leopoeto

Marmox #26340

E qui dove siamo?
Ho consumato un po' StreetView in giro per la città, ma senza esito.
Sembra uno di quei corsi tipo Racconigi.


Piazza Benefica. L'orologio all'angolo di via principe d'Acaja con via duchessa Jolanda.

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FaseREM

Sono nel forum da troppi anni e non ricordo più bene cosa sia stato già postato e cosa no. Ho a casa un bellissimo catalogo in tre volum(on)i di una mostra del 1980 (Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna 1773-1861), comprato per pochi euro in un negozio dell'usato.

L'altro giorno sfogliandolo ho trovato un disegno della prima stazione di Porta Nuova, a metà Ottocento. Il disegno è di Clemente Rovere, tratto da un manoscritto di disegni a matita sulla "Villeggiatura dei Reali Principi nel Regio podere di Val Casotto - estate 1855". Direi quindi che sulla datazione non ci siano dubbi.

Scalo delle vie ferrate in Torino

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Secondo me.

nilton42

Ieri sabato 28 ottobre e' stata una giornata strepitosa per il forum. Oltre a Theatrum Sabaudiae, via Vische e Caporetto mi sono appuntato altre tre cose:
1) Nel post 26268 chiedevo cosa ci fosse prima di oggi in piazza Bernini. Faserem ha provveduto per un quadrante. Ora per il quadrante Bernini 2 coincidente con Francia 70, grazie all'interscambio con Facebook, vedo una bella villa (Talmone e poi Magnoni)demolita negli anni 50 per fare posto ad una costruzione moderna non brutta, ma completamente contrastante con il resto della zona e neanche speculativamente piu' voluminosa. Il maggior volume viene perseguito attualmente dopo 60 anni. Ora manca solo che qualche bravo forumer scopra cosa c'era prima del littorio del quarto quadrante (forse soltanto prati) per aver la fotografia storica completa della piazza.
2) Nel grazioso post 26399 di Turtu la sua prozia ha preparato una corona per conto di una semisconosciuta banca Donn. Di essa si trovano esili tracce in Internet e Museo Torino.
3) Leopoeto ha individuato la casa dell'orologio (una volta di forma artistica, quasi sempre fuori servizio) in Duchessa Jolanda angolo Principi Acaja. La casa nella fotografia e' di 3 piani. Vale la pena di ricordare che prima (non saprei quando) era probabilmente solo 2 e che poi negli anni 50 fu portata a 5. Durante i bombardamenti fu ampiamente colpita da spezzoni incendiari perforanti. Penso che sia tuttora proprieta' di un asilo di Chieri.

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Censin

quando lo prendemmo nel 1962 il capolinea era all'angolo di via Stradella con corso Grosseto; allora si chiamava ancora C, diventò 60 solo con la "rinumerazione" del 1967.

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Censin

quella serie di autosnodati Viberti (la versione diesel di quella, che in versione elettrica, era stata immessa prima sulla Torino - Rivoli poi sulla linea 54) era uscita tra la metà degli anni 50 e l'inizio degli anni 60, in diverse versioni; la versione diesel venne impiegata inizialmente sulle linee di bus C, D (Porta Nuova - Parella), I (Corso Matteotti - Stupinigi), 52 sbarrato (stazione Dora - Moncalieri Borgo Aie); si trattava di linee "di forza" molto trafficate e alcune di lunghezza considerevole, che coprivano l'intero attraversamento cittadino (come il C e il 52 sbarrato).
Sulla A (piazza Castello - Mirafiori Sud), invece, dopo la fine dell'esposizione di Italia 61 vennero impiegati i bipiano (che durante l'espo erano stati in servizio sulle linee E speciali per l'esposizione), rimanendovi fin quasi alla fine degli anni 70 (con la linea diventata 64 nel 1967); a parte il servizio su altre linee speciali per i Saloni dell'Auto e della Tecnica, i bipiano non vennero impiegati su altre linee ordinarie.

Censin

A me sembra piuttosto la primitiva stazione di Porta Nuova, demolita negli anni 60 dell'800 per far posto all'attuale (leggermente arretrata rispetto alla precedente).

