VivaTo

Biblioteca Nazionale

Fronte



Retro

turtu63

il viale a carreggiata unica con doppio senso di circolazione ,non è chiaro il numero delle corsie,2 in un senso ed una nell'altro?

turtu63

bella l'immagine del retro

turtu63

questa dovrebbe farti piacere,è l'interno del Richelmy

Riobasco

Incredibile, sembra l'autostrada Torino-Savona della mia infanzia, con la follia delle tre corsie (con quella centrale "banalizzata" per il sorpasso )

FaseREM

Io sono nato dopo il tuo ritorno in Sicilia, ma non troppi anni dopo e ho mille ricordi del quartiere. Via fratelli Carando (ex corso Agnelli int. 46) non penso sia cambiata più che tanto: il grosso edificio dove aveva sede la fabbrica di vestiti Juvenilia, con ingresso da via Bainsizza (credo ci fossero sia la "sartoria" che lo spaccio aziendale) è stato demolito poco più di dieci anni fa per costruire un discreto condominio dalle pareti grigio-blu. Le aiuole centrali della via sono state rimesse leggermente a posto e alcuni panettoni impediscono alle auto di parcheggiare selvaggiamente in mezzo alla via. Qualche anno fa il muro cadente della scuola media Antonelli è stato ricostruito e il mattone a vista è stato sostituito da un intonaco beige. Non ci sono più le "panchine" ricavate nel muro della scuola (da che mi ricordo sono sempre state piuttosto lerce) ma rimane un segno della loro presenza perchè in corrispondenza delle vecchie sedute l'intonaco è stato dipinto di un altro colore.

VivaTo

Ci provo e ci riprovo ma chi ti batte? Sei ssempre almeno 10 km avanti!

VivaTo

turtu63

quell'immagine del retro della biblioteca centrale,che non avevo mai visto ,per me vale tanto,poi ogni contributo è apprezzato tanto,anche se magari nessuno dice niente

turtu63

mi ero sempre chiesto come avessero fatto a costruire il Filadelfia in mezzo a tutte quelle case,prima di conoscere Torino Sparita

VivaTo

Ecco che costruiscono le case intorno al Filadelfia

turtu63

tifosi del Brasile ai mondiali 1990

VivaTo

Fotografia Ottolenghi - TORINO CERIMONIA CONSEGNA BASTONE MARESCIALLO D´ITALIA al DUCA D´AOSTA anni ´30

PG1964

I mezzi a me sembrano carrozze tramviarie.
L'edificio sullo sfondo è la Polveriera, fu acquisita in seguito per ampliare lo stabilimento.

PG1964

Da notare in basso a sinistra la scritta "Nulla sfugge al mio obbiettivo" nel timbro a secco.

tea03

@FaseREM

Di nuovo grazie, io abitavo al 46/25 che credo sia rimasto uguale ad allora...mi fa piacere conoscere questi particolari, pensa che a settembre sono passata da lì e, con la scusa di un caffè, sono entrata nel bar quasi all'inizio della via e ho tartassato di domande il proprietario, che mi ha detto, fra l'altro, che, ai tempi della Juve al Comunale, al 10 abitava Del Piero. Perdonate l'ot

plastik

Non avevo mai sentito parlare di questa antica casa:
Casa del vescovo:
(da Museo Torino)

http://www.museotorino.it/view/s/9fd...19c52a17d02ccc




Se non ho capito male fa parte di tutto quel complesso di antiche palazzine in via della Basilica poi demolite nel dopoguerra presumibilmente per far posto indovinate a cosa...

turtu63

Casa del Vescovo (Casa Provana), cortile e loggiato.
L'edificio cinquecentesco, nonostante l'opposizione di Riccardo Brayda, fu demolito all'inizio del XX secolo; il soffitto del salone al primo piano e due stemmi della famiglia Provana furono recuperati e portati al Museo Civico di Torino.

Della casa del Vescovo restano solo le fotografie scattate da Secondo Pia prima della demolizione e i rilievi di Riccardo Brayda. La denominazione di casa del Vescovo è dovuta allo stemma presente sul portale, della famiglia Provana di Leinì: Antonio Provana di Leinì fu, infatti, vescovo di Torino tra il 1632 e il 1640.
Lo stemma risale comunque a circa un secolo prima del vescovo Antonio; poiché è stato attribuito al protonotario apostolico Andrea Provana, vicario del vescovo Della Rovere. Lo stemma murato sul portone, forse opera dello scultore Sanmicheli - lo stesso che aveva lavorato alle sculture del Duomo volute dal vescovo della Rovere - permettono di datare la casa alla fine del secolo XV, inizio XVI, non comunque oltre al 1517.
La famiglia Provana apparteneva alla nobiltà di corte; aveva già prestato servizio e denari ai principi d'Acaia e, dopo la riappacificazione tra i principi e i conti di Savoia, aveva giurato fedeltà ai conti, ricevendo in cambio cariche e onori. La casa, come risulta dai catasti comunali, figurò sempre di proprietà della famiglia Provana, anche dopo una suddivisione tra fratelli; nel 1619 divenne per un certo periodo residenza arcivescovile.
L'edificio corrispondeva a un modello residenziale prestigioso, come si può dedurre dalle fotografie, dai rilievi e dai reperti conservati al Museo Civico d'Arte Antica di Palazzo Madama: era dotato di botteghe laterali, grandi sale aperte su loggiati interni al cortile e di una torre.

Ualez

si concordo il caseggiato basso dovrebbe essere l'incrocio con corso siracusa, poco più in là lo sferistelio, il campo in primo piano dovrebbe essere l'ex rolling ora palazzo del ghiaccio

Ualez