Toro1958

1886 - Società Renaioli e Barcaiuoli (Collezione Achille Signoriello)

... mi hanno fatto notare, su FB, come sia interessante (a sinistra) il dettaglio degli attrezzi usati per il trattamento della sabbia ...


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Breus

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Toro1958

Casa-Scuola pei Soldati Mutilati - Via Rosmini 6


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oggi: https://www.google.it/maps/@45.04896...2!8i6656?hl=it

Censin

Dopo il Turin Palace, un altro albergo della zona di Porta Nuova, tuttora esistente: il "Genio", dalla parte opposta, tra via Nizza e via Saluzzo



la foto, sempre dei primi decenni del 900, lo mostra pressochè uguale a oggi; manca solo oggi il dehors sul controviale di corso Vittorio, scomparso da più di mezzo secolo per problemi di viabilità.

Censin

Un albergo oggi scomparso è invece il "delle Nazioni", situato nel palazzo di inizio 900 costruito all'angolo tra via Madama Cristina e via Berthollet, dal lato del Valentino, affacciato sul mercato di piazza Madama



l'albergo chiuse già nel 1931; al suo posto ora vi è un normale condominio con alloggi, sopraelevato di un piano; al piano terra, all'angolo vi è un bar ristorante, mentre il negozio di lane della foto è ora occupato da un negozio di elettricità generale.

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Censin

Un altro hotel oggi scomparso è il "Regina", che si trovava all'angolo tra corso Oporto (ora Matteotti) e via Arsenale; anch'esso scomparso negli anni 30



come è oggi il palazzo

Censin

Ecco il "logo" della ditta



e una pubblicità degli anni 20



La Itala, più che per i modelli commercializzati, per i quali, come si è visto, non ebbe mai molto successo, è nota per la traversata Pechino - Parigi del 1906, che vinse con distacco su tutti gli altri concorrenti; fu proprio il premio vinto a consentirle di edificare il sito in borgo San Paolo, abbandonando il precedente in San Salvario (via Ormea - via Petrarca - via Donizetti).
Devo però fare una correzione a quanto postato in precedenza: la Itala era in borgo San Paolo, ma non in via Monginevro, bensì tra corso Parigi (attuale corso Rosselli) e corso Marsiglia (attuale corso Adriatico) e corso Racconigi; dopo la chiusura della fabbrica, l'area rimase abbandonata fino al dopoguerra, quando i capannoni vennero abbattuti; al loro posto doveva nascere un parco tra corso Rosselli e la ferrovia, sono nati invece i grandi palazzoni con le vie private interne che conosciamo....

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sotto, vediamo piazza Marmolada ripresa da corso Racconigi (lato piazza Robilant); sullo sfondo vediamo quanto restava dell'Itala poco prima dell'abbattimento (si vede già il filobus 54 che sta attraversando piazza Marmolada per andare a imboccare corso Rosselli)

giuseppe tubi

A Mont Dauphin, opera fortificata del Vauban, c'è un'opera simile nello scopo, anche se realizzata in maniera diversa: la Lunette d'Arçon

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Censin

Se ne era già parlato in passato: dopo la Grande Guerra, l'istituto Rosmini era stato adattato a centro di recupero per gli ex combattenti rimasti mutilati in guerra (grazie agli "assalti" scriteriati di Cadorna, erano in numero enorme....).

Censin

Ironie a parte, il binario poteva probabilmente servire per far correre carrelli, tipo quelli delle miniere, per agevolare il trasporto dei feretri fino ai loculi di destinazione.
Come avevo già fatto osservare tempo fa, fino alla ristrutturazione del dopoguerra anche la stazione di Porta Nuova era dotata, sui marciapiedi, di binarietti simili, su cui si muovevano i carrelli portabagagli (in dialetto era chiamata la ferovia dij campagnin, per i tanti che, arrivati dalla provincia e dai paesi, avevano trovato lavoro appunto come portabagagli alla stazione); scomparve come detto tra il 1946 e il 1955, ma alcuni spezzoni di rotaie erano ancora visibili a inizio anni 60 dal lato del binario 1, fino all'altezza delle Poste.

Breus

Ritornando al discorso della costruzione settecentesca (almeno) con torrette in riva al Po, forse magazzino del sale (ma in caso di piena? ) in questa carta dei primi anni dell'Ottocento (non ci son più i bastioni, ma già il ponte in pietra) pare essere distinta dal complesso religioso di San Marco e Leonardo.


