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Old May 3rd, 2013, 08:23 PM   #9581
Modestino Balabam
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A proposito di piste da corsa, ecco un bolide del 1956:





Ovviamente si tratta di FIAT 600 Multipla presso Porta Susa e Porta Nuova.
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Old May 3rd, 2013, 08:55 PM   #9582
Censin
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Originally Posted by Modestino Balabam View Post
A proposito di piste da corsa, ecco un bolide del 1956:





Ovviamente si tratta di FIAT 600 Multipla presso Porta Susa e Porta Nuova.
La 600 multipla: come si può scordarla? Per la sua capienza (un po' come oggi certe monovolume) negli anni 50 e 60 divenne il cavallo di battaglia dei taxisti italiani; le foto e cartoline illustrate del Colosseo con sul davanti file di Multiple in livrea taxi fecero il giro del mondo...
A proposito di taxi: la coloritura verde-nera, divisa dal filetto con i colori civici delle varie città (giallo-blu per Torino, bianco-rosso per Milano, Genova e altre città, rosso-arancio per Roma e Napoli) era stata introdotta nel 1927, dallo stesso decreto che aveva imposto la livrea in due tonalità di verde per i mezzi pubblici collettivi (tram, autobus e filobus); iniziò ad essere contestata verso la metà degli anni 60, sia per la sua origine nel Ventennio, sia perchè, sostenevano i taxisti, rendeva quasi impossibile rivendere la vettura dopo il servizio pubblico; dopo una lunga "battaglia", i taxisti ottennero di poter cambiare il colore in giallo canarino;rimaneva però il problema di dissimulare l'origine "pubblica" in caso di vendita, per cui successivamente ottennero il colore bianco attuale (peraltro, in Spagna ancora negli anni 80 i taxi erano in livrea verde-nera pressochè uguale, con la luce verde sul tetto a segnalarli di notte).

Last edited by Censin; May 3rd, 2013 at 09:05 PM.
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Old May 3rd, 2013, 09:12 PM   #9583
Censin
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Bisogna dire che gli autodromi non hanno mai goduto di grande popolarità, al di fuori degli appassionati: accusati quasi sempre di sfregio ambientale, di violare zone verdi, riserve naturali, ecc. Tempo fa, c'era chi chiedeva perfino la chiusura di quello di Monza, trovandosi all'interno di un parco naturale!
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Old May 3rd, 2013, 09:18 PM   #9584
Censin
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Originally Posted by Breus View Post
My Dear, quando il mondo era più piccolo Torino era più grande!

Ben conosco la tranvia in questione: che resti un segreto, ma anch'io ho ascendenti di Dogliani molto prossimi...
La tranvia da Monchiero a Dogliani rimase in funzione fino al 1952; i convogli tranviari entravano direttamente nella stazione FS di Monchiero (ora pure soppressa, come tutta la linea Bra - Ceva) sul primo binario dal lato del fabbricato viaggiatori, per agevolare il trasbordo coi treni della Bra - Ceva. Negli anni 70 era ancora visibile parte della linea (binari e pali di sostegno della linea aerea).
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Old May 3rd, 2013, 09:34 PM   #9585
Censin
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Originally Posted by Breus
Correva l'anno 1953, incredibile!

Già allora eravamo una "città laboratorio" (definizione che, detto inter nos, mi ha sempre dato l'impressione di una presa per il culo, tante parole e pochi fatti).
Negli anni '30 sotto via Roma si pensava alla metropolitana, nel 1953 si progettava un circuito di Formula Uno, etc.


