Antonio63

Volevo ricordare a tutti che il 9 giugno prossimo ci sarà il consueto appuntamento con l'Atts Show a Sassi. E quella sarà anche l'occasione in cui l'associazione presenterà una nuova pubblicazione che ha molto a che fare con la "Torino sparita" (e ovviamente con i mezzi di trasporto).
A breve nuove informazioni.
Ciao
Antonio

Censin

Ancora una foto del Po balneare, risalente agli anni 10 o 20 del 900: una spaggia affollata di bagnanti, tutti rigorosamente.....maschi!



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Censin

Stranamente, è passato sotto silenzio un anniversario, un triste anniversario, ma che forse è meglio ricordare (visto che lo si fa coi terremoti o altre calamità): il terribile uragano che il 23 maggio di 60 anni fa schiantò la guglia della Mole, oltre a provocare vittime e feriti e altri danni ingenti in città e nel circondario.
Del mio ricordo personale di allora (che però è quello di un bambino di 4 anni, la mia età di allora) ho già avuto modo di parlare; voglio qui citare come altre persone, da me conosciute negli anni, vissero quel terribile pomeriggio.
Un mio ex collega di lavoro ricordava di essere stato quel pomeriggio, allora quattordicenne, con una parente in un cinema del centro, dove si proiettava uno dei primi film sperimentali in 3D, cioè tridimensionali; all'ingresso, la cassiera, assieme al biglietto, consegnava ad ogni spettatore un paio di occhialini di cartone, con una lente rossa e una verde, necessari anche allora per vedere il film in rilievo.
Sul più bello del primo tempo, improvvisamente buio totale in sala, blackout completo: proteste, schiamazzi, fischi, che appena lasciavano udire il finimondo che si stava scatenando fuori; trascorso circa un quarto d'ora, tornò infine la luce in sala; mentre si attendeva la ripresa del film, dopo una decina di minuti dagli altoparlanti l'annuncio che, causa il grave nubifragio verificatosi, la direzione aveva deciso di sospendere la proiezione, con rimborso del biglietto alla cassa.
Tutti uscirono dalla sala, accodandosi alla cassa per il rimborso; ad un certo punto, la cassiera ricevette una telefonata e, dopo qualche secondo, la udirono solo esclamare: "Cooosa! E' crollata la Mole?". Tutti si guardarono sbigottiti e increduli, sperando fosse solo una bufala....invece.
Fuori dal cinema, sembrava di essere tornati indietro di dieci anni, al tempo dei bombardamenti bellici: ovunque, alberi e pali abbattuti, finestre intere crollate coi vetri, pezzi di cornicioni, insegne al neon divelte; quando si potè finalmente rivedere la Mole, ci si rese conto purtroppo della realtà: Torino, come titolò "La Stampa" il giorno successivo, aveva perso il suo caro simbolo.
Un'altra collega di lavoro, all'epoca bambina di nove anni, ricordava di essere stata sorpresa con la madre dal tornado in corso Vinzaglio, sotto i portici; anch'esse, alle prime raffiche, si infilarono nel primo bar che incontrarono, rimanendovi per tutta la durata del fenomeno; lei aveva ancora fatto in tempo a vedere un automobilista che, per riparare la vettura, non esitava a infilarsi con l'auto sotto i portici, in barba a divieti e VV.UU.
Parlarne ancora, di quella tragedia, forse fa bene.
Ecco la prima pagina de "La Stampa" del giorno dopo, con foto e notizie



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Censin

Vediamo nella foto seguente, degli anni 20 del secolo scorso, il piazzale del Valentino, al fondo di corso Raffaello, col monumento al Duca d'Aosta a sinistra e il vecchio palazzo delle Esposizioni a destra



