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Go Back   SkyscraperCity > European Forums > Forum Italiano > Esteri e fotografia > Foto ed architetture storiche dall'Italia e dal mondo



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Old October 17th, 2017, 04:52 PM   #26261
Censin
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Originally Posted by Modestino Balabam View Post
Garage FIAT-Storero corso Massimo d'Azeglio




Era sul lato Ovest di corso Massimo, dirimpetto al Valentino, all'angolo forse con via Silvio Pellico o via Baretti; ora al suo posto sorgono palazzoni

https://www.google.it/maps/place/Cor...98!4d7.6868322
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Old October 17th, 2017, 05:34 PM   #26262
Censin
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Originally Posted by Censin View Post
Erano i primi anni dopo la nazionalizzazione delle quattro concessionarie che in precedenza si dividevano la rete ferroviaria italiana, avvenuta nel 1905; la locomotiva potrebbe anche essere stata originariamente di una delle concessionarie (forse la SFAI, Società Ferrovie dell'Alta Italia, o la "Mediterranea", le due concessionarie che facevano capo a Torino), ritargata e rinumerata dopo l'incorporazione nelle FS.
Andando un po' OT: la nazionalizzazione della rete ferroviaria principale, con l'esproprio delle precedenti concessionarie private e la creazione dell'Azienda Ferrovie dello Stato, se da un lato era stata voluta per procedere a un ammodernamento della rete che i privati non potevano o volevano sostenere, considerandolo non redditizio (specie per quanto riguardava l'elettrificazione, ritenuta indispensabile in un paese pressochè privo di carbone, tutto d'importazione), ebbe anche fini decisamente bellici! Fu in effetti voluta anche in previsione del guerrone, o grande guerra europea, come si diceva allora, che ormai si diceva di scoppio imminente, e alla quale più o meno tutti i paesi si stavano preparando (la propaganda inglese la presentava come la guerra che metterà fine a tutte le guerre), per cui ormai si attendeva soltanto il casus belli, il "detonatore"; che fu, come sappiamo, nove anni dopo, l'attentato di Sarajevo.
Per questi motivi, anzichè creare una società statale autonoma (strada scelta da altri paesi che pure in quegli anni imboccarono la strada della nazionalizzazione ferroviaria), si istituì un'azienda alle dirette dipendenze del Ministero dei Trasporti, con taglio decisamente militaresco; i primi direttori furono infatti militari o ex militari di carriera. La riorganizzazione e ammodernamento della rete ferroviaria furono così voluti principalmente per fronteggiare la prossima prevista guerra, coi carichi di traffico previsti.

Last edited by Censin; October 18th, 2017 at 04:41 PM.
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Old October 17th, 2017, 10:13 PM   #26263
motori49
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quante volte mio padre che abitava in un ala del castello di Stupinigi , quando prendeva il trenino per Giaveno per andare a ballare, quante volte lui e altri passeggeri dovevano spingerlo sulla salita di Trana
cosi è quello che mi raccontava
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Old October 18th, 2017, 04:11 PM   #26264
archicharles
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Stamattina, attendendo un cliente ritardatario, ne ho approfittato per fare un giro attorno alla villa Rignon/il Verrua, all'angolo tra corso Galileo Ferraris, corso Einaudi e via Vico; vedendola abbandonata (almeno così pare) mi sono accorto di non saperne nulla, ma in effetti pare abbastanza trascurata da tutti, anche nelle pubblicazioni:
laconico Grossi, parla in due righe della villa e cascina del banchiere Giuseppe Andrea Rignon, che fu anche sindaco della Città;
le varie carte storiche non dicono molto in più: la guida Paravia del 1906 segnala uno sferisterio nella parte retrostante dell'isolato, verso corso re Umberto, che faceva coppia con il velodromo Umberto I poco più in giù, quasi in corrispondenza del Mauriziano;
non ho trovato altro di significativo, salvo osservare la sua posizione ruotata rispetto alla scacchiera di vie impostate attorno ai corsi; diverse altre cascine e ville della zona hanno pagato con la demolizione questa loro anarchia.
Qualcuno ha qualche indicazione in più?
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Old October 18th, 2017, 04:50 PM   #26265
Censin
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Originally Posted by motori49 View Post
quante volte mio padre che abitava in un ala del castello di Stupinigi , quando prendeva il trenino per Giaveno per andare a ballare, quante volte lui e altri passeggeri dovevano spingerlo sulla salita di Trana
cosi è quello che mi raccontava
Potrebbe trattarsi del periodo precedente l'elettrificazione della linea (1935); successivamente, con l'elettrificazione a 1200 V cc, mi sembra strano che la motrice elettrica avesse difficoltà a trainare il piccolo convoglio, solitamente non più di due vetture rimorchiate (perlomeno in condizioni normali, non parliamo di neve o nevischio; oltretutto, era sempre disponibile, in caso di slittamento, la sabbia delle sabbiere).
Comunque, anche con la trazione elettrica, alla stazione di Trana (situata prima del ponte, nell'edificio che ora ospita una filiale bancaria), erano previsti binari tronchi (ora scomparsi, rimane lo spiazzo dove erano situati) dove ricoverare le vetture rimorchiate, quando si prevedeva difficoltà a procedere oltre verso Giaveno con tutte quante; a volte, a quanto mi è stato detto (dato che su quel trenino non ci ho mai viaggiato, lo vedevo solo passare in Torino in via Sacchi o corso Unione Sovietica), proseguiva la sola motrice, coi passeggeri stipati come acciughe....
Nella foto sotto, vediamo la stazione di Trana all'epoca del vapore; si vedono in primo piano alcuni carri merci ricoverati sui binari morti



Nella foto sotto, presa dal cocuzzolo che sovrasta la stazione, vista panoramica della stessa, del ponte e della strada in salita nel paese, con un convoglio che sta passando



infine, una foto della salita prima del santuario, sempre con un convoglio in transito



sotto, vediamo invece una panoramica della stazione dopo l'elettrificazione; si vede bene il binario tronco di ricovero per le vetture rimorchiate che non potevano affrontare la salita del Santuario.



e sotto ancora, una vista della nuova stazione (nel tipico stile dell'epoca con le finestre a oblò, come la stazione di Orbassano) il giorno dell'inaugurazione della linea elettrificata, nel 1936



come già detto, l'edificio ora ospita la filiale di una banca.

Last edited by Censin; Yesterday at 01:58 PM.
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Old October 18th, 2017, 05:40 PM   #26266
Censin
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Originally Posted by archicharles View Post
Stamattina, attendendo un cliente ritardatario, ne ho approfittato per fare un giro attorno alla villa Rignon/il Verrua, all'angolo tra corso Galileo Ferraris, corso Einaudi e via Vico; vedendola abbandonata (almeno così pare) mi sono accorto di non saperne nulla, ma in effetti pare abbastanza trascurata da tutti, anche nelle pubblicazioni:
laconico Grossi, parla in due righe della villa e cascina del banchiere Giuseppe Andrea Rignon, che fu anche sindaco della Città;
le varie carte storiche non dicono molto in più: la guida Paravia del 1906 segnala uno sferisterio nella parte retrostante dell'isolato, verso corso re Umberto, che faceva coppia con il velodromo Umberto I poco più in giù, quasi in corrispondenza del Mauriziano;
non ho trovato altro di significativo, salvo osservare la sua posizione ruotata rispetto alla scacchiera di vie impostate attorno ai corsi; diverse altre cascine e ville della zona hanno pagato con la demolizione questa loro anarchia.
Qualcuno ha qualche indicazione in più?
dico solo che mi preoccupa il fatto che sia abbandonata; non vorrei finisse per fare la fine di tutte le altre ville della Crocetta, scomparse con la lottizzazione ed edificazione.
Perchè non intervengono il Comune o la Circoscrizione, per destinare a uso pubblico (biblioteca o simile) l'edificio, che mi sembra di un certo pregio, e aprire il parco al pubblico? C'è così bisogno di aree verdi.... (Quello insomma che è già stato fatto con la Tesoriera o l'altra villa Rignon a Santa Rita).
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Old October 18th, 2017, 05:53 PM   #26267
turtu63
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via madama
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Old October 18th, 2017, 08:26 PM   #26268
nilton42
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Non finiro' mai di elogiare e ringraziare gli accaniti e implacabili ricercatori di fotografie antiche e desuete e ricostruttori virtuali di location ormai sparite. Capaci di riconoscere qualsiasi anonimo angolo di questa citta' e poi di ritrovare cosa c'era prima. D'altra parte questo e' il vero spirito del forum cosi' come recita il nome stesso. Pero' i forumer sono magnanimi e quindi lasciano passare senza scomporsi pezzulli non propriamente significativi con l'unico pregio di essere innocui.
Come questo su piazza Bernini. Una piazza con molte varieta' architettoniche. In senso antiorario una costruzione (attualmente in ampliamento) stile Eur, un palazzo littorio, due case abitative ed infine una scuola fine ottocento. La piazza e' gia' stata oggetto di discussione. Sono pero' in difficolta' a ritrovare le pagine. Ricordo bene solo l'angolo Francia/Duchessa Jolanda (una specie di flatiron)perché anticamente c'era una cartoleria per gli studenti della Nigra e della Pascoli. Non riesco invece a ricordare cosa ci fosse al posto della casa nuova postguerra all'angolo di via Bruino e non so cosa ci fosse prima del littorio e dello stile Eur. Qualcuno riesce a risalire ???
Barbosa premessa per arrivare alla classica cartolina anni 50 della piazza (post 550/11000 e 782/15625) . Alle spalle dell'edificio stile Eur c'era una bella villotta urbana (si dice cosi') che piacerebbe vedere ancora in piedi. Al suo posto oggi c'e' un grande e signorile palazzo moderno.
Viceversa durante l'ultima guerra fu sede di SS (fonte Istoreto) . Non conosco la differenza rispetto alle altre sedi SS in citta'. Quasi sicuramente tutte superate in crudelta' e nefandezza dagli italianissimi titolari della famigerata via Asti.
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Old October 18th, 2017, 10:02 PM   #26269
motori49
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mio padre era della classe 1910 e sicuramente usò il treno prima del 35 perché poi comprò una bicicletta Touring (sottomarca della Bianchi) per i suoi vari spostamenti
come lavoro faceva l'artigiano Stuccatore Riquadratore (mestiere ormai scomparso) ed era abilissimo nel fare rosoni, cornici, cornicioni e intonacatore di muri (Trabucant per farla breve
Aveva come deposito attrezzi una grossa cassa (che tutt'ora conservo) che caricata sulla bici veniva portata nei vari cantieri di Torino e zone limitrofe
Fece nel 34 o 35 le facciate con suo cognato del municipio di Cesana di cui ho delle foto che poi metterò
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Old October 18th, 2017, 10:53 PM   #26270
FaseREM
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Originally Posted by nilton42 View Post
Non riesco invece a ricordare cosa ci fosse al posto della casa nuova postguerra all'angolo di via Bruino e non so cosa ci fosse prima del littorio e dello stile Eur. Qualcuno riesce a risalire ???
Per quanto riguarda la prima domanda, all'angolo della piazza con via Bruino era presente un villino che ospitò a seconda degli anni una birreria e un albergo. Ti rimanderei a questo post di turtu e al mio successivo per fartene un'idea.
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Secondo me.
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Old October 18th, 2017, 11:53 PM   #26271
Oscaruzzo
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Da questa bellissima galleria di immagini di Gabinio (le foto sono eccezionali, potrei anche comprare un paio di stampe).

Piazza San Carlo, fontanella sostituita con toret, ma soprattutto è sparito il lerciume sui muri (e meno male).



Sempre piazza San Carlo, interno portici, a quanto pare c'erano dei banchetti addossati alle colonne.

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Old October 18th, 2017, 11:55 PM   #26272
Oscaruzzo
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Dalla stessa galleria, Piazza Solferino vista da sotto i portici di via Cernaia / via Micca. Sulla sinistra si vede il palazzo dove ora svetta l'orrore.

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Old October 18th, 2017, 11:57 PM   #26273
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Infine, ospedale Molinette nuovo nuovo e ponte con lampioni fascistissimi. Invidio molto la bicicletta.

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Old Yesterday, 12:05 AM   #26274
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Semi OT, ma correlato. Trovo che Gabinio fosse un grandissimo fotografo. Le sue opere vanno ben oltre la semplice "documentazione", secondo il mio umile parere (tipo queste che allego qui sotto, più piccole perché benché meravigliose non mi sembrano nel "tema" di questo thread). Qualcuno sa se sia mai stata organizzata una sua mostra fotografica? E se esista un catalogo di tale mostra?