Mi riesce difficile pensare che negli anni '30 si pensasse seriamente ad una vera metropolitana per una città di mezzo milione di abitanti! Più probabilmente, qualcuno pensava all'utilizzo della galleria sotto via Roma (personalmente, penso realizzata come rifugio antiaereo, in anni in cui - 1931 - già si facevano esercitazioni di allarme aereo, in vista di quello che purtroppo una decina di anni dopo sarebbe diventato realtà) come attraversamento del centro per le linee tranviarie cittadine, sull'esempio di quanto realizzato in quegli anni negli USA (San Francisco, Baltimora, Boston, ecc.).
Proprio le vicende politiche culminate poi con la seconda guerra mondiale fecero poi passare nel dimenticatoio un tale progetto, peraltro, sembra, ripreso negli anni 50 - 60 ma mai concretizzatosi.
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Old May 4th, 2013, 12:29 AM   #9586
turtu63
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giusto per gradire
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Old May 4th, 2013, 03:20 PM   #9587
forever_juve
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Originally Posted by Volger61 View Post
Grazie per la bellissima immagine. E' la partenza di un 1500m, all'inizio del rettilineo opposto rispetto a quello della foto dei 100m (sempre che la pista fosse di 400m circa). Si vede che la pista è in terra battuta/cenere come si usava ai tempi, con 4 corsie (una addossata al muro) che diventano 5 sul rettilineo d'arrivo.
Non conoscevo l'esistenza dell'impianto. E' una delle piste di atletica 'sparite', es.:
a) la pista dello stadio Comunale, costruita nel 1933 e sede dei primi campionati europei
http://www.atleticanet.it/altre-news...i-parte-1.html
ha funzionato fino a fine anni '80 per le manifestazioni importanti (meeting del 2 giugno) e poi è finita in abbandono e smantellata.
b) pista antistadio, coeva alla precedente, nata come impianto di riscaldamento per i suddetti campionati europei, ristrutturata nel 1979 e sopravvissuta fino al 1985. E' stata poi abbandonata dalla Fidal e dal Comune, che hanno investito solo sul Ruffini. E' stata demolita per far posto all'Isozaki (no comment)
c) pista al 'Delle Alpi' (vergogna) mai utilizzata dalla cittadinanza, ha ospitato un paio di meeting internazionali (anche una finale del circuito IAAF) e poi ha fatto la fine dello stadio.
d) pista Indoor al PalaVela. A 4 corsie, in legno, fino al 1979 e poi a 6 corsie in Sportflex (velocissima) finchè c'è stato un PalaVela. Poi ci hanno pensato gli ArchiStar (no comment again)

La pista Sisport di Via Guala esiste ancora ma ci si allena il Toro e non è più in uso per l'Atletica. A metà degli anni '70 era l'unica, oltre al Comunale, ad essere in moderno 'Tartan'.

L'impianto 'Venchi Unica' di Pozzo Strada (da 350m) credo esista ancora ma non l'ho mai visto utilizzare, in tanti anni.

Pardon per la lunga tirata. Purtroppo ci sono ricordi che lasciano l'amaro in bocca. E' facile dire che sulle strutture sportive si sarebbe dovuto investire, invece che lasciarle andare in malora. Comunque fa rabbia vedere che a Borgaretto hanno un'impianto con una superficie da Olimpiade. Quasi sempre vuoto.

Enrico
Enrico, ti quoto in pieno relativamente allo stato di abbandono che ha contraddistinto le piste di atletica, e un po' tutti gli impianti sportivi torinesi, negli anni passati. Non sono molto daccordo, invece, nel criticare i nuovi Palaisozaki e Palavela: strutture nate per ospitare le Olimpiadi del 2.006, sono state (abbastanza...) ben riutilizzate successivamente. Chiaramente, come per tutte le città che hanno ospitato un evento come un'Olimpiade, molti impianti successivamente sono restati sottoutilizzati (dopo i giochi del 2.006, si può dire così per gli impianti di bob e slittino a Cesana Pariol, e per quelli di salto dal trampolino, a Pragelato), però almeno si sono create strutture che adesso possono essere utilizzate per ospitare grandi eventi (concerti in primis, ma anche esposizioni ed eventi sportivi), eventi che fino al 2.006 Torino poteva vedere solo di rado. Circa le piste di atletica, io sono dell'avviso che la situazione attuale di Torino sia abbastanza ottimale, con un'impianto dedicato pressoché unicamente a questo sport (il Ruffini), e che può essere utilizzato anche dalle scuole e per manifestazioni di livello nazionale. La situazione che c'era fino agli anni '90, con l'impianto cittadino più grande, dotato di una pista usata solo 2 volte, e stadi minori, con piste abbandonate, era decisamente fuori dalla logica, sopratutto per uno sport che viene perlopiù praticato a livello scolastico e dai molti (ma ahimè non così tanti) praticanti e amatori che fanno jogging nei parchi, ma interessa, obiettivamente, a pochi a livello di grandi manifestazioni. Forse, si potrebbe migliorare la situazione attuale, creando in una zona diversa da quella dove è ubicato il Ruffini, per esempio in zona est (Vanchiglia sarebbe il top) o sud est (Mirafiori), una pista secondaria, regolamentare, a totale uso e consumo di scuole e praticanti adulti di questo sport.
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Old May 4th, 2013, 09:14 PM   #9588
Censin
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Ancora un'immagine di un tram a cavalli, stavolta ripreso allo sbocco della vecchia via Roma in piazza Carlo Felice



