Censin

Il gasogeno era basato sul principio di provocare una combustione incompleta (nella caldaietta verticale del mezzo) di legna, carbone o altri combustibili solidi, per ottenere una forte emissione di ossido di carbonio (CO) (lo stesso fenomeno per cui si provocarono avvelenamenti e asfissie con le stufe a legna e/o carbone, quando inavvertitamente si chiudeva completamente la chiavetta del tiraggio); questo CO, mescolato con l'aria in una sorta di carburatore, veniva inviato ai cilindri del motore al posto della miscela benzina-aria.
Di fatto, come si è detto, l'avviamento del motore era possibile solo ricorrendo a benzina o metano, e solo una volta avviato il motore era possibile commutare sul gasogeno; la miscela CO-aria aveva un bassissimo potere calorifico, il che spiega le difficoltà dei mezzi ad affrontare pendenze anche lievi.
Voleva essere la risposta autarchica del "genio italico" alle difficoltà di approvvigionamento di petrolio, ma tutto sommato fu un fiasco! Tant'è vero che, in occasione di altre più recenti crisi energetiche, come nel 1973 e nel 1979, nessuno ha pensato di "riesumare" tale sistema.
Del resto, anche i tedeschi non ebbero miglior fortuna colla benzina sintetica metodo Fischer-Trops, che si riproponeva di ottenere benzina e altri combustibili liquidi dalla distillazione del carbone (di cui la Germania abbondava, a differenza del petrolio di cui era pressochè priva), con rendimento scarsissimo, che per produrre qualche litro di benzina richiedeva tonnellate di carbone; anche in questo caso, nessuno ha più pensato di riportarlo in auge.
E pensare che in Libia avevamo un enorme giacimento petrolifero sotto le sabbie desertiche, che non sapemmo o volemmo sfruttare!

bube

Ho una fotina in conserva di uno dei soliti posti ,come dice prof Breus, aulici.
Nella fotina alcuni particolari in vista sono oggi cambiati ed altri ,di cui nn ero al corrente, spariti ,per cui tutto sommato la forma e' corretta e rispettata.

Writers on war turin 44.......
(per la felicita' di C49 probabile photo debordante)



Foto penso ben successiva al 1945 ,penso scatto fatto a pomeriggio tardo di Ottobre novembre forse prima del 50....ma se ne puo parlare.....

Ai tempi i writers rischiarono ben piu' di quelli di oggiddi ,i buchi addosso son ben peggio di multe e denunce, ed il messaggio era/e' ben comprensibile.... non certo uno stupido "tale edro shin tone gratis"...
In futuro pero' c'e' anche la possibilita della riapparizione di parte dei particolari spariti ,sensazione supportata anche da qualche vecchio post .......
Si vedra'.....

Bbbbbu

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Ulteriori tagli all'assistenza.Una firma per aiutare noi stessi.
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turtu63

Daniele Cordone

1928 circa – corso Vercelli angolo via Bra, visto verso piazza Francesco Crispi.
Il tram n.15 transitando nei due sensi a lato di ‘Grandi Motori’ univa corso Dante con piazza Crispi.

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turtu63

Daniele Cordone

1905 circa - Corso Moncalieri angolo corso Fiume : casa Bozzolo.

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turtu63

Federica Calosso‎

Officine Grandi Riparazioni - 1908 (foto esposta nelle vecchia sede della stazione Ciriè-Lanzo in via Andreis)

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archicharles

La parte retrostante, all'angolo con via Volturno, è stata infatti edificata a partire dal 1903 (poi con l'aggiunta di una "galleria" nel 1905); il libro "Beni culturali ambientali nel Comune di Torino" del Politecnico (vol.I, pag.632) la attribuisce però erroneamente ad Angelo Santonè, mentre secondo il sito dell'Archivio della Città è stata progettata dal quasi omonimo Arturo Santoni.

dreaad

Quando in via Garibaldi transitavano ancora le auto e i tram



PRIMA:



http://www.lastampa.it/2017/10/16/cr...hJ/pagina.html

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I ♥ TO
http://www.youtube.com/watch?v=sBiL2VLPmFo

«Torino è la città italiana in cui negli ultimi anni si è costruito di più, un processo che riguarda tutte le città post-industriali, destinate a diventare città del divertimento. Il modello, anche se non esplicito, è Las Vegas» (Giuseppe Culicchia)

Domeni

Corso Matteotti ang. Corso Galileo Ferraris

archicharles

La chiesa non è sparita, ma il disegno mi piaceva...



Il resto lo trovate online qui


Nella stessa raccolta potete anche trovare relazione e tavole con tanto di particolari dei corpi di illuminazione del ponte sul Po in Vanchiglia

Censin

Conoscendo un po' i tempi, daterei la foto al 1959 - 1960, proprio per le scritte riguardanti il no alle svastiche.
Infatti, nell'autunno del 1959 vi era stato un revival della svastica, che qualcuno, ignorandone evidentemente causa l'età giovanile il significato assunto dal nazismo in poi (ma allora a scuola il programma scolastico di storia si fermava alla prima guerra mondiale - anzi "Quarta guerra d'indipendenza" si doveva chiamarla -; l'"aggiornamento" alle ultime vicende, come la seconda guerra mondiale, la Resistenza, la sconfitta, la nascita della Repubblica, venne solo nel 1961) la trovava un piacevole ornamento; c'era addirittura chi l'aveva dipinta su auto e moto....
Le scritte su quelle antiche mura erano probabilmente opera di chi rifiutava il simbolo, con quel che rappresentava, "per non dimenticare".
Va comunque ricordato che la svastica è simbolo antico, la cui origine si perde nella notte dei tempi; sui trulli di Alberobello la si vede regolarmente dipinta (ivi è conosciuta come croce in corsa) da tempi immemorabili; e non risulta che i proprietari degli stessi siano nostalgici del nazismo....

