Censin

Mah, si possono far varie ipotesi...anche quella di un guasto o di un incidente!
Si vede comunque nella foto lo "stato d'origine" della prima serie dei tram articolati a carrelli serie 2800, prima del restyling effettuato alla fine degli anni 70 (abolizione del bigliettaio, installazione delle obliteratrici, rifacimento della vetratura e delle porte, ridipintura nel giallo "europeo").
Tali vetture erano state create a fine anni 50, unendo a due a due le vetture a carrelli serie 2100 - 2200 (le seconde vetture a carrelli entrate in servizio a Torino, dopo le 2500, sempre negli anni 30); si distinguevano dalle 2500 per la minor lunghezza e potenza, e per la porta posteriore di uscita "automatica" stretta, a un solo battente.
Qui sotto ne vediamo un esemplare allo stato di origine



Queste vetture furono in servizio regolare fin verso la fine degli anni 50, quando apparvero evidenti le limitazioni della scarsa potenza e minor capienza rispetto alle 2500 e alle 3000; visti i buoni risultati delle vetture a carrelli articolate con articolazione sui carrelli (brevetto Stanga - Urbinati) ottenuti a Roma e Milano, considerata la sempre maggior necessità di vetture di grande capienza, l'Atm ne decise la riconversione, unendole a due a due con un carrello centrale, sfruttando appunto tale brevetto.
Questi tram, che costituirono la prima serie delle 2800, entrarono in servizio quasi allo stato di origine (era solo stato cambiato l'impianto di illuminazione interno, dalle lampadine a incandescenza ai tubi fluorescenti), e così circolarono per un quarto di secolo, fino appunto al restyling di fine anni 70.
Poichè, assieme alla seconda serie delle 2800, ottenuta dalla stessa unione due a due delle 2500 nel 1983 - 84, circolano ancora regolarmente sulla rete, si tratta delle più vecchie vetture tranviarie ancora in regolare servizio sulla rete Gtt.

Censin

Qui sotto vediamo ancora un tram della serie 2200, a fine anni 50, mentre, in servizio sulla linea 1, svolta da corso Bramante in piazza Carducci, diretto verso la Fiat Mirafiori

Censin

Allora non siamo allo scalo San Paolo, ma nei pressi dello Smistamento!

Censin

Ancora oggi, dalla Telecom, la centrale telefonica principale della zona (quella che contraddistingue i numeri comincianti con 4) è denominata "Boringhieri"; la grande birreria aveva dato il nome a tutto il rione circostante, che gli era praticamente cresciuto attorno.

Breus

Pagine Gialle del 1815: http://www.museotorino.it/view/s/c51...43ebc138dbc126

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Eppure io ho fiducia nella saggezza di questa Città

(L'Alternativa non esiste)

Censin

Scattata oggi, al Salone dell'Auto al Valentino, questa auto elettrica del 1909, quando ancora era viva la competizione tra motore elettrico e motore a scoppio



e le targhe, anteriore e posteriore, ovviamente stile ante 1927





stavolta l'auto è sicuramente immatricolata a Torino; reca il "numero rosso" 63.
Chi da piccolo era appassionato di "Topolino" noterà sicuramente una vaga somiglianza con l'auto di nonna Papera; infatti, l'auto di quel personaggio disneyano era appunto elettrica, pressappoco della stessa epoca.

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giuseppe tubi

Quella di Nonna Papera è questa

archicharles

Un punto di vista inconsueto per la chiesa di Santa Agnese (si scorge il vecchio campanile?) e la caserma del Rubatto. Volo del maggio 1974

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archicharles

Piazza Bodoni pre-restyling. Sempre volo del maggio 1974


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archicharles

Corso Inghilterra/corso Vittorio: un disastro... area ex-mattatoio, no Palagiustizia, no grattacielo, no sistemazione delle diverse zone a verde/impianti sportivi


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AugustusTO

In questo mese correrrano cinquant'anni dalla prima parte della grande riforma tramviaria del 1996
Martedì 21 giugno 1966 partì la soppressione delle 2 linee tramviarie 12 e 13.
Seguirono proteste di cui sotto alcune testimonianze