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la linea è ancora quella del Ponte Isabella della prima foto in piazza Castello, anche se la "veletta"indicatrice sul tetto segna l'altro capolinea alla Barriera di Milano.
La vettura sembra piuttosto affollata; come già ricordato, le tariffe erano tutt'altro che popolari, visto che la corsa semplice costava quanto una giornata di lavoro di un manovale, per cui il tram a cavalli era prerogativa dei ceti piccolo e medio borghesi (come si rileva anche leggendo "La carrozza di tutti" di De Amicis). Al massimo, le classi proletarie si concedevano una corsa in caso di feste, matrimoni, ecc.; in quest'ultimo caso, il "giro sul tramguai" era tutto il viaggio di nozze che il popolino si poteva permettere!
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Old May 4th, 2013, 09:27 PM   #9589
Censin
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Con l'elettrificazione delle linee tranviarie, sorse un altro problema: il pericolo di folgorazione. I nostri nonni e bisnonni, infatti, erano agli albori dell'era dell'elettricità, e non erano più di tanto edotti sui suoi rischi, incapaci di valutare esattamente un pericolo "invisibile". Per questo motivo le due società che gestivano il servizio in città sentirono il bisogno di diffondere, con cartelli, ecc. , avvisi del tenore di questo



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in modo da rendere la gente conscia del pericolo, cui poteva andare incontro inavvertitamente in caso di contatto accidentale coi fili di linea, anche con pertiche o altri oggetti metallici piuttosto alti o lunghi.
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Old May 4th, 2013, 10:17 PM   #9590
Censin
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A dirlo oggi, che siamo assillati dall'inquinamento dovuto ai mezzi motorizzati, auto in particolare, sembra paradossale; eppure, a fine 800, l'avvento dei mezzi motorizzati, sia elettrici come i tram che con motori a combustione come le auto, venne visto come il rimedio ad un altro inquinamento... quello organico dei cavalli!
Col crescere delle città, infatti, erano aumentati a dismisura i veicoli ippotrainati, e relativi quadrupedi per il traino: come si è visto, per i tram occorrevano di norma due cavalli per vettura, che diventavano quattro in caso di neve o gelo sulle rotaie; se i birocci o i pianali ("tamagnoun" in piemontese) si accontentavano di un cavallo, per i carri chiusi dei traslochi erano normali i tiri a quattro; le carrozze normalmente erano a tiro a due; e il cavallo, come tutti gli esseri viventi, elimina le proprie deiezioni!
Frequenti erano le lamentele, anche sui giornali, specie nella stagione estiva anche per il pericolo di epidemie, sia per le feci, ma ancor di più per l'orina, che, essendo liquida, si spandeva lungo le strade, impregnando tutto del suo acre odore.
A poco serviva l'esercito di spazzini che girava in continuazione per le strade, con carri-botte e ramazze, come vediamo in questa foto in piazza Vittorio



