Censin

Sarebbe interessante sapere a che altezza era di corso Bramante....
C'è da dire che un tempo la transumanza "a piedi e zampe" era ben più diffusa di oggi, che animali e umani accompagnatori viaggiano su comodi, si fa per dire, autocarri! Prima del corso Bramante, già è stato ricordato, in loco vi era la cinta daziaria ottocentesca, con la strada esterna di Circonvallazione, strada che era percorsa da chi doveva solo passare per la città senza entrarvi; i regolamenti comunali stabilivano tassativamente che greggi e armenti in spostamento per transumanza dai monti al piano e viceversa non entrassero entro la cinta daziaria, ma percorressero appunto la via Circonvallazione.
Probabilmente, il gregge della foto, abituato a percorrere tale itinerario prima della rimozione della cinta daziaria (1912), continuava a percorrerlo ache in seguito.

bube

Fabry continua a incocconarsi , ed a pag 543 insiste con anni 50 ma ha seri dubbi per "via Fossata" :
Fatti sentire! quando smette di mettere a repentaglio la linea e torna mbellessi......

bb
metto anche qui ,non sempre qualcuno pensa a leggere risposte prima delle domande......

Faccio paletta :cercando foto ho trovato anche pettegolezzi ...prossima volta cerco conferma in altri tre siti prima di copiancolla virgolettato

(anche a me era sembrato stranina la laurea in elettronica ....ma visto il personaggio non ho corretto magari era troooopo avanti (laurea consegnata da GUGLIEMO mentre faceva suoi esperimenti ......con fucile accanto) o forse e' solo sbagliata la data....fino al 1937.... poteva farcela. fino al 1950 non si chiamavalaurea di ingegneria elettronica ........ ma qualcos'altro relativa a radio e comunucazioni e facente parte anche di elettrotecnica cose simili (ricordi)

MA!: la verita e' venuta a galla...

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Censin

col mio commento alla foto di via Roma alla caduta del fascismo, non intendevo certo dar la stura a polemiche infinite! Piazza Castello ha passato e sopportato tante vicissitudini nella sua storia secolare, passerà e sopporterà anche questa!
due cose volevo solo ricordare:
- sia alla caduta del fascismo il 25 luglio, sia alla notizia dell'armistizio l'8 settembre 1943, i più erano sinceramente convinti che tutto fosse finito, come era già successo nella precedente Grande Guerra; a sentire i miei, ci furono festeggiamenti, brindisi collettivi, ecc.; poi..sappiamo come finì!
- sui vagoni merci viaggiarono certamente i deportati, in condizioni letteralmente "bestiali" (visto che molti vagoni erano carri bestiame); ma, anche dopo la fine del conflitto fino al 1947 - 48, ci viaggiarono anche i normali passeggeri dei treni, i quali, per la scarsità di carrozze viaggiatori, in gran parte sinistrate o non più in condizioni di viaggiare, erano composti in gran parte di vagoni merci; su un vagone merci iniziarono il viaggio di nozze i mei genitori, nel giugno del 1947!
Solo il corposo programma di costruzione e ricostruzione delle carrozze viaggiatori sui telai delle vetture danneggiate o distrutte (le famose Corbellini, dal ministro che promosse il piano di ricostruzione) mise infine termine a tale stato di cose, e pian piano si tornò alla normalità; ma ancora nel 1956 molte vetture di ex terza classe al posto dei vetri laterali negli scompartimenti portavano pannelli di legno, lasciando una sola finestrella centrale.
Anche questo mi è sembrato doveroso ricordarlo "per non dimenticare".

giuseppe tubi

Secondo me non può essere Mirafiori e nemmeno il Lingotto. Quei signori sono in abbigliamento anni 10 e l'Ing Hennebique morì nel 1921.