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Breus

E la trazione? A mano... morta?

turtu63

il bisnonno di Viva To,che saluto e che chissà se segue ancora;scultore,80 anni nel 1938 al Valentino,colorata da Antonella Salinas

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andymont

Innanzitutto non è corretto dire che i suoi modelli non ebbero successo.
A parte i successi sportivi che videro l’Itala vincere nel 1906 la prima edizione della Targa Florio e il raid Pechino/Parigi del 1907, numerose Itala facevano parte del garage della casa reale e la "Palombella" era la preferita dalla regina Margherita.
La qualità era pari a Mercedes e Rolls Royce.
Lusso ma non solo, la robustezza e le soluzioni tecniche adottate erano di valore assoluto, ed erano tutte torinesi poichè gli autori erano i geniali Alberto Balloco e Giulio Cesare Cappa.
Ma nonostante tutto l’ Itala sparì perché ci fu dell’ altro...
La società, dopo un anno dalla fondazione per opera di Matteo Ceirano, divenne proprietà dei “genovesi” Figari (banchieri e industriali), Parodi, Bigio e Durazzo Pallavicini. Costoro portarono l’azienda a superare la Fiat per grandezza di impianti produttivi, mentre l’ Itala era assurta ormai a marca di notorietà mondiale. Nel 1906 venne poi firmato il primo contratto metalmeccanico della storia con la Fiom, cosa che fu ritenuta un’iniziativa destabilizzante nel contesto industriale di allora.

Tutto questo, portò la Fiat a difendersi dalla concorrenza con mezzi leciti ed anche un po’ meno leciti...
L’ Itala non poteva vantare gli appoggi politici che il “senatur” aveva e quindi i crediti bancari vennero meno, le commesse per le forniture militari (camion all’esercito e motori aeronautici) vennero disdette a produzione ormai iniziata e pagate in tempi bibblici.
La morte di alcuni personaggi al vertice, alcune operazioni finanziarie dubbie che videro sia Agnelli che Gualino coinvolti, decretarono la fine dell'azienda che avvenne dopo un lungo stato di coma nel 1934.

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Censin

I carrelli su rotaie, spinti a mano, erano molto usati in passato, anche nei cantieri edili e di costruzioni; nelle foto postate in questo forum, se ne vedono ad es. nel cantiere per la costruzione del ponte delle Molinette (1926 - 1928) e per il rifacimento dei binari tranviari di via Roma nell'autunno del 1927.

Censin

conviene anche leggere quanto riporta al riguardo Wikipedia

https://it.wikipedia.org/wiki/Itala_(azienda)

Indubbiamente, il sen. Agnelli era dotato di grande spregiudicatezza, nonchè della capacità di "ammanigliarsi" bene con i potenti di turno (come si vide già nel processo penale per aggiotaggio che lo coinvolse nel 1906, da cui uscì "a mani nette" con acrobazie legali); ma, ancor oggi, per molti economisti quel che conta per un'azienda è crescere, non importa più di tanto con quali mezzi.....
"Dietro ogni grande fortuna, si nascondono sempre i più grandi delitti".

Censin

Da una pubblicazione della Città di Torino dedicata alla Circoscrizione 8 (di cui la zona fa parte), la caserma risulta aver ospitato anche gli avieri; al mattino, di buon'ora, venivano portati con un bus al campo volo per le esercitazioni, ritornandovi a sera.
Le memorie militari della ex caserma sono custodite nell'attigua chiesa di Sant'Agnese, che conserva tuttora al suo interno il reliquiario del 3° Alpini.

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Toro1958

Via Sacchi (la cartolina "ha viaggiato" nel 1950, però ritengo che l'immagine sia di almeno dieci anni prima ...)


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Toro1958

Per gli "appassionati" di ... tram spariti: due immagini di giugno 1972


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ImpiantiFissi

Il 5 in Piazza G. Modena. Poco tempo dopo il prolungamento a P.za Coriolano, direi...
Interessante anche la tabella "P.za Robilant". Un vero peccato che, nel corso degli anni, la linea di Borgo San Paolo sia stata "potata" selvaggiamente tagliando senza pietà i capolinea intermedi: appunto P.za Robilant e contemporaneamente la lunga ed effimera (7 anni di vita!) deviazione per il Martini all'interno del quartiere Pozzo Strada. A parer mio uno spreco enorme di risorse, concepito in anni in cui si poteva tracciare una linea tranviaria e dismetterla quasi subito senza nemmeno pensarci... Mentre adesso non si riesce nemmeno a posare uno scambio dove servirebbe come il pane (Piazza Statuto ).

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SONO UNA BRUTTA PERSONA.
Come voi, del resto.

...E NISCIOUN PENZ E BAMBØN!