Censin

a Badoglio è tuttora dedicato il paese nativo in provincia di Asti (già Grazzano d'Asti); negli anni 50 (pare su iniziativa e con contributo di Giuseppe Pininfarina, legato al generale da personale amicizia) sul colle sopra il paese era stata anche eretta una stele commemorativa, fatta saltare con una carica esplosiva negli anni 70 dai soliti ignoti.
La casa natale del generale, oltre ad essere adibita ad asilo infantile del paese, ospita un piccolo museo con cimeli.

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torinoit

Grazie Censin.
Sarebbe bello parlarne, ma siamo OT, come qualcuno ha fatto, gentilmente, notare.

Se, come me, ami la storia, ti consiglio il libro di Bocca che ho citato.

Grazie di nuovo e chiudo l'OT.

Oscaruzzo

Anche secondo me. Oppure era uguale uguale alla prima versione di Porta Nuova. Vedi http://www.skyscrapercity.com/showpo...ostcount=25942

FaseREM

Avete proprio ragione! Sono talmente abituato a prendere il treno a Porta Susa che mi sono lasciato suggestionare. Edito subito.

Ancora oggi i treni per il monregalese partono da Porta Nuova, a maggior ragione nell'Ottocento saranno partiti sicuramente dallo scalo per il sud. Dal confronto con il prospetto della prima stazione mi domando quanto possa essere realistico lo schizzo del Rovere... ben vengano le fotografie che lasciano molti meno dubbi all'interpretazione.

Comunque resta un raro reperto documentale.

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Secondo me.

turtu63

Gazzetta del Popolo 01/01/1929
La Banca Donn, che da oltre un sessantennio esplica la sua attività a Torino e nel Piemonte, si è recentemente trasformata in Società Anonima col concorso della Banca Commerciale Italiana elevando il capitale sociale a lire 15.000.000. A comporre il primo Consiglio sono stati chiamati: On Gr Uff.Conte Carlo Parea, Deputato al Parlamento, Vice-Presidente della Banca Commerciale Italiana, Presidente - Signor Comm. Avv Michele Donn, Amministratore Delegato Sig.Comm Luigi Battinelli. Direttore Centrale della Banca Commerciale Italiana - Sig.Comm . Dott. Settimio Sampò, Condirettore Centrale della Banca Commerciale Italiana - Signor Comm Avv. Edoardo Sesia - Sig. March. Avv. Alfonso Ferrero di Ventimiglia. Consiglieri. A Sindaci effettivi sono stati eletti i signori: Baraldi Comm. Massimo Boneschi Cav. Francesco e Ansaldi Prof. Rag. Giuseppe. A Direttore è stato nominato il signor Mondani Comm: Giuseppe ed a Segretario del Consiglio il signor Cuniberti Avv Giuseppe. A procuratori sono stati confermati i signori: Giovanni Capra, Rag. Raffaello Gioanetti, Giuseppe Morando
http://www.basicpress.com/contenuti/...a.asp?ID=31185

Raido

Bisogna dire a onor del vero che Badoglio fu in seguito uno dei piu' stretti collaboratori di Diaz e che partecipo' attivamente alla stesura dei piani di battaglia che portarono alla vittoria del '18, anche se questo non toglie assolutamente le responsabilita' che ebbe a Caporetto

(non avevo letto, chiudo l'OT)

Censin

Seppur già pubblicati, li ripubblico:

Uno snodato Viberti, nuovo di fabbrica, ripreso al Castello del Valentino nel 1963





ed un bipiano ripreso al capolinea della linea A in piazza Castello a metà anni 60



Notare un particolare: i bipiani, usciti per l' esposizione di Italia61, erano dipinti nella coloritura dei mezzi Atm antecedente al 1927, cioè in rosso - avorio; mentre per gli snodati usciti nel 1963, si era tornati a quella "ministeriale" imposta nel 1927; ma furono probabilmente gli ultimi mezzi usciti in tale livrea, poichè nel 1970 i primi bus senza bigliettaio a bordo nacquero dipinti nel rosso - avorio, ed anche i successivi usciti fino al 1976, quando si passò al giallo arancione "europeo" (pure i tram vennero ridipinti in tale colore); per poi abbandonare anche questa tinta all'inizio di questo secolo, passando all'attuale grigio.

