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#25921 | |
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Registered User
Join Date: Sep 2011
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Vedi ad esempio La Stampa http://www.lastampa.it/2007/06/22/bl...cJ/pagina.html Se tu chiedi a qualcuno dov’è piazza Carlo Emanuele II, molