Censin

Infatti, ricordava un mio zio che fino al primo decennio del '900 vi transitava, nonostante la ristrettezza, il "trenino" per Orbassano - Giaveno - Pinerolo, ancora trainato dalle sbuffanti s'ciunfétte, le loco a vapore tranviarie.
successivamente deviato interamente su corso Orbassano (attuale corso De Nicola), fin quando, nel 1928, la linea venne elettrificata cambiando completamente percorso (su corso Unione Sovietica e corso Settembrini).

Censin

E restiamo ancora in borgo San Paolo, in piazza Marmolada: molti ricorderanno ancora la locomotiva a vapore, con un vagone merci al seguito, esposta in forma statica nella piazza dal lato verso la ferrovia, scomparsa per far posto, nel 2006, alle mascotte olimpiche Gliz e Neve



la locomotiva aveva una lunga storia: di costruzione tedesca, della Krauss di Monaco di Baviera, risaliva al 1882, ed era originariamente in servizio presso le Imperial Regie Ferrovie Austro-Ungariche. Passata alle FS come preda bellica dopo la prima guerra mondiale, finì al DLF di Torino come loco da manovra, usata fino agli anni 60. Grazie all'iniziativa dei ferrovieri torinesi, si salvò dalla demolizione, finendo appunto esposta in forma statica sul binario tronco della piazza.
Successivamente, è stata interamente restaurata ed inviata al Museo Storico Nazionale delle Ferrovie di Pietrarsa (NA); mi chiedo però se non poteva rimanere in regione, andando al pur interessante Museo Ferroviario Regionale di Savigliano, invece di finire alle pendici del Vesuvio!

FaseREM

Uhm... la mappa a destra non mi è familiare, da dove è tratta?

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Secondo me.

archicharles

Per gli amanti dei cantieri (pensionati e non): due immagini - credo inedite - del cantiere di realizzazione del muro di contenimento del Po per l'Expo 1911; prima ne posto ancora qualcuna, poi vi dico dove le ho prese...

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Breus

Può darsi, ma la rilevanza del fatto è che la strada è molto più antica, almeno cinquecentesca, probabilmente anteriore. Non è assolutamente comune la sussitenza di tracce simili, seppur modeste, al di fuori della Torino quadrata.

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I.M.H.O.

archicharles

Ho letto un po' di notizie sulla chiesa della Crocetta, ma mi sembra che le varie cose che si trovano in giro creino un po' di confusione:

1. Tamburini parla di una chiesa preesistente all'attuale parrocchia, fondata alla fine del XVI secolo e poi abbattuta e ricostruita più ampia come la vediamo adesso (???)

2. La chiesa su largo Cassini era in realtà la chiesa del convalescenziario, opera fondata anch'essa alla fine del '500, il che giustificherebbe la posizione della strada superstite; la pagina linkata dice che cessò di essere parrocchia quando, nel 1889, venne aperta al culto la chiesa attuale sul corso (???)

Approfondirò il discorso con un minimo di tempo in più a disposizione: intanto grazie a Breus per lo spunto

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Censin

Questa linea tranviaria intercomunale aveva comunque delle particolarità che merita approfondire.
La linea era stata costruita nel 1881, quando probabilmente l'inizio della strada per Orbassano coincideva ancora col vicolo (lo sbocco in curva su corso Peschiera è senz'altro posteriore), e quando non era ancora stata costruita, almeno interamente, la "palazzata" porticata su via Sacchi, via percorsa all'inizio dai convogli dopo la partenza dal capolinea in corso Vittorio (Porta Nuova).
Per questo motivo, il deposito e scalo merci iniziale della linea era stato posto nell'isolato tra via Sacchi, via Governolo , via San Secondo e corso Sommeiller, dove inoltre, con un'ampia curva, svoltava da via Sacchi in quest'ultimo corso, per raggiungere l'inizio della strada di Orbassano.
Quando successivamente venne costruita la "palazzata", sottraendo allo scalo la parte su via Sacchi, venne lasciato comunque lo spazio per la svolta, come testimonia la cartina Paravia seguente, del 1925



Nella foto seguente, vediamo corso Sommeiller nel punto in cui il binario del trenino vi si inseriva proveniente dal deposito, all'altezza di via Gioberti; infatti si vede chiaramente il binario in curva



come è oggi, da Google Maps



Nel 1927, come già detto, venne decisa l'elettrificazione della linea fino a Orbassano, cambiando del tutto il percorso, che, anzichè corso Orbassano, seguì in rettilineo corso Stupinigi per poi svoltare su corso Settembrini, percorso mantenuto fino alla soppressione della linea nel 1958, e ricalcato poi pari pari dagli autobus che ne presero il posto.
E anche il "buco" nella palazzata sparì, col completamento del palazzo e dei portici. Il deposito e scalo merci vennero spostati all'altezza del cavalcavia di corso Bramante, e l'isolato su via San Secondo e via Governolo interamente costruito

giuseppe tubi

Veniva ancora messo a richiesta degli scaglioni congedanti dal centralino nel 1985. Era anche presente nei juke box degli spacci.

