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ancora una foto della "Casa del Marinaretto", la "nave" di cemento costruita negli anni 30 lungo il Po, in corso Sicilia, per ospitare la sede torinese dei "Marinaretti", organizzazione giovanile fascista parallela dei Balilla (più élitaria), ispirata alla vita marinara (vedi anche le divise dei ragazzi iscritti)


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Nel dopoguerra, rimase inutilizzata fino ai primi anni 60, quando, ormai ridotta a rudere, venne abbattuta; al suo posto, il Comune, subentrato nella proprietà, edificò il Circolo Ricreativo Dipendenti Comunali.
Caratteristico era, dalla parte verso il Po, il trampolino (o belvedere) a strapiombo sul fiume:

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ecco, in una ricostruzione, l'aspetto che avrebbe avuto da piazza Gran Madre se fosse stato completato

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La chiesa del Carmine in una foto di inizio 900, ben prima, quindi, del bombardamento che la semidistrusse (anche se nel dopoguerra è stata ricostruita quasi integralmente, riaperta al culto nel 1955)


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turtu63

la foto sopra è dell'archivio tedesco,anni '40.

Grazia Carelli‎

Piazza Castello
Foto Archivio "Il Punto" (già pubblicata,mi pare,questa è più nitida

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Sul lato di piazza Castello verso la cancellata vi era il capolinea delle due tranvie intercomunali della Belga, quella per Moncalieri - Trofarello - Poirino e quella per Gassino - Chivasso - Brusasco; questo però fino al 1928, quando, per alleggerire il centro dagli ingombranti convogli tranviari intercomunali, i, capilinea vennero spostati, alla Gran Madre quello per Moncalieri, in corso Regina, fronte ai Giardini Reali, quello per Gassino. La foto è pertanto anteriore al 1928, non certo degli anni 40!
Si vede in partenza un convoglio diretto a Superga; trainato dalla motrice tranviaria sui binari della tranvia di Gassino fino alla stazione di Sassi, poi agganciato in testa al locomotore della funicolare Agudio per raggiungere Superga.

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Durante Italia 61, il Palavela, allora ancora il "Nuovo Palazzo della Moda e Manifestazioni"


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ospitava infatti la Mostra della Moda e del Costume (peraltro, allora la considerai la meno interessante delle tre, di non facile comprensione almeno per un dodicenne, quale ero).

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foto di piazza Carlo Felice a fine anni 10 -inizio anni 20


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la foto mostra bene il dedalo di binari tranviari, dovuto alla presenza delle due reti, la Belga e la Atm, che nella zona di Porta Nuova avevano molti capilinea; erano la "croce" sia dei pedoni che attraversavano, sia ancor di più dei ciclisti, fonti di cadute rovinose.
Poi, a fine 1922, l'assorbimento della rete della Belga da parte dell'Atm, che in cinque anni risistemò e razionalizzò tutto....

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Anno 1948: al Palazzo della Moda e delle Esposizioni al Valentino, al posto del "giardino d'inverno" andato distrutto dai bombardamenti, si costruisce il grande padiglione centrale di quello che diventerà Torino Esposizioni


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Censin

Fine anni 40: vista di corso Vittorio, Porta Nuova e piazza Carlo Felice


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si vede quasi in primo piano il tram 6 al capolinea sul binario riservato (vi resterà fino al 1966, spostato poi in via Assietta), sul binario più a sinistra gli altri tram in transito.
Il traffico di auto private è ancora assai modesto, tanto da consentire alla "gelateria Piemonte" di occupare quasi tutto il controviale Nord col proprio dehors.

Danilo Tancredi

Più che corso Sicilia, proporrei viale Dogali.

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turtu63

La Stampa Sportiva - A.05 (1906) n.36, settembre .società ceirano automobili torino(scat),via madama cristina 66 angolo corso raffaello19

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turtu63

La Stampa Sportiva - A.06 (1907) n.02, gennaio .veduta generale della fabbrica di automobili Krieger,corso regina margherita 46

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turtu63

Grazia Carelli‎

I giardini di piazza Solferimo senza fontana.
Da: "Torino era così "
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Censin

L'indirizzo del CRDC (Circolo Ricreativo Dipendenti Comunali), che ne ha preso il posto, è comunque corso Sicilia 12.

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Se ne era già parlato tempo fa: il fabbricato venne successivamente "ereditato" dalla FISPA, che vi produsse filtri per motori fino ai primi anni 60, quando si trasferì alle Fornaci di Beinasco; attualmente ospita varie attività, dal famoso negozio di articoli sportivi "Schenone" all'angolo tra via Madama e corso Raffaello, al supermercato Carrefour su via Madama, ad un'officina di autoriparazioni su corso Raffaello.

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La genesi della Fontana Angelica fu in effetti piuttosto travagliata: sorta in seguito a un lascito di un senatore a inizio anni 20, in ricordo della moglie o della figlia di nome appunto Angelica, suscitò da subito aspre polemiche, anche perchè, diciamolo chiaramente, Torino non ha mai amato le fontane ornamentali (il progetto iniziale del Caval 'd Brons di piazza San Carlo prevedeva quattro fontane ai lati, rimaste sulla carta); una proposta iniziale di ergerla in piazza San Giovanni fronte al Duomo venne respinta quasi a furor di popolo; infine la scelta cadde sul lato Nord del giardino di piazza Solferino, ove sorse a fine anni 20 - inizio anni 30.
Comunque, ognuno è libero di giudicare, in base alla foto postata, se l'aspetto della piazza era meglio prima (cioè senza fontana" o dopo (com'è attualmente con la fontana).

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I portici di via Palazzo di Città, nel tratto porticato tra piazza Corpus Domini e piazza Palazzo di Città, negli anni 20



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La merce dei negozi e botteghe, esposta sotto i portici, dà agli stessi un vago aspetto di bazar o suk orientali.

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Una romantica inquadratura del Borgo Medioevale dal Po, da un film su Bonaparte



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visto che si è parlato di piazza Solferino: ecco, nel 1877, l'inaugurazione del monumento a Ferdinando di Savoia duca di Genova, detto anche "del cavallo morente" in quanto l'autore, Giuseppe Ambrosetti, riprodusse il momento in cui il cavallo del duca viene colpito in battaglia e si accascia al suolo


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Censin

Foto degli anni 20 dell'ingresso della stazione della funicolare Agudio per Superga, a Sassi



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in primo piano, il binario di raccordo che, dalla tranvia di Gassino, entrava dal cancello nella stazione, permettendo ai convogli tranviari in partenza da Torino (piazza Castello poi corso Regina) per Superga di inserirsi direttamente sui binari della funicolare; qui, come già detto, veniva tolta la motrice tranviaria che li aveva trainati da Torino, agganciandoli al locomotore a fune per la salita verso Superga.

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