bube

Ma !!!! prima .............potrebbe essere andato a trovare quel robusto signore suo amico e "buona forchetta" nel 16'....guardaaaaa coooome lo staaaa ossevandooooooo nella foto

http://www.aladinpensiero.it/wp-cont...-porqueddu.jpg

"Qui un altro topografico del Lingotto http://informesdelaconstruccion.revi...3247/3655/4545
ed istruzioni per l'uso della piantina precedente.
Fiat-Lingotto anno 1927: (1) Officine di Smistamento 1916. (2) ampliamento 1920- (3) ampliamento 1924- (4) Nuove Officine Fiat 1916-21- (5) ampliamento rampa nord 1923-25 -(6) ampliamento rampa sud 1924-27- (7) Palazzo Uffici 1921-23."

Fabry non si scolla dal tavolo http://silenthollywood.com/sitebuild..._1-394x519.jpg ...per questione v Fossata
bb


bb

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giuseppe tubi

Tranquo. Non volevo iniziare polemiche ma solo dare una notizia, più per il giorno della Memoria che per l'illustre custode del decoro cittadino.

Quanto al vagone merci, direi che pur se troppo restaurato (probabilmente viene da un museo ferroviario) e pur se utilizzato in guerra per il trasporto delle truppe (cavalli 8, uomini 40, vero?) e nel dopoguerra per i civili in mancanza di meglio, rimane il simbolo universalmente riconosciuto della deportazione.
Anche in memoriali come al Binario 21 della stazione di Milano e in quella di Borgo San Dalmazzo




Anche il grande Tinguely, lo scultore delle "Macchine Celibi", fece non ricordo dove un commovente monumento alla Shoa con un vagone posto su un binario puntante direttamente verso il cielo.

Per cui non mi pare che restando per 3 mesi in Piazza Castello avrebbe deturpato particolarmente l'arredo urbano e soprattutto gli animi della gente.
Per curiosità, quale sarebbe il thread di Torino dove se ne parla?

giuseppe tubi

Ma cosa fecero nel '16? Era già la struttura che conosciamo oggi?
Azzardo: mi pare che la struttura in costruzione abbia un andamento curvilineo a alla base ha uno scavo a scarpata. Non potrebbe essere lo Stadium?

bube

Stadium=Porcheddu
Copincolla:
"Il progetto in generale fu affidato all'ingegner Mattè-Trucco, insieme ad altri progettisti come Francesco Cartasegna e Vittorio Bonadè Bottino, mentre l'architettura strutturale fu realizzata dall'ingegner Porcheddu, concessionario per l'Italia del brevetto per l'utilizzo del metodo Hennebique per la realizzazione di strutture in cemento armato[1], sul modello degli stabilimenti della casa automobilistica statunitense Ford. I lavori di costruzione durarono prevalentemente dal 1916 (quando fu iniziata la costruzione dell'Officina di Smistamento) fino al 1930, anche se l'inaugurazione avvenne già nel 1922, alla presenza del re d'Italia Vittorio Emanuele III, immediatamente seguita l'anno dopo da Mussolini (si noti, infatti, lo stile architettonico già razionalista)."

Il link con topografico aveva l'indicazione della parte off.smistamento.

Ti presto questo libro,Ma trattalo bene ,non fare orecchie e segnacci,NON ci mangiare sopra (non sopporto briciole ed unto sulle pagine) e quando hai finito lo riporti....mi raccomando se no non ti presto PI nient.....mmmmm

http://web.aitecweb.com/AREA%20ECONO...Hennebique.PDF.

Non dimenticare di restituirlo perche sono solo a meta' e forse appare qualche progetto di parte di lingotto antecedente al 21 del Cav. Porcheddu che si laureo' non al politecnico (1906) o scuola superiore di applicazione tecnica e meccanica ....ma bensi al Museo di arti applicate di Torino ( o Museo Industriale Italiano ?? ) a 30 anni, e non ebbe solo due miseri figli da portare in barca sotto i ponti ma ben 7!!
bb

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giuseppe tubi

Ok, interessante. Denghiù!

