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#26261 |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
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Likes (Received): 761
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Era sul lato Ovest di corso Massimo, dirimpetto al Valentino, all'angolo forse con via Silvio Pellico o via Baretti; ora al suo posto sorgono palazzoni
https://www.google.it/maps/place/Cor...98!4d7.6868322 |
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#26262 | |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 4,274
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Per questi motivi, anzichè creare una società statale autonoma (strada scelta da altri paesi che pure in quegli anni imboccarono la strada della nazionalizzazione ferroviaria), si istituì un'azienda alle dirette dipendenze del Ministero dei Trasporti, con taglio decisamente militaresco; i primi direttori furono infatti militari o ex militari di carriera. La riorganizzazione e ammodernamento della rete ferroviaria furono così voluti principalmente per fronteggiare la prossima prevista guerra, coi carichi di traffico previsti. Last edited by Censin; October 18th, 2017 at 04:41 PM. |
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#26263 |
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Registered User
Join Date: Oct 2014
Posts: 128
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quante volte mio padre che abitava in un ala del castello di Stupinigi , quando prendeva il trenino per Giaveno per andare a ballare, quante volte lui e altri passeggeri dovevano spingerlo sulla salita di Trana
cosi è quello che mi raccontava |
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#26264 |
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Registered User
Join Date: Jan 2015
Posts: 416
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Stamattina, attendendo un cliente ritardatario, ne ho approfittato per fare un giro attorno alla villa Rignon/il Verrua, all'angolo tra corso Galileo Ferraris, corso Einaudi e via Vico; vedendola abbandonata (almeno così pare) mi sono accorto di non saperne nulla, ma in effetti pare abbastanza trascurata da tutti, anche nelle pubblicazioni:
laconico Grossi, parla in due righe della villa e cascina del banchiere Giuseppe Andrea Rignon, che fu anche sindaco della Città; le varie carte storiche non dicono molto in più: la guida Paravia del 1906 segnala uno sferisterio nella parte retrostante dell'isolato, verso corso re Umberto, che faceva coppia con il velodromo Umberto I poco più in giù, quasi in corrispondenza del Mauriziano; non ho trovato altro di significativo, salvo osservare la sua posizione ruotata rispetto alla scacchiera di vie impostate attorno ai corsi; diverse altre cascine e ville della zona hanno pagato con la demolizione questa loro anarchia. Qualcuno ha qualche indicazione in più? |
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#26265 | |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 4,274
Likes (Received): 761
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Comunque, anche con la trazione elettrica, alla stazione di Trana (situata prima del ponte, nell'edificio che ora ospita una filiale bancaria), erano previsti binari tronchi (ora scomparsi, rimane lo spiazzo dove erano situati) dove ricoverare le vetture rimorchiate, quando si prevedeva difficoltà a procedere oltre verso Giaveno con tutte quante; a volte, a quanto mi è stato detto (dato che su quel trenino non ci ho mai viaggiato, lo vedevo solo passare in Torino in via Sacchi o corso Unione Sovietica), proseguiva la sola motrice, coi passeggeri stipati come acciughe.... Nella foto sotto, vediamo la stazione di Trana all'epoca del vapore; si vedono in primo piano alcuni carri merci ricoverati sui binari morti ![]() Nella foto sotto, presa dal cocuzzolo che sovrasta la stazione, vista panoramica della stessa, del ponte e della strada in salita nel paese, con un convoglio che sta passando ![]() infine, una foto della salita prima del santuario, sempre con un convoglio in transito ![]() sotto, vediamo invece una panoramica della stazione dopo l'elettrificazione; si vede bene il binario tronco di ricovero per le vetture rimorchiate che non potevano affrontare la salita del Santuario. ![]() e sotto ancora, una vista della nuova stazione (nel tipico stile dell'epoca con le finestre a oblò, come la stazione di Orbassano) il giorno dell'inaugurazione della linea elettrificata, nel 1936 ![]() come già detto, l'edificio ora ospita la filiale di una banca. Last edited by Censin; Yesterday at 01:58 PM. |
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#26266 | |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 4,274
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Perchè non intervengono il Comune o la Circoscrizione, per destinare a uso pubblico (biblioteca o simile) l'edificio, che mi sembra di un certo pregio, e aprire il parco al pubblico? C'è così bisogno di aree verdi.... (Quello insomma che è già stato fatto con la Tesoriera o l'altra villa Rignon a Santa Rita). |
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#26267 | |
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Registered User
Join Date: Jan 2011
Posts: 3,998
Likes (Received): 1441
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#26268 |
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Registered User
Join Date: Sep 2016
Posts: 28
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Non finiro' mai di elogiare e ringraziare gli accaniti e implacabili ricercatori di fotografie antiche e desuete e ricostruttori virtuali di location ormai sparite. Capaci di riconoscere qualsiasi anonimo angolo di questa citta' e poi di ritrovare cosa c'era prima. D'altra parte questo e' il vero spirito del forum cosi' come recita il nome stesso. Pero' i forumer sono magnanimi e quindi lasciano passare senza scomporsi pezzulli non propriamente significativi con l'unico pregio di essere innocui.