nilton42

Rione Cit Turin.
Subito dopo la seconda guerra mondiale esisteva nel rione un circolo intitolato a Pierin Gaveglio. Non so se esiste ancora. Fino agli 80 ebbe sedi diverse. Una fu in una bella villa (stile vecchia piazza Bernini, per capirci) all'angolo nordest dell'incrocio Principi Acaja e Vassalli Eandi (verso piazza Statuto). Regolarmente demolita per l'attuale grande casamento moderno. Chissa' se qualche altro meritevole appassionato non riesca a rintracciarne la fotografia, cosi' come per piazza Bernini.
Pierin Gaveglio fu partigiano ed e' ricordato nella grande lapide collettiva di Duchessa Jolanda angolo Principi Acaja, la quale credo comprenda sia caduti in Torino che altrove e forse anche deportati. Tra i primi Michele Vicari, ferroviere, rientrato in citta' dalla montagna in previsione dell'insurrezione e giustiziato su delazione per strada in via Susa. Di contro Pierin Gaveglio compare nell'elenco generale dell'Istoreto col nome di battaglia Tarzan, ferito ad un piede, ma non caduto. Qualcuno ne sa di piu' ???
Il forum tratta di architettura e non di ricerche storiche minimali. Pero' la scomparsa di un edificio trascina con se' collateralmente anche le storie di uomini e donne. Il confine e' molto labile e a volte forse e' anche giusto superarlo.

ImpiantiFissi

In realtà l'Atm acquistò nella prima metà degli anni '70 un lotto di articolati Fiat 410 (più moderni di quelli in foto, ma abbastanza simili esteriormente) che negli ultimi anni di servizio percorrevano l'intercomunale Torino-Giaveno. Li ricordo molto bene perché sostavano al capolinea in via Sacchi a lato di Porta Nuova e all'epoca (fine anni '80) la colorazione e l'aspetto li facevano apparire ridicolmente antidiluviani...

turtu63

piazza chironi

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Riobasco

Beh, come parellino DOC direi che la prima cartolina, in realtà, dovrebbe avere come didascalia "Via Valentino Carrera", visto che piazza Chironi è quella che si vede più avanti
Nella seconda il "D" (poi 65) sta sfrecciando verso il centro, se non ricordo male nella piazza c'erano ben tre distributori di benzina, quand'ero gagno, oltre ad un mercato (sfigatissimo) rionale. Il cine Star per noi della zona era, insieme all'Odeon di via Venalzio, il più gettonato per i film "proseguimento prime visioni". Quando lo Star fu chiuso, prima della costruzione del condominio attuale, ricordo una mega macelleria ("Torino Carni", mi pare) con ingresso da via Carrera. Saluti da "zio Riobasco"

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ImpiantiFissi

Dunque: nella prima cartolina si vede in realtà lo slargo di via Borgosesia e l'ultimo tratto di via G. Medici, perché via Valentino Carrera inizia solo dopo corso Monte Grappa. Ora su quello slargo si affaccia un tipico condominio anni '50 al posto della tozza palazzina stile '900 con cinta in mattoni (che probabilmente sostituiva una cancellata in ferro sacrificata a scopo bellico). Curioso che al fondo a destra di Piazza Chironi si vede un edificio bassotto che NON è quello in stile industriale della seconda cartolina, a sua volta ora sostituito da un complesso scolastico parzialmente in disuso...
Infine nella seconda cartolina mi ha sorpreso assai il fastoso negozio di confezioni situato dove è ora l'Unicredit (ex Cassa di Risparmio), perché so per certo che la filiale della banca si trova lì dal 1963 e presumevo fosse stata collocata quando venne edificato il condominio soprastante.

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DON MARZIO. Di che paese siete? LEANDRO. Di Torino.
DON MARZIO. Brutta città. LEANDRO. Anzi passa per una delle belle d’Italia.

Carlo Goldoni - La bottega del caffè

Riobasco

Giusta l'annotazione su via Medici, chissà se c'è ancora la birreria all'angolo con via Fogazzaro, tra l'altro?
La palazzina (demolita) che citi ha un vago aspetto "littorio", se non ricordo male ce n'è una simile in corso Brunelleschi, sul lato destro andando da corso Peschiera verso via Bardonecchia.
Interessanti anche le tue osservazioni sul negozio di confezioni, che non ricordavo assolutamente, e sull'aspetto del fabbricato angolo via Domodossola, chissà cosa diavolo era

Pupi11

Se a qualcuno interessassero ripulite.....

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"Lo seguivamo da tempo a fari spenti" (cit.)