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Old Yesterday, 12:13 AM   #26275
Oscaruzzo
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Aggiungo ancora queste due vedute dall'alto. Anche qui è sparita un bel po' di roba.





Onestamente non mi capacito del fatto che su piazza Castello ci fossero case di ringhiera con cessi su ballatoio. Eppure...
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Originally Posted by Oscaruzzo View Post
Semi OT, ma correlato. Trovo che Gabinio fosse un grandissimo fotografo. Le sue opere vanno ben oltre la semplice "documentazione", secondo il mio umile parere (tipo queste che allego qui sotto, più piccole perché benché meravigliose non mi sembrano nel "tema" di questo thread). Qualcuno sa se sia mai stata organizzata una sua mostra fotografica? E se esista un catalogo di tale mostra?
Sicuramente fu allestita una mostra sulla produzione torinese al Castello Medioevale qualche anno fa. Esiste un catalogo ed un cd (se ben ricordo) che dovrebbero essere ancora reperibili presso la Fondzione Musei e sale collegate. (Es. GAM).

Gabinio fu veramente un grande. Non solo in quanto fotografo in senso stretto, ma perchè fu il solo ad immortalare gli ultimi scampoli di una Torino ottocentesca e preindustriale che stava scomparendo. Senza le sue immagini sapremmo ben poco di quanto non appartiene alla Città aulica, fatta di tre corsi e quattro piazze. Il solo, l'unico, tra centinaia di migliaia. Come al solito sono le persone a fare la differenza.

A mio avviso le sue immagini meriterebbero pienamente un'esposizione permanente.
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Old Yesterday, 11:07 AM   #26277
Breus
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Originally Posted by archicharles View Post
Stamattina, attendendo un cliente ritardatario, ne ho approfittato per fare un giro attorno alla villa Rignon/il Verrua, all'angolo tra corso Galileo Ferraris, corso Einaudi e via Vico; vedendola abbandonata (almeno così pare) mi sono accorto di non saperne nulla, ma in effetti pare abbastanza trascurata da tutti, anche nelle pubblicazioni:
laconico Grossi, parla in due righe della villa e cascina del banchiere Giuseppe Andrea Rignon, che fu anche sindaco della Città;
le varie carte storiche non dicono molto in più: la guida Paravia del 1906 segnala uno sferisterio nella parte retrostante dell'isolato, verso corso re Umberto, che faceva coppia con il velodromo Umberto I poco più in giù, quasi in corrispondenza del Mauriziano;
non ho trovato altro di significativo, salvo osservare la sua posizione ruotata rispetto alla scacchiera di vie impostate attorno ai corsi; diverse altre cascine e ville della zona hanno pagato con la demolizione questa loro anarchia.
Qualcuno ha qualche indicazione in più?
Sul sito di MuseoTorino puoi trovare un gran numero di guide e descrizioni della città dal XVIII al XX secolo, dove certamente puoi trovare ulteriori notizie.

Ci sarebbe anche il volume introvabile, di rossi gribaudi sulle cascine torinesi: http://www.museotorino.it/view/s/1b9...a1c13751a97e3e
e e la seconda edizione totalmente rivista.
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Old Yesterday, 11:51 AM   #26278
archicharles
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Originally Posted by Oscaruzzo View Post
Semi OT, ma correlato. Trovo che Gabinio fosse un grandissimo fotografo. Le sue opere vanno ben oltre la semplice "documentazione", secondo il mio umile parere (tipo queste che allego qui sotto, più piccole perché benché meravigliose non mi sembrano nel "tema" di questo thread). Qualcuno sa se sia mai stata organizzata una sua mostra fotografica? E se esista un catalogo di tale mostra?
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Originally Posted by Breus View Post
Sicuramente fu allestita una mostra sulla produzione torinese al Castello Medioevale qualche anno fa. Esiste un catalogo ed un cd (se ben ricordo) che dovrebbero essere ancora reperibili presso la Fondzione Musei e sale collegate. (Es. GAM).

