Riobasco

Ecco, magari Turtu ne trovasse una nel suo magico archivio
Mio padre mi parlava di due piole storiche nei dintorni di Porta Pila: il "Ciair Rus" (fanale rosso) su corso Regina quasi angolo via Ariosto e "Pè umid" (piedi umidi) di via Gerdil quasi angolo via Cutu... chissà se Breus da giovane le frequentava, da studente scapestrato?

Pupi11

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"Lo seguivamo da tempo a fari spenti" (cit.)

turtu63

Daniele Cordone

Agosto 1952 – Via Piero Gobetti angolo via Cavour (l’hotel ‘Principi di Piemonte’ alle spalle): vendita di “pani” di ghiaccio da mettere “ant'là giasera” che arrivano col carro trainato dal cavallo.

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turtu63

Tancredi Ballerini

Balôn - Ottobre 2005 - Struttura precedente a quella attuale che ospita negozi e casa d'aste - Foto Tancredi Ballerini

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Censin

Le linee su ferro stradali in partenza da Torino erano tutte classificate come "tranvie"; l'unica denominata ufficialmente come "ferrotranvia" era quella di Rivoli, per la sua genesi: era nata nel 1871 come ferrovia a scartamento ridotto, poi convertita negli anni antecedenti la Grande Guerra in tranvia elettrica a scartamento ordinario, mantenendo però in parte le caratteristiche "ferroviarie" (come la protezione quasi continua del binario con siepone, l'armamento di peso superiore a quello delle altre tranvie, e al posto delle semplici fermate vere e proprie stazioni, come quella "superstite" di Leumann). Anche il materiale rotabile di questa linea era più ferroviario che tranviario, come le "littorine" entrate in servizio nel 1938 (che infatti alla chiusura del servizio passeggeri nel 1955 vennero trasferite a Napoli in servizio sulla Ferrovia Cumana e Circumflegrea).

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Censin

Se chiudo gli occhi mi pare ancora di rivederli, i carri ippotrainati color cremisi, tutti numerati, della Società del Ghiaccio, che ancora nella prima metà degli anni 50 giravano per le strade a vendere i pani di ghiaccio (a proposito, qualcuno sa dove si trovava la "fabbrica" di quei pani di ghiaccio? Non ne ho la più pallida idea).
I più "ricchi" erano dotati di ghiacciaie, armadi appositi simili agli attuali frigoriferi, con chiusura stagna, col posto per allogare i pani di ghiaccio e i piani per riporre i cibi da conservare; ma la maggior parte delle persone si limitava a tenere i pani nel lavandino o in qualche armadio, avvolti in un lenzuolo o asciugamano, coi cibi accanto).
I frigoriferi come li conosciamo oggi da noi arrivarono solo verso la metà degli anni 50, più o meno assieme alla televisione; alcuni tentativi "autarchici" di prima della guerra erano per così dire abortiti.
Ricordava una collega di lavoro che suo padre, che aveva vissuto e lavorato negli USA per diverso tempo negli anni 30, era rimasto estasiato a vedere i frigoriferi, là già diffusi; continuava a ripetere incantato "Quello non ha bisogno del ghiaccio, il ghiaccio e il freddo se li fa lui!"

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Censin

Se ricordo bene, era comunemente conosciuta come il "cimitero dei mobili", perchè ospitava mobilia di ennesima mano in attesa di qualche ulteriore compratore (o qualche antiquario in cerca di pezzi rari).

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Censin

Ancora dall'Almanacco piemontese 2018: il monumento a Massimo d'Azeglio quando ancora era davanti a Porta Nuova (dove ora è la stazione della metro), soprannominato il controllore dei treni, prima del trasloco del 1936 al Valentino per motivi "tranviari"

ImpiantiFissi

E' stata anche la location di un film: proprio in questo claustrofobico magazzino sono ambientate alcune delle scene finali de "La donna della domenica" (1975).
Uno dei personaggi principali del film vi farà una brutta fine, inseguito e poi ammazzato con un pestello di marmo (rubato al Balon poco prima)...

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DON MARZIO. Di che paese siete? LEANDRO. Di Torino.
DON MARZIO. Brutta città. LEANDRO. Anzi passa per una delle belle d’Italia.

