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Old September 24th, 2014, 06:52 PM   #14641
Breus
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Originally Posted by Censin View Post
Sia come sia, fatto sta che data da allora l'avvicinamento progressivo agli "Imperi centrali" (Austria e Germania), culminato con la stipula, nel 1882, del patto della Triplice Alleanza, seguito dalle "guerre commerciali" e "doganali" con la Francia.
E tutto per un "tubo"!

Cmq a Bardonecchia, a difesa dal tunnel fu costruito addirittura un forte, quello di Bramafam.
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Old September 25th, 2014, 01:48 AM   #14642
FaseREM
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Via Sant'Anselmo 14-16: Sede degli Stabilimenti Chimico-Farmaceutici Schiapparelli

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Old September 25th, 2014, 01:54 AM   #14643
FaseREM
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Via Carlo Vidua angolo via Luigi Galvani: Scuola Elementare C. Boncompagni

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Old September 25th, 2014, 02:02 AM   #14644
FaseREM
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Su questa avrei bisogno del vostro aiuto, le case delle suore mi mettono sempre in difficoltà. Come scritto sulla cartolina, si tratta della chiesa di Nostra Signora del Cenacolo, ma non saprei localizzarla. Oggi la congregazione si trova in precollina, in piazza Gozzano, in una sede costruita certamente nel dopoguerra. E' possibile che la chiesa della cartolina si trovasse nello stesso posto?

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Old September 25th, 2014, 02:39 AM   #14645
Makyo
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E' sempre quella porzione di isolato, all'angolo fra corso Vittorio Emanuele e corso Massimo, dove oggi sorge un grosso palazzone un po' spigoloso.

Per capirci la chiesetta della tua foto si trova un po' più a sinistra rispetto a quest'altra fotografia.



Lì c'erano appunto queste dame del Cenacolo. Doveva essere un posto aperto a tutti, mia nonna ci andava spesso, per mangiare o pregare o tutte e due, non ho capito bene.

Pare che gli alberi che sono davanti al grosso palazzone spigoloso che c'è oggi siano ancora quelli del convento e la forma dell'edificio sia stata pensata per non abbatterle. Pare.

Grazie per queste belle foto di san salvario sparita e non!
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Old September 25th, 2014, 09:18 AM   #14646
giuseppe tubi
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Originally Posted by Makyo View Post
E' sempre quella porzione di isolato, all'angolo fra corso Vittorio Emanuele e corso Massimo, dove oggi sorge un grosso palazzone un po' spigoloso.

Lì c'erano appunto queste dame del Cenacolo. Doveva essere un posto aperto a tutti, mia nonna ci andava spesso, per mangiare o pregare o tutte e due, non ho capito bene.

Pare che gli alberi che sono davanti al grosso palazzone spigoloso che c'è oggi siano ancora quelli del convento e la forma dell'edificio sia stata pensata per non abbatterle. Pare.

Grazie per queste belle foto di san salvario sparita e non!
Mia mamma, che abitava nella scuola di S. Vito perché mia nonna era bidella e mio nonno cantoniere in collina, da ragazzina andò un po' di volte da quelle suore a prendere lezioni di cucito. Penso verso la fine anni 20 inizio anni 30.
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Old September 25th, 2014, 11:32 AM   #14647
FaseREM
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Originally Posted by Makyo View Post
E' sempre quella porzione di isolato, all'angolo fra corso Vittorio Emanuele e corso Massimo, dove oggi sorge un grosso palazzone un po' spigoloso.
Oh grazie mille! Mi ero incaponito sulla precollina dimenticandomi che dietro il castello della Bella Addormentata era presente anche una chiesetta. In effetti lo stile, per quanto molto più sobrio, è lo stesso Mi mette ogni volta molta tristezza pensare che l'abbiano demolito.

Andando a guardare bene ho trovato un'altra immagine che ritrae anche la chiesetta (sono poche le immagini in cui si vede perchè normalmente è coperta dalle fronde degli alberi):



Questa invece la vista che si aveva sul retro del complesso, fotografata proprio dall'ingresso della chiesetta:

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Old September 25th, 2014, 06:20 PM   #14648
Censin
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Il Cenacolo lo ricordo ancora bene: venne abbattuto nel 1959, ero già grandicello! Era circondato da un magnifico parco, di cui purtroppo rimangono solo le striminzite piante "salvaguardate" dalla forma del palazzo costruito al suo posto, come detto.
Si trattò di una grossa (e vergognosa) speculazione edilizia, da cui anche l'Ordine del Cenacolo guadagnò non poco (considerato da allora uno degli ordini religiosi più ricchi); così, anche l'unica costruzione torinese in stile Tudor venne abbattuta, seguendo la sorte di tutte le altre palazzine e villini che si affacciavano su corso Massimo (ne rimane soltanto più uno, nell'isolato immediatamente seguente, quello tra via Pio V e via Galliari; eccolo)


