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#10861 |
Registered User
Join Date: Aug 2013
Posts: 4
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Buona serata a tutti io sono nuovo in questo forum lo ritengo interessantissimo
abito in zona lingotto qualcuno di voi ha percaso documenti illustrati sulla costruzioine della care di corso Benedetto Croce quelle rosse ex Generali assicurazioni per intenderci Grazie anticipatamente e di nuovo complimenti per l'ottimo lavoro CRIFERO |
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#10862 |
Autoproclamato.
Join Date: Sep 2009
Location: Turin, Italy, planet Earth
Posts: 2,392
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Benvenuti a Baudisè e CRIFERO.
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Se c'è una soluzione perché ti preoccupi? Se non c'è una soluzione perché ti preoccupi? (Aristotele) Lessonnambertripartuan : (COSTITUZIONE ITALIANA. art. 3) Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. |
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#10863 | |
Registered User
Join Date: Apr 2011
Location: Torino Bôrg dël Fum
Posts: 467
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Quote:
Ciao! |
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#10864 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
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Ancora a proposito del vecchio capolinea del tram 4, in via Salbertrand a Parella, un ricordo personale:
Una sera di giugno 1964; il tram era fermo al capolinea, pronto per ripartire verso la Barriera di Piacenza; il bigliettaio, sulla sua postazione, stava facendo i biglietti agli ultimi passeggeri saliti; mentre era intento a forare il tesserino o a dare il resto a una persona, un aspirante "portoghese" (senza offesa per i lusitani!) cercò di infilarsi alle spalle, nello stretto passaggio tra il posto del bigliettaio e la barra posta di fronte, messa apposta per consentire il passaggio di una sola persona alla volta; ma fu presto notato dal bigliettaio, che lo richiamò subito indietro: "Signore, ha dimenticato il biglietto!" Considerazione personale: Peter Witt, l'americano di Cleveland inventore del posto fisso del bigliettaio e delle porte obbligate di entrata e uscita sui tram e mezzi pubblici in genere, aveva avuto davvero un'idea luminosa! (Specie se confrontato con la situazione attuale, senza più bigliettaio a bordo!) Per finire, il link su Youtube a una canzoncina in voga nel 1965 (faceva parte dell'originale televisivo "Mark Twain"), dedicata a questa figura del bigliettaio (o fattorino, come era chiamato a Roma e Firenze), ormai tra le "cose"scomparse http://youtu.be/Q2Y7fH0SiwM
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Last edited by Censin; September 3rd, 2013 at 05:12 PM. |
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#10865 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
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Quote:
Lo stabilimento venne abbattuto a fine anni 50, dopo lunghe diatribe legali con la famiglia Boringhieri, per poter aprire completamente corso Vittorio verso piazza Rivoli; fino ad allora, vi erano solo due stretti passaggi che aggiravano lo stabilimento, che era proprio di fronte al corso. Rimase, fino a metà anni 60, la "Birreria Bavarese", il locale di mescita, nell'aiuola di piazza Adriano fronte a via Di Nanni, poi pure abbattuta. Questo spiega il "curvone" ancora oggi descritto dal tram 16 appunto per imboccare via Di Nanni: è quello che una volta aggirava lo stabilimento. |
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#10866 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
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Quando si dice il fascino delle "piole" di un tempo!
Una delle cose che più apprezzai della Grecia, quando vi fui anni fa come turista (di cui sono profondamente addolorato per la drammatica situazione finanziaria in cui versa), erano state proprio le "taverne": col loro carattere rustico, i loro tavoloni di legno con la tovaglia a quadri, rievocavano quella stessa atmosfera! |
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#10867 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
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#10868 |
Registered User
Join Date: Aug 2013
Posts: 4
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#10869 |
Registered User
Join Date: Aug 2013
Posts: 4
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Questo é il grosso pino che il nubifragio del 29 Luglio ha radicalmente sradicato in corso Croce
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#10870 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
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Parlando delle Vallette, avevo accennato alle Casermette di borgo San Paolo, fino a metà anni 60 una delle "vergogne" cittadine: una serie di baraccamenti o poco più, residuo dell'antica Polveriera che diede il nome al borgo, in cui venivano ospitati i senzatetto o gli sfrattati, in condizioni di squallore e promiscuità inimmaginabili! Chissà se qualcuno ha delle foto di quella triste struttura, tanto per non dimenticare? In fondo, sono già state pubblicate foto dell'altra vergogna cittadina degli anni 50, la favela o bidonville lungo il Po a Millefonti, demolita per Italia61; completerebbe questo "museo degli orrori".