Lo leggerò da sdraiato tenendo il tablet verticale, così non si sporca

Censin

Si è accennato, tempo fa, al "Lingottino", l'ex stabilimento della FIP (Fabbrica Italiana Pianoforti) in borgo San Paolo, ora sede dei servizi tributari comunali.




Questo offre lo spunto per parlare di un'industria un tempo diffusa a Torino, quella dei pianoforti, tanto che prima che città dell'auto, Torino si può dire sia stata città dei pianoforti.
Nel 1850 l'ing. Cesare Berra costruì il primo pianoforte, fondando una delle più antiche e famose fabbriche del genere cittadino; nel 1886 Cesare e Giuseppe Berra aprirono il loro atelier in San Salvario, in via Principe Tommaso 31, e sulla loro scia nel borgo si stabilirono molte altre fabbriche; qui sotto vediamo la locandina di una di esse, la Giuseppe Mola in via Nizza 82





all'epoca il pianoforte era una sorte di status symbol per le famiglie borghesi (e il Comune aveva senz'altro provveduto a porvi una sostanziosa tassa di possesso!); una cosa che tutte le bambine e ragazzine di buona famiglia imparavano era "suonare il piano"; c'era quindi un sostanzioso mercato per i costruttori di questi strumenti!
Nei primi decenni del 900, tuttavia, i costruttori nostrani iniziarono a sentire la concorrenza dei costruttori esteri, che operavano più in grande, su scala più industriale, mentre da noi le fabbriche erano rimaste a livello più artigianale; per porre fine a questa lacuna, nel 1917 molti costruttori cittadini unirono risorse e capitali, fondando la FIP, Fabbrica Italiana Pianoforti, patrocinati dall'avv. Paolo Cattaneo. Lo stabilimento, che ricorda nello stile il contemporaneo Lingotto, nacque appunto in borgo San Paolo in via Moretta 53; qui vediamo la locandina originale della ditta



si trattava indubbiamente di un investimento consistente, con una fabbrica di dimensioni notevoli, che arrivò a produrre già all'inizio 800 pianoforti l'anno; la FIP fu attiva anche nel campo dell'educazione e della cultura musicale, arrivando a editare una rivista, Il Piano, uscita fino al 1927, e promuovendo stagioni concertistiche.
A fine anni 20 iniziarono le prime difficoltà economiche, superate con l'acquisto della maggioranza azionaria da parte del ben noto Riccardo Gualino; con l'appoggio dato dalla Banca di Sconto arrivò ad avere fino a 800 operai e a produrre 3000 pianoforti l'anno, con negozi nelle principali città italiane e una buona esportazione in tutto il mondo.
Le difficoltà finanziarie purtroppo tornarono a farsi sentire, legate a quelle del Banco di Sconto; in più, iniziarono a farsi sentire la concorrenza della radio (con le prime trasmissioni iniziate nel 1924) e del grammofono, specie quando quest'ultimo diventò elettrico ( i "piatti" con l'uscita da collegare alla "presa fono" delle radio, precursori di quelli che negli anni 50 sarebbero stati i giradischi). Nel 1929 la FIP andò in liquidazione e chiuse i battenti.
Lo stabilimento per qualche tempo rimase abbandonato; durante la guerra divenne sede di reparti militari; nel dopoguerra fu acquisito dal Comune, il quale lo destinò a magazzino e sede di servizi tecnici (illuminazione, ecc.); fino alla decisione, in questi ultimi anni, di ristrutturarlo e trasferirvi dal 2008 i Servizi Tributari dal Palazzo Gualino di corso Vittorio, messo in vendita.

bube

https://www.youtube.com/watch?v=dtci3CvNWPo

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Toro1958

Ho appena letto sulla "Busiarda" la notizia del 110° compleanno dell'ACI, nato anche lui a Torino come quasi 'tutto' del resto in Italia ...

