Censin

La zona fu tra le più martoriate dalle incursioni aeree; se ben ricordo, fu tra le prime a subire il "battesimo del fuoco", già all'indomani della dichiarazione di guerra il 10/6/1940, quando pare che nessuno si aspettasse un attacco aereo così tempestivo; il peggio poi, come per tutta la città, dopo Casablanca e l'escalation dalla seconda metà del 1942 in poi....

motori49

[QUOTE = Modestino Balabam; 145896161] Gli effetti del bombardamento del 13 luglio 1943 sono evidenti nelle riparazioni che sono in corso presso la casa del Pingone .
Si notano i danni anche alla scuola Tasso .

[/CITAZIONE]
Quando anni fa feci la ristrutturazione della casa del Pingone tutti gli intonaci interni originali vennero salvati, fino alla parte rifatta (usando calce molto povera )causa danni da bombardamento
quando venne rifatto l'intonaco esterno (usando le tecniche della calce e pittura in affresco) la parte rifatta venne contrassegnata con una linea e cambio del colore della facciata
Un grazie a Modestino per questa interessante foto

Modestino Balabam

Grazie a te per l'ottimo lavoro svolto alla Casa del Pingone.
Qui ho evidenziato l'area interessata dalla ricostruzione degli anni '40 e nuovamente nel restauro dei primi anni 2000.

Censin

La prima incursione aerea su Torino, inaspettata per la maggior parte della popolazione, si ebbe la notte del 12/6/1940, e provocò 14 morti e una trentina di feriti; ecco come "La Stampa" del 14/6 ne dava notizia



la maggior parte delle vittime fu in un edificio di via Priocca, dietro Porta Palazzo; i danni furono tutto sommato limitati, si fa per dire: ecco come era ridotto un alloggio di via Carlo Alberto



qui vediamo una delegazione di giornalisti stranieri in visita al Lingotto, per constatare i danni



qui vediamo invece i danni alla Mirafiori



qui sotto sempre a Mirafiori dopo l'incursione del 30/8/1940




le vittime, in effetti, dopo la prima incursione, diminuirono sensibilmente, affinandosi il servizio di allarme e la contraerea; la maggior parte dei torinesi si illuse di poter convivere con le bombe, illusione che durò fino a metà del 1942; quando la "musica" cambiò....

motori49

Per la casa del Pingone un grazie anche al mio ex titolare e anche proprietario dell'immobile ,che con la sua passione ha fatto un restauro come pochi sanno fare senza quardare il costo finale dell'opera.
Non tutti sanno che durante i lavori di restauro venne alla luce all'ultimo piano un loggiato che era stato nascosto con tamponamenti vari per ricavarci degli alloggi, e al piano nobile soffitti e pareti affrescate
gran parte degli infissi sono anche stati restaurati e conservati

Danilo Tancredi

Fortino e Birreria Kursaal Durio - ( Archivio Chiambretta - Grazia Carelli per Torino Sparita su Facebook) -

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Censin

Il bombardamento iniziale del 12/6/1940 colpì inoltre la zona di via Basilica e un'ala dei Mercati Generali Ortofrutticoli; dell'una e dell'altra avevo visto tempo fa foto su alcune pubblicazioni; che però ora non riesco più a rintracciare.

Censin

Dall'archivio Chiambretta: l'ingresso dei Magazzini Docks Piemontesi di corso Dante, così come era rimasto fino alla demolizione



il portoncino sulla destra della foto, a fianco dell'ingresso principale, era l'ingresso di un locale che fino al 1961 ospitava l'ufficio postale di zona (TO 38); trasferito poi in quell'anno in via Foscolo 11, e dall'inizio di questo secolo in via Saluzzo 96.

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Censin

Stessa fonte: vista di piazza Solferino quando, fino al 1966, era percorsa dai tram



le linee che transitavano ai lati della piazza erano il 13, il 15 e il 19; il 13 e il 19 svoltavano a destra su via Cernaia diretti verso Porta Susa; il 15 svoltava a sinistra su via Pietro Micca, risvoltando subito dopo in via San Francesco d'Assisi.
Colla riforma della rete del 1966, il 13 venne soppresso, il 15 e il 19 cambiarono completamente istradamento, percorrendo via XX settembre e via Arsenale; e i binari vennero rimossi dalla piazza.
Notare anche, ai lati della fontana Angelica, le fermate tranviarie con le pensiline in cemento; pure rimosse assieme ai binari. Il tram della serie 3000 che si vede diretto verso via Pietro Micca o via Cernaia reca ancora sul davanti la cassetta del "Servizio Postale Celere" istituito nel 1955 per le linee che transitavano per Porta Nuova; poteva quindi essere in servizio sul 13 o sul 15 (non sul 19, che non passava per Porta Nuova); in basso a destra della foto, si intravede la "testa" di una delle "aiuole verticali", allora di moda, che ornava il palo dell'illuminazione e rete tranviaria.

Riobasco

Hai capito, 'sti texani?

http://legacy.lib.utexas.edu/maps/hi...orino_1913.jpg

Presa da questo sito:

http://legacy.lib.utexas.edu/maps/italy.html

giuseppe tubi

Direi verso le 11 - 11.15 e di mercoledì. Si riconosce distintamente magna Vigi-na che si dirige a buon passo verso il mercato per fare la spesa, ancora senza borse.

Censin

Stessa fonte: per l'Esposizione di Arte Moderna del 1902, al Valentino, era stato realizzato questo ristorante, che stupisce davvero per la sua modernità, davvero in anticipo sui tempi

giuseppe tubi

E anche la torre, nascosta dal tetto.
Era una casa talmente brutta che non ho mai saputo che fosse medievale...

Censin

Stessa fonte: la Reale Società Ginnastica di via Massena, prima della sua ricostruzione nel 1934

Censin

Beh, Torino medioevale non era di particolare bellezza, era in fondo un borgo semirurale, dove per le strade ancora pascolavano maiali, pecore e altri animali da cortile; non a caso, quasi nulla si è conservato...In confronto ad altre città italiane..beh, meglio lasciar perdere!

Danilo Tancredi

Piazza Statuto e Monumento al Frejus, ma qui l'interessante è l'ancor presente cantiere della Torre BBPR, anche sul tetto - presumo quindi anno 1961 - (fonte delcampe) -

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giuseppe tubi

Intendo che era talmente rimaneggiata e degradata che non appariva come una casa medievale. A differenza di Casa Broglia e il Palazzo del Senato, per esempio.

turtu63

sopraelevata di corso mortara ,foto di Fabio Raso
Visuale da piazza Baldissera (alle spalle avevo corso Principe Oddone)

Imbocco della sopraelevata da corso Mortara

Imbocco della sopraelevata da corso Vigevano

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Censin

Anni fa, quando ancora frequentavo l'Unitre (nella vecchia sede di corso Francia), al corso dedicato alla "storia di Torino" il docente propose un viaggio di tre giorni a Siena, presentando la città come "la Torino che non c'è", proprio a significare il carattere squisitamente medioevale di quella città, in confronto appunto a Torino (ma, senza andare fuori regione, in Piemonte città come Asti o Alba ancora conservano molto del carattere medioevale...).

Censin

In quegli anni ancora esisteva la "strozzatura" del vecchio tunnel ferroviario sotto la piazza, che, con la sua ristrettezza, creava ingorghi paurosi nelle ore di punta nel traffico che, dalla piazza, si dirigeva verso corso Francia o via Cibrario o via San Donato; l'allungamento del sottopasso ferroviario arrivò soltanto nella seconda metà degli anni 60; ora, poi, è tutto interrato....