Confermo, avevo visitato la mostra (primi anni 2000 mi pare) e avevo comprato il catalogo nella versione più economica dove sono riportate alcune delle foto che ha postato Oscaruzzo; se non mi sbaglio c'era anche un catalogo completo della mostra, oltre al cd di cui si era parlato svariati post fa. Comunque alla GAM trovi di sicuro almeno i cataloghi, oltre alle foto di Gabinio (che tra l'altro ha girato ogni angolo del Piemonte) e di altri fotografi (Pia, ecc.) che hanno fatto la storia.
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Old Yesterday, 02:11 PM   #26279
Censin
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Originally Posted by Censin View Post
Potrebbe trattarsi del periodo precedente l'elettrificazione della linea (1935); successivamente, con l'elettrificazione a 1200 V cc, mi sembra strano che la motrice elettrica avesse difficoltà a trainare il piccolo convoglio, solitamente non più di due vetture rimorchiate (perlomeno in condizioni normali, non parliamo di neve o nevischio; oltretutto, era sempre disponibile, in caso di slittamento, la sabbia delle sabbiere).
Comunque, anche con la trazione elettrica, alla stazione di Trana (situata prima del ponte, nell'edificio che ora ospita una filiale bancaria), erano previsti binari tronchi (ora scomparsi, rimane lo spiazzo dove erano situati) dove ricoverare le vetture rimorchiate, quando si prevedeva difficoltà a procedere oltre verso Giaveno con tutte quante; a volte, a quanto mi è stato detto (dato che su quel trenino non ci ho mai viaggiato, lo vedevo solo passare in Torino in via Sacchi o corso Unione Sovietica), proseguiva la sola motrice, coi passeggeri stipati come acciughe....
Nella foto sotto, vediamo la stazione di Trana all'epoca del vapore; si vedono in primo piano alcuni carri merci ricoverati sui binari mort

Nella foto sotto, presa dal cocuzzolo che sovrasta la stazione, vista panoramica della stessa, del ponte e della strada in salita nel paese, con un convoglio che sta passando

infine, una foto della salita prima del santuario, sempre con un convoglio in transito
sotto, vediamo invece una panoramica della stazione dopo l'elettrificazione; si vede bene il binario tronco di ricovero per le vetture rimorchiate che non potevano affrontare la salita del Santuario.

e sotto ancora, una vista della nuova stazione (nel tipico stile dell'epoca con le finestre a oblò, come la stazione di Orbassano) il giorno dell'inaugurazione della linea elettrificata, nel 1936

come già detto, l'edificio ora ospita la filiale di una banca.
Probabilmente, proprio la "strettoia" di Trana, colla stretta curva del ponte e la salita nel paese, fu all'origine della definitiva chiusura della linea; un progetto redatto per la ristrutturazione e ammodernamento delle tranvie intercomunali nel 1949 ne prevedeva infatti la trasformazione di fatto in una ferrovia suburbana, con protezione del binario, tenuto conto anche del fatto che molti tratti erano già in sede propria (come l'ingresso a Orbassano, ora trasformato in strada, o a Bruino, ora diventato la circonvallazione del paese); vi era però l'ostacolo di quella strettoia, il cui superamento avrebbe richiesto opere troppo imponenti (come un ponte ad hoc e forse un tratto in galleria) sproporzionate rispetto alla sua importanza.
Oltretutto, in un periodo di boom della motorizzazione privata, che richiedeva l'allargamento delle strade, si sentiva l'esigenza di eliminare il binario per procedere all'allargamento; così, mentre il tratto da Torino a Orbassano rimase comunque sempre attivo fino alla chiusura nel 1958, trattandosi di fatto di una linea tranviaria suburbana (percorso ora ereditato dal bus numero 5), già dopo il 1956 la tratta da Orbassano a Giaveno venne pressochè abbandonata e il servizio svolto con pullman "sostitutivi" (alcuni in partenza da Torino); alla chiusura della linea il 31/10/1958, vi era solo più una coppia di convogli Torino - Orbassano e viceversa.
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Old Yesterday, 02:17 PM   #26280
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Va comunque ricordato che la strettoia di Trana costituisce tuttora un grosso handicap anche per il traffico su gomma, in particolare la stretta curva di accesso al ponte provenendo da Torino, causa di innumerevoli incidenti specie tra mezzi pesanti; il più eclatante, perchè avvenuto in una delle domeniche "di austerità" dell'inverno 1974 quando quasi tutte le auto private non potevano circolare, coinvolse infatti un bus di linea e un pullman noleggiato per sopperire appunto al blocco delle auto, con uno scontro semifrontale e diversi feriti.
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