turtu63

milano sparita ne ha fatti due,con notevole successo,chissà come mai

Oscaruzzo

Sarei curioso di sapere come. Un conto è un thread senza fini di lucro, un altro è pubblicare un libro e cercare di venderlo. Non credo che le foto siano tutte di pubblico dominio. O sì?

Picard66

La pagina FB "Milano sparita e da ricordare" non è "collegata" al 3d "Milano Sparita" su SSC...

quelli, non soddisfatti di aver "saccheggiato" a destra e manca immagini prese spesso e volentieri da SSC, hanno effettivamente pubblicato due libri, ma dubito fortemente che detengano i diritti delle immagini...

Gli dice bene che essendo per gran parte immagini riprese da vecchie cartoline, probabilmente non c'è nessuno che si è preso la briga di rivendicarne i diritti, tuttavia sono e rimangono fortemente a rischio.

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Riobasco

Foto molto interessante, grazie... possibile che sia degli anni '70? Io direi anche più vecchia, a naso.

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Icopix

Il luogo, nella ripresa aerea del '68, appare decisamente somigliante.....

Non sono riuscito a trovare una data corrispondente all'apertura dell'ultimo tratto di corso Svizzera....
(che ci darebbe una data certa su quando è stato abbattuto l'edificio sulla sinistra della foto).

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nilton42

Ulteriore seccatura per Censin.

Guardando frontalmente le due cartoline da lui gentilmente postate:
1) confesso di non vedere a sinistra l'attuale sbocco di via S.Paolo che pure doveva esserci.
2) a destra si vede chiaramente la piazzetta senza nome in questione così da sempre. E' possibile ci fosse il capolinea circolare prima del prolungamento della linea verso l'allora piazza Peschiera ???
3) osservo che i binari verso il centro deviano leggermente mentre oggi mi sembrano in asse verso via Bandiera.
4) osservo altresì che la borgata era (prima o anche) chiamata S.Bernardino. Probabilmente da una chiesa preesistente (secondo Museo Torino datata 1866) a quella attuale costruita 100 anni fa e protagonista involontaria di una rivolta del pane (1917).

Ho visto bene oppure trattasi di altre cantonate ???

turtu63

volendo,si potrebbe fare un libro con stupende immagini prese da archivi/musei digitali stranieri,immagini libere da diritti di copyright,come specificato;ad esse aggiungere vecchie cartoline,immagini di famiglia messe liberamente a disposizione,eccetera;d'altra parte esistono numerosi libri con immagini del passato cittadino;direi che a Torino siamo bogianen-,a Milano c'è più spirito d'iniziativa;diciamo anche che siamo amatori puri delle foto d'epoca cittadine e non abbiamo alcun fine di lucro

Picard66

Diciamo che il fine di lucro è minimo.
vedo che il 2° volume viene venduto a 16,5 Euro...
Tolta l'Iva, il margine per la libreria e il costo di stampa, non credo che ai curatori resti molto.

Resta tuttavia il problema dello sfruttamento "commerciale" di immagini che potrebbero non essere "royalty free"...

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Censin

1) Se guardi la foto in basso, via San Paolo e' la prima sulla sinistra;



2) Fino a meta' anni 20 tutte le vetture tranviarie erano bidirezionali;, i capilinea avevano il piu' delle volte una semplice connessione tra i due binari; il manovratore, una volta girata l'asta o l'archetto, si spostava da una cabina a quella opposta (come avviene oggi sul 4 alla Falchera o sul 6 in piazza Hermada).
Alle altre domande non saprei rispondere.

nilton42

MATERFERRO SCOMPARSA.
1) Anche in architettura sono a livello zero. Sono però tifoso per quanto e laddove possibile del riuso di archeologia industriale. Bene quindi secondo me che sia stato salvato il corpo centrale. Sarebbe stato meglio un riuso più istituzionale. Meglio comunque un supermercato che niente. C'è anche una targa del comune.
2) Nel nuovo giardino di piazza Marmolada è stato conservato un pezzo di binario del vecchio sistema interno. Nessuno ha pensato di tentare il recupero della vecchia sciunfetta che Censin ci ha ricordato ??? Oppure ancor meglio una classica automotrice Fiat (un pezzo se non intera) ??? Troppo ingombranti ???
3) All'angolo Rosselli/Lione c'è il monumentino molto futurista "Strike" a ricordo degli scioperi 1943 e 1944 che ebbero importanza fondamentale per la guerra di Liberazione. Non solo per Torino, ma per tutta Italia. Tutti sappiamo cosa volesse dire scioperare in quei tragici eventi. Per questo bene il monumentino. Penso tuttavia che quei momenti meritino qualcosa di più evocativo, magari tradizionale.
4) Sono invece molto dispiaciuto per la scomparsa del cippo che ricordava i caduti Fiat della Resistenza. Era sistemato subito dopo il portone d'ingresso all'angolo Rivalta/Lione nel cortile, visibile dalla strada e in posizione che non intralciava i lavori di demolizione. Al suo posto ora c'è un disadorno parcheggio. Potrebbe esser finito in qualche magazzino. Temo però che sia andato distrutto da furia iconoclasta. Man mano che passano gli anni il problema della conservazione delle lapidi storiche in genere e della Resistenza in particolare, diventa sempre più difficile e credo valga purtroppo per tutta Italia.