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In molti casi, si era giunti a imporre restrizioni alla circolazione dei veicoli, per tentare di contenere il disagio per la cittadinanza; ecco perchè l'avvento dei tram elettrici, come pure della auto e poi degli autocarri, a cavallo tra 800 e 900, venne visto come una benedizione!
Per la verità, se i mezzi passeggeri divennero presto quasi sclusivamente motorizzati, per il trasporto merci la trazione equina imperò ancora per più di mezzo secolo, fin quasi alla fine degli anni 50; questo anche per le vicissitudini economiche e politiche che rendevano difficoltoso l'approvvigionamento dei carburanti (le guerre, le "sanzioni" fasciste, la miseria nera dell'ultimo dopoguerra, ecc.).
Da ricordare anche che, visti i problemi relativi ai prodotti petroliferi, nel 1914 il Comune di Torino acquistò una serie di autocarri elettrici a batterie, usati per trasporto merci o, con carri botte, per innaffiare le strade per la loro pulizia; tali mezzi erano ancora in servizio, in parte, alla fine degli anni 60.
Chissà se i nostri nonni o bisnonni avranno immaginato che, un secolo e più dopo, i mezzi motorizzati a combustione sarebbero cresciuti in misura tale da diventare anch'essi fonte d'inquinamento?
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Old May 5th, 2013, 09:59 AM   #9591
loslurpsullasinistra
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Originally Posted by forever_juve View Post
Enrico, ti quoto in pieno relativamente allo stato di abbandono che ha contraddistinto le piste di atletica, e un po' tutti gli impianti sportivi torinesi, negli anni passati. Non sono molto daccordo, invece, nel criticare i nuovi Palaisozaki e Palavela: strutture nate per ospitare le Olimpiadi del 2.006, sono state (abbastanza...) ben riutilizzate successivamente. Chiaramente, come per tutte le città che hanno ospitato un evento come un'Olimpiade, molti impianti successivamente sono restati sottoutilizzati (dopo i giochi del 2.006, si può dire così per gli impianti di bob e slittino a Cesana Pariol, e per quelli di salto dal trampolino, a Pragelato), però almeno si sono create strutture che adesso possono essere utilizzate per ospitare grandi eventi (concerti in primis, ma anche esposizioni ed eventi sportivi), eventi che fino al 2.006 Torino poteva vedere solo di rado. Circa le piste di atletica, io sono dell'avviso che la situazione attuale di Torino sia abbastanza ottimale, con un'impianto dedicato pressoché unicamente a questo sport (il Ruffini), e che può essere utilizzato anche dalle scuole e per manifestazioni di livello nazionale. La situazione che c'era fino agli anni '90, con l'impianto cittadino più grande, dotato di una pista usata solo 2 volte, e stadi minori, con piste abbandonate, era decisamente fuori dalla logica, sopratutto per uno sport che viene perlopiù praticato a livello scolastico e dai molti (ma ahimè non così tanti) praticanti e amatori che fanno jogging nei parchi, ma interessa, obiettivamente, a pochi a livello di grandi manifestazioni. Forse, si potrebbe migliorare la situazione attuale, creando in una zona diversa da quella dove è ubicato il Ruffini, per esempio in zona est (Vanchiglia sarebbe il top) o sud est (Mirafiori), una pista secondaria, regolamentare, a totale uso e consumo di scuole e praticanti adulti di questo sport.
in realta vi siete dimenticati la pista del cus del pasco colonnetti, regolarmente utilizzata e mantenuta
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Old May 5th, 2013, 10:40 AM   #9592
Picard66
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A proposito di taxi: la coloritura verde-nera, divisa dal filetto con i colori civici delle varie città (giallo-blu per Torino, bianco-rosso per Milano, Genova e altre città, rosso-arancio per Roma e Napoli) era stata introdotta nel 1927, dallo stesso decreto che aveva imposto la livrea in due tonalità di verde per i mezzi pubblici collettivi (tram, autobus e filobus); iniziò ad essere contestata verso la metà degli anni 60, sia per la sua origine nel Ventennio, sia perchè, sostenevano i taxisti, rendeva quasi impossibile rivendere la vettura dopo il servizio pubblico; dopo una lunga "battaglia", i taxisti ottennero di poter cambiare il colore in giallo canarino;rimaneva però il problema di dissimulare l'origine "pubblica" in caso di vendita, per cui successivamente ottennero il colore bianco attuale (peraltro, in Spagna ancora negli anni 80 i taxi erano in livrea verde-nera pressochè uguale, con la luce verde sul tetto a segnalarli di notte).
Va detto che il problema era economico, dato che il verde/nero non era certo un colore standard (e credo anche il giallo canarino), i tassisti dovevano farsi carico di un primo passaggio dal carrozziere, con l'auto nuova ed un secondo passaggio in caso di vendita dell'automobile (quest'ultimo più oneroso, in rappoorto al valore del mezzo).

