla A circolavano ancora i monocassa; solo nell'autunno del 1961 vi arrivarono i bipiani).
Solo nel 1970, con i primi bus senza bigliettaio, arrivarono i primi mezzi su gomma un po' più confortevoli, con telaio studiato apposta per tale uso, quindi ben ammortizzati e livellati.

Censin

La foto risale probabilmente ai primi decenni del 900, probabilmente prima della Grande Guerra; sui binari di via Santa Teresa - via Maria Vittoria (allora ancora denominata via San Filippo) passava la linea della Belga "di Porta Susa" (piazza Statuto - piazza Vittorio e dal 1908 prolungata alla Madonna del Pilone); il motivo della chicane potrebbe essere proprio quello indicato.
Quei binari resistettero alla demolizione e ricostruzione di via Roma, finendo per "tagliare" la nuova via, anche dopo che nel 1924 la linea di Porta Susa venne sostituita dalla 20 dell'Atm; li vidi personalmente ancora nei primi anni 50, ma sinceramente non ricordo se vi fosse o meno ancora quella curva; scomparvero nel 1955, con la sostituzione del tram 20 con l'autobus H (l'attuale 56, che però attualmente percorre l'asse di via Pietro Micca - piazza Castello - via Po).

Censin

Beh, usare una cartolina così graziosa per inviare delle condoglianze mi sembra poco opportuno...
Ma che mania quella dei nostri nonni e bisnonni di scrivere sul fronte delle cartoline! Non gli bastava il retro? O forse era per esibizionismo?

Censin

La foto potrebbe risalire a fine anni 40 o primi anni 50; la via è ancora pavimentata con la sternìa, il ciottolato, quasi definitivamente abolito, almeno nelle vie principali, entro la metà degli anni 50, sostituito dall'asfalto.
Sui muri delle case, si vedono ancora dipinte le indicazioni I contornato da un cerchio, risalenti al periodo bellico, per indicare le "bocche" degli idranti cui attingere in caso di incendio dopo i bombardamenti.

Censin

Non si vede il mercato lungo quel tratto di via Di Nanni, che tuttora si tiene nei giorni feriali; o le foto sono state scattate in giorni non di mercato, o il mercato allora ancora non si teneva..
Comunque, dalle foto risalta bene il carattere del cuore di borgo San Paolo, di grande paese....che è la sua caratteristica, in fondo piacevole!

Icopix

La foto dello stabilimento vinicolo Occhetti è possibile che sia precedente agli anni '20;
dall'inquadratura dovrebbe vedersi la passerella pedonale (visibile nella foto postata da Marmox) tra le vie del Ridotto e Cervino.
Questa è invece già segnalata nelle mappe del 1924 e del 1935; è inoltre già presente nelle foto aeree del 1936.

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turtu63

[QUOTE=Censin;143461868]Beh, usare una cartolina così graziosa per inviare delle condoglianze mi sembra poco opportuno...
/QUOTE]

anche il "vive" abbinato a condoglianze mi sembra poco opportuno

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turtu63

Daniele Cordone‎

WAMAR di corso Vigevano - cortile interno allo stabilimento.Wamar

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cityto

I wamar sono ritornati in vendita!

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archicharles

"Dalla tortura dei cilindri fluisce il nastro della sfoglia"...

Giornale Luce A1019 dell'11/1932 sulla fabbrica Wamar

https://www.youtube.com/watch?v=bFg6wcW2QFM

Pupi11

vero vero... ho trovato anch'io il pacco in vendita...ma sono prodotti da un noto biscottificio di Andezeno che penso abbia rilevato il marchio...identico contenuto delle confezioni ma quelle a marchio wamar costano di più...

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"Lo seguivamo da tempo a fari spenti" (cit.)