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#10871 | |
Registered User
Join Date: Jul 2008
Location: Torino
Posts: 4,408
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Mi sembra ingiusto definire le casermette una favela, era quello che adesso chiameremmo campo profughi o centro di accoglienza (in particolare per i numerosi rifugiati provenienti da Istria e Dalmazia). Arrivarono ad ospitare fino a 3000 persone. Ancor più triste storia ebbero durante la guerra, in quanto spesso vi venivano radunate le persone rastrellate per le più varie ragioni prima di essere deportate nei campi di concentramento. In particolare se la vide molto brutta - vorrei capirne la causa - la popolazione della Val Roja, che rischiò la deportazione in massa e fu salvata in extremis per intervento del console svizzero Roessinger e del cardinal Fossati (così riporta la mia fonte, va a sapere). Last edited by FaseREM; August 30th, 2013 at 11:45 PM. |
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#10872 |
Registered User
Join Date: Aug 2009
Posts: 87
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![]() veramente sarebbe "Torino in via di sparizione"... penso comunque che la demolizione sarà veloce (l'edificio è già tutto recintato, adesso). Questo cupo fabbricato di via Monginevro, tra i corsi Monte Cucco e Brunelleschi, ospitava un'industria di vernici (Smalti Italiani Società per Azioni), ormai dismessa da tanti anni. L'unico dettaglio carino (sarebbe bello se fosse salvato) era il nome della ditta scritto con i tipici caratteri allungati degli anni '50. Potrebbe essere collocato come segno distintivo dei nuovi edifici che sorgeranno in questo ambito... ![]()
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"Torino? È la città più noiosa del mondo, insieme a Bordeaux!" Parola di Gustave Flaubert. |
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#10873 |
Registered User
Join Date: Dec 2011
Posts: 51
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Bellissima questa foto che avete postato qualche pagina fa, ma mi potete togliere una grossissima curiosità? Cos'è quella costruzione strana che ho cerchiato in rosso? me lo sono sempre chiesto dato che esiste ancora e viene usata come scala per spostarsi tra i piani della parte nuova della facoltà di economia.
![]() ps: ma quindi quell'enorme caldaia dovrebbe trovarsi ancora all'interno della facoltà? Last edited by FabioFender; August 31st, 2013 at 12:07 AM. |
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#10874 | |
Registered User
Join Date: Apr 2011
Location: Torino Bôrg dël Fum
Posts: 467
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La ciminiera che dicevo è quella alta isolata che sembra una ciminiera ![]() Quella caldaia (che non è enorme, quelle grosse sono alte come palazzi!) penso non ci sia più da tempo. 60 anni di lavoro sarebbero troppi anche per loro. Magari ora c'è il teleriscaldamento... Comunque io sono più di 30 anni che non passo da quelle parti. Se come mi pare di capire tu alla facoltà sei di casa si potrebbe organizzare un sopralluogo e potresti farci da guida per infiltrarci all'interno. ![]() |
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#10875 | |
Registered User
Join Date: Apr 2011
Location: Torino Bôrg dël Fum
Posts: 467
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qui |
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#10876 | |
Registered User
Join Date: Aug 2012
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#10877 | |
Registered User
Join Date: Aug 2013
Posts: 3
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Quote:
Cari saluti. |
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#10878 | ||
Registered User
Join Date: Dec 2011
Posts: 51
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La struttura che ho cerchiato in rosso è davvero curiosa, è alta circa 3 metri fuoriterra ma va in profondita almeno di altri 7 metri, è circolare e al suo interno ha delle scale a chiocciola che sono state sfruttate come elemento della parte nuova che l'università ha costruito per sopperire alla mancanza di aule, il problema è proprio questo, non capisco per quale motivo questa strana struttura sia stata risparmiata e addirittura integrata nella nuova costruzione, avrebbero fatto prima a buttarla giù! Quindi mi viene da pensare che debba essere importante almeno dal punto di vista storico. Quote:
![]() Si in effetti io qui all'università sono parecchio di casa, tanto per dirne una in questo momento sto usando la sua rete wifi ![]() per fare un sopralluogo puoi venire in ogni momento, solo dimmelo prima così mi faccio trovare anche io. |
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#10880 | |
Registered User
Join Date: Apr 2011
Location: Torino Bôrg dël Fum
Posts: 467
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Quote:
Col vapore si forniva calore a tutti i servizi della struttura: cucine, lavanderia, sterilizzazione ecc. Tramite scambiatori vapore/acqua si forniva acqua calda sanitaria e riscaldamento. In tutti i grandi ospedali funziona tutt'ora così. Il teleriscaldamento fa lo stesso lavoro tramite scambiatori a piastre molto più piccoli ed efficienti di quelli antichi, sfruttando il calore (inferiore a quello del vapore sotto pressione) delle acque che raffreddano le condense delle turbine alla centrale termoelettrica. Per l'altra struttura non so. Da quel che si vede nella foto d'epoca mi pare appunto una specie di terrazzo sostenuto da archi. Se dici che va in profondità è segno che c'erano locali sotterranei, probabilmente quelli che ha visitato Riobasco. Sarebbe interessante vedere e confrontare quelle poche immagini di 60 anni fa con la situazione attuale. L'Ospizio è un capolavoro di architettura assistenziale dell'800 di Crescentino Caselli, allievo e aiutante di Antonelli, per cui mi auguro che sia integralmente preservato. Alcune parti, segnate in rosso nella mappa, furono colpite dalle bombe durante la guerra e non so con quanta fedeltà siano state ricostruite. Ciao! |
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foto, torino |
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