Alcuni titoli emblematici:
"Lettori sulla riforma tranviaria. Chiedono in coro che torni il «12» "
"Valanga di lettere sulla soppressione detta linea "

2 particolari per capire l'organizzazione comunale perfetta di allora:
- "In via Fréjus nel 1965 è stata rifatta completamente la sede tranviaria, con cambio di binari e traversine, ed ora il tram 12 è stato abolito
- " In piazza Statuto si sono spostati i binari del 13 per effettuare i lavori di rifacimento della galleria ferroviaria appena sei o sette giorni prima dell'abolizione del tram; non si poteva aspettare per evitare una spesa inutile? "

La mentalità:
"Ora una buona notizia anche per gli automobilisti. Sarà abolito il passaggio dei tram in dodici vie e corsi."
«I provvedimenti comprendono vantaggi per i mezzi pubblici e per i mezzi privati » — ha detto il prof. Zignoli; — spero che i cittadini si rendano conto che i primi hanno diritto preminente sui secondi, però non dimentichiamo nessuno ».


Per i giorni dei "morti" fu istituito nel 1966 il servizio speciale "32".
Il tram in via Frejus per pochissimi giorni l'anno durò fino al 1977 con il "25"
Poi i binari furono definitivamente eliminati tra il 1982 e il 1983.

AugustusTO

Martedì 21-6-1966 La Stampa

Mutamenti nei tram e nella circolazione

Soppressi i tram 12 e 13, il pullman V Piste riservate e divieti di sosta
Da oggi entra in vigore il « primo tempo » del piano di riordino dei trasporti pubblici elaborato dall'Atm. Riassumiamo i provvedimenti che saranno attuati.
LINEE SOPPRESSE. Sono tre: due tranviarie — la 12 e la 13 — e una automobilistica: la V.
NUOVE LINEE. Sono quattro, tutte automobilistiche: la 59 (che copre il percorso della V fino a Lucento, poi quello del 13); la 67 per Cavoretto; la 67 sbarrato per Borgo Aie e la 68, festiva, da corso Bolzano al Cimitero.
LINEE MODIFICATE. Sono cinque tranviarie — la 1 sbarrato, la 4, la 10, la 14 e la 15 —, e cinque automobilistiche: la G, la H, la 52, la 52 sbarrato e la P. Quest'ultima non modifica il percorso, ma funzionerà solo nelle ore di punta dei giorni feriali: 5,30-8; 12-14,30; 16,30-19,30.
PISTE RISERVATE. In sei vie, con divieto non solo di sosta, ma anche di fermata: via S. Secondo e via Sacchi, fra corso Stati Utiti e corso Vittorio; via S. Teresa da via S. Francesco a piazza S. Carlo; via Maria Vittoria, da p. S. Carlo a p. Carlina; via P. Amedeo, tra via Accademia Albertina e via Roma; via S. Quintino, fra via Arsenale e via XX Settembre.
DIVIETO DI SOSTA. Permanente, è istituito in via Meucci fra p. Solferino e via Confienza; in via Pianezza, fra la Dora e via Pessinetto; in via Madama Cristina, fra corso Vittorio e via Galliari.
VIE SENZA TRAM. E' abolita la circolazione tranviaria in tratti di 8 corsi: Moncalieri, Regio Parco, Vittorio Emanuele, Raffaello, Dante, Tassoni, Fiume, Massimo d'Azeglio e di 4 vie: S. Donato, Fréjus, Pianezza e viale Thovez. Le innovazioni, e più ancora quelle annunciate per il 1° luglio, il 27 luglio il 28 agosto e il 15 settembre, hanno suscitato proteste da parte dei commercianti e dell'Automobile Club. L'assessore alla viabilità dott. Altamura, ha risposto che «si tratta di provvedimenti a carattere sperimentale: verranno collaudati durante l'estate e se risulteranno seri inconvenienti saremo i primi a proporre idonee modifiche nell'interesse di tutti »

