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#26001 |
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Registered User
Join Date: Nov 2011
Posts: 906
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#26002 |
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Registered User
Join Date: Sep 2016
Posts: 15
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Prima cinta daziaria.
1). E' possibile che il casello di San Paolo fosse al posto dell'attuale piazzetta quadrangolare senza nome all'angolo di Ferrucci/Monginevro??? 2). E' possibile che il casello di Boringhieri (non so a quale quartiere assegnarlo) fosse posto all'angolo Ferrucci/Vittorio Emanuele II addossato alla caserma precedente il campo sportivo attuale (in modo ostruente i controviali) e fosse ancora in piedi nei primi anni post seconda guerra mondiale??? |
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#26003 | |
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Registered User
Join Date: Sep 2011
Posts: 5,269
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http://imgur.com/a/bB6MA PS: le immagini sono in risoluzione abbastanza alta (la più alta che imgur permette). Consiglio di scaricarle per vederle bene. |
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#26005 | |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 4,199
Likes (Received): 744
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Probabilmente , era una barriera secondaria, senza esazione del dazio, con solo una garitta con un daziere, che lasciava passare persone e merci non soggette a dazio, inviando chi entrava con merci tassate a una barriera principale seguendo la Circonvallazione esterna. |
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#26006 | |
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Registered User
Join Date: Nov 2012
Location: Turinopoli
Posts: 1,100
Likes (Received): 670
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Di fronte al tram l'edificio del dazio della barriera di Orbassano all'incrocio con la vecchia via Rivalta.
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#26007 | ||
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Registered User
Join Date: Jan 2011
Posts: 3,975
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#26008 | |
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Registered User
Join Date: Sep 2016
Posts: 15
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Molto interessanti la cartolina di Danilo e la successiva precisazione di Modestino. Si vede già la configurazione attuale del corso con un'unica fila di alberi (un po' inconsueta per Torino) e si deduce che costruttivamente non tutti i caselli erano uguali.
Approfitto astutamente del tema e scusandomene per esondare (poco) dal passato all'attuale. All'angolo Allamano/Veglia c'è un simil casello attualmente in uso ad un'associazione di badanti peruviane. Qualcuno sa cos'era in origine??? 😂😂😂😂😂 Una terza cinta daziaria???
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#26009 | |
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Registered User
Join Date: Oct 2016
Location: Venaria Reale
Posts: 98
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...ORDINA 1) il giorno 11.12.2015 e il giorno 12.12.2015 in: Bretella di collegamento di Corso Allamano con Strada del Barocchio (ex dazio).... |
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#26011 |
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Registered User
Join Date: Nov 2012
Location: Turinopoli
Posts: 1,100
Likes (Received): 670
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#26012 | |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 4,199
Likes (Received): 744
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come si vede, non vi è traccia di casotti daziari porticati o altre costruzioni. Quindi, la barriera doveva consistere al massimo in un ciabot in legno, atto a ospitare la guardia daziaria incaricata di controllare persone e merci entranti in città (uno simile si vede nella foto di barriera Villa della Regina, già pubblicata in passato). Le barriere principali, le uniche dotate delle attrezzature per la visita accurata delle merci in entrata (come il portico) e degli uffici amministrativi per la tassazione e l'esazione del dazio, erano poste solo lungo le principali direttrici di entrata/uscita dalla città (Nizza, Francia, Milano, Orbassano, Piacenza, ecc.). Le strade che si dipartivano dalla barriera di San Paolo erano in effetti secondarie: una, la futura via San Paolo, che portava alla Polveriera (situata all'altezza di largo San Paolo, demolita nel 1940), l'altra, la futura via Monginevro, era una strada vicinale diretta al confine con Grugliasco, però rurale (lo dimostra l'attuale tracciato di via Monginevro, piuttosto zigzagante, che contrasta con la rettilineità della maggior parte delle strade torinesi). Quindi, si era forse ritenuto antieconomico impiantarvi una barriera principale, visto che ci si poteva servire della non lontana barriera di Francia (nell'attuale piazza Bernini). La barriera di San Paolo serviva in effetti essenzialmente, oltre che ai mezzi militari diretti alla Polveriera, agli abitanti della zona, in gran parte contadini o operai che si recavano per lavoro in città; molto probabilmente, anche per i generi soggetti a dazio (come succede ancora oggi per le dogane nazionali), era prevista una "franchigia" per le piccole quantità a uso personale, come il fiasco di vino o il salame che poteva portarsi al lavoro l'operaio che andava al lavoro nelle fabbriche cittadine. Last edited by Censin; Yesterday at 05:30 PM. |