Come questo su piazza Bernini. Una piazza con molte varieta' architettoniche. In senso antiorario una costruzione (attualmente in ampliamento) stile Eur, un palazzo littorio, due case abitative ed infine una scuola fine ottocento. La piazza e' gia' stata oggetto di discussione. Sono pero' in difficolta' a ritrovare le pagine. Ricordo bene solo l'angolo Francia/Duchessa Jolanda (una specie di flatiron)perché anticamente c'era una cartoleria per gli studenti della Nigra e della Pascoli. Non riesco invece a ricordare cosa ci fosse al posto della casa nuova postguerra all'angolo di via Bruino e non so cosa ci fosse prima del littorio e dello stile Eur. Qualcuno riesce a risalire ??? Barbosa premessa per arrivare alla classica cartolina anni 50 della piazza (post 550/11000 e 782/15625) . Alle spalle dell'edificio stile Eur c'era una bella villotta urbana (si dice cosi') che piacerebbe vedere ancora in piedi. Al suo posto oggi c'e' un grande e signorile palazzo moderno. Viceversa durante l'ultima guerra fu sede di SS (fonte Istoreto) . Non conosco la differenza rispetto alle altre sedi SS in citta'. Quasi sicuramente tutte superate in crudelta' e nefandezza dagli italianissimi titolari della famigerata via Asti. |
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#26269 | |
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Registered User
Join Date: Oct 2014
Posts: 128
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mio padre era della classe 1910 e sicuramente usò il treno prima del 35 perché poi comprò una bicicletta Touring (sottomarca della Bianchi) per i suoi vari spostamenti
come lavoro faceva l'artigiano Stuccatore Riquadratore (mestiere ormai scomparso) ed era abilissimo nel fare rosoni, cornici, cornicioni e intonacatore di muri (Trabucant per farla breve Aveva come deposito attrezzi una grossa cassa (che tutt'ora conservo) che caricata sulla bici veniva portata nei vari cantieri di Torino e zone limitrofe Fece nel 34 o 35 le facciate con suo cognato del municipio di Cesana di cui ho delle foto che poi metterò
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#26270 | |
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Registered User
Join Date: Jul 2008
Location: Torino
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Secondo me. |
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#26271 | |
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Registered User
Join Date: Sep 2011
Posts: 5,567
Likes (Received): 3237
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Da questa bellissima galleria di immagini di Gabinio (le foto sono eccezionali, potrei anche comprare un paio di stampe).
Piazza San Carlo, fontanella sostituita con toret, ma soprattutto è sparito il lerciume sui muri (e meno male). ![]() Sempre piazza San Carlo, interno portici, a quanto pare c'erano dei banchetti addossati alle colonne.
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#26272 | |
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Registered User
Join Date: Sep 2011
Posts: 5,567
Likes (Received): 3237
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Dalla stessa galleria, Piazza Solferino vista da sotto i portici di via Cernaia / via Micca. Sulla sinistra si vede il palazzo dove ora svetta l'orrore.
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#26273 | |
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Registered User
Join Date: Sep 2011
Posts: 5,567
Likes (Received): 3237
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Infine, ospedale Molinette nuovo nuovo e ponte con lampioni fascistissimi. Invidio molto la bicicletta.
