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#26361 | ||
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Registered User
Join Date: Dec 2013
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non riuscivo a fare di più...ma perlomeno strappi e macchie sono meno evidenti
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"Lo seguivamo da tempo a fari spenti" (cit.)
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#26362 |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
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Per l'esposizione di Italia61 erano state istituite dall'Atm (ricalcando quanto già veniva effettuato in occasione dei Saloni dell'Auto e della Tecnica), utilizzando i nuovi bus bipiano, tre linee speciali dirette all'Espo: E1, da piazza Castello e Porta Nuova, E2, da piazza Massaua, E3, di cui non ricordo più esattamente il capolinea, forse Porta Susa.
Vediamo nella foto seguente l'inaugurazione della linea E1 in piazza Castello ![]() e, sotto, l'arrivo di un bipiano della E2, direi in via Genova (si vede sullo sfondo il Palavela, anzi allora il Palamoda) ![]() come già detto, al termine dell'Esposizione i bipiano andarono in servizio sulla linea A, 64 dal 1967, restandovi fin verso il 1977 - 78. |
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#26363 |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
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Sempre in tema di autobus: nel 1957 entrarono in servizio, sempre di costruzione Viberti, un numero consistente di bus monocassa, di cui vediamo il prototipo in piazza Castello
![]() sono stati forse i bus più longevi del parco Atm: a partire dal 1971 vennero adattati al servizio senza bigliettaio, ridipinti in rosso - avorio e poi in giallo europeo, restarono in servizio fin verso il 1977; come da foto già pubblicata, in occasione del terremoto dell'Irpinia del 1980, ormai radiati dal servizio ordinario, andarono in "convoglio" a portare aiuti alle zone così duramente colpite (nel 1976 alcuni, come da foto pure già pubblicata, erano stati inviati nelle località del Friuli più duramente colpite dal catastrofico sisma di quell'anno). |
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#26364 |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
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Nella pagina di Novembre 2017 dell'Almanacco Piemontese "La memoria del temp", è ricostruita la genesi della Fiat 500, che mi sembra il caso di riportare per il suo interesse verso la città:
Nel 1930 Giovanni Agnelli venne informato dalle alte gerarchie del regime della inderogabile necessità di produrre un veicolo economico che non costasse più di 5000 lire (ricordiamo che erano i tempi del "se potessi avere mille lire al mese"); l'impegno ricadde sui progettisti Fiat, che però non seppero subito risolvere il problema con soluzioni tradizionali. Fu invece Oreste Lardone, geniale progettista dell'Itala, a ideare in progetto innovativo: motore bicilindrico raffreddato ad aria da 500 cc e trazione anteriore. Il "simulacro" del prototipo venne provato su e giù per le strade collinari, ma nel 1931 purtroppo fallì la prova per un principio d'incendio durante la salita di Cavoretto (presumo la strada vecchia), e, come conseguenza, Lardone venne licenziato. L'incarico passò all'ing. Dante Giacosa, allora all'inizio della carriera in Fiat, che, abbandonando il progetto innovativo (il regime pressava e metteva fretta), studiò un modello in scala ridotta della "Balilla" che superò le prove. Nel 1937 venne messa in vendita la prima 500A, poi denominata popolarmente "Topolino"; il costo però era lievitato a 8.900 lire, non esattamente popolare! Il modello, con alcune varianti nel dopoguerra, restò comunque in produzione fino a metà anni 50. Dopo la forzata parentesi bellica, l'ing, Giacosa riprese il progetto del predecessore, che era stato ignominiosamente cacciato, con motore bicilindrico raffreddato ad aria, spostato però nel posteriore e con trazione pure posteriore; il "parto" questa volta riuscì e nel 1957 la nuova 500 venne ufficialmente presentata; e fu la nascita di un mito! Qui vediamo la storica foto, nella primavera del 1957, della presentazione con sfilata in piazza San Carlo ![]() e qui sotto l'arrivo della carovana delle nuove 500 in piazza Castello
Last edited by Censin; October 31st, 2017 at 06:18 PM. |
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#26365 |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
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Da ricordare anche che l'ing. Giacosa, oltre ad essere il "padre" di quasi tutti i modelli Fiat degli anni 50 e 60, ha lasciato anche un'opera "letteraria"; penso che tutti i periti meccanici ed aeronautici abbiano studiato, negli anni dell'ITI, sul suo "Motori endotermici".
