turtu63

sulla destra case sparite per aprire il controviale tra corso regina e via cibrario,in corso tassoni

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turtu63

largo nicola fabrizi

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via candia

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stabilimento vinicolo occhetti

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via chiesa

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via di nanni

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Aufbau

Che cosa è questo “coso” alla fermata del 4 direzione centro accanto al Distretto Militare?

Icopix

Corso Venezia angolo via Cervino

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turtu63

ci si chiedeva anni fa il motivo della curva dei binari;guardando la fermata,potrebbe essere per non ingombrare la retta via

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turtu63

spunta un muro dietro il campo;odierna via foglizzo

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turtu63

vive condoglianze......mah. dal ponte isabella

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motori49

[QUOTE = Aufbau; 143432239] Che cosa è questo "coso" alla fermata del 4 direzione centro accanto al Distretto Militare?

[/CITAZIONE]
forse è uno degli ultimi superstiti in corso Unione Sovietica e segnava la distanza in miglia dal centro Città , non chiedermi quando fu posato
questo poi è semisommerso e si dovrebbe leggere ancora la scritta in miglia

Danilo Tancredi

So che la dimensione della foto (ritaglio) e la qualità della medesima sono discutibili.... comunque qui siamo in Via Paolo Veronese all'incrocio con Via (Strada) di Lanzo, nell'aprile del 1967. Dopo l'incrocio ci sono degli alberi, dietro ai quali (Piazza Stampalia) c'è il campo di calcio "Virgilio Maroso" del Madonna di Campagna Calcio. Per allargare la stradina che si vede sulla sinistra e renderla agibile alle auto come il precedente tratto di Via Veronese, il campo verrà espropriato. Proseguendo sulla stradina, si arriva all'inizio di via Sansovino angolo Via (Strada della) Venaria. E' visibile in alto a destra nella fotina l’ex casello daziario del 1912 di Via (Strada della) Venaria n° 100. A quei tempi l’ex casello daziario ospitava la scuola elementare Gino Capponi, prima che la medesima avesse la nuova sede di Via (Strada della) Venaria 79 (anno scolastico 1968/69).

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Censin

Nella foto sotto, vediamo il passaggio di un convoglio intercomunale in formato "minimo", cioè con la sola motrice, davanti alla chiesa di Lucento, probabilmente verso la fine del servizio tranviario, 1950 o 1951



La motrice sta passando nel "punto di sezionamento" tra la tensione "urbana" di 600 V e quella "extraurbana" di 1200 V; infatti anche queste motrici, come quelle della linea di Orbassano - Giaveno, erano bitensione.
Nella foto sotto, vediamo invece un convoglio sempre delle Tranvie Occidentali in partenza dal capolinea di corso Regina (Porta Palazzo)



il materiale rotabile di queste tranvie era passato quasi indenne attraverso la guerra, poichè il deposito di via Pianezza era stato risparmiato dalle bombe; danni notevoli aveva invece subito la linea, poichè la zona tra Collegno, Savonera e Pianezza era stata teatro di aspri scontri alla fine della guerra tra partigiani e repubblichini (ci perse purtroppo la vita anche una nostra parente, colpita da un proiettile "vagante" mentre incautamente si era fermata a curiosare...); a questo, si aggiunga la manutenzione quasi nulla durante il periodo bellico.
Alla fine degli anni 40 la società esercente Step, che aveva rilevato la linea nel 1930 provvedendo alla sua elettrificazione e rinnovo completo del materiale, era ormai giunta, è il caso di dirlo, "al capolinea": in dissesto finanziario, impossibilitata sia a intraprendere i lavori di rinnovo della linea, sia eventualmente a sostituire i tram con autobus, per cui il servizio divenne sempre più scadente, con incidenti e deragliamenti. Nella primavera del 1951, l'epilogo: la Step venne messa in liquidazione, l'Atm rilevò la concessione delle tre linee (per Pianezza, Druento e Venaria), mantenendo all'inizio qualche corsa tranviaria alternata ad altre con autobus. I costi di rifacimento della linea tranviaria vennero però giudicati antieconomici, in un periodo in cui ormai le tranvie intercomunali erano considerate ormai superate dalla gomma;e nel settembre del 1951 i "trenini" si fermarono definitivamente, sostituiti integralmente da autobus, e contestualmente la linea di Pianezza venne prolungata fino ad Alpignano.
Il materiale rotabile, sia motrici che rimorchi, ancora in piena funzionalità (aveva si e no 20 anni di vita) venne passato alla Satti, che lo utilizzò sulla linea di Orbassano - Giaveno fino a quando, con la soppressione anche di questa tranvia il 31/10/1958, si chiuse definitivamente l'éra delle tranvie intercomunali torinesi.

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Censin

Da rilevare che, secondo il regolamento di circolazione tranviaria del 1928, nei tratti urbani condivisi tra i tram urbani e i convogli intercomunali, come pure negli incroci e attraversamenti, questi ultimi avevano precedenza assoluta sui tram urbani, che dovevano fermarsi e attendere fino a quando i passaggi e le manovre dei "trenini" erano terminati.

Garth Ennis

http://www.lastampa.it/2017/11/12/mu...dP/pagina.html

Diretta del conferimento della cittadinanza onoraria a Piero Angela.
Sindaca legge discorso modello robottino.

Censin

Un ricordo lontano di una viaggio "allucinante" da Torino a Pianezza nel 1955, quando già i bus avevano preso il posto dei tram.
Al capolinea di corso Regina (Porta Palazzo) trovammo uno striminzito bus urbano, a due porte, già stracarico: ci dovemmo infilare in mezzo alla calca, il sottoscritto, allora aveva 6 anni ed era alto poco più di un metro, si sentì soffocare in mezzo a una folla quasi tutta di adulti; impensabile trovare posti a sedere, riuscimmo appena a sistemarci contro un finestrino aggrappandoci ai mancorrenti. Il viaggio fu da incubo, con un mezzo male ammortizzato e molleggiato che non ci risparmiò scuotimenti e scrolloni, specie ai cambi di marcia. All'arrivo a Pianezza (dopo che nel centro del paese il mezzo aveva rischiato di demolire un balcone nella stretta via), una volta scesi, tirammo davvero un sospiro di sollievo!

Censin

Degli autobus urbani degli anni 50 e 60, circolavano molte malignità; da quella che diceva che rollavano e beccheggiavano come navi sul mare in tempesta, a quella che assicurava che se saliva una donna incinta finiva seduta stante per avere le doglie e partorire!

Raido

Non mi convince molto pero... L'edificio che ospitava le scuole era simile ma la facciata che si vede qui sarebbe orientata su via venaria, non in perpendicolare, poi quella torretta dietro non mi torna molto. Inoltre se ci fosse Via Paolo Veronese alle spalle, alla sx attualmente c'e' istituto Grassi, si dovrebbe vedere il dazio in primo piano e non gli alberi.
Forse pero' mi sfugge qualcosa

Danilo Tancredi

Garantisco io. La foto la scattò mio Papà dal balcone al terzo piano che indico. Abitavamo in questo stabile, ossia Via Veronese 334 e 336/2.



La foto "intera" sarebbe questa (perdonate l'omissione del viso). Sicuramente con google maps non si farà fatica a riconoscere anche la tipologia della ringhiera del balcone dove abitavo.

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