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#26274 |
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Registered User
Join Date: Sep 2011
Posts: 5,567
Likes (Received): 3237
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Semi OT, ma correlato. Trovo che Gabinio fosse un grandissimo fotografo. Le sue opere vanno ben oltre la semplice "documentazione", secondo il mio umile parere (tipo queste che allego qui sotto, più piccole perché benché meravigliose non mi sembrano nel "tema" di questo thread). Qualcuno sa se sia mai stata organizzata una sua mostra fotografica? E se esista un catalogo di tale mostra?
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#26275 | |
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Registered User
Join Date: Sep 2011
Posts: 5,567
Likes (Received): 3237
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Aggiungo ancora queste due vedute dall'alto. Anche qui è sparita un bel po' di roba.
![]() ![]() Onestamente non mi capacito del fatto che su piazza Castello ci fossero case di ringhiera con cessi su ballatoio. Eppure...
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Last edited by Oscaruzzo; Yesterday at 01:07 AM. |
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#26276 | |
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Breùs, a la francaise
Join Date: Feb 2010
Location: 45°4'41"16 N - 07°40'33"96 E
Posts: 4,713
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Quote:
Gabinio fu veramente un grande. Non solo in quanto fotografo in senso stretto, ma perchè fu il solo ad immortalare gli ultimi scampoli di una Torino ottocentesca e preindustriale che stava scomparendo. Senza le sue immagini sapremmo ben poco di quanto non appartiene alla Città aulica, fatta di tre corsi e quattro piazze. Il solo, l'unico, tra centinaia di migliaia. Come al solito sono le persone a fare la differenza. A mio avviso le sue immagini meriterebbero pienamente un'esposizione permanente. |
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#26277 | ||
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Breùs, a la francaise
Join Date: Feb 2010
Location: 45°4'41"16 N - 07°40'33"96 E
Posts: 4,713
Likes (Received): 1759
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Ci sarebbe anche il volume introvabile, di rossi gribaudi sulle cascine torinesi: http://www.museotorino.it/view/s/1b9...a1c13751a97e3e e e la seconda edizione totalmente rivista.
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"Independència i Llibertat!"
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#26278 | ||
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Registered User
Join Date: Jan 2015
Posts: 416
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Confermo, avevo visitato la mostra (primi anni 2000 mi pare) e avevo comprato il catalogo nella versione più economica dove sono riportate alcune delle foto che ha postato Oscaruzzo; se non mi sbaglio c'era anche un catalogo completo della mostra, oltre al cd di cui si era parlato svariati post fa. Comunque alla GAM trovi di sicuro almeno i cataloghi, oltre alle foto di Gabinio (che tra l'altro ha girato ogni angolo del Piemonte) e di altri fotografi (Pia, ecc.) che hanno fatto la storia. |
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#26279 | |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 4,274
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Oltretutto, in un periodo di boom della motorizzazione privata, che richiedeva l'allargamento delle strade, si sentiva l'esigenza di eliminare il binario per procedere all'allargamento; così, mentre il tratto da Torino a Orbassano rimase comunque sempre attivo fino alla chiusura nel 1958, trattandosi di fatto di una linea tranviaria suburbana (percorso ora ereditato dal bus numero 5), già dopo il 1956 la tratta da Orbassano a Giaveno venne pressochè abbandonata e il servizio svolto con pullman "sostitutivi" (alcuni in partenza da Torino); alla chiusura della linea il 31/10/1958, vi era solo più una coppia di convogli Torino - Orbassano e viceversa. |
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#26280 |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
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Va comunque ricordato che la strettoia di Trana costituisce tuttora un grosso handicap anche per il traffico su gomma, in particolare la stretta curva di accesso al ponte provenendo da Torino, causa di innumerevoli incidenti specie tra mezzi pesanti; il più eclatante, perchè avvenuto in una delle domeniche "di austerità" dell'inverno 1974 quando quasi tutte le auto private non potevano circolare, coinvolse infatti un bus di linea e un pullman noleggiato per sopperire appunto al blocco delle auto, con uno scontro semifrontale e diversi feriti.
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