Censin

Visto che, a proposito dei binari tranviari curvati, si è parlato di via San Filippo, ora Maria Vittoria: quasi cent'anni fa, nel febbraio del 1918, nello stabile al numero 19, all'angolo con via Bogino



un alloggio fu teatro di uno dei più efferati delitti mai commessi sotto la Mole: un sacerdote, don Guglielmo Gnavi, segretario della Cassa Rurale di Caluso nonchè di una cooperativa "bianca" sempre nel paese canavesano, vi venne attirato in trappola da un creditore che gli doveva la somma, allora notevole, di 30.000 lire, col pretesto di restituirgliela. Invece, venne assassinato, il suo corpo fatto a pezzi, il tronco nascosto in un baule nell'alloggio, testa e arti gettati nel Po, di dove riemersero qualche giorno dopo.
L'assassino venne poi riconosciuto e arrestato nell'autunno successivo.
Il delitto impressionò moltissimo l'opinione pubblica, forse anche perchè vi vide un "diversivo" alle ristrettezze e ai lutti della Grande Guerra (che stava giungendo all'epilogo, con la battaglia del Piave). Allora non esistevano radio, televisione o altri mezzi di comunicazione oltre i giornali; a popolarizzare i fatti di cronaca nera pensavano i "torototela", i cantastorie, i quali si impadronirono della vicenda girando per paesi e città, cantando una "ballata" composta da tale Giuseppe Delponte, di cui mia madre (che allora era ragazzina) aveva imparato le due prime strofe, che ancora ogni tanto canticchiava nei suoi ultimi anni:

Si chiamava don Gnavi Guglielmo
a Caluso era molto stimato..

(Riguardo allo stabile: probabilmente all'epoca era di due soli piani; il terzo piano sembra frutto di una delle tante sopraelevazioni dell'ultimo dopoguerra...).

Censin

Riferendosi però ancora all'elettrificazione ferroviaria: il tronco Quadrivio Zappata (e bivio San Paolo) - Porta Susa - Scalo Dora, venne elettrificato in trifase solo dopo il 1920; quindi la foto non può essere anteriore a tale anno.

Censin

La Wamar, tra l'altro, oltre alla manodopera femminile fissa, dava lavoro stagionalmente a molta manodopera femminile, per panettoni natalizi e colombe pasquali; ne approfittavano molte donne normalmente casalinghe, che approfittavano della stagione per guadagnare qualcosa, mettendolo anche da parte. Un'opportunità che ora è venuta a mancare....

Raido

Grazie, bella foto, ne ho viste veramente poche di Piazza Stampalia !
Probabilmente l'edificio della scuola era diverso da come lo ricordavo io e da come appare oggi (no comment poi sul look attuale...)

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Danilo Tancredi

Ti ringrazio molto. Ho pensato ai tuoi giusti dubbi ed ho riassunto il tutto così: io abitavo nella casa segnata col cerchio bianco e la macchina fotografica ha guardato fra le due linee gialle; il dazio (col peso pubblico) nel cerchio nero non era visibile da casa mia, per pochi gradi. L'altro dazio è quello nel cerchio rosso, cui vennero accostate le baracche delle scuole elementari per qualche anno. La famosa torretta in realtà non sarebbe lì, ma secondo me apparterrebbe nella foto alle fabbriche retrostanti su via Druento...scherzi dello zoom...

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cityto

La linea é la stessa ma la ricetta è la materia prima é diversa, sopratutto per il prodotto biscotto della salute. Per altri prodotti per il momento cambia solo il packaging e linea prezzo. Nelle intenzioni aziendali dovrebbe essere una linea di fascia e qualità prezzo maggiori, sempre sulle attuali linee monviso.

Notare che ultimamente stanno ritornando in auge marchi della vecchia Torino spariti dal commercio a causa di acquisizioni e pulizia portafoglio che ora si vogliono posizionare come prodotto premium di chi l aveva acquistato. Es. Metzger

Censin

Non conosco più di tanto la zona, chiedo: dove si trova l'attuale capolinea del tram 9, costruito per i Mondiali di Calcio del 1990 quindi probabilmente posteriore alla foto in questione? Io di piazza Stampalia conosco bene solo quello!
(una nota pepata: allora i Mondiali eravamo noi a organizzarli, ora non ci resta che guardarli...dalla finestra).