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Il palazzo delle Esposizioni, in puro stile liberty, era un "residuo" dell'Esposizione del 1911; rimasto gravemente danneggiato dai bombardamenti bellici, venne demolito nel dopoguerra e ricostruito come Torino Esposizioni, come lo conosciamo attualmente (su progetto peraltro in parte ancora dei fine anni 30).
Ecco infatti il progetto originario del "Palazzo della Moda" degli anni 30, a firma Ettore Sottsass



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Censin

Cosa c'era un tempo al posto degli autobus (a parte i tram e mezzi su rotaia)? Ma gli "omnibus", naturalmente! Con questo vocabolo latino, che si può tradurre con "per tutti", vennero "battezzati" nella prima metà dell'800 i mezzi collettivi economici, costituiti da un carrozzone di solito a ruote disuguali, trainato da uno o due cavalli secondo le dimensioni, attrezzato con panche laterali e accesso posteriore. A parte le due linee urbane istituite a Torino nel 1846 (era anche l'unica città del Piemonte ad avere un servizio del genere), molti erano i collegamenti con omnibus tra le varie località; qui sotto vediamo un omnibus in servizio tra Torino, Borgaro e Caselle agli inizi del 900, ripreso sulla strada di Lanzo



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Con lo svilupparsi successivo dei collegamenti su rotaia (ferrovie e tranvie su strada), questi servizi vennero confinati a un ruolo marginale; a volte in coincidenza coi mezzi su rotaia per raggiungere località da questi non serviti; nella foto sotto, vediamo alla fermata del bivio Frossasco un omnibus che attende i passeggeri scesi dal tram a vapore Torino - Pinerolo, per portarli verso Frossasco e Cantalupa



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Quando, all'inizio del 900 (dopo infruttuosi tentativi di utilizzare propulsori a vapore) si riuscì finalmente a realizzare un mezzo collettivo semovente con motore a scoppio a benzina, derivato dall'automobile, venne spontaneo battezzarlo "omnibus automobile" o "auto omnibus"; quest'ultima espressione, contratta, divenne infine "autobus".

VivaTo

Buonasera e ben trovati a tutti.
Nell'ultimo periodo non ho avuto l'occasione di scrive ma vi ho sempre seguiti con la consueta attenzione.
Se vi ricordate (il mistero ancora insoluto di Via alla Parrocchia), sono impegnata nelle ricerche sulla mia famiglia che mi hanno portata parecchio indietro nel tempo.

Ora però urge il vostro magistrale intervento per risolvere qualche quesito a cui non riesco a dare risposta.

A parte il quartavolo che lavorava alle dipendenze della Famiglia Rignon(e) nella Cascina L'Amoretti, sulla strada per Beinasco...........
Qui siamo nel 1780-1790 e poi la cascina doveva diventare quello che oggi è il Parco Rignor.
A parte suo padre che lavorava presso la "dimora della Fam. Tapparelli d'Azeglio di Revigliasco", e siamo nel 1810 adesso sbuca un altro quintavolo (di altro ramo famigliare) "Giovanni Simonetti Domestico, di quarant'anni, nato a Moretta (Stura) e domiciliato a Torino alla sezione del Moncenisio Isolato 34 porta 187 Casa Nazionale".
Queste informazioni le ho ricavate dall'atto di morte del 1807.

Vorrei anche individuare la "Vigna Ronzo sulla Strada di Moncalieri, alla fine di questà Città.....", località che ho individuato in altri atti di morte del 1820 circa. In questo caso la Parrocchia era quella di San Vito.

Qualcuno riesce ad individuare l'indirizzo? La parrocchia quale poteva essere?
Saperlo mi aiuterebbe a rintracciare altri famigliari che ancora mancano all'appello.

Qualche idea? Confido in voi. Grazie di cuore.

FaseREM

Ciao e bentornata!
L'isolato 34 della sezione Moncenisio è quello compreso tra le vie San Domenico, Sant'Agostino, Santa Chiara e delle Orfane, in pieno Quadrilatero. Ignoro il criterio di numerazione delle porte.