Il passaggio al bianco (che è un colore tuttora a listino, per quanto poco richiesto) ha permesso di risparmiare questo balzello improprio.
__________________
c'è chi legge la storia... e chi la scrive...
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Old May 5th, 2013, 09:14 PM   #9593
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Originally Posted by Picard66 View Post
Va detto che il problema era economico, dato che il verde/nero non era certo un colore standard (e credo anche il giallo canarino), i tassisti dovevano farsi carico di un primo passaggio dal carrozziere, con l'auto nuova ed un secondo passaggio in caso di vendita dell'automobile (quest'ultimo più oneroso, in rappoorto al valore del mezzo).

Il passaggio al bianco (che è un colore tuttora a listino, per quanto poco richiesto) ha permesso di risparmiare questo balzello improprio.
Un ricordo personale: nell'estate del 1967, al Colle delle Finestre, tra val Chisone e val Susa, incontrammo un taxista fuori servizio, anche lui in gita col suo mezzo; ricordo che lamentava appunto il fatto che l'auto era ormai un po' obsoleta (non era una Multipla, mi pare fosse una 1400, modello pure molto usato allora come taxi); avrebbe avuto piacere di rivenderla e comprarne una nuova, ma con quel verde-nero che diceva "taxi" lontano un miglio, chi mai l'avrebbe comprata per uso privato? Aveva comunque aderito al primo servizio di radio-taxi istituito a Torino proprio in quell'anno, con la radio di bordo che aveva anche provato, ma ovviamente lassù in montagna era del tutto fuori campo.
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Old May 5th, 2013, 09:30 PM   #9594
Censin
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Chi ricorda ancora che a Torino città in passato sono esistite anche sorgenti di acque considerate curative?
Famosa rimase ad esempio, fino all'800, la sorgente di Santa Barbara, situata a Porta Palazzo, se ben ricordo all'interno dell'ex caserma dei pompieri, di cui si vantavano proprietà portentose in molte affezioni; chiusa già alla fine di quel secolo per il rischio di inquinamento.
Un'altra sorgente, questa durata fin verso il 1954 - 55, era la "Fontan-a freida" (il nome dal fatto che la temperatura era costante tutto l'anno, così come la portata, i requisiti delle buone sorgenti), situata sulla sponda sinistra del Po, a metà strada tra il Borgo Medioevale e la "Cerea", proprio sopra il pelo dell'acqua del fiume; vi si accedeva per la scaletta, tuttora esistente, che scende al tratto di banchina lungo il fiume, pure ancora esistente; anch'essa era considerata curativa di molti mali; specie nel periodo estivo, assai frequentata da molti cittadini, che ne facevano anche scorta in bottiglie e fiaschi. Venne poi chiusa anch'essa per pericolo di inquinamento.
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Old May 5th, 2013, 09:39 PM   #9595
Censin
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Già allora eravamo una "città laboratorio" (definizione che, detto inter nos, mi ha sempre dato l'impressione di una presa per il culo, tante parole e pochi fatti).

