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Old Yesterday, 04:59 PM   #16761
Censin
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Originally Posted by giuseppe tubi View Post
Non si nota perché tutto è stato ricostruito.
Se ha girato per il centro avrà notato che non tutte le case sono state rifatte uguali a prima se non gli edifici più significativi. Ce ne sono molte in stile anni 50-60 anche nel centro storico.
Comunque è stata pesantemente bombardata, come città italiana. Ovviamente non è Dresda o Berlino.
Su Museo Torino dovrebbe trovare diverso materiale.
L'armistizio dell'8 settembre 1943 risparmiò a Torino un bombardamento a tappeto stile Dresda, che era già programmato per la seconda metà di settembre!
La dichiarazione di Badoglio all'atto della caduta del fascismo e dell'insediamento come primo ministro "La guerra continua" aveva molto irritato gli Alleati, che del maresciallo si fidavano poco o nulla, considerandolo personaggio ambiguo e doppiogiochista (ancora oggi in inglese to badogliate significa qualcosa come "cincischiare, menare il can per l'aia, temporeggiare"); per questo, avevano programmato un'azione esemplare che si potrebbe davvero definire "terroristica": il bombardamento totale di una città simbolo dell'Italia; esclusa Roma come sede papale e Firenze per la sua valenza artistica, la scelta era caduta su Torino, prima capitale italiana e culla della dinastia regnante; per nostra fortuna, arrivò prima l'armistizio, e l'incursione aerea in grande stile venne revocata. Come dire che l'abbiamo scampata bella!
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Old Yesterday, 05:06 PM   #16762
Censin
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Originally Posted by Toro1958 View Post

Durante il razionamento, per aumentare le razioni alimentari (grassi, olio, zucchero, ecc.) e aggirare le "tessere" che limitavano di fatto i beni di approvviggionamento, varie fabbriche creano spacci aziendali (ove non esistono) che devono fornire anche viveri ed indumenti per migliorare la condizione dei propri lavoratori (e dico io, farli lavorare di più ...).
Per la Fiat, che conosco meglio, oltre agli spacci interni agli stabilimenti, l'azienda torinese aveva aperto 12 punti vendita in Torino, nei rioni dove era più elevata la presenza di lavoratori, oltre a diversi spacci nei centri di sfollamento (Moncalieri, Chieri, Gassino, Carmagnola). Negli stabilimenti veniva anche distribuita la “minestra Fiat”. Funzionavano inoltre gli “orti di guerra” aziendali, per la produzione di ortaggi e l’allevamento di animali.

coda per il sale a P.za Castello
E le Ferrovie dello Stato avevano aperto la catena di negozi spaccio La Provvida, rimasti attivi anche dopo la fine della guerra fino agli anni 60; un punto vendita era al fondo di corso Spezia quasi all'angolo di via Bizzozzero, circa dove ora è lo sbocco del sottopasso.
Anche la Polfer (Polizia Ferroviaria) fino a inizio anni 60 mantenne aperto un suo spaccio nella sua sede, nella palazzina al fondo di via Brugnone (attualmente via Lugaro 27).

Last edited by Censin; Yesterday at 05:18 PM.
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Old Yesterday, 05:10 PM   #16763
Censin
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Originally Posted by giuseppe tubi View Post
Grazie! È esattamente la foto che non so perché è comparsa come (?) nel mio post!
Dalla cartina della Guida Paravia del 1937, si vede l'esatta ubicazione del teatro cinema

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Old Yesterday, 05:15 PM   #16764
Censin
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[QUOTE=Toro1958;121024751]
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Originally Posted by andymont View Post
Visto che si parla di Lancia, da buon torinese mi spunta una lacrima...

Queste foto sono datate 26 Luglio 1955. Qui è immortalato il passaggio gratuito di tutto il materiale da corsa formula 1 dalla Lancia alla Ferrari, nove vetture e tutti i pezzi di ricambio.
Siamo naturalmente nel cortile dello stabilimento Lancia in Borgo S.Paolo dal lato di via Caraglio.
E' la fine della breve avventura della Lancia in Formula 1 e anche di Gianni Lancia alla guida della fabbrica.

Da notare che quelle magnifiche vetture (made in Torino) vinceranno il campionato mondiale l'anno successivo come Ferrari .

.................................