La Vigna Ronzo non compare nelle descrizioni e nelle mappe del Grossi del 1790-91, appena 30 anni prima. Bisognerebbe conoscere il nome del proprietario dell'epoca pre-napoleonica, accidentaccio.

VivaTo

Perfetto! Ma cosa mai sarà stata 'sta Maison Nationale presso cui è morto?



Accidentaccio davvero. Gli zietti, nati e pasciuti nella parrocchia del Lingotto (appunto nel futuro parco Rignon) si sono in parte trasferiti in quel di Corso Moncalieri che però dappertutto risulta Vigna Ronzo.

Abbiamo ancora una loro sorella che al momento del matrinonio, del 1809, risultava abitare nella casa Osasio o Osasco (i francesi scrivevano ben male) della Regione Lingotto. Anche qui non ho trovano nulla ma la mia inettitudine con le mappe è proverbiale.
Datemi dei registri anagrafici e troverò anche quello che non c'è ma per il resto...........

ace of spades

dovrebbe corrispondere all'isolato sant'agostino
http://www.museotorino.it/resources/pdf/books/2/#/22/

Fabry Turin

Il supplemento di Torino Cronaca odierno riguarda i mercati ed i caffè.

In particolare una rara immagine del chiosco "Cocco fresco" dell'Esposizione delle Arti decorative moderne del 1902 , tre foto del mercato di Porta Palazzo datate 1916 e 1931 e la birreria Al Fortino la quale struttura è ancora in piedi oggi (http://maps.google.it/?ll=45.084347,...106.96,,2,1.68) con la curiosità dell'errore grammaticale( boccie invece di bocce).

Di Porta Palazzo descrivono anche l'incendio del 1910 che distrusse numerosi banchi del mercato. Chissà se Censin ricorda anche questo drammatico evento(e con questo lo invito a cercarne notizie su "La Stampa" storica).

VivaTo

E grazie!

FaseREM

Dunque si trattava del lato di uno dei tre portoni (186,187,188) del lato di Ponente dell'isolato, quello di via delle Orfane. Si sarà forse trattato del palazzo dove hanno sede gli uffici del Comune? Essendoci ancora oggi tre portoni, mi sembra che la cosa più probabile sia che il 187 fosse il portone centrale, corrispondente all'odierno via delle Orfane 18.

Per quanto riguarda la Maison Nationale, credo che in epoca napoleonica siano stati cancellati molti ordini religiosi. Magari il monastero degli agostiniani, il cui retro affaccia appunto sui due portoni di via delle Orfane, era stato espropriato ed era diventato sede di truppe o di burocrati francesi, visto che di fatto il Piemonte costituiva parte dell'Impero di Francia.

turtu63

dal 1870,a Torino, in via Nizza, Cesare Ferrino realizza, secondo la pubblicità d’epoca, «qualsiasi tipo di tela impermeabile e copertoni impermeabili di tutte le qualità» che vende nel negozio anche di vernici nello stesso isolato in cui produce e abita, come accade sovente per chi esercita un’attività manifatturiera e commerciale di modeste dimensioni.
Questa è la sede storica di via Nizza

turtu63

turtu63

VivaTo

Spiegazione molto convincente.
Ma voi ce l'avete un antenato nato il 15 Floreal? Trovato oggi!

Grazie a tutti.

Su casa Osasio o Osasco del Lingotto nessuna idea?

VivaTo

Ma questo Ferrino sarà il Ferrino delle tende e brande da campo?

Oscaruzzo

Si`

http://it.wikipedia.org/wiki/Ferrino

http://www.ferrino.it/azienda/storia/

turtu63

direi di si
http://www.impreseneltempo-torino.it...JmZXJyaW5vIjt9

Oscaruzzo

Qualcuno sa cosa sia (o meglio cosa fosse) il grosso edificio con cortile dinnanzi al liceo Gioberti che si vede in questa foto aerea (da istella.it) del 1966? Al suo posto ora c'e` il cantiere infinto del (presumo) parcheggio.