Censin

Il 15 nel 1924 (quando la precedente linea del Ponte Isabella della Belga venne incorporata nella rete Atm appunto con tale numero) venne prolungato lungo corso Vercelli fino a via Desana; mentre nel tratto già esistente mantenne i due binari affiancati sul lato Ovest del corso in sede propria, oltre piazza Crispi i binari vennero divaricati sui due lati del corso; situazione mantenuta fino al 1966, quando il transito su corso Vercelli venne soppresso, e la linea spostata su corso Giulio Cesare (con capolinea in via Lauro Rossi in comune col 10), come rimase fino alla sua soppressione colla riforma del 1982.

Censin

Erano i primi anni dopo la nazionalizzazione delle quattro concessionarie che in precedenza si dividevano la rete ferroviaria italiana, avvenuta nel 1905; la locomotiva potrebbe anche essere stata originariamente di una delle concessionarie (forse la SFAI, Società Ferrovie dell'Alta Italia, o la "Mediterranea", le due concessionarie che facevano capo a Torino), ritargata e rinumerata dopo l'incorporazione nelle FS.

turtu63

Daniele Cordone

1935 circa – Via Napione (*), dal corso Regina Margherita prima dell’incrocio con la via Cesare Balbo.
Da notare:
i binari del tram per i due sensi di marcia;
la Fiat 508A “Balilla” (prodotta dal 1932);
lo stabile al n. 41 senza i balconi al primo piano (da notare i mensoloni di pietra a profilo più lineare di quello del secondo sovrastante);
lo stabile al n. 39 a tre piani, sopraelevato di un piano negli anni Cinquanta (**).
(*) Gian Francesco Galeani Napione conte di Cocconato (1748 –1830), noto anche come Giovanni Francesco Napione, è stato letterato e storico.
(**) A proposito di sopraelevazioni:
“Il primo concorso per il nuovo Piano Regolatore che doveva sosti¬tuire quello del 1908 e in regola con la legge urbanistica del 1942 venne bandito nel 1946 e adottato nel 1956 (***). Questi dieci anni, i cosiddetti anni della ricostruzione d’emergenza, interverranno sul tessuto cittadino già dilaniato dalla guerra, in maniera devastante e al di fuori di ogni controllo, con continue deroghe ai regolamenti vigenti. […] furono approvate 3130 concessioni per nuove edificazioni, 2756 con¬cessioni per sopraelevazioni e solo 367 per ricostruzioni […] “.
Fonte: “4 - L'Italia del dopoguerra 1945-1960 - ATC Torino (atc.torino.it)”.
(***) Approvato definitivamente nel 1959.

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Censin

Un deciso "ripensamento" a quanto avvenuto nel 1966, quando la via era stata scelta come "corridoio Est - Ovest" di attraversamento del centro cittadino, concentrandovi tutte le linee tranviarie (non per fortuna quelle degli autobus, istradate già su via Cernaia - via Pietro Micca), col "nodo gordiano" dell'incrocio con via XX Settembre;




incrocio tranviario, ricordiamolo, che con i tanti scambi e la necessità per i tram di portarsi sul binario opposto per svoltare, fu causa di gravi incidenti (il primo già il 28 ottobre 1966, a pochi mesi dall'apertura, con lo scontro quasi frontale di due tram, con conseguenze gravi: uno dei manovratori riportò lesioni alla spina dorsale, rimanendo semiparalizzato)



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Nel 1978 divenne pedonalizzata.

Censin

Il ponte è ovviamente il vecchio ponte Regina, demolito nel 1972 per esigenze di traffico, per il quale era diventato decisamente insufficiente.

Modestino Balabam

Garage FIAT-Storero corso Massimo d'Azeglio

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CharlieDelta62

prima di essere il simbolo del nazismo la svastica e' la croce buddista, in giapponese "MANJI"
https://it.wikipedia.org/wiki/Manji

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https://www.flickr.com/photos/cdeor62

Breus

La facciata che si intravede sulla sinistra dovrebbe essere qulla dello sferisterio "Edmondo De Amicis" (via Napione 34a) dedicato al gioco del pallone elastico.

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"Independència i Llibertat!"

Breus

A ben vedere è stato questo il primo "stabilimento" Fiat. (A ben vedere però era un solo un laboratorio).

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"Independència i Llibertat!"

Censin

A ben vedere, se si dimentica quel che rappresenta, è anche un simbolo simpatico, che dà di per sè l'idea della rotazione, del movimento.
Purtroppo, un regime sanguinario che la scelse malauguratamente come emblema le ha dato i connotati negativi che ancora la contraddistinguono; spero che tra qualche generazione questi connotati scompaiano, e il simbolo venga apprezzato nel suo giusto valore. Il tempo, e le generazioni che passano, sono l'unica "medicina" per scordare lutti e sopraffazioni (anche se ora si vuole "non dimenticare") e sanare le ferite: nella storia umana, è sempre stato così.....