Eggià, Torino è la citta-laboratorio per antonomasia; peccato però che ai cittadini torinesi tocchi sempre fare da...cavie!
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Old May 5th, 2013, 09:46 PM   #9596
Censin
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Originally Posted by turtu63 View Post
giusto per gradire
Ancora un'immagine della Torino per sempre scomparsa negli anni 30 sotto i colpi del littorio "piccone risanatore"!
La foto probabilmente si deve all'obiettivo di Gabinio, con la sua benemerita opera di documentazione svolta appena prima della distruzione; la presenza di un'auto degli anni 30 testimonia appunto che venne scattata per l'occasione.
Abbasso tutte le dittature e dittatori, di qualunque colore, con le loro megalomanie!
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Old May 5th, 2013, 10:52 PM   #9597
Oscaruzzo
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Originally Posted by Modestino Balabam View Post
A proposito di piste da corsa, ecco un bolide del 1956:

Tra l'altro qui di "sparito" ci sono anche le porte in ferro battuto della stazione, rimpiazzate poi da quelle attuali molto piu` "lisce" chissa` per quale motivo

http://goo.gl/maps/prRiC
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Old May 6th, 2013, 09:20 AM   #9598
forever_juve
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Originally Posted by loslurpsullasinistra View Post
in realta vi siete dimenticati la pista del cus del pasco colonnetti, regolarmente utilizzata e mantenuta
Vero, hai ragione. Meglio così, almeno la zona sud è in qualche modo "servita", servirebbe solo una pista analoga in zona nord - nord est, e l'atletica sarebbe ben rappresentata a Torino. Notare bene: quando, nel periodo ante guerra, erano diffusi i campi dopolavoristici (Lancia, Michelin, Venchi Unica, Ferroviario e Fiat), questi avevano tutti una pista per l'atletica, giustamente visto che tra gli operai praticanti lo sport, non erano certamente tutti e solo calciatori. Poi, venendo a sparire questi terreni (e questa cultura dell'impianto sportivo dopolavoristico), è venuta a decadere anche l'importanza data all'atletica leggera.
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Old May 6th, 2013, 11:05 AM   #9599
Raido
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Originally Posted by Censin View Post
Chi ricorda ancora che a Torino città in passato sono esistite anche sorgenti di acque considerate curative?
Famosa rimase ad esempio, fino all'800, la sorgente di Santa Barbara, situata a Porta Palazzo, se ben ricordo all'interno dell'ex caserma dei pompieri, di cui si vantavano proprietà portentose in molte affezioni; chiusa già alla fine di quel secolo per il rischio di inquinamento.
Dovrebbe essere questa, all'esterno della ex-caserma. Qui si intravede la fontana (secca) dai vetri del camion ma non si vede la vasca:
http://tinyurl.com/ctpqznq
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Old May 6th, 2013, 11:27 AM   #9600
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Originally Posted by forever_juve View Post
Vero, hai ragione. Meglio così, almeno la zona sud è in qualche modo "servita", servirebbe solo una pista analoga in zona nord - nord est, e l'atletica sarebbe ben rappresentata a Torino. Notare bene: quando, nel periodo ante guerra, erano diffusi i campi dopolavoristici (Lancia, Michelin, Venchi Unica, Ferroviario e Fiat), questi avevano tutti una pista per l'atletica, giustamente visto che tra gli operai praticanti lo sport, non erano certamente tutti e solo calciatori. Poi, venendo a sparire questi terreni (e questa cultura dell'impianto sportivo dopolavoristico), è venuta a decadere anche l'importanza data all'atletica leggera.
Grazie per avermi colto in fallo.
La pista di Via Panetti non l'ho citata per il semplice fatto che, quando praticavo l'atletica io (1975-1995) non c'era. Mi sono accorto della sua esistenza solo durante le Olimpiadi, perchè lì sopra avevano montato 'Casa Olanda'.
Non posso neanche dire se venga utilizzata o meno, perchè di lì sono passato solo per vedere il Basket al PalaPanetti, sempre dopo le 20. E' comunque un impianto 'privato' del solo Cus Torino, dedicato ai suoi tesserati, non quindi un impianto per tutti.
Apprezza la citazione della tradizione atletica della 'Michelin': basti dire che a fine anni '70 c'erano 2 squadre podistiche, Michelin Dora (con sede in Corso Brescia) e Michelin Stura (con sede non so dove), rivali fra loro.

Enrico
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