Last edited by Censin; September 26th, 2014 at 05:52 PM.
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Old September 25th, 2014, 07:31 PM   #14649
Modestino Balabam
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Ospedale Koelliker, 1928.
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Old September 25th, 2014, 07:35 PM   #14650
mmanisse
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Originally Posted by Censin View Post
Non si può parlare della Torino sparita,senza parlare di...rifiuti! Cioè delle canne della spazzatura.
Fino al 1969, Torino aveva un sistema forse unico, almeno in Italia, di smaltimento dei rifiuti; ogni scala degli stabili aveva nel muro una canna che terminava in un camerino nella cantina; ad ogni piano, in questa canna si aprivano sui pianerottoli delle aperture con chiusura basculante, da cui gli inquilini potevano gettare nella canna i rifiuti domestici. La spazzatura raccolta nelle camerette veniva poi rimossa dagli addetti alla raccolta rifiuti comunale, con pale e gerle, e vuotata nei mezzi destinati a portarla in discarica (Fino a inizio anni 60, semplici autocarri aperti, poi con mezzi chiusi compattatori, gestiti all'inizio dalla società Urbiochimica che ne aveva l'appalto, poi, dopo il fallimento di questa, dalla Satti, cui toccò anche questa incombenza oltre che occuparsi di autobus intercomunali e della ferrovia Canavesana).
Alcune case avevano anche canne ausiliarie che si aprivano sui balconi, e scaricavano la spazzatura in fosse nei cortili.
Era un sistema, come detto ,unico; mentre nelle altre città i rifiuti venivano lasciati direttamente in strada, a volte nemmeno impacchettati, senza molti riguardi per l'estetica e l'igiene, a Torino almeno l'estetica veniva salvaguardata! Non era però scevro da inconvenienti, il più comune l'ostruzione e otturazione delle canne causata dall'aver gettato rifiuti troppo ingombranti (intervenivano allora gli addetti, che provvedevano alla disostruzione con lunghi ferri).
Il sistema cessò come detto nel 1969, perchè non permetteva una raccolta meccanizzata, senza maneggio da parte degli operatori addetti alla raccolta (allora ancora non si sentiva la necessità di una raccolta differenziata); solo le canne sui balconi e cortili poterono, se lo si voleva, continuare a funzionare, scaricando la spazzatura in appositi contenitori chiusi, con versamento successivo sui mezzi di raccolta, mentre comparvero i contenitori stradali ancora oggi utilizzati (oggi soppressi anche quelli). Le aperture sui pianerottoli vennero murate, i camerini nelle cantine utilizzati diversamente. E l'"unicità" di Torino finì.
Ricordo i primi bidoni cilindrici di ferro zincato pesantissimi, con una maniglia a becco d'anatra collocati nel cortile al termine della canna. Poi arrivarono quelli in griglia con apertura laterale e sacco nero.
Quasi in ogni cortile c'era sempre una pianta di albicocche o un ciliegio e in estate nel tardo pomeriggio si sentiva il cinguettare dei canarini provenire dai balconi dei condomini.

Si l'Urbiochimica, la Stipel, la Sisal, ancora oggi qualche anziano lo usa impropriamente..
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Old September 25th, 2014, 07:46 PM   #14651
Modestino Balabam
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La nuova Littorina in partenza da Porta Nuova.
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Old September 25th, 2014, 08:27 PM   #14652
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Originally Posted by giuseppe tubi View Post
Mia mamma, che abitava nella scuola di S. Vito perché mia nonna era bidella e mio nonno cantoniere in collina, da ragazzina andò un po' di volte da quelle suore a prendere lezioni di cucito. Penso verso la fine anni 20 inizio anni 30.
ho fatto quarta e quinta elementare al San Vito, tra il 1980 e il 1982.
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Old September 25th, 2014, 08:46 PM   #14653
giuseppe tubi
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Originally Posted by Marmox View Post
ho fatto quarta e quinta elementare al San Vito, tra il 1980 e il 1982.
Intendo questa scuola di S. Vito
Sei sicuro? Pensavo fosse stata dismessa molto prima...
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Old September 25th, 2014, 09:14 PM   #14654
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Panoramica delle officine per il gas Vanchiglia
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Old September 25th, 2014, 10:41 PM   #14655
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Originally Posted by giuseppe tubi View Post
Intendo questa scuola di S. Vito
Sei sicuro? Pensavo fosse stata dismessa molto prima...
Esattamente lei, a fianco dell'omonima chiesa San Vito.
Ricreazioni da urlo nel piazzale antistante e nell'ex cimitero San Vito sottostante!
La bidella faceva Berardi di cognome... poi chiudiamo l'off topic
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Old September 25th, 2014, 11:01 PM   #14656
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Un paio di immagini dall'archivio storico FIAT.


Sede dell'Unicredit in costruzione sulle spoglie della RIV, 1983.