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#26366 | |
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Registered User
Join Date: Apr 2011
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#26367 | ||
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Registered User
Join Date: Apr 2011
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#26368 | |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
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Subito dopo piazza Statuto (limite della tratta), scattò quella che ritengo una vera e propria "trappola" escogitata dall'Atm per far cassa: salì immediatamente un controllore, che colse in contravvenzione, oltre a noi, una mezza dozzina di altri ignari passeggeri. Ne seguì poi uno spiacevole alterco tra mio padre, irritatissimo, il bigliettaio e il controllore, che rischiò di degenerare; solo l' intervento di mia madre scongiurò conseguenze peggiori. Mio padre, al colmo della rabbia, infine pagò, arrivammo al capolinea e scendemmo. Non fu proprio una bella gita per Pasqua! Quella delle linee urbane divise in tratte fu forse una delle cose più antipatiche dell'Atm del passato; riguardava solo qualche linea di bus (C, F) e la linea tranviaria 5; un compagno di scuola raccontò di essere stato "fregato" in modo simile proprio sul 5. Le tratte vennero infine abolite nel 1975. Last edited by Censin; November 1st, 2017 at 08:25 PM. |
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#26369 |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
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Nella foto, si vede passare il bus D ancora in versione monocassa; la foto dovrebbe quindi risalire a prima degli anni 60, quando sulla linea entrarono in servizio gli autosnodati di cui alle foto già postate.
Il D fu una delle prime linee di autobus urbani istituite dall'Atm (già nel 1953, se ben ricordo), nel quadro della realizzazione della "rete celere" con bus; venne istituito per togliere dal parziale isolamento il quartiere Parella, con un collegamento rapido con Porta Nuova e il centro (fino ad allora, la zona era servita solo dal tram 22, che però "sfiorava" solo il centro). Il capolinea in centro era in piazza Carlo Felice, lato Est, poco avanti il "Ligure"; quello esterno al fondo di via V. Carrera. All'inizio degli anni 60, iniziò a venire utilizzato sempre più frequentemente dagli utenti della zona di corso Francia tra piazza Bernini e piazza Statuto, come alternativa rapida al tram 6, diventato di lentezza insopportabile a causa degli ingorghi inestricabili lungo via Garibaldi (documentati da foto già postate in questo forum), che per percorrere la sola via richiedevano anche mezz'ora o più nelle ore di punta; fu questo il motivo che portò all'introduzione degli snodati, con i monocassa diventati sempre più affollati e ingorgati, con le loro due sole porte. Rinumerata 65 nel 1967, la linea mantenne ancora il capolinea in piazza Carlo Felice, se ben ricordo, fino alla riforma del 1982, quando venne spostato in corso Matteotti - via San Quintino. Attualmente, dopo la costruzione della metro, è stata limitata verso il centro alla stazione Bernini, diventando di fatto una semplice navetta. |
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#26370 | |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
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Anche l'allestimento interno era estremamente spartano, come pure la strumentazione, mancante dell'indicatore di livello della benzina (vi era solo la spia di segnalazione di esaurimento della riserva). Comunque, il modello finì per diventare popolarissimo, dapprima tra i diciottenni neopatentati (con l'auto comprata da papà), poi come "seconda auto" e auto da città, per le sue ridotte dimensioni. |
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#26371 | |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 4,306
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Volendo fare un OT: vista la siccità estrema che stiamo vivendo (non resta che ingaggiare qualche stregone per fare la danza della pioggia), ripropongo questa canzone del 1959, che mi sembra di buon auspicio (era la versione italiana di una canzone originale francese); sperando che si avveri quanto dice!
https://youtu.be/s9WgnDTS08Y
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#26372 | |
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Registered User
Join Date: Sep 2016
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Grazie a Giuseppe Tubi.