Picard66

il problema dei rotabili, è che non possono essere monumentati all'aperto, altrimenti deperiscono rapidamente (sempre che non vengano prima vandalizzati)...

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Breus

Una madre di un certo tipo è rimasta ancora una volta incinta....



https://goo.gl/maps/K6zpVTdL1FT2

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I.M.H.O.

Picard66

Piccolo OT...

Ecco il Settebello (esemplare unico)...

come era ridotto a Falconara (ora si sono decisi a restaurarlo...)

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Censin

Ripeto quanto già detto: la locomotiva di piazza Marmolada doveva restare in regione, andare al Museo Ferroviario Piemontese a Savigliano, non finire a Pietrarsa (Museo nazionale già ricco di molti "pezzi").

Censin

Così è ridotto un pezzo della storia ferroviaria italiana: il Settebello, simbolo della rinascita delle FS dopo il disastro bellico; tra l'altro, un particolare lo rendeva simile al nostro convoglio della monorotaia di Italia 61, pure quello finito miseramente: le cabine di guida sopraelevate, in modo da lasciare davanti e dietro un "belvedere" per i viaggiatori; quello del Settebello era diventato celebre, anche all'estero; insomma, era un biglietto da visita dell'Italia.
Speriamo che davvero venga restaurato, questo pezzo della storia patria.

Censin

La chiesa attuale di San Bernardino risale al 1891, come inizio dei lavori, su progetto dell'ing. Giuseppe Gallo; i lavori si conclusero, riguardo la chiesa, due anni dopo, mentre il campanile venne costruito posteriormente, nel 1896; nel luglio 1893 la chiesa venne affidata ai Frati Minori dell'ordine Francescano, consacrata e aperta al culto.
Considerata un buon esempio di neogotico di fine 800; pregevoli le colonne interne, in marmo rosso.
Decisamente, una chiesa sfortunata: dopo l'incendio doloso di un secolo fa durante la rivolta, subì ancora danni per un bombardamento nel 1943 che vide l'incendio del tetto e la distruzione delle vetrate originarie; poi ancora l'incendio, stavolta accidentale, il 14/7/1988, per cause mai bene accertate (si parlò di cortocircuito, ma l'impianto elettrico era stato appena rifatto!), che lasciò fortunatamente quasi intatta la chiesa (salvo lievi danni al tetto), ma semidistrusse l'attiguo convento col chiostro, distruggendo anche l'archivio parrocchiale con molti documenti storici.
I frati, allontanati in tutta fretta, riuscirono tutti a salvarsi; vennero ospitati in altri conventi francescani, salvo uno, ospitato in casa dal fratello, che abitava proprio dirimpetto alla chiesa in via San Bernardino. Per chi, come il sottoscritto, si trovava allora in zona (via Braccini - via Spalato), il ricordo di quel terribile pomeriggio, col fumo nero e acre che si levava dalla parrocchiale, le autopompe e persino un elicottero dei VV.FF., rimane indimenticabile!

Picard66

Il problema è che il restauro non potrà essere fedele...

in un precedente "restauro", per trasformarlo in una sorta di treno charter, andarono "persi" gli interni originali (firmati dall'arch. Giulio Minoletti), sostituiti da materiale ordinario...

la Fondazione FS ha annunciato che lo stesso verrà restaurato meccanicamente e saranno ripristinati gli interni originali, ma credo si tratti di un rifacimento sulla base dei disegni originali.

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Breus

A volte con la questione si esagera, un accordo lo si trova sempre. Un editore aveva pubblicato un paio di foto mie reperite in rete e quando gliel'ho fatto notare ci siamo accordati con due volumi omaggio. Certo che gli autori rompicoglioni non possono essere troppi!

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I.M.H.O.

Breus

Forse potremmo scambiarla con il cranio del brigante Villella...

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I.M.H.O.

Breus

A proposito di restauro di rotabili storici… Già da parecchi anni è in restauro presso il deposito di ponte Mosca una elettromotrice storica della Cirié-Lanzo. Se ne occupava un operaio specializzato in attesa di pensione… Che fine ha fatto? Non vorrei avesse beneficiato dell'APE...

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I.M.H.O.