FedSardaukar

Al castello del Drosso c'era il comando ss per Torino sud: qua e là c'erano le F di fuhrer in stampatello con cerchietto intorno e in un salone al piano terra, inquadrato in una decorazione presistente, si intravedeva una grossa svastica

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THE HARDER THEY COME, THE HARDER THEY FALL

isabella66

Abitava in Via Curino.....

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"Fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza".
Inferno, Canto XXVI

Censin

Eccoli


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Censin

Non lo possiamo sapere! In compenso, sono riuscito a trovare nell'album foto di famiglia questa foto del sottoscritto, scattata nel 1954 proprio lungo la Strada dei Morti, davanti a uno dei cancelli che davano accesso alle ville confinanti


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sperando che serva a dare un'idea di come era la strada e la zona circostante fino alla fine degli anni 60.

Censin

Parlando del Po, è giunto il momento di parlare anche della navigazione sul fiume. agli inizi dell'800 si era parlato di una possibile navigazione commerciale, per trasporto merci e anche persone, lungo il fiume, a somiglianza di quanto avveniva in altri paesi europei, idea che venne però scartata per la portata troppo scarsa del fiume per poter garantire servizi regolari; la costruzione poi, a valle del ponte della Gran Madre, della diga di derivazione del canale Michelotti, spezzò definitivamente il corso del fiume nel tratto cittadino, rendendo di fatto possibile una qualche navigazione solo nel tratto superiore. Per l'esposizione del 1911, si pensò di attivare in quel tratto un servizio di navigazione turistico, con un battello costruito dai cantieri Baglietto di Varazze, non si sa come trasportato dal Mar Ligure fin sulle rive del Po, con imbarco costruito appositamente ai Murazzi



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non si sa che fine abbia fatto tale imbarcazione; all'inizio degli anni 30, si ripropose il servizio con un battello ben maggiore, la motonave "Vittoria", che vediamo al momento del varo e ormeggiata ai Murazzi


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tale motonave, attrezzata con bar-buffet, impianto di diffusione sonora e altre comodità, prestò servizio fino all'inizio della guerra; poi se ne persero le tracce. Secondo alcuni, sarebbe stata strappata dagli ormeggi durante una piena nel 1943, andando a sbattere contro il ponte della Gran Madre e poi sfasciandosi giù per la diga.
Nel dopoguerra, si vide circolare solo una piccola imbarcazione, di fatto un grosso motoscafo, probabilmente gestito da privati; per Italia 61, invece, vennero messi in circolazione due battelli, il "Torino" e il "Venezia", di cui sono alla ricerca di foto: battelli che però, alla fine delle celebrazioni, andarono a prestare servizio sulla laguna di Venezia. Occorre arrivare agli anni 80 per ritrovare due battelli a gestione Atm-TT, i primi "Valentino" e "Valentina", rinnovati negli anni fino alle "edizioni" odierne.

Censin

Nella foto seguente, vediamo l'aspetto della Porta Palatina fino agli anni 30 del secolo scorso



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Tale porta costituì, dall'epoca romana fino al secolo XVII, l'accesso da oriente alla città; nel 600, tale accesso venne spostato all'appena aperta Porta d'Italia (o Vittoria), sull'asse dell'attuale via Milano; l'apertura della Porta Palatina venne chiusa, e, appoggiata ad essa, venne costruito l'edificio visibile in figura, con la merlatura delle torri, che servì anche a carcere. In epoca fascista, in un forse discutibile "revival" di romanità con l'intenzione di riportarla allo stato originario, venne demolito tale edificio e abbattuta la merlatura, dando alla porta l'attuale aspetto di "fetta di groviera", ciascuno è libero di giudicare con quale risultato.



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Censin

La foto seguente è una delle più antiche di via Garibaldi (già Dora Grossa fino alla scomparsa dell'Eroe dei Due Mondi), e mostra la pavimentazione originaria, a ciottolato con rotaie centrali in "lose" di pietra per lo scorrimento delle carrozze (che ovviamente non avevano pneumatici)



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Tale pavimentazione, un tempo riscontrabile in tutte le strade torinesi, è caratteristica del Piemonte, ed ancora rinvenibile in alcune città della regione (ad es. Novara e Vercelli). Quando, a fine 800, venne impiantata la rete tranviaria cittadina, le rotaie metalliche a gola per le vetture tranviarie vennero "intercalate" con le antiche guide in pietra.

forever_juve

Emblematica, nonché bellissima nella sua drammaticità, questa foto. Si è riusciti a rimettere a posto, e a norma di sicurezza, questo stadio nell'immediato dopoguerra, per poi lasciarlo prima marcire e poi demolire in un periodo in cui "aggiustarlo" sarebbe stato più facile e meno dispendioso (bastava fare i lavori man mano che se ne presentava la necessità, credo).

sicano

sparita sparita non ancora... Diciamo con un piede nella fossa :ppp

Fabry Turin

Complimenti, non era facile. Ne rimane solo una da indovinare.

3g3

Buongiorno a tutti, se il gioco piace (come sembra) ne mando una difficile, credo.....due viste dello stesso posto (nella prima mio padre alla guida dell'autobus che in teoria mi saluta e nella seconda io in braccio a mio padre, con immancabile bus). Anno 1964







Saluti a tutti

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Censin

Premetto che non mi interesso di calcio, di cui poco o nulla capisco (dico sempre che per me la "rete" è quella che serve per pescare, e il "fallo"...be', meglio che non lo dico!); mi chiedo solo perchè, se tutte le altre città d'Italia con più di una squadra si accontentano di un solo stadio usato promiscuamente, Torino debba avere ben due stadi (tre, se verrà ricostruito il Filadelfia). Negli anni 60, un adagio un po' cattivo nei confronti del Bel Paese diceva che l'Italia era un paese povero ricco di autostrade; similmente, si potrebbe dire che Torino è una città povera ricca di stadi.

Censin

Nell'autunno del 1967, un parente, Fratello delle Scuole Cristiane, ce lo fece visitare; vi era però solo lo "scheletro" ottagonale, dentro era completamente vuoto e coperto di erbacce; successivamente, è stato riattato ed edificato, come casa di riposo per i Fratelli anziani.

forever_juve

Allora ne approfitto anch'io (scusa la sfacciataggine, Censin): potresti pubblicare, se c'é, la o le pagina/e relative alla zona di piazza d'Armi, con gli stadi nella loro ubicazione? E mi puoi dire di che anno è questa mappa? Grazie anticipatamente...

sicano

Attenzione però, da anni nelle città con più squadre di vertice esiste una forte spinta verso la divisione in più stadi (di proprietà). Così la Roma ha annunciato un suo impianto nel giro di pochi anni, da tempo a Genova se ne parla, a Milano e' rimasto un tema complesso, ma più o meno come sopra. In questo, Torino e' una città moderna.. Poi, se parliamo del Filadelfia o meglio "Campo Torino" visto che qui si parla di Torino sparita, non è solo un campo di calcio. È il luogo simbolico di una delle massime espressioni dell'eccellenza cittadina, che è conosciuta ancora oggi nel mondo, e che ha aiutato Torino a farsi un nome in Italia e nel mondo nel primo dopoguerra.

Luigi Sergi

Grazie mille ! molto gentile.

Luigi

turtu63

1955 corso Belgio

oscarbeat

...almeno un indizio sul quartiere?

ace of spades

e comunque il filadelfia non sarebbe uno stadio inteso in senso classico ma un centro di allenamento... quindi gli stadi continuerebbero a essere due

Ualez

San Paolo?