Conosco la storia di Piero Cordone: fu con molti altri e soprattutto con Ateo Garemi e Giovanni Pesce (in successione responsabili dei Gap di Torino) un protagonista della Resistenza cittadina. Ero bambino nel dopoguerra e ricordo Piero Cordone come personaggio carismatico del rione. Ho gia' incontrato il nome di Daniele Cordone nell'ambito delle due Torino sparite (Ssc e Fb). Non essendo il cognome Cordone molto diffuso avevo immaginato una stretta parentela. Da vecchio barbogio ho gia' fatto una certa fatica ad introdurmi in Ssc e ancora ho difficolta'. Dovro' quindi farne altra per Fb. Se non si corresse il rischio di andare fuori tema e la ragione del forum fosse piu' larga di architettura e urbanistica (magari chiamandosi semplicemente Torino sparita e/o passata) Pesce e Garemi meriterebbero qualche breve riga in piu'. Pesce riusci' a vedere la fine della guerra. Essendo poi stato attivo anche a Milano, ebbe rinomanza nazionale e molta pubblicistica dedicata. Garemi, molto dimenticato, fu invece tra i primissimi caduti della guerra antinazista dopo l'8 settembre a Torino. Proprio mentre (peraltro molto lontano) a Cefalonia negli stessi giorni si compiva il terribile eccidio della divisione Acqui (dai 5.000 a 10.000 morti a seconda dei criteri e delle fonti). In ricordo di Garemi a Torino c'e' soltanto la consueta lapide, all'interno della caserma Montegrappa, probabilmente sul muro dove fu fucilato con altri e quindi non visibile. Viceversa e' piu' ricordato ad Arles (per la sua militanza nel maquis) dove a lui e' intitolata una rue Garemi. Mi scuso preventivamente per la trasgressione.
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#26373 | |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
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#26374 |
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Registered User
Join Date: Feb 2012
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Segnalo una notizia che magari non è nuova ma spero possa interessare:
Alinari ripubblica in un'edizione d'arte il primo libro fotografico su Torino a 150 anni dalla prima edizione: "Turin ancien et moderne" del 1867con 22 fotografie della città. Maggiori informazioni qui Una copia è visibile in questi giorni a Flashback al Palaisozaki. |
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#26375 | |
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Registered User
Join Date: Jul 2008
Location: Torino
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Apperò, si fanno pagare. Aspetto di trovarlo sulle bancarelle dell'usato tra una ventina d'anni, sempre che esistano ancora
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Secondo me.
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#26377 |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
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dovrebbe trattarsi della prima "Città giardino" sorta come tale negli anni 30 lungo corso Stupinigi, con l'asse costituito da via Plava, le "traverse" di via San Michele del Carso, via Vallarsa, via Pola. Come confermato dalla carta Paravia del 1937, sorgeva all'origine in aperta campagna, secondo i piani iniziali che, come già detto, prevedevano per la zona di Mirafiori insediamenti residenziali. La costruzione della Fiat Mirafiori, con la successiva espansione negli anni 50 a Sud di corso Settembrini, snaturò completamente tale progetto, ed ora la zona si presenta come rione di villini ai piedi della "grande madre".
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#26378 |
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Registered User
Join Date: Nov 2012
Location: Turinopoli
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Presso alla biblioteca nazionale c'è una mostra intitolata: "Grande Guerra 1917 Torino retrovia del fronte".
Qualche immagine rubata. ![]() Manifestazione antinterventista, via Garibaldi 1914. ![]() Case popolari Lucento. |
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#26379 |
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Registered User
Join Date: Nov 2012
Location: Turinopoli
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Corso Mortara.
![]() Ospedale Michelin, via Livorno. ![]() |
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#26380 |
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Registered User
Join Date: Nov 2012
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FIAT ferriere via Verolengo via Orvieto.
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