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Old April 14th, 2016, 03:10 PM   #22101
archicharles
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Bravo! Non pensavo che la facciata fosse stata modificata
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Old April 14th, 2016, 04:54 PM   #22102
Censin
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Si tratta comunque di modifiche minime, di qualche particolare: la facciata sostanzialmente è ancora riconoscibile come quella originale.
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Old April 14th, 2016, 05:07 PM   #22103
Censin
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Originally Posted by Modestino Balabam View Post
Da La Stampa:
Stadium, lato corso Peschiera 1934.
Il riferimento probabilmente è al Tennis Stadium, il campo di tennis realizzato a lato del grande Stadium dalla parte di corso Peschiera, che in quel 1934 ospitò diversi incontri, tra cui quello tra Italia e Ungheria nel mese di maggio.
Così La Stampa lo riportava il 5/5:

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Old April 15th, 2016, 10:14 AM   #22104
motori49
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Originally Posted by Toro1958 View Post
Corso Stupinigi - Scuole elementari (1927)


host immagini
Bella la scuola dove ho frequentato le elementari, un ricordo al maestro Musso
__________________

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Old April 15th, 2016, 10:54 AM   #22105
Pupi11
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Qualcuno ne sa di più?


http://www.shorpy.com/node/13200?size=_original#caption
__________________
"Prima faccio e poi vi dico" (cit.)
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Old April 15th, 2016, 11:17 AM   #22106
Icopix
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Originally Posted by Pupi11 View Post
https://it.wikipedia.org/wiki/Telefax#Storia

Come si può notare, nella sezione "Storia" c'è un "buco" dal 1861 al 1924....

IL GENIO DIMENTICATO – Sul web non c’è praticamente traccia di Francesco de Bernocchi,
nonostante i clamori del tempo che lo portarono ad avere addirittura un articolo sul New York Times, nel 1912.
L’inventore del “Wireless Iconograph” , al tempo, era giovanissimo e, a solo 25 anni,
poteva vantarsi di aver “firmato” l’attrezzo che permetteva di trasmettere brevi messaggi.
Nativo di Torino, adorava gli studi classici salvo scoprire poi un amore per la Fisica che lo portò a impegnarsi negli esperimenti.
De Bernocchi faceva i primi studi direttamente in giardino e ha realizzato il primo successo nel Natale del 1907:
"Ho fatto qualche esperimento con le onde hertziane del Prof. Righi e improvvisamente la magia della comunicazione senza fili è scoppiata in me".

MODALITA’ - L’uomo ha cercato di capire come utilizzare quelle onde per la trasmissione di messaggi scritti:
"Mi sono esercitato per mesi per ottenere risultati migliori.
Non ho mai fatto parola dei miei progressi né con il professor Righi né con Marconi, ho tenuto il segreto per me"
.
Il torinese ha fatto domanda a Berlino per depositare il brevetto, dopo l’Italia e racconta nell’articolo di essere stato in attesa fino alla primavera del 1910.

I VANTAGGI – Che cosa aveva in più l’invenzione di de Bernocchi? Lo dice lui stesso:
"Il mio sistema offre due vantaggi evidenti rispetto a tutte le altre invenzioni senza fili che ci sono attualmente.
Per prima cosa si può comunicare senza essere intercettati, a differenza delle macchine precedenti e questo ha attirato subito l’attenzione del Ministro italiano della Difesa,
così – prosegue l’inventore – Ho fatto il primo esperimento ufficiale nel gennaio del 1911.
Sono riuscito a spedire disegni interi fino a Milano, a chilometri da qui"
.

Perché la storia ha dimenticato Francesco de Bernocchi?

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Old April 15th, 2016, 04:52 PM   #22107
Censin
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Originally Posted by Toro1958 View Post
Altra immagine con i "pali" in Via Nizza ...


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Ecco una foto del primo quinquennio del 900 (cartolina viaggiata nel 1906), ripresa all'incrocio tra corso Vittorio e via Nizza, dove i "pali" si vedono molto bene sullo sfondo

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Old April 15th, 2016, 05:07 PM   #22108
Censin
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Ed ecco una foto che è "controcampo" della precedente, ripresa circa all'altezza di via Berthollet, circa della stessa epoca



Vediamo sulla sinistra Porta Nuova, con la già ricordata cancellata rimossa nel 1911; di fianco, vediamo il capolinea del "trenino" di Saluzzo, con un convoglio forse pronto a partire.
Come si vede, il binario del trenino, a scartamento ridotto di 1100 mm, era sulla sinistra, del tutto indipendente dai binari dei tram urbani (si vede un tram della linea Belga della Barriera di Nizza, diretto a questa destinazione); così erano all'inizio tutte le tranvie intercomunali, fino alla delibera comunale di riordino del 1928, che, oltre a stabilire l'arretramento e allontanamento dei capilinea intercomunali dalla zona centrale , ormai troppo ingorgata dagli ingombranti convogli tranviari, dispose anche la coesistenza sugli stessi binari dei tram urbani e di quelli intercomunali nel loro tratto cittadino, per porre fine alla giungla di binari che non pochi intralci creava alla circolazione, specie di pedoni, bici e moto.
Per quanto riguarda il trenino di Saluzzo, a scartamento ridotto, sul percorso ormai stabilitosi in via Madama e via Genova nel tratto in comune con la linea urbana 7 vennero posati binari a doppio scartamento, cioè a tre rotaie, con quella più a destra in comune.
L'unica a mantenere proprio binario e sede fu la linea di Rivoli, per il suo carattere in parte "ferroviario", che continuò a correre sul lato di corso Francia opposto a quello della linea urbana 6 fino alla sua definitiva rimozione nel 1956.
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Old April 15th, 2016, 05:16 PM   #22109
Censin
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Originally Posted by Icopix View Post
https://it.wikipedia.org/wiki/Telefax#Storia

