Censin

La carenza di spiccioli era reale, non lo nego affatto! La qual cosa sconcertava gli stranieri che venivano nel nostro paese; ho già ricordato l'episodio della turista tedesca che, alla Standa di Alassio, aveva tirato quasi in faccia le caramelle appena ricevute come resto dalla cassiera al posto degli spiccioli, gridando "Non ziamo pampini!".
La mia sensazione personale, peraltro, era che tutto fosse provocato ad hoc, per favorire certi interessi (le banche ci guadagnarono senz'altro dall'emissione dei miniassegni, sennò perchè l'avrebbero fatto?); il tutto collegato al "crollo" della lira del 1976 (all'inizio dell'anno era a quota 650 contro dollaro, alla fine di gennaio stava già quasi sfiorando la soglia psicologica di quota 1000; il 20 gennaio arrivò la sospensione per due giorni delle attività bancarie di cambio valuta)), non può non far pensare a una speculazione in grande stile al ribasso (simile a quella attuata da Soros nel 1992), di cui anche la penuria di monete spicciole poteva far parte...

turtu63

Michele Cilli‎

Via Cecchi, dove ora ci sono scuole e piscine. Fine anni settanta: deposito corrieri e officine...

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Censin

Ancora la vecchia via Roma vista immediatamente prima delle chiese

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notare le botteghe addossate alla due chiese (scomparse con la ricostruzione), l'animazione e l'affollamento della stretta via.
A me che l'ho conosciuta, ricorda via Garibaldi prima della pedonalizzazione, coi tram e gli altri mezzi, motorizzati e non.
Probabilmente, se non fosse stata attuata la demolizione con ricostruzione "moderna", oggi potrebbe essere una via pedonalizzata dello stesso genere....

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Censin

Ancora una foto del ponte monumentale dell'Esposizione del 1911, presa dal basso


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sta passando sul fiume il battello costruito dalla "Baglietto" di Varazze, traslato fortunosamente dal mar Ligure al Po (manco a dirlo, zeppo di pubblicità della Talmone....l'aveva forse sponsorizzato lei?)

Censin

I ragazzi sotto la "naja" volevano quasi sempre far conoscere a genitori e parenti il luogo della loro vita militare (in tempi in cui non c'erano telefoni nè tantomeno cellulari e smartphone, i contatti non potevano che essere epistolari), inviando una cartolina raffigurante la loro caserma; come questa della caserma Dogali (sembrerebbe quella di via Asti)
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tra l'altro, ho ancora ritrovato in un cassetto, le cartoline inviate da mio padre a casa durante il servizio militare nel lontano 1926, raffiguranti appunto le caserme in cui alloggiò...

Censin

In via Nizza angolo via Vincenzo Monti sorgeva la ditta "Ferrino" di tele cerate (attualmente dovrebbe essere all'autoporto Pescarito)

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resti dello stabilimento sono ancora presenti nel cortile interno, entrando dal portone di via Monti 2/E

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Censin

quando Torino era la città della moda per antonomasia: pubblicità degli anni 20 dell'atelier delle sorelle Pace, in via Goito 4

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a quei tempi, un po' in tutta Italia e in particolare al Centro Sud e isole, di una che si vestiva in modo elegante e ricercato si diceva "Sembra una torinese!"

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Un'immagine bucolica a due passi dalla città: Abbadia di Stura, inizio 900


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leopoeto

corso Francia 196

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Pupi11

si si, è la caserma di via Asti ( da me frequentata agli inizi degli '80) al fondo della via si riconosce L'istituto per le figlie dei militari.

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CaJro vattene.

Censin

Era il rustico della Tesoriera, da tempo scomparso; sul davanti, la fermata del trenino a scartamento ridotto per Rivoli.

Censin

Mentre siamo alle prese con l'ennesimo aumento dei trasporti urbani, in più con la rivoluzione del "biglietto elettronico", ricordiamo un vecchio tariffario di tempi ormai lontani, sicuramente anteguerra (vedi lira coi centesimi..)


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Censin

sempre dalla stessa pubblicazione, un elenco delle ferrovie in concessione e tranvie in partenza da Torino

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notare come la ferrovia Santhia -Biella fosse ancora elencata tra le linee in concessione; passò infatti alle FS solo negli anni 30.
Mentre la Biella - Novara, nata come concessa nel 1940, passò alle FS solo nel 1960, alla scadenza della concessione ventennale...

Censin

Per restare in argomento con la stagione estiva, ancora una bella foto balneare sul Po (mi sembrerebbe il lido Spezia, dallo sfondo)

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Censin

Sempre dalla pubblicazione delle linee tranviarie (probabilmente una guida della città), un elenco dei cinema più prossimi al centro

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mariocesare

Dovrei avere diverse foto di quel trenino, mi riprometto di postarle

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LANGHE *** SAVOIA CASTLES *** Most fashionable wineries in the world *** TURIN MUSEUMS
MY TRIPS:
IRAN*** WEST COAST USA *** PATAGONIA

turtu63

Gabriele Lele Roma

Istituto professionale Mario Enrico di Via Bardonecchia appena abbattuto

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MSMRCK

Ci ero passato davanti un paio di mesi fa ed avevo fotografato l'ingresso ricordando il corso di formazione post-diploma che frequentai al Mario Enrico giusto 30 anni fa (che mi ha avviato sul percorso professionale che ho poi seguito fino ad oggi)



... peccato.

P.S.: dalle tue foto non capivo bene cosa hanno abbattuto: il fabbricato principale (quello nella mia foto) sembrerebbe ancora intatto... ma forse è solo questione di pochi giorni ...

Censin

Nell'autunno del 1968, 50 anni fa esatti, vi era stata tenuta una conferenza di due mattinate sull'introducenda televisione a colori, sistema PAL, aperta a tutti, perlomeno a chi era interessato agli aspetti tecnici, a cui partecipai.
Qualcuno lo ricorderà: allora l'introduzione in Italia della televisione a colori (di cui comunque la RAI già realizzava trasmissioni sperimentali sin dal 1964) veniva data per imminente; a "stoppare" tutto quanto intervenne il leader repubblicano Ugo La Malfa, grande nemico della televisione, da lui definita la grande corruttrice, che a malapena sopportava quella in bianco e nero, nonchè della corsa ai consumi, e paventava la corsa degli italiani a cambiare apparecchio...
A rincarare la dose, intervenne qualche mese dopo, primavera del 1969, Indro Montanelli che dalla sua "stanza" sulla "Domenica del Corriere" sbraitava: "non mi importa se anche la Mongolia ci supererà nell'introduzione della tv a colori; l'importante è che non ci superi nell'acquisto di libri!"
Ci fu chi, in questo "blocco" della tv a colori, ci vide lo "zampino" dei vertici Fiat, preoccupati che l'acquisto degli apparecchi a colori "distraesse" risorse domestiche da quello delle 4ruote!
Insomma, come un tempo la carne, per quasi dieci anni il colore divenne l'oggetto proibito del Bel Paese; come dire "Niente tv a colori, perbacco, siamo italiani!".

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Censin

L'ingresso principale dell'Esposizione del 1911, all'inizio di corso Vittorio, subito di fianco al ponte Umberto


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si vedono in primo piano i binari tranviari della linea di Borgonuovo e Valentino della Belga, per l'occasione sospesa (verrà definitivamente soppressa nel 1923); al posto all'incirca del portale d'ingresso, negli anni 30 sorgerà il monumento all'Artigliere di Canonica, tuttora esistente.