AugustusTO

Venerdì 24.06.1966 La Stampa

Disorientamento, proteste e disagio per la riforma tranviaria in corso

Decine di lettere: scrivono gli utenti dei mezzi pubblici, gli automobilisti, i negozianti
Preoccupazioni per l'auto: «Dovremo lasciarla a casa?» Siamo nel pieno della riforma tranviaria e del conseguente disorientamento.
Martedì è entrato in vigore il primo gruppo dei provvedimenti previsti dal piano: sono state soppresse due linee tranviarie, 12 e 13 e una automobilistica, la V;
sono state modificate cinque linee tranviarie: 1 sbarrato. 4, 10, 14, 15 e cinque automobilistiche: G, H, 52. 52 sbarrato, P.
« La Stampa » riceve decine di lettere.. Dicono, ad esempio: «Su 19 linee di autobus ce n'erano 17 in deficit, ora se ne istituiscono altre tre »
« In piazza Statuto si sono spostati i binari del 13 per effettuare i lavori di rifacimento della galleria ferroviaria appena sei o sette giorni prima dell'abolizione del tram; non si poteva aspettare per evitare una spesa inutile? »

AugustusTO

Sabato 25 Giugno 1966 La Stampa

I lettori sulla riforma tranviaria
Chiedono in coro che torni il «12»

Valanga di lettere sulla soppressione detta linea

La riforma tranviaria e della viabilità: un problema cittadino che forse come pochi altri ha attirato l'attenzione del pubblico.
Abbiamo pubblicato ieri alcune lettere con il giudiziodei lettori, oggi ne scegliamo altre nel coro di proteste che in questi giorni s'è fatto sempre più vasto. In particolare, a destare un'ondata di lamentele è stata la soppressione della linea 12.
* Il lusso di due tram « Scrivo a nome di molte persone che come me, vanno sovente al cimitero ed in questi giorni siamo molto addolorate per la soppressione del tram "12". Chi si serve di questo è per la maggior parte gente povera. Vi sono donne rimaste sole e con un minimo di pensione, quindi non possono permettersi il lusso di due tram. Ora ciò accade per poter arrivare con l' "1 " mentre, prima bastava il "12" ».
* Ringraziano per il gentile pensiero»
Siamo quattro pensionate e vogliamo ringraziare chi di dovere per il gentile pensiero che hanno avuto per gli abitanti di Borgata Cenisia, San Paolo. Il tram n. 12 oltre a servire le suddette zone, era anche molto comodo per abitanti dal centro che si recavano al cimitero (tram sempre affollato in qualsiasi ora del servizio). Ora per agevolare i poveri cittadini non motorizzati è stato soppresso, cosi chi si dette recare al cimitero deve prendere due tram: tempo, denaro e fatica in più. Questo e tutto. Grazie per la pubblicazione ».
* Tutte le settimane al cimitero
« La soppressione del " 12" che portava al cimitero ha creato molto disagio. La scrivente, come molte altre persone, si reca settimanalmente a trovare i cari defunti. Con questa nuova modifica tranviaria la zona di corso Vittorio è rimasta scoperta per tutti i giorni feriali. Una pensionata di c. Vinzaglio
* La carrozza di Borgo Cenisia
« Il "12" era la carrozza diretta del Borgo Cenisia. Ora, per andare a Porta Nuova, un povero diavolo che non ha la macchina deve recarsi con valigia e magari con un bimbo in braccio dalla zona di via Fréjus fino in corso Francia per salire sul "6", fare quel lungo percorso (corto Francia, piazza Statuto, via Garibaldi, piazza Castello, via Lagrange) con relativi semafori a conseguente rischio di perdere il treno. Oppure ricorrere alla linea "5" in via Monginevro, assai lontana pure quella ». Una signora di c. Racconigi
* Progetti fatti a tavolino
« Hanno soppresso la linea " 12 " che portava al camposanto ed al riguardo ho già assistito innumerevoli lamentele: di studenti (quelli che frequentano il Sommeiller e scendono in corso Vinzaglio), di operai che lavorano alla Ceat e fabbriche dei dintorni di corso Regio Parco, ed infine di tutti quelli che dalla zona Cenisia vogliono andare alla stazione di P. N. Il "5" è troppo lontano passando in via Monginevro; il "6" è ancora più distante passando in corso Francia. L'unica linea che serve la zona Cenisia anche oltre il córso Trapani è il "12". Morale: i passeggeri di cui sopra, dovranno prendere due tram o un autobus è un tram per recarsi alla stazione, alla scuola o al lavoro. Sono progetti fatti a tavolino, che lasciano il tempo che trovano, compilati da gente che probabilmente da anni non prende un tram». Uno che da trentanni è passeggero del 12
* Non tutti possono comprarsi subito l'auto
« Ho visto che non viene prevista nemmeno una delle linee rapide con percorsi rettilinei per molti chilometri che la scacchiera stradale di Torino consentirebbe. Per esempio, la linea che potrebbe percorrere tutto il corso Vittorio dal Po al corso Francia sull'onda dell'onda verde, togliendo a molti, anzi a moltissimi l'obbligo di ammirare quattro volte e più al giorno via Garibaldi e piazza Castello, e di prolungare oltre il necessario il tempo occorrente per il percorso casa-lavoro. Per di più viene abolito il " 12 " e non tutti gli utenti di tale linea sono in grado di comprarsi subito l'auto. La modifica dei tracciati avrà un effetto immediato, quello di obbligare molti a prendere due tram invece di uno e un effetto secondario, quello di obbligare molti a scambiarsi gli alloggi, data che è più difficile scambiarsi l'impiego od il negozio ». Un torinese che sessantanni fa viaggiava sul tram a cavalli