Come si può notare, nella sezione "Storia" c'è un "buco" dal 1861 al 1924....

IL GENIO DIMENTICATO – Sul web non c’è praticamente traccia di Francesco de Bernocchi,
nonostante i clamori del tempo che lo portarono ad avere addirittura un articolo sul New York Times, nel 1912.
L’inventore del “Wireless Iconograph” , al tempo, era giovanissimo e, a solo 25 anni,
poteva vantarsi di aver “firmato” l’attrezzo che permetteva di trasmettere brevi messaggi.
Nativo di Torino, adorava gli studi classici salvo scoprire poi un amore per la Fisica che lo portò a impegnarsi negli esperimenti.
De Bernocchi faceva i primi studi direttamente in giardino e ha realizzato il primo successo nel Natale del 1907:
"Ho fatto qualche esperimento con le onde hertziane del Prof. Righi e improvvisamente la magia della comunicazione senza fili è scoppiata in me".

MODALITA’ - L’uomo ha cercato di capire come utilizzare quelle onde per la trasmissione di messaggi scritti:
"Mi sono esercitato per mesi per ottenere risultati migliori.
Non ho mai fatto parola dei miei progressi né con il professor Righi né con Marconi, ho tenuto il segreto per me".
Il torinese ha fatto domanda a Berlino per depositare il brevetto, dopo l’Italia e racconta nell’articolo di essere stato in attesa fino alla primavera del 1910.

I VANTAGGI – Che cosa aveva in più l’invenzione di de Bernocchi? Lo dice lui stesso:
"Il mio sistema offre due vantaggi evidenti rispetto a tutte le altre invenzioni senza fili che ci sono attualmente.
Per prima cosa si può comunicare senza essere intercettati, a differenza delle macchine precedenti e questo ha attirato subito l’attenzione del Ministro italiano della Difesa,
così – prosegue l’inventore – Ho fatto il primo esperimento ufficiale nel gennaio del 1911.
Sono riuscito a spedire disegni interi fino a Milano, a chilometri da qui".

Perché la storia ha dimenticato Francesco de Bernocchi?
Probabilmente, il povero De Bernocchi non riuscì a trovare nessuno disposto ad appoggiare seriamente la sua invenzione; purtroppo il Bel Paese è sempre stato avaro di appoggi a chi, avendo avuto un'idea e invenzione geniale, voleva realizzarla; la stessa storia di Marconi, come già detto, è emblematica. Un'idea per essere realizzata ha bisogno di appoggi, di finanziamenti ("senza lilleri, non si lallera" come recita una pubblicità radiofonica), e probabilmente il nostro amico non ebbe in questo senso molta fortuna....
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Old April 15th, 2016, 05:25 PM   #22110
Censin
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Originally Posted by FaseREM View Post
O basta là!
Ricordò una volta mio padre: "Quando giunse la notizia che l'America era entrata in guerra a fianco dell'Inghilterra, abbiamo capito che ormai per noi la guerra era bell'e persa!"
Tutti capivano bene che nè l'Italia nè la Germania potevano tener testa a un paese di dimensione continentale, tecnologicamente avanzato e soprattutto dotato di riserve sterminate di materie prime, soprattutto del petrolio che ormai era evidente essere la "chiave" del successo; e quanto raccontava il regime e la carta stampata che l'appoggiava appariva ormai solo più come "balle", o pietose bugie per nascondere l'amara verità.
La maggioranza della "gente" si augurava solo di poter uscire dal conflitto nel modo meno dannoso e devastante possibile....come purtroppo non fu!
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Old Yesterday, 06:38 AM   #22111
Toro1958
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Alimentari G. Gravero - Via 3 Galline, 2 (1910)


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Old Yesterday, 09:51 AM   #22112
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Bella, ma non mi sembra via Tre Galline .
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Secondo me.
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Old Yesterday, 11:06 AM   #22113
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Originally Posted by FaseREM View Post
Bella, ma non mi sembra via Tre Galline .
Giusto! ... leggendo meglio la ditta si chiama "R. Filippa" ... potrebbe essere Via G. Gravero? ....

Grazie!
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Old Yesterday, 01:41 PM   #22114
Modestino Balabam
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Lavori di pavimentazione di corso Francia, pavimentazione finita nel 1928.