...... a proposito di lacrime per Lancia: anche se so che non c'entra nulla con 'torino sparita', mi sembra doveroso aggiungere un'immagine della colonia Lancia di Finale Ligure, venduta pochi anni dopo che la Fiat ha assorbito la Lancia ed ora sede di un moderno complesso abitativo ...
Sembra che la Fiat si sia data da fare, dopo l'incorporazione della Lancia, per cancellare ogni traccia della vecchia azienda, mantenendo solo il marchio per motivi commerciali! Lo stesso che fece, una quindicina di anni dopo, con l'Alfa Romeo (prima della chiusura di Arese, si attirò le ire degli animalisti per aver sterminato una colonia di gatti randagi che da anni vivevano pacificamente nello stabilimento).
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Old Yesterday, 05:17 PM   #16765
Icopix
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Leggendo diversi post a proposito di Lancia,
un' interessante pubblicazione trovata tempo fa ( scaricabile ).....
Mi pareva di averla già postata ma, nel caso non l' avessi fatto a suo tempo, meglio replicare:

http://www.digibess.it/fedora/reposi...ss:TO082-00051
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Old Yesterday, 05:22 PM   #16766
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Originally Posted by Fabry Turin View Post
Il motivo del passaggio delle consegne alla scuderia di Maranello pare sia stato dovuto alla tragica scomparsa a Monza il 26 maggio di quell'anno di Alberto Ascari, pilota di punta della Lancia già dall'anno precedente e vincitore di due campionati di Formula 1 (l'unico pilota a contendere il mondiale a Fangio).
C'è chi dice che proprio il volersi dedicare alle corse "inguaiò" finanziariamente la Lancia, oltre alla costruzione del grattacielo, fino a portare al "salvataggio" da parte di Pesenti.
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Old Yesterday, 06:14 PM   #16767
Censin
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Originally Posted by archicharles View Post
Riprendo il post per parlare degli interni delle chiese che sono stati trasformati. Questa è una foto (pessima, ma finora non ne ho trovate altre) dell'interno di San Domenico prima della trasformazione:



si può vedere (o meglio intuire) come nelle navate laterali ci fossero delle vere e proprie cappelle, la cui decorazione si spingeva fino all'arcone sulla navata principale; con i restauri di Brayda le cappelle sono state "appiattite" sulla parete di fondo, riciclando molto del materiale originale; per chi fosse interessato, nella monografia dedicata all'architetto Bò che progettò la sistemazione dell'altare del Beato Amedeo nel XVIII secolo si trova la ricostruzione dell'intervento a posteriori, a partire dall'analisi dei materiali che compongono l'altare (quello che vedete in centro a sinistra)
Erano gli effetti del "baroccamento" delle chiese più antiche, romaniche o rinascimentali (come il Duomo),voluto appunto in epoca barocca, dal '600 al '700, quando all'aspetto severo, di raccoglimento delle chiese si voleva sostituire quello della chiesa "trionfante", con le decorazioni sovrabbondanti tipiche appunto dello stile barocco; tese a riguardare un po' tutte le chiese, almeno del Piemonte, per quanto riguarda le chiese gotiche (come San Domenico) con la rimozione delle costolature delle volte, la pittura delle volte stesse e delle colonne, ecc.
Nella seconda metà dell'800, subentrato il "neogoticismo", si volle invece in molti casi procedere all'operazione inversa, cioè l'abolizione delle sovrastrutture barocche, riportandole allo stile originale: così fu per il torinese San Domenico, come per il Duomo di Alba, quello di Biella e altri; in altri casi, come il Duomo di Asti o quello di Chivasso, si preferì invece lasciare la decorazione barocca, ritenendola forse pregevole e meritevole di conservazione. In alcuni casi, come Santa Maria della Scala a Moncalieri, si nota il contrasto stridente tra le spoglie navate in stile gotico e il coro, completamente rifatto in stile barocco.
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Old Yesterday, 06:23 PM   #16768
Censin
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Originally Posted by archicharles View Post
Sì, sono i primi esperimenti di foto a colori, le cosiddette Photocrom, un processo con cui il negativo veniva trasferito su lastre litografiche, tipo la cromolitografia, per cui non sono semplici foto colorate a mano Con un minimo di regolazioni semiautomatiche dei colori oggi si possono perciò ottenere foto molto belle.

Le avevo già scaricate tempo fa, in particolare ora riguardavo quella della sinagoga, dove rispetto all'attualità si possono vedere alcune cose in più (la pulizia delle strade, una bellissima pavimentazione stradale, delle case sul retro della sinagoga più interessanti dell'attuale) e altre cose in meno (i blocchi in cemento e relativa pattuglia dell'esercito, i parcheggi a pagamento)...
Per quanto riguarda la sinagoga, la si vede almeno ancora allo stato originale, prima del disastroso bombardamento del 1943 che la semidistrusse (lasciando fortunatamente intatti i quattro torricini in stile moresco, che ne sono l'elemento caratterizzante); anche se la ricostruzione postbellica è stata il più possibile fedele all'originale; indipendentemente dal credo religioso, fa parte della skyline di borgo San Salvario!
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Old Yesterday, 07:25 PM   #16769
archicharles
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Originally Posted by Censin View Post
Per quanto riguarda la sinagoga, la si vede almeno ancora allo stato originale, prima del disastroso bombardamento del 1943 che la semidistrusse
non lo sapevo
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Old Yesterday, 07:37 PM   #16770
Toro1958
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Scuola Allievi Fiat poi ISVOR - C.so Dante