Magazzini generali piemontesi.
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Old September 25th, 2014, 11:27 PM   #14657
giuseppe tubi
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Originally Posted by Marmox View Post
Esattamente lei, a fianco dell'omonima chiesa San Vito.
Ricreazioni da urlo nel piazzale antistante e nell'ex cimitero San Vito sottostante!
La bidella faceva Berardi di cognome... poi chiudiamo l'off topic
Mi fa piacere sentire la tua testimonianza, anche se di molti anni dopo. I miei penso che andarono via per trasferirsi a Torino nella seconda metà degli anni 30.
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Old September 26th, 2014, 09:12 AM   #14658
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Non si può parlare della Torino sparita,senza parlare di...rifiuti! Cioè delle canne della spazzatura.
Fino al 1969, Torino aveva un sistema forse unico, almeno in Italia, di smaltimento dei rifiuti; ogni scala degli stabili aveva nel muro una canna che terminava in un camerino nella cantina; ad ogni piano, in questa canna si aprivano sui pianerottoli delle aperture con chiusura basculante, da cui gli inquilini potevano gettare nella canna i rifiuti domestici. La spazzatura raccolta nelle camerette veniva poi rimossa dagli addetti alla raccolta rifiuti comunale, con pale e gerle, e vuotata nei mezzi destinati a portarla in discarica (Fino a inizio anni 60, semplici autocarri aperti, poi con mezzi chiusi compattatori, gestiti all'inizio dalla società Urbiochimica che ne aveva l'appalto, poi, dopo il fallimento di questa, dalla Satti, cui toccò anche questa incombenza oltre che occuparsi di autobus intercomunali e della ferrovia Canavesana).
Alcune case avevano anche canne ausiliarie che si aprivano sui balconi, e scaricavano la spazzatura in fosse nei cortili.
Era un sistema, come detto ,unico; mentre nelle altre città i rifiuti venivano lasciati direttamente in strada, a volte nemmeno impacchettati, senza molti riguardi per l'estetica e l'igiene, a Torino almeno l'estetica veniva salvaguardata! Non era però scevro da inconvenienti, il più comune l'ostruzione e otturazione delle canne causata dall'aver gettato rifiuti troppo ingombranti (intervenivano allora gli addetti, che provvedevano alla disostruzione con lunghi ferri).
Il sistema cessò come detto nel 1969, perchè non permetteva una raccolta meccanizzata, senza maneggio da parte degli operatori addetti alla raccolta (allora ancora non si sentiva la necessità di una raccolta differenziata); solo le canne sui balconi e cortili poterono, se lo si voleva, continuare a funzionare, scaricando la spazzatura in appositi contenitori chiusi, con versamento successivo sui mezzi di raccolta, mentre comparvero i contenitori stradali ancora oggi utilizzati (oggi soppressi anche quelli). Le aperture sui pianerottoli vennero murate, i camerini nelle cantine utilizzati diversamente. E l'"unicità" di Torino finì.
Unico sicuramente no.
Sono certo (per averlo visto personalmente), che anche a Milano alcuni edifici (non tutti) usavano lo stesso metodo, in seguito sostitutito da trespoli porta sacchi (grossi) nei cortili, che poi il portinaio (o l'addetto alle pulizie) metteva in strada nelle giornate di passaggio degli automezzi dell'azienda municipale.

Ovviamente in tempi recenti si è passati alla differenziata ed alla raccolta porta a porta.
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c'è chi legge la storia... e chi la scrive...
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Old September 26th, 2014, 05:42 PM   #14659
Censin
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Originally Posted by mmanisse View Post
Si l'Urbiochimica, la Stipel, la Sisal, ancora oggi qualche anziano lo usa impropriamente..
L'Urbiochimica, che aveva ottenuto l'appalto della raccolta rifiuti domestici, usando i primi camion chiusi compattatori (come già detto, in precedenza si usavano semplici camion a cassone aperto) che ricordo ancora di colore verde chiaro, era una società sorta a inizio anni 60 per l'utilizzo dei rifiuti domestici come fertilizzanti, tramite "compostaggio"; evidentemente l'iniziativa non funzionò, perchè dopo pochi anni la società fallì; il Comune, per poter continuare ad avere un servizio di raccolta rifiuti efficiente, non volendo creare, allora, una municipalizzata ad hoc per il servizio, affidò il servizio alla Satti, società sì partecipata, ma che sino ad allora si era occupata sempre e solo di trasporti (prima tranvie, poi autobus intercomunali e la ferrovia Canavesana). La creazione della municipalizzata Amiat risale, se ricordo bene, agli anni 80.

Last edited by Censin; September 26th, 2014 at 05:55 PM.
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Old September 26th, 2014, 05:56 PM   #14660
Marmox
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Prima di AMIAT si chiamava AMRR, e da qui si viene a sapere che quest'ultima venne fondata il 1/1/1969, mentre cambiò nome in AMIAT nel 1990.
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