AugustusTO

Martedì 05.07.1966 La Stampa

Protestano e si lamentano per la riforma del traffico

Anche la soppressione della linea tranviaria n. 12, che ha suscitato le maggiori proteste, è stata ripresa in considerazione:
« Stiamo studiando — ha detto l'assessore — il modo di servire con pullman la parte della linea rimasta scoperta».

AugustusTO

Venerdì 08.07.1966 La Stampa

I molti amici del tram 12

La soppressione detta linea tranviaria 12 solleva ancora proteste. Il servizio festivo della linea 68 e lo sdoppiamento dell'1 non servono ad attenuare il disagio.
L'Atm da tempo aveva segnalato che il 12 era uno dei collegamenti più passivi, ma la linea aveva una sua funzione.
Toglierla ha voluto dire obbligare molti cittadini a servirsi di due tram, con notevole aggravio di spesa; inoltre l'aumento del passeggeri sembra abbia reso assai disagevoli i viaggi sull'1. Pubblichiamo alcune lettere che i nostri lettori ci hanno inviato:
- « In via Fréjus nel 1965 è stata rifatta completamente la sede tranviaria, con cambio di binari e traversine, ed ora il tram 12 è stato abolito.
E' questo il modo di ridurre il disavanzo? Da un lato il Comune vorrebbe che i cittadini si servissero del mezzo pubblico per avere maggiori introiti; dall'altro lato, toglie i tram. A spese del comune mortale vorrebbe salvare, come dice il proverbio, capra e cavoli. Non è possibile avere di nuovo il 12, anche soltanto con il percorso limitato a Porta Nuova e con frequenze di passaggio ridotte? ».
- « Sono un vecchio artigiano quasi ottantenne e devo lavorare per vivere. Abito a Porta Nuova, sovente mi reco ai cimitero. Ora la linea del 12 è state soppressa. Ho interpellato un controllore del tram per informarmi come potevo arrivarci e quello mi risponde in tono ironico di prendere il 6, che incrocia con l'1, e così via: una spiegazione di cui non ho capito niente. Io però pensavo: invece di fare tanti cambiamenti, il Comune avrebbe dovuto cominciare con il farne uno solo, forse più importante: abolire quell'infinità di tessere di favore che pesano sul bilancio dell'Atm ».
- «Mi pare piuttosto strano che le autorità affermino la priorità del veicolo pubblico, quando i cittadini dimostrano di volere sposterai con il loro veicolo privato. Tutti, infatti, fanno sforzi sovrumani per avere l'automobile: appena ce l'hanno, non mettono più piede sul tram. Ed è piuttosto ridicolo che i torinesi, che dimostrano di voler viaggiare con la loro auto, debbano pagare con le tasse lo stipendio al tranvieri che se ne vanno in giro con le vetture vuote. (A proposito: mi e arrivata ieri la nuova Imposta di famiglia. E' triplicata, rispetto all'anno scorso. Mi chiedo quanti tranvieri mantengo) ».
- « Gli autori dello scombussolamento tranviario sarebbero dovuti trovarsi questa mattina in via Accademia Albertina angolo via Po, in attesa del tram numero 1 sbarrato, che non arrivava mai. Non c'è più il 12, tutti dovevano andare al cimitero. Lamentele, imprecazioni, fino a che arrivò il tram sospirato, già zeppo come un uovo e con trenta persone a terra che cercavano di salire. Chi è responsabile di tanto disagio faccia l'esperimento di persona, poi si affretterà a ripristinare la nostra linea più utile, che era il 12 ».
- « Noi torinesi pretendiamo proprio che il tram ci porti, se è possibile, sul pianerottolo di casa nostra. C'è chi non affitta un appartamento se deve fare cento metri per arrivare alla fermate del tram. Non si aprono negozi se la via principale, dove passa il tram, è distante più di quattro passi. Tutto è in funzione del tram! Per conto mio, plaudo alle nuove Iniziative dell'Atm. Torino è cambiata, deve cambiare anche la mentalità, un po' vecchiotta, dei suoi abitanti. Cari Bugianèn, andate a vedere che cosa succede all'estero. Fate quattro passi a piedi, sgranchitevi le gambe: se ne avvantaggerà la salute (e la mentalità) . Un bugianèn all'estero