La scuola professionale interna della FIAT nasce nel marzo1922; ha sede inizialmente in corso Dante, poi in un’ala del palazzo degli uffici del Lingotto (stabilimento appena costruito). Suo obiettivo è preparare i quadri tecnici necessari all’azienda, che sta attraversando una fase di espansione e riorganizzazione produttiva.
1955

La Scuola FIAT ha durata triennale e punta a coniugare studio teorico e lavoro d’officina; l’orario è quello lavorativo di otto ore, di cui 2 di teoria e 6 di pratica. E’ destinata a giovani tra i 15 e i 17 anni in possesso di due requisiti fondamentali: un congiunto già impiegato in FIAT (di solito come operaio) e la licenza di avviamento.

Nei primi due anni, i corsi prevedono lezioni di aritmetica, geometria, meccanica pratica, disegno geometrico, calcolo d’officina, fisica pratica, tecnologia generale dei metalli; nel terzo, si insegna tutto ciò che può servire alla conoscenza della vita della fabbrica: nozioni di organizzazione, infortunistica e igiene del lavoro, ma anche di dizione e scrittura, per agevolare le relazioni interne. La selezione è molto severa; chi esce dai corsi, però - disegnatori e progettisti di macchine e impianti, tecnici di assistenza e manutenzione, personale tecnico e amministrativo- è destinato a una carriera in fabbrica.

Nel 1933, la scuola FIAT viene sospesa causa tagli di bilancio e sostituita, sino al 1945, da singoli corsi pratici per apprendisti. Chiaro intento dell’azienda, in questo periodo, è formare non più quadri tecnici, ma operai qualificati.
E' Vittorio Valletta, divenuto presidente della FIAT dopo il 1945, a rilanciare la scuola. Nel 1947 egli affida a Aldo Peroni, già insegnante all'Avogadro, l’incarico di riorganizzare i corsi. La nuova strategia industriale FIAT, infatti, che guarda ora alla produzione di massa di autovetture di piccola cilindrata, esige una nuova leva di quadri tecnici più ampia che in passato e con un profilo aziendale intermedio tra la dirigenza e gli operai: i futuri capi officina. Peroni - il cui mandato è destinato a durare ben 25 anni - rinnova il corpo insegnante e le strutture (macchinari, laboratori).
I nuovi docenti vengono prevalentemente dal personale tecnico della fabbrica, con l’aggiunta però di laureati in lettere (sono previste anche lezioni di italiano, inglese, cultura generale). Fra il 1947 e il 1972 sono quasi 9.000 gli allievi che frequentano i corsi (soprattutto quelli triennali, i più importanti), sempre di otto ore tra studio e lavoro. L’apice della frequenza viene raggiunto negli anni ‘60, con un massimo di 360 studenti nel 1967. I nuovi allievi, a differenza dei loro predecessori degli anni ’20, non sono più assunti come apprendisti e possono in teoria, ultimati gli studi, impiegarsi presso altre aziende; in realtà sono in effetti, per la FIAT, “la principale fonte di reclutamento dei futuri capi officina” (circolare vallettiana del 1954). Aziendalisti a denominazione di origine controllata, gli allievi FIAT risultano destinati a una regolare carriera in fabbrica attraverso un cursus di promozioni successive, da operaio di prima categoria a capo squadra. Nel 1956 nasce anche l’Associazione ex Allievi FIAT, cui Valletta assegna il compito di coltivare e valorizzare il sentimento di appartenenza all’azienda.
Alla fine degli anni ’60, la Scuola FIAT conosce un rapido declino, dovuto ai mutamenti in atto nella scuola, nella società e nel mondo del lavoro.
Nel 1972 nasce l’ISVOR FIAT, nella quale la Scuola Allievi FIAT confluisce. L’ISVOR, orientata prevalentemente alla formazione del management e a fornire addestramento tecnico alle maestranze operaie e impiegati, che sarà chiusa il 31 dicembre 2008.

Oggi:http://www.urbanfile.org/project/eur...o/area-exisvor
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Old Yesterday, 07:46 PM   #16771
archicharles
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Piccola nota polemica: è mai possibile che una pagina creata da un'istituzione come il Politecnico (dove si trovano alcuni libri interessanti, vedi Museo Torino) sia piena zeppa di errori di battitura che la rendono quasi illeggibile e pressoché inutilizzabile ai fini di ricerca?
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Old Yesterday, 09:33 PM   #16772
Toro1958
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Via Pietro Micca - Fine anni '30

Un'immagine solita presa da una angolatura 'insolita'

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Old Yesterday, 09:36 PM   #16773
Toro1958
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Via Roma 'vecchia'

Altra angolatura non usuale ...