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Old Yesterday, 01:42 PM   #22115
Modestino Balabam
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Old Yesterday, 03:12 PM   #22116
archicharles
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Le pavimentazioni stradali in cemento "Soliditit" ebbero una notevole diffusione in Italia ma anche in Europa.
A Torino, tra l'altro, venne pavimentato con questa tecnologia anche corso Vercelli, come risulta da Museo Torino

Chissà se con il passare degli anni sono state smantellate (auguri a chi ha dovuto farlo...) oppure se l'asfalto è stato steso sopra?

Se vi interessa sapere qualcosa in più sulla tecnologia "Soliditit" qui trovate un articolo (purtroppo solo in spagnolo)
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Old Yesterday, 04:51 PM   #22117
giordy
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su F. de Bernocchi

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Originally Posted by Censin View Post
Probabilmente, il povero De Bernocchi non riuscì a trovare nessuno disposto ad appoggiare seriamente la sua invenzione; purtroppo il Bel Paese è sempre stato avaro di appoggi a chi, avendo avuto un'idea e invenzione geniale, voleva realizzarla; la stessa storia di Marconi, come già detto, è emblematica. Un'idea per essere realizzata ha bisogno di appoggi, di finanziamenti ("senza lilleri, non si lallera" come recita una pubblicità radiofonica), e probabilmente il nostro amico non ebbe in questo senso molta fortuna....
Questo e' senz'altro vero. Tuttavia trovo legittima e senza risposta la domanda come mai sia stato dimenticato cosi': solitamente chi segue le proprie intuizioni nell'incomprensione (o a volte nel disprezzo) dei contemporanei, al momento della verifica della validita' di quanto sostenuto, sono oggetto di elogi accademici o di regime, spesso anche ipocriti.

Nulla di tutto cio' nel caso di questo giovanissimo genio: strano.
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Old Yesterday, 04:52 PM   #22118
Censin
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Originally Posted by Toro1958 View Post
Altra immagine con i "pali" in Via Nizza ...


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Ecco, sempre di inizio 900, una foto di via Nizza "controcampo", ripresa circa dall'altezza di via Baretti verso il centro, dove sulla sinistra i "pali" si vedono pure bene



in questa foto, i "pali" sembrano davvero "trombini" di sfiato di qualche locale sottostante.
In primo piano, a sinistra, notiamo la scalinata di accesso alla passerella metallica che scavalcava il fascio binari della stazione, tra via Berthollet e corso Stati Uniti, scomparsa assieme alle pensiline metalliche della stazione e sostituita, nel 1955, dal sottopassaggio sullo stesso asse, oggi chiuso per motivi di sicurezza.

Last edited by Censin; Yesterday at 04:57 PM.
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Old Yesterday, 05:07 PM   #22119
Censin
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Originally Posted by Censin View Post
Ricordò una volta mio padre: "Quando giunse la notizia che l'America era entrata in guerra a fianco dell'Inghilterra, abbiamo capito che ormai per noi la guerra era bell'e persa!"
Tutti capivano bene che nè l'Italia nè la Germania potevano tener testa a un paese di dimensione continentale, tecnologicamente avanzato e soprattutto dotato di riserve sterminate di materie prime, soprattutto del petrolio che ormai era evidente essere la "chiave" del successo; e quanto raccontava il regime e la carta stampata che l'appoggiava appariva ormai solo più come "balle", o pietose bugie per nascondere l'amara verità.
La maggioranza della "gente" si augurava solo di poter uscire dal conflitto nel modo meno dannoso e devastante possibile....come purtroppo non fu!
Ancora sull'argomento "Stampa-Busiarda" (per l'ultima volta, poi prometto di non entrarvi più): Nel dopoguerra, la reputazione de La Stampa era talmente compromessa dagli errori del passato, che il giornale volle sottolineare il cambiamento, soprascrivendo l'aggettivo "Nuova" sulla testata, come si vede sotto



la testata rimase così modificata dal 1945 fino al 1959, quando l'aggettivo "Nuova" scomparve e il giornale tornò ad essere semplicemente "La Stampa".
Notare anche il motto latino sotto la testata: "Frangar, non flectar".
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Old Yesterday, 05:17 PM   #22120
Censin
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Originally Posted by archicharles View Post

Le pavimentazioni stradali in cemento "Soliditit" ebbero una notevole diffusione in Italia ma anche in Europa.
A Torino, tra l'altro, venne pavimentato con questa tecnologia anche corso Vercelli, come risulta da Museo Torino

Chissà se con il passare degli anni sono state smantellate (auguri a chi ha dovuto farlo...) oppure se l'asfalto è stato steso sopra?

Se vi interessa sapere qualcosa in più sulla tecnologia "Soliditit" qui trovate un articolo (purtroppo solo in spagnolo)
Come pavimentazione stradale in cemento, ricordo solo quella "a blocchi" già esistente sulla S.S. 29, negli abitati di Moncalieri (tra Moriondo e Testona) e di Poirino; non molto comoda, visti i sobbalzi sulle giunture che provocava ai veicoli di passaggio; non ricordo bene quando è scomparsa, ma a fine anni 60 - inizio anni 70 era ancora esistente.
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