effe131

metà anni 60, corso francia:

effe131

borgo vittoria, prima metà anni '60, cascina chiamata il palazzotto, sita in via casteldelfino / via breglio:

Marmox

Un benvenuto ai nuovi!

C'è il thread "Istruzioni per l'uso" nella prima pagina del Forum Italiano.

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Riobasco

Sbaglio o si tratta dell'Istituto Prinotti (scuola per sordomuti) nei pressi di piazza Bernini? Se è quello c'ero entrato a fine anni '80 prima del restauro, internamente era deprimente, uno di quei posti che riuscirebbero a portare al suicidio il vincitore del Superenalotto...

normy89

Grazie a tutti per il benvenuto e l'interessamento!!! Aspetterò news e intanto continuo a seguire questo stupendo thread Se scoprirò qualcosa di nuovo durante la ricerca cercherò di postarlo! Buona continuazione!!!

effe131

si esattamente!!! è proprio il prinotti!!!
io lo visto prima, durante e dopo il restauro

PM58

A proposito di depressione alla visione del palazzo

.... All'interno dell'Istituto è presente attualmente parte del Servizio Psichiatrico Territoriale della locale ASL ! ....

Gli edifici hanno sempre una storia, ma soprattutto un Destino e da questo, passando il tempo, è difficile sfuggire ...

Riobasco

In effetti io ricordo corridoi bui, con busti in marmo e quadri stile "Castello di Dracula", oltre a vistosi danni alle murature interne (crepe, macchie di umidità et similia). Un'atmosfera simile l'avevo ritrovata (dovrei anche avere delle foto) nell'IRV (meglio noto tra i vecchi torinesi come "Poveri vecchi") di corso URSS angolo via San Marino. Dal 2003 al 2007 vi fu ricoverato un mio zio, ricordo che, per accompagnare gli ospiti presso la chiesa del secondo piano, si attraversava un'ala dismessa dell'edificio (in attesa di restauri e messa a norma) con stanze e bagni non accessibili (beh, qualcuno lo era, a dire il vero...). Mi recai anche a curiosare nei sotterranei, dove se non erro Dario Argento girò qualche scena di uno dei suoi ultimi film.
Tornando al Prinotti, praticamente dietro l'edificio sorgeva il deposito tranviario di via Trana, dismesso subito dopo la seconda guerra mondiale. Ho una cartolina in cui si (intra)vede ancora il binario che si immetteva in corso Francia, proprio da via Trana.

Maurrison

Inquietante. Direi comunque fine anni '60, la 500 in primo piano è targata TOA17759 quindi Maggio/Giugno '68, ma la foto è invernale quindi l'immagine risale almeno alla fine di quell'anno.


Bellissima! Fu abbattuta nel Giugno 1972 secondo quanto scritto sul libro "Torino. Immagini di una città sconosciuta" (ed. Grafiche Alfa), dove ci sono anche un paio di foto.

Grazie mille per le foto!

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"Si può prendere in giro tanta gente per poco tempo, o poca gente per tanto tempo, ma mai tanta gente per tanto tempo" (cit.)

Breus

Un deposito tranviario in via Trana???? Slurp!! ... e non è che si potrebbe vedere questa fotografia... eh?

zymotik

Caro Breus quelle foto sono fantastiche, qualche mese fa avevo chiesto io se qualcuno ne avesse dove si vedeva il treno e non ci speravo più!
Io sono andato ad abitare in zona nel 1982, ovvero l'anno in cui cessò l'esercizio del raccordo, e in più avevo solo 3 anni. ma la mia infanzia è costellata di ricordi di quei due binari che correvano in mezzo alle due carreggiate della via. Ricordo che sono stati rimossi solo nel 91/92 poichè fecero passare le condotte del teleriscaldamento proprio li sotto, ma fino ad allora resistevano intatti insieme alla palificazione e alla maggior parte delle segnalazioni degli attraversamenti stradali della ferrovia, a tal proposito ho una domanda: tutti gli attraversamenti erano privi di sbarre oppure alcuni le avevano? sono qusi certo che all'incrocio con via pio VII/via artom ci fossero le sbarre (due per lato) e ho un ricordo distinto di una giornata estiva degli anni 80, una domenica con poco traffico, in cui il vento muoveva le pale del segnalatore acustico facendo tintinnare la campanella...ora o me lo sono sognato, o il passaggio a livello c'era, perchè negli altri attraversamentI c'erano solo le luci e la doppia croce di s.andrea...a voi che avete ricordi più nitidi la parola!