Carlo Goldoni - La bottega del caffè

turtu63

anno 1954 via Frejus angolo via Cesana c'era una fabbrica del ghiaccio.
Ce n'era una in Via Di Nanni, ora demolita e sostituita da un condominio a fine anni '60.via Dante di Nanni angolo via Volvera
Un'altra fabbrica del ghiaccio si trovava tra via Susa, via Beaumont e via Avigliana.
C'era quella grossa che serviva tutta Porta Pila, era in via Carlo Noè angolo via La Salle/via Priocca.

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nilton42

Permettetemi un po' di quisquilie di bassa rilevanza e quindi sperabilmente innocue.

1) Grazie ad ARCHICHARLES per la localizzazione precisa del velodromo Umberto I. Direi che Museo Torino e' preciso per Torricelli e Vespucci, ma sbagliato per Duca Abruzzi e De Gasperi. D'altra parte anche Wikipedia mi sembra confonda. A proposito di velodromi esiste una localizzazione precisa di quello semplicemente indicato come situato al fondo di corso Dante e di cui si e' gia' parlato ???
2) Bella localizzazione di TURTU circa le fabbriche del ghiaccio. Ricordo abbastanza bene quella di via Susa dove ora c'e' un giardino. Grandi condomini per le altre tre. Il condominio Frejus angolo Cesana e' abbastanza recente. Quindi dopo il ghiaccio dovrebbe esserci stata qualche altra attivita' Sarebbe interessante conoscere il nome dell'azienda (o delle aziende) che provvedevano alla bisogna del freddo artificiale. Credo impossibile che ci siano fotografie.
3) Circa la cartina del 1924 alberghi-ristoranti-caffe'-pasticerie (che ha originato la dotta disquisizione ferrotramviaria) osservo che mancano corso Racconigi e corso Rosselli (alias corso Bardonecchia). Per il primo non saprei, ma il secondo dovrebbe essere di inizio secolo. Sbaglio ignominiosamente ???

Nel caso di pleonasmi ridondanti chiedo il condono.

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turtu63

capolinea del 13 a lucento

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turtu63

corso Dante angolo via Marocchetti
http://www.comune.torino.it/archivio...df/058-064.pdf
è dietro il padiglione,si vede un pezzo di curva

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Censin

Oltre l'anello di capolinea del 13, si vedono proseguire oltre la chiesa i binari delle Tranvie Occidentali (linee per Pianezza e Druento; quella per Venaria svoltava su strada Altessano, si vedono anche il binario di svolta e l'interconnessione tra i due binari subito prima ); poco dopo, i binari confluivano in uno solo, sul lato Nord di via Pianezza (quello verso la chiesa).
Il servizio tranviario intercomunale venne soppresso nel 1951, ma la linea rimase ancora a lungo; nel 1955 lungo strada Pianezza binari e linea aerea erano ancora quasi intatti fino al capolinea nel paese omonimo; nel 1962, scomparsi i binari e i fili, era ancora visibile la palificata (scomparsa poi negli anni successivi, con l'allargamento di strada Pianezza).

Censin

Mi ricordo, mi ri....

Censin

Incaricata della distribuzione era la già ricordata Società del Ghiaccio, che probabilmente provvedeva anche alla fabbricazione (col metodo industriale "ad assorbimento").
Ho provato a cercare ragguagli in rete su tale Società, senza però risultati.
Attualmente esistono ancora fabbriche di ghiaccio, dedicate però alla produzione dei "cubetti" per i bar.

Censin

Ancora dall'Almanacco piemontese, di questo mese di Novembre 2017, un'immagine di industria: sempre ai primi del 900, reparto imbottigliamento del vermut alla Carpano

turtu63

via Pianezza senza corso potenza che la attraversa

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Censin

Sono appena rientrato da una passeggiata nella zona; ovviamente, di tale velodromo non vi è più alcuna traccia, a 120 anni di distanza.....

Censin

Sia per la presenza del corso, sia per le nuove costruzioni, l'aspetto attuale è quasi irriconoscibile..

https://www.google.it/maps/@45.09082...2!8i6656?hl=it