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Old Yesterday, 09:59 PM   #16774
Cristian1989
need a job
 
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1951

1953


... chi si ricorda quante Standa c'erano e dove erano? Io mi ricordo solo C.so Vittorio, C.so Giulio Cesare, P.za Santa Rita, P.za Carducci ...........
Mi intrometto nel discorso per sedare qualche curiosità!

le Standa torinesi erano:
via Roma (1934)
corso Vittorio Emanuele (1934)
via Garibaldi (1937)
corso Giulio Cesare (1962) - prima con parcheggio clienti di tutta Italia
corso Regina Margherita (1963)
piazza Risorgimento (1963)
via Nizza (1964)
piazza Carducci (1965)
piazza Santa Rita (1968)
corso Borgaro (1970)
corso De Gasperi (197?)
via Tunisi (197?)
corso Cadore (197?)
viale dei Mughetti (197?)

in provincia:
Ivrea (1967)
Nichelino (1970)
Settimo Torinese (1971)
Rivoli (1972)
Moncalieri (1973)
Chivasso (1973)
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Old Yesterday, 10:32 PM   #16775
archicharles
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Rifugio antiaereo di via Paesana

Ho sentito stasera la notizia al TgR, a volte la Torino sparita ricompare: presentato al pubblico il rifugio antiaereo della Spa di via Paesana
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Old Yesterday, 11:10 PM   #16776
Oscaruzzo
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Originally Posted by Censin View Post
Per quanto riguarda la sinagoga, la si vede almeno ancora allo stato originale, prima del disastroso bombardamento del 1943 che la semidistrusse.
Eccola qua: (dalla pagina del Museo Torino)

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Old Yesterday, 11:14 PM   #16777
Oscaruzzo
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Originally Posted by Raido View Post
Alcune foto di Torino 1880-1900 sono riportate dal sito fotografico della Biblioteca del Congresso americano in forma colorizzata:
http://www.loc.gov/pictures/search/?q=turin&sp=1

a me non dispiacciono
Bellissime!

L'aspetto non è molto "naturale" ma la definizione è notevolissima. Si leggono benissimo le insegne della fabbrica di insegne (duh) a sinistra della Gran Madre o l'insegna "Fratelli Diatto" nella seconda foto, in basso.

Tra l'altro, sempre nella seconda foto, noto per la prima volta che la villetta sul lungo Po avesse un... campanile (separato dalla villetta stessa)? Attualmente è parte dell'edificio (vedi https://www.google.it/maps/@45.06240...ZnwQ!2e0?hl=en ) ma in quella foto sembra proprio staccato. Illusione ottica?




Last edited by Oscaruzzo; Yesterday at 11:24 PM.
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Old Yesterday, 11:39 PM   #16778
giuseppe tubi
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Originally Posted by Censin View Post
Ecco uno di questi locali, il Ristorante Casale, con cartolina pubblicitaria

Per Parco Michelotti io intendo Viale Ignazio Michelotti, il parco dello zoo, non Viale Suor G. F. Michelotti.
Il 241 attualmente è all'altezza di Strada del Bellardo, oltre Corso Chieri.
Bisognerebbe vedere se quella costruzione corrisponde a qualcuna di zona Madonna del Pilone, o se era spostata verso il Po.
Io ora col tablet ho qualche difficoltà con street view...
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Old Today, 12:07 AM   #16779
archicharles
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Originally Posted by Oscaruzzo View Post
Bellissime!
L'aspetto non è molto "naturale" ma la definizione è notevolissima. Si leggono benissimo le insegne della fabbrica di insegne (duh) a sinistra della Gran Madre o l'insegna "Fratelli Diatto" nella seconda foto, in basso.

Tra l'altro, sempre nella seconda foto, noto per la prima volta che la villetta sul lungo Po avesse un... campanile (separato dalla villetta stessa)? Attualmente è parte dell'edificio (vedi https://www.google.it/maps/@45.06240...ZnwQ!2e0?hl=en ) ma in quella foto sembra proprio staccato. Illusione ottica?
Anche io mi ero soffermato a leggere le insegne... La villetta mi sembra che sia stata rimaneggiata in facciata (vedi forma delle finestre e base), per cui è probabile che il "campanile" sia stato inglobato nella nuova facciata.

Osservando il panorama dai Cappuccini non riesco ad orientarmi nella parte sinistra della foto: dietro la cupola e il campanile di Santa Croce emerge un "quadratone" chiaro con sei finestre (pare): che cos'è?
__________________

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Old Today, 01:33 AM   #16780
FaseREM
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Corso Peschiera da piazza Sabotino (già postata da turtu ma questa ha più risoluzione e più campo visivo):




Corso Brescia angolo corso Giulio Cesare:

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foto, torino

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