FaseREM

Non mi ricordo se queste due immagini siano già state postate proprio qui, nel qual caso mi scuso. Purtroppo la risoluzione non è molto alta.

Riobasco

Ma come, Breus, ormai mi avevi viziato! Pensavo che come minimo tu postassi una foto, da te scattata nel 1946 con la Rolleiflex di tuo nonno, ad un tram mentre si immetteva su corso Francia da via Trana!
Scherzi a parte, ti invierò via email la cartolina

Breus

Non so aiutarti con certezza. Leggendo il tuo post pare anche a me che quell'incrocio fosse protetto da barriere automatiche, ma potrebbe trattarsi di una suggestione della memoria. Che ne pensano i "residenti" di ieri e di oggi? Ben rammento invece il concerto di "son et lumiere" provocato agli altri incroci dal passaggio del treno.

OT: Certo che quando penso tutto quello che avrei potuto immortalare a suo tempo mi mangio davvero le palle. E' proprio vero che apprezziamo solo quello che non abbiamo più. (Unica scusante: sono sempre stato uno di quelli "dell'uovo oggi" e a vent'anni i cinquanta mi parevano così lontani che non riuscivo nemmeno ad immaginare che si sarebbero portati via tante cose e persone... ).


OT2 (la Vendetta) Per Rio: Ma certo che ce l'avevo quella fotografia, era però del '36. Ho venduto i negativi ad un'asta di Sotheby's, acquistando in cambio una foto della Grande Berta trasportata all'Arsenale di Borgo Dora sul raccordo FTN, per manutenzione. Tutto questo materiale è andato poi distrutto sotto i bombardamenti...

zymotik

Caro Breus diciamo che siamo sempre alla ricerca di quello che non abbiamo, il passato perchè non c'è più, e il futuro perchè non c'è ancora...il presente a volte ci sembra poco intererssante perchè pensiamo non debba cambiare mai!
tornando alle nostre rotaie urbane secondo me sono molto affascinanti, perchè hanno per oggetto una cosa di per sè molto bella che è il treno e in un contesto atipico, vedere un treno che passa in mezzo alle macchine su un raccordo ferroviario è vedere qualcosa che esce dal seminato e rompe le regole...il treno sempre relegato in campagna, e quando arriva in città in trinceroni o gallerie, sfonda le sue barriere e sale fino alla strada...molto affascinante! scusate la divagazione, tornando al tema, è vero quello che mi diceva mio padre, cioè che negli anni 70 quando il traffico della zona aumentò il treno di via vigliani era causa di molti incidenti automobilistici in prossimità degli attraversamenti stradali? generalmente erano tradotte lunghe o composizioni di pochi vagoni? che velocità teneva indicativamente il treno?

Breus

E si, siamo sempre nel passato o nel futuro, mai nel presente, che sarebbe l'incrocio spazio-tempo migliore, il più facile da gestire, il più sensato....

Ma tornando al raccordo di via Onorato Vigliani, scannerizzo parte di un articolo scritto da Nico Molino per la rivista ITALMODEL FERROVIE, numero 175, maggio-giugno 1974. Spero di non infrangere troppre regole sul copyright, ma tant'è.