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#26013 |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 4,199
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Delle foto è interessante notare un particolare:
la linea tranviaria 5 (di cui nella prima foto si vede una vettura in transito) era stata istituita dalla Soc. Alta Italia nel 1901, con capolinea proprio in quel piazzale della barriera; prolungata poi dalla subentrata Atm nel 1909 lungo via Monginevro fino a corso Racconigi; poichè nelle foto si vedono già i binari proseguire oltre la barriera , se ne deduce che le stesse sono posteriori appunto al 1909. Mi permetto una malignità: borgo San Paolo, per il colore politico dei suoi abitanti (specie dopo i cruenti disordini della "rivolta del pane" esattamente un secolo fa), si era meritato l'appellativo di borgo rosso; e anche il tram 5, principale mezzo di collegamento del borgo al centro città, era stato ribattezzato il tram rosso; questo benchè il colore distintivo della linea, nelle tabelle a fianco vettura e sulle paline di fermata, sia sempre stato il verde (almeno finche l'Atm mantenne il "codice dei colori" per contraddistinguere le linee, fino circa a metà anni 60)! Assieme al 16, rimane comunque la linea più longeva della rete tranviaria; infatti è tuttora esistente, solo rinumerata come 15 nella riforma del 1982. Nella prima foto in alto, notiamo un altro particolare: un cartello pubblicitario di una vicina drogheria, che segnala la vendita di benzina; ricordo di quando appunto la benzina si comprava in lattine nelle drogherie (non tutte però disponibili, vista la pericolosità della merce); le pompe di benzina, così come le conosciamo oggi coi distributori, arrivarono solo a metà degli anni 20. Last edited by Censin; September 2nd, 2017 at 04:59 PM. |
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#26014 |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
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Interessante foto, che si presta a qualche commento:
siamo nel periodo della ricostruzione del primo tratto di via Roma (1931 - 1935); infatti vediamo sullo sfondo i padiglioni impiantati in piazza San Carlo per ospitare i negozi, mentre oltre le chiese si vede il secondo tratto di via Roma ancora intatto. Il gelataio ambulante suppliva forse alla scarsità di gelaterie, dovuta proprio alla demolizione del primo tratto della via. Devo dire che è la prima auto che vedo, attrezzata a gelateria ambulante; di solito, si trattava di tricicli, a pedali o a motore (in qualche caso, negli anni 50 e parte dei 60, qualche Ape carrozzata ad hoc). Ma la cosa più strana della foto è che, dall'abbigliamento dei passanti, sembrerebbe scattata in inverno o autunno o inizio primavera, con clima poco invitante per i gelati! L'unico in maniche di camicia è proprio il gelataio.... |
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#26015 | ||
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Registered User
Join Date: Oct 2016
Posts: 32
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Stesso condominio visto dall' altra parte...
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#26016 |
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Breùs, a la francaise
Join Date: Feb 2010
Location: 45°4'41"16 N - 07°40'33"96 E
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TORINO Sparita
edit
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I.M.H.O. Last edited by Breus; Yesterday at 05:10 PM. |
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#26017 |
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Registered User
Join Date: Sep 2011
Posts: 5,269
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A me risulta che la chiesa della crocetta "originaria" sia quella che sta tutt'ora su via Marco Polo
![]() https://www.google.it/maps/@45.05843...2!8i6656?hl=en Quella su corso Einaudi è molto più recente. |
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#26018 | ||
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Breùs, a la francaise
Join Date: Feb 2010
Location: 45°4'41"16 N - 07°40'33"96 E
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Quote:
Resta il fatto che l'anomimo Vicolo Crocetta corrisponde ad un brevissimo tratto dell'antichissima strada di Orbassano. Interessante anche la posizione del vecchio cimitero della Crocetta.
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I.M.H.O.
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#26019 | |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
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#26020 |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
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Visto che siamo in zona, parliamo del parco Ruffini: era nato negli anni 30, dedicato al principe Gerolamo Napoleone Bonaparte, come alter ego o contraltare del Valentino, dalla parte opposta della città; e forse per questo era, e in parte ancora lo è, conosciuto dagli abitanti della zona come "Valentino Nuovo".
Poco noto il fatto che, durante la guerra, vi sia stato realizzato un rifugio antiaereo, che vediamo in pianta la dedica a Ruffini risale al dopoguerra. Sarebbe interessante sapere se di tale rifugio vi sono ancora tracce, perlomeno nel sottosuolo, visto che tutti i rifugi vennero murati come accessi appena terminato il conflitto, nella seconda metà del 1945, per motivi di sicurezza. |
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