AugustusTO

Giovedì 25 Agosto 1966 La Stampa

Incomincia il secondo tempo della «rivoluzione»

Modifiche per i tram e la viabilità in applicazione da domani a lunedì
Soppressi tre tram (7, 18, 21) e due autobus (M e 51 sbarrato); istituiti due nuovi pullman (Falchera-Borgata Cenisia e Madonna del Pilone-Nizza); modificate altre sei linee tranviarie e quattro automobilistiche - Spariscono i tram da 15 vie (o tratti), piazze e nodi di traffico - L'intera via Garibaldi è vietata alle auto, tranne di sera e di notte

Fra domani e domenica entra in vigore la seconda fase del piano di riforma dei trasporti. Tornando dalle vacanze, i torinesi troveranno tre tram e due pullman in meno; sei linee tranviarie e quattro automobilistiche modificate; due autobus di nuova istituzione. Inoltre, parecchie innovazioni nella viabilità: via Garibaldi riservata ai soli tram; quindici vie (o tronchi di vie) piazze e nodi di traffico liberati dai tram; piste riservate ai mezzi pubblici in cinque strade o tratti di strada.
Ce n'è abbastanza per suscitare altre polemiche di cui formano nutrita avanguardia le lettere giunte a «Specchio dei tempi > dal 5 agosto (quando «La Stampa» diede notizia delle novità ora in attuazione) fino ad oggi.
Ci ha detto il direttore dell'Atm: «Chiediamo ai cittadini un po' di pazienza. Purtroppo non abbiamo la bacchetta magica per realizzare tutto il piano in una volta. Ma un giorno ci si dovrà dare atto dell'organicità dei provvedimenti e dei risultati che ci ripromettiamo: maggiore scioltezza del servizio pubblico, più fluidità della circolazione ».
Il sindaco, rispondendo alla prima ondata di proteste, aveva già assicurato: «Il piano è sperimentale; se ci saranno gravi inconvenienti li elimineremo ».
La prima fase della «rivoluzione », attuata il 21 giugno è stata assimilata; questa seconda dovrebbe abolire disagi qua e là segnalati. Ai torinesi il giudizio.
LINEE SOPPRESSE: 7, 18, 21 tranviarie; M e 51 sbarrato, automobilistiche.
LINEE NUOVE: 50 e 61, automobilistiche.
L'autobus 50 collegherà la Falcherà a Borgata Cenisia. Tracciato: corsi Vercelli, Emilia, Giulio Cesare; vie Milano, San Francesco .d'Assisi, Cernala; corsi Vinzaglio e Vittorio, via Fréjus, corso Racconigi angolo corso Peschiera.
L'autobus 61 collegherà Madonna del Pilone a barriera di Nizza. Tracciato: corso Casale, p. Vittorio, vie Principe Amedeo, Lagrange, Nizza fino a p. Carducci (ritorno per le vie Nizza, Berthollet, Goito, C. Alberto, M. Vittoria).
LINEE MODIFICATE: tram 3, 5, 6, 8, 15, 22; autobus A, F, H, P.
Linea 3: da Lesna (attuale capolinea del 5) per via Monginevro sino a corso Racconigi e sul percorso consueto sino a p. Statuto. Deviata poi per vie Garibaldi e XX Settembre, corso XI Febbraio, v. Bologna, c. Palermo sino al capolinea attuale del 18.