"Il secondo collegamento, assai più importante, al punto da essere realizzato interamente in doppio binario, è quello che unisce la Fiat Mirafiori allo Smistamento. Snodantesi lungo la via O. Vigliani di cui separa le due corsie, è munito di segnalazioni acustico-luminose in corrispondenza dei cinque attraversamenti a livello. L'uscita dallo stabilimento avviene attraverso un sottopassaggio (piazza Cajo Mario) mentre l'attraversamento della ferrovia di Genova è effettuato in promiscuo col sovrapassaggio stradale di corso Traiano. Queste due rampe costituiscono un limite alla formazione di convogli più pesanti di quanti se ne vedono circolare dimodoché il via-vai dei convogli o anche delle motrici, a vuoto, risulta molto frequente Le motrici qui utilizzate derivano dalla trasformazione di quelle impiegate sulla linea di Giaveno: mantenute apparecchiature elettriche, motori e carrelli sono state munite di una cassa composta da una cabina centrale e da due avancorpi bruttini anzichenò. fn corrispondenza di ciascun carrello è collocato un blocco di cemento quale zavorra e qualcuno ricorderà le prime trasformazioni, sperimentali, che per non essere dotate di avancorpi sembravano due carri pianali F.S. serie Poz, con una capannuccia al centro. Il parco motrici di questo tipo è di cinque unità e per vederle non è indispensabile recarsi alla periferia della città poiché esse, viaggiando sulla sede tranviaria di corso Unione Sovietica, raggiungono ogni sera il deposito di via G. Bruno dal quale ripartono il giorno dopo con orari che variano con le esigenze di servizio.

Lungo il raccordo di cui si parla la velocità è dell'ordine di 35-40 km/ora ed i rauchi fischi bitonali... si sprecano' specie nei giorni di foschia o di pioggia. Sebbene ora non circolino più i convogli di rottami che raggiungevano, con percorso sulle F.S., la stazione di Torino Dora e quindi le Fonderie Fiat (li ricordo al transito, senza fermata, a Torino P. S., normalmente trainati da una arzilla E.550, generalmente la 012), le numerosissime spedizioni di automobili a'mezzo carri-ferroviari impongono su questo raccordo un movimento di circa 300 carri al giorno. La doppia trazione vi è sconosciuta anche perché convogli troppo lunghi ostacolerebbero il traffico cittadino; vi è però ancora una ragione. Raggiunta la stazione prospiciente la fermata di Torino-Lingotto i convogli spesso debbono sostare in quanto il piccolo fascio binari serve anche quale asta di manovra per la formazione dei convogli merci delle F.S.: in questo fascio di binari non possono sostare convogli gran che più lunghi degli attuali.

In questo tratto è facilmente visibile una delle motrice in oggetto correre (si fa per dire) affiancata a diesel da manovra delle F.S. e con un po' di fortuna è possibile vederle incrociare con una delle ultime 835 addette al riordino dei carri.

Poiché i piani urbanistici prevedono la costruzione di un nuovo smistamento oltre Orbassano e la costruzione di una stazione capotroncco per linee locali al Lingotto' (ma taluno vorrebbe trasferire fin qui la nuova stazione di Torino che risulterebbe così non più di testa) è probabile che questo servizio abbia presto termine (un presto, relativo, s'intende) dimodoché sparirebbero queste veterane trasformate le quali mi fanno ancora pensare, ogniqualvolta le vedo, alle scampagnate domenicali verso le quali ci trasportavano ed alla rampa di Trana che, talora, richiedeva fosse staccata una carrozza o due per potercisi arrampicare. Di questi... episodi affiora ancora un ricordo alla vista di un paio di carri merci, color grigio e respingente centrale, accantonati insieme a un carro serbatoio e ad un carrello per ispezione linea aerea (con motore a scoppio) accantonati nel deposito già citato di via G. Bruno."

(Detto tra parentesi: Io sono nato in Via Onorato Vigliani, ma mi sono trasferito in San Paolo dopo soli quattro mesi. Le mie conoscenze sulla linea in questione sono quindi solo il frutto di qualche "caccia fotografica" in sella al mio fido motorino).

Cordialmente

B.

