FaseREM

Se guardate il link di Icopix sembra proprio che si trattasse dei locali dell'attuale cinema, con in più un paio di vetrine affacciate sotto i portici di piazza Castello (una delle quali apparteneva ancora al cinema in anni recenti). I locali del caffè dovevano passare sotto le scale che portano al primo piano della Galleria Subalpina. È da un po' che purtroppo non vado al Romano ma ricordo che dopo il film si usciva su via Carlo Alberto.

E poi sarà mica un caso che i due locali si chiamino entrambi Romano.

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Secondo me.

Icopix

Il link l'ho postato proprio per questo motivo;
onestamente, dall'ultima volta che sono entrato al Romano,
sono ormai passati decenni.
E, non ricordando per nulla come fosse l'accesso alla sala,
speravo che qualcuno con una memoria migliore della mia,
ricordasse se per accedervi si scendevano delle scale
(almeno fino a prima della tragedia dello Statuto, intendo).

Oscaruzzo

Il Romano (il cinema) è tuttora interrato, e per accedere alle sale si scendono due rampe di scale (e credo - ma potrei sbagliarmi - che la sala occupi tutto lo spazio al di sotto della galleria).

Ed effettivamente, dall'articolo linkato da IcoPix

http://www.archiviolastampa.it/compo...0002_22214785/

Breus

Mi sfugge cosa esattamente intendi dire, ma si, certo, si accede dalla Galleria Subalpina angolo piazza Castello. La sala si trova esattamente sotto la galleria, tanto che a volte si sentono i ragazzini con i roller che pattinano, o i passi della gente quando la galleria è molto affollata (almeno prima della ristrutturazione in multisala). L'accesso avviene tramite scala interna discendente ed esiste anche una scala che conduce all'uscita di via Carlo Alberto.

Oscaruzzo

Leggendo bene l'articolo, vedo che

Mi pare quindi di capire che i locali del Caffé Romano fossero quelli ora occupati da Baratti e Milano.

Poi nel corso degli anni

Oscaruzzo

... ma non può essere, perché Baratti e Milano era già lì a fine '800. Boh.

Icopix

Nulla, avevo fatto una considerazione ma, osservando meglio le foto, mi rendo conto del fatto che fosse sbagliata.
Così come è sbagliata la didascalia postata insieme alla foto da turtu63.

Analizzando meglio la foto, ho circoscritto ciò che non faceva parte della scenografia;



mi sembra evidente che alle spalle di questa vi sia l'edificio che chiude piazza Castello verso via Po (arcate, vani e balconi pare corrispondano).
Probabilmente in qualche suo allestimento la tettoia/scenografia è stata più imponente di quella postata precedentemente:



Presumibilmente a questo allestimento risale la prima foto.

Come si legge negli articoli, al di sotto della galleria Subalpina si trovava la sala del cafè-chantant che però non è quella della foto...

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FaseREM

Non avevo notato le facciate, alla faccia del dehors! Se quel locale andava da via Po a metà della Galleria Subalpina doveva proprio essere enorme. Va bene che non ci fosse la televisione ma i torinesi a inizio Novecento dovevano davvero uscire parecchio la sera per permettere a così tanti locali di prosperare (oddio, non poi troppo a quanto pare).

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Secondo me.

Toro1958

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Modestino Balabam

Del locale e degli spettacoli di Renzo Gallo ne ho sentito parlare diverse volte mio padre guardando con nostalgia e sospetto l'insegna del famoso dark pub che lo soppiantó negli anni 90, il Transilvania (che invece a me piaceva ).
Curioso come uno stesso luogo colleghi due generazioni anche se in modi molto distanti.
Chissà cosa verrà aperto ora...

ace of spades

il baratti&milano è lì dal 1875...

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http://killerinthesun.blogspot.it/

ace of spades

sui giornali di fine '800 lo si trova come Salone caffè Romano e aveva un'attività molto ampia e composita, da quanto ho letto aveva pure uno "skating ring" aperto al pomeriggio... comunque la Guida "La migliore guida di Torino storico-descrittiva delle sue vie e piazze dei suoi palazzi e monumenti colle indicazioni più necessarie al forestiere: illustrata da molte incisioni e da una recentissima carta topografica della città, Cena, Torino 1892"sfogliabile su museotorino dice (parlando della galleria subalpina) "ed il Caffè Romano, che tiene pure tutto il salone sotterraneo"

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turtu63

ricordate questa foto?dopo circa 40 anni dallo scatto abbiamo l'autore,lo scrittore Stefano Garzaro,e la sequenza ; ecco la sequenza della tradotta più strana del mondo: partita dalla Fiat Materfer di corso Rosselli e diretta a Porta Susa, è composta da una locomotiva diesel, una carrozza per treni veloci fresca di fabbrica, una locomotivetta da manovra e infine dal prototipo del Pendolino (classificato Fiat Y 0160 e non immatricolato nelle FS). Da Porta Susa il Pendolino compirà delle corse di prova verso Milano. Il prototipo mostra un curioso sistema di aggancio a barra rigida, non avendo i respingenti tradizionali; una foto ne riprende anche l’interno della cabina. Siamo nel settembre 1974 e la tradotta attraversa piazza Marmolada per imboccare il raccordo di corso Lione, che sovrasta la linea di Modane. Oggi il raccordo è stato eliminato e il trincerone coperto per ampliare il parcheggio dei caseggiati sorti sull’area dell’ex Materfer. Il prototipo Y 0160, terminate le prove, a metà degli anni ottanta è stato demolito. © Stefano Garzaro

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turtu63

bei lampioni in Piazza Solferino e monumento al Duca di Genova.

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warriorsgrosseto

Anche sulla sinistra della foto del Café-Chantant si vedono dei palazzi

Censin

Strano! Visto che nell'estate del 1997 ci viaggiai da Torino ad Alassio e ritorno, con corse organizzate da Trenitalia una volta la settimana nel periodo estivo. Ecco le foto del treno nella stazione di Alassio

Censin

Che nostalgia, per le cancellate in ferro allora presenti attorno a tutti i monumenti e giardini della città; la stolta campagna del "Ferro alla Patria" nell'autunno del 1940 ne fece scempio!
Mi chiedo se e quali altri paesi belligeranti siano allora ricorsi a simili idiozie (certo non i nostri "nemici" di allora, Francia e Inghilterra, visto che le opere metalliche lì sono ancora presenti in massa); certo che se, dopo pochi mesi di guerra, dovevamo già ricorrere a questo, eravamo già proprio "alla frutta"....
solo ora, dopo tanti decenni, si tenta di porre mano a quella che considero quasi una mutilazione dei monumenti; per ora ci si è limitati a "restituirla" a quello di piazza Palazzo di Città; speriamo seguano gli altri, se non altro per la loro protezione.

Censin

Delle foto postate riguardanti il caffè Romano, noto in particolare il grande dehors che si apriva su piazza Castello; con la fantasia, si può immaginare la "bella gente" che, guardando il via vai della piazza, vi sorseggiava caffè e degustava gelati...magari circondato da una folla di "proletari" che si soffermavano a "vedere i signori mangiare il gelato".....

Oscaruzzo

Speriamo proprio di no!!! Il monumento ai cavalieri d'Italia in piazza Castello fu qualche anno fa (2008) "cinto" di ringhiere, poi tolte nel giro di sei mesi. Davvero erano orrende

https://www.google.it/maps/@45.07042...2!8i6656?hl=en

turtu63

quindi è nel solito posto,ingannava la scenografia,mi sembrava un varco;anche i palazzi sulla sinistra di via Po corrispondono

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