http://www.lastampa.it/2015/01/23/cr...eM/pagina.html

Allego alcune immagini vintage sull'ACI

posteggio (1930)
distributore
corsi di guida

e poi quest'altra immagine che titola "Prima sede dell'ACI" al Valentino

Qualcuno ha idea di dove questo edificio poteva essere nel 1905?

bube

Speriamo in un incendio.........e pensare che hanno demolito persino la sede in corso Marconi di Porcheddu( tanti anni fa') e tanti altri edifici di pregio ...proprio solo quella roba la' ,costata pure un occhio di ristrutturazione peggiorativa (era piu' pittoresca abbandonata e cadente senza orribile spianata cementata ....degustibus),si salva??? mmmmh sappa....
BB

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Toro1958

Prendo spunto da ... me stesso, per inserire alcune immagini (hanno solo poco più di cinquantanni, non sono di inizio '800) delle condizioni di vita dei profughi giunti a Torino alla fine della seconda guerra mondiale.
Se poi andate a questo link, con un po' di pazienza, si possono leggere articoli di stampa (baracche corso polonia) sullo stato di degrado della baraccopoli Bidonville di C.so Polonia nel 1956, demolita poi per far posto a Italia '61:http://www.archiviolastampa.it/compo...0002_14474465/

Fabry Turin

Le foto sono due : la prima riguarda il post 10836 di pag 542 dove giuseppetubi si chiedeva di localizzare il posto(era ad un passaggio a livello ed io rispondevo che non poteva essere quello di via Fossata). La seconda , ripostata ieri da turtu , deriva dal libro Graphot di Borgo Vittoria ed ha la data sbagliata riconoscibile, giustamente, dai fili elettrici. Credo che nell'obiettivo del libro ci fosse la descrizione del quartiere fino alla fine degli anni '50 considerando, quindi, troppo moderna una foto del decennio successivo.

PS: per bube: stamattina sono andato a camminare in collina (da piazza Zara al faro della Maddalena e ritorno) , altro che incocconarsi

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"Come with me I need you, I fear the dark and I live all alone. I'll give you wine and food too, and something special after if you like"

"Seems Helen of Troy has found a new face again"

bube

No no..... dovevi discutere con Icopix non con me ..

Poi Tranquillo...... non credo che sei andato fino a Cuneo da p Zara

per cui la passeggitina era questa http://i.minus.com/ibkqFyyJVdAaPc.jpg

In luogo della statua prima c'era un’ara votiva in pietra bianca posta il 20 settembre 1925

Nel 1932eeeeeee... poco+ poco meno!! Avresti trovato traffico di ballia dalla strada a fin sotto il monumento ,pensa un po'....



Mentre nel 55 un po meno balilla per strada e attorno al piazzale ma qualche piola in piu' sulla strada



Poi ,non preoccuparti ho visto che per strada e' pieno di ristoranti ed agriturismi.....anche a me e' successo di andare in un locale in riva al fiume ed in serata ero convinto di aver fatto rafting extremo da come mi sentivo e cosa ricordavo.....

BB (bella passeggiatina , ad occhio 15 km col sentiero = 30 ,+o- 4/5 ore al passo )

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Toro1958

.................però di lì si godeva un bel panorama: http://www.massimilianogrivetti.com/?p=171

mmanisse

La Ghia e l'OSI... ricordi, nella prima ci sono stato nell'89 e nella seconda nel 93. Mi ricordo che L'OSI era proprio vecchio stile, quando entrai negli uffici fu come ripiombare negli anni 50, tecnigrafi, disegnatori ormai stagionati ancora con il camice, oggi diremmo vintage...

Fabry Turin

Nooooo, ci lavora un noto forumer....


Scusate l'OT ma devo dimostrare...

val Pattonera :



Sacrario del Pian del Lot :





Panorama :







Salita in 2 ore e tre quarti, discesa in 2 ore.

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Toro1958

Qualche tram (fresco fresco, preso da facebook Piemonte Antiche Immagini) per iniziare bene la Domenica.