Linea 5: da p. Robilant (attuale capolinea del 3) per corso Racconigi, v. Monginevro sul percorso ordinario sino a corso Vittorio angoio via XX Settembre. Poi per via XX Settembre e P. Micca (ritorno per le vie XX Settembre, Bertola, Arsenale), Po, p. Vittorio; di qui percorso attuale fino a Sassi.
Linea 6: normale percorso da Barriera di Francia a via Garibaldi angolo via XX Settembre. Di qui, per le vie XX Settembre, Bertola, Arsenale, S. Secondo, Assietta (ritomo vie Sacchi e XX Settembre).
Linea 8: instradata da via Bologna angolo corso XI Febbraio, per corso XI Febbraio, .'ia XX Settembre e viceversa.
Linea 15: da Monterosa deviata per c. G. Cesare, piazza della Repubblica, c. Regina e per le vie XX Settembre, Bertola, Arsenale, S. Secondo (ritorno v. Sacchi c XX Settembre), cavalcavia di c. Sommeiller, via Nizza (ritorno per le vie Genova, Madama Cristina, Valperga Caluso) sino a p. Bengasi.
Linea 22: spostamento del capolinea in p. Toselli (attuale capolinea del 3).
Linea A: percorso immutato da p. Castello a c. Trapani; poi per c. Trapani, v. Monginevro, c. Brunelleschi, v. Fornaca.
Linea F: viene sdoppiata nelle linee 57 e 58.
Linea 57: da Bertolla Barca (uno sbarrato raggiungerà p. Sofia) sull'attuale tracciato sino a c. Palermo ang. v. Bologna. Poi per i corsi Palermo, R. Parco, Regina e le vie XX Settembre e Bertola sino in p. Solferino. Ritorno per le vie S. Teresa e XX Settembre.
Linea 58: dall'attuale capolinea dell'A sul percorso attuale sino a v. Tripoli; deviata poi per i corsi Racconigi e Lione, v. Caboto, c. Duca degli Abruzzi, Vinzaglio e Matteotti, v. XX Settembre sino a p. S. Giovanni (ritorno per le vie XX Settembre, Bertola, Arsenale).
Linea H: prolungata da c. Sella ang. v. Cardinale Maurizio per c. Sella e v. Casalborgone (ritorno dalle vie Montemagno, Moncalvo, Viale della Regina).
Linea P: deviata da v. Monfalcone per i corsi Siracusa e Sebastopoli, le vie Reni e Arbe; c. Siracusa, v. San Paolo, p Robilant, c. Racconigi.
VIE RISERVATE AI TRAM: v. Garibaldi da p. Statuto a v. P. Palatina (ore 8-13; 14-20), da v'. P Palatina a p. Castello (tutto il giorno).
VIE SENZA TRAM: San Francesco d'Assisi. Milano, Principe Amedeo. Lagrange e Accademia delle Scienze, Carlo Alberto, Priocca. p. Carlo Felice, c. Vittorio (tra via XX Settembre e il Po), c. Casale (tra Madonna del Pilone e Gran Madre), v. Nizza (tra v. Valperga e c. Vittorio), Giardino Reale e viale I Maggio, c. Palermo (tra c. Regio Parco e v. Bologna) c. Vercelli (tra c Emilia e v. Desana).
PISTE RISERVATE: in via S Tommaso (da v. Bertola a v. S. Teresa), tutta v. Arsenale, v. Bertola (da v. Roma a v. Micca), c. Matteotti (da c. Umberto a v. XX Settembre), v. Berthollet (tra v. Nizza e v. Goito).