MindLab

Per la ricerca di Breus. Dettaglio di una mappa di Torino e dintorni del 1706. Qui ho ritagliato la parte riguardante il Lingotto. Che quell'insieme di edifici quasi al centro collegati da mura perimetrali e cortili interni sia la casaforte di cui parli?



P.S. da quando vidi questa cartina per la prima volta, mi sono chiesto se quell' "a M. de La Marinette" in alto a destra non possa essere il vero motivo per cui quella zona si chiama "Molinette" oggi... mah. La storia (leggenda più che altro) dice che il nome deriva dai Mulini che erano presenti in zona... boh.

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FaseREM

Magari Moulins de la Marinette

MindLab

Carina come pensata! Erano giusto quei 4 mesi che mi ci scervellavo sopra Ed alla fine forse era la cosa più ovvia

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cityto

Expo al valentino (1805-1940)

1805: Exposition d'ouvrages de beaux-arts et manufactures, Castello del Valentino

1811: Exposition d'ouvrages de beaux-arts et manufactures, Castello del Valentino

1812: Exposition d'ouvrages de beaux-arts et manufactures, Castello del Valentino

1829: Esposizione industriale ed agraria e delle arti subalpine, Castello del Valentino

1832: Esposizione industriale ed agraria e delle arti subalpine, Castello del Valentino

1838: Esposizione industriale ed agraria e delle arti subalpine, Castello del Valentino

1844: Esposizione generale, Castello del Valentino

1850: Esposizione generale, Castello del Valentino

1851: Esposizione agraria, Castello del Valentino

1852: Esposizione agraria, Castello del Valentino

1856: Esposizione agraria, Castello del Valentino

1857: Esposizione agraria, Castello del Valentino

1859: Esposizione generale, industriale agraria e artistica, Castello del Valentino

1861: Esposizione agraria, Castello del Valentino

1864: Esposizione agraria, Castello del Valentino

1865: Esposizione agraria, Castello del Valentino

1868: Esposizione agraria, Castello del Valentino

1869: Esposizione agraria, Castello del Valentino

1871: Esposizione campionaria dell'industria nazionale, Castello e parco del Valentino

1876: Esposizione agraria, Castello e parco del Valentino

1880: Esposizione nazionale di belle arti e arti applicate all'industria, Parco del Valentino

1884: Esposizione generale italiana, Parco del Valentino

1884: Esposizione internazionale di elettricità: Castello del Valentino

1898: Esposizione nazionale generale, Castello e parco del Valentino

1900: Mostre di automobili, Parco del Valentino e Padiglione delle Belle Arti

1902: Esposizione d'arte decorativa moderna, di automobili e biciclette, Parco del Valentino

1904: Mostra di automobili, Parco del Valentino

1905: Esposizione internazionale dell'automobile, Parco del Valentino

1906: Esposizione internazionale dell'automobile, Parco del Valentino

1907: Esposizione internazionale di automobili, Parco del Valentino

1908: Esposizione internazionale di automobili, Parco del Valentino

1909: Esposizione internazionale di automobili, Parco del Valentino

1910: Mostra torinese di automobilismo e di aviazione, Parco del Valentino

1911: Esposizione generale internazionale, Parco del Valentino

1911: Mostra speciale dell'automobile del ciclo e dell'aeronautica; Parco del Valentino

1913: Esposizione internazionale di automobili, Parco del Valentino

1923: Esposizione internazionale, Parco del Valentino

1926: Mostra internazionale di edilizia, Parco del Valentino

1928: Esposizione nazionale generale, Parco del Valentino

1932: Esposizione della meccanica e della metallurgia, via Madama Cristina

1933: Esposizione della meccanica e della metallurgia, via Madama Cristina

1934: Esposizione della meccanica e della metallurgia, via Madama Cristina

1935: Esposizione della meccanica e della metallurgia, via Madama Cristina

1936: Esposizione della meccanica e della metallurgia, via Madama Cristina

1938: Esposizione torinese sull'Autarchia, Valentino - Torino esposizioni


veduta dell'esposizione del 1884

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Territory passion, Design for living