Breus

Da quando è uscito, il Silenzio fuori ordinanza è stato la colonna sonora di tutti i congedanti. Almeno fino a quando c'è stata la naja.

(Anche se forse qualcuno pensa che sia stato composto e suonato solo per lui... )

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I.M.H.O.

Censin

Nella foto seguente, di inizio 900, vediamo, ripreso dal cavalcavia, cosa c'era all'angolo con via Sacchi: un basso fabbricato di due piani. Il palazzo porticato odierno venne costruito evidentemente dopo



Lo stesso lo vediamo, più in lontananza, in quest'altra foto della stessa epoca, presa dalla sommità del cavalcavia



evidentemente il deposito della tranvia di Orbassano, col curvone del binario, stava sul retro, verso via San Secondo.
Notare il palazzo neogotico sulla sinistra, tuttora esistente e caratteristico; ebbi modo una volta di entrarvi, in uno degli appartamenti: l'atmosfera era davvero "gotica", noir!
Nella prima foto, vediamo passare sul cavalcavia un tram della "circolare" 1, che vi passò fino al 1949, quando venne rimpiazzata dall'attuale 16, pure circolare!
Una cosa strana: sul cavalcavia, tutto a sinistra, vediamo un binario, pare tranviario, mentre i binari della linea 1 sono spostati tutto a destra; poteva essere un binario derivato da quello del trenino di Orbassano (che, l'abbiamo visto nella foto postata ieri, dopo la curva si portava a sinistra sul corso), ma allora dove andava oltre il cavalcavia, in borgo San Salvario? Manzonianamente, indovinala grillo!

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Censin

Negli anni della "mia" naja (1969 - 1970), il "Silenzio fuori ordinanza" era diventato un motivo alla moda; ne esisteva anche una versione cantata, da Dalida

https://youtu.be/6fwuIRe6-VQ

giuseppe tubi

Difatti è stato un grande successo di Nini Rosso proprio negli anni 60. Non ho mai saputo se fosse suo o preesistente.

Icopix

Preesistente.....( https://en.wikipedia.org/wiki/Taps )

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nilton42

Grazie a Censin e Oscaruzzo per gli "assist" sulla cinta daziaria.

Perché la raccolta topografica di Imgur magari arricchita non viene ripresa in libro formato A3 ???
Perché la cupola del forum (termine usato in positivo quando al di fuori di architettura ha connotazione negativa) non raccoglie in un libro ad usum delphini le cose più interessanti, notevoli o comunque fuori dal risaputo il frutto di circa 26.000 post ??? Penso proprio che valga la pena di certificare un lavoro collettivo ultradecennale.
Capisco che ritornare indietro da informatico a cartaceo sia in controtendenza. Esiste però ancora un grande numero di lettori che a causa della veneranda età non hanno alcuna propensione per la tastiera. Ma forse può essere proprio per questo che non é un mercato molto attraente.

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Oscaruzzo

Credo ci siano parecchie questioni di copyright che nessuno ha voglia di indagare (e che, se qualcuno indagasse, bloccherebbero tanto la realizzazione di un libro quanto la prosecuzione di questo thread )

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Breus

Già.... bits volant, scripta manent....

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I.M.H.O.

Modestino Balabam

Corso Vercelli, anni '80.

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Modestino Balabam

Corso Emilia, anni '80.

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Llanowar

incredibile come certe zone abbiano fatto schifo in ogni epoca

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LE PISTE CICLABILI DEVONO ESSERE A FIANCO DEL MARCIAPIEDE, E MONODIREZIONALI!!!
PRIMA DI TUTTO: DORA E ZAPPATA

turtu63

Riccardo Peretti--‎Torino sparita su facebook
20 novembre 2015 ·

In una diapositiva anni '70 scattata dall'alto di C,so Appio Claudio 5, si vede, il poligono di tiro del Martinello in primo piano a dx. ancora spoglio dalle piante e cespugli aggiunti in tempi successivi

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