AugustusTO

Sabato 27.08.1966 La Stampa

Ondata di proteste per i tram

Il secondo gruppo di provvedimenti del piano Atm
Soppresse da ieri tre linee tranviarie (7,18, 21) e due automobilistiche (M e 51 sbarrato)
Istituiti due nuovi autobus e modificato il percorso di altre 10 linee
Delegazione in Municipio con mille firme di abitanti della Madonna di Campagna

A «La Stampa» abbiamo ricevuto centinaia dì proteste: i torinesi parlano di «cambiamenti sconvolgenti », di « caos inconcepibile », di « disorganizzazione disastrosa ».
Il disagio è stato avvertito anche dalle fabbriche aperte e dagli uffici: un'alta percentuale di dipendenti si è presentata al lavoro con ritardi varianti dai dieci minuti a mezz'ora: parecchie persone non hanno trovato il solito tram e hanno percorso lunghi tratti a piedi.
Una delegazione di cittadini abitanti nelle borgate Lucento e Madonna di Campagna si è recata in municipio dal vice sindaco Secreto

La soppressione del tram 7 è stata lamentata da chi abita a cavallo di via Madama Cristina che viene ad essere privato dell'allacciamento con Porta Palazzo; la mancanza di questo tram crea ancora più disagio per chi sta tra corso Vittorio Emanuele e corso Marconi da dove erano già stati tolti il 14 e il 15.
L'incrocio tra via Garibaldi e via XX Settembre (due strade vietate al transito degli automezzi privati) è una baraonda di tram e pullman.

Ieri la gente si fermava a guardare perché il traffico pubblico da solo dà spettacolo. Vi passano dieci veicoli: 1 tram 3, 4, 6, 8, 9, 14, 15 e 1 pullman 57, 57 sbarrato e 58.
Tram come il 6, che da via Garibaldi devono svoltare a destra per via XX Settembre, sono costretti a passare sul binario di sinistra qualche decina di metri prima per poter fare la curva larga e poi, una volta immessi in via XX Settembre, tornano sul binario di destra.

AugustusTO

Giovedì 22 settembre 1966 La Stampa

Pullman che servono poco

Siamo un numeroso gruppo di cittadini abitanti In Borgata Cenisia, via Fréjus, corso Racconigi e vie adiacenti. Lavoriamo nel pressi di Porta Nuova, in corso Matteotti, Re Umberto, via San Quintino, Arsenale, XX Settembre e corso Vittorio. Un tempo ci servivamo della linea "12" ed andava benissimo. Ora qualcuno di noi prende il "50" e il "5", altri hanno trovato provvisoriamente un passaggio in macchina presso colleghi sperando che la situandone cambi. Saremo grati all'Atm se manderà un funzionario in corso Vinzaglio e via Cernaia. Avrà modo di constatare che il "50" viaggi» quasi vuoto. Ed è logico: a noi della Borgate Cenisia non serve e pensiamo pure che serva anche poco per quelli di Barriera Milano, a sentire le preoteste del nostri colleghi che usano il "15". Perché non fare proseguire il "50" fino a Porta Nuova? Se, per esempio, svoltasse in corso Re Umberto, a noi servirebbe già . Seguono le firme

AugustusTO

Lunedì 12.09.1966 La Stampa

Il capolinea del «50»

« Siamo un gruppo di ambulanti del mercato di corso Racconigi, nel tratto tra via Vigone e corso Peschiera.
Ci chiediamo perché l'Atm, istituendo la nuova linea del pullman 50, non ha messo il capolinea nello stesso posto dove era quello, ora oppresso, dell'« H ».
Se cosi fosse stato fatto non si sarebbe intralciata la circolazione di tutti gli automezzi, specialmente al sabato, ed in particolar modo ai camion che devono rifornire i rivenditori
Inoltre anche i guidatori dei pullman non avrebbero bisogno, a nostro parere, di fare tante manovre per girare nelle strette vie trasversali.
Sarà presa in considerazione questa nostra segnalazione
Gli abitanti di corso Racconigi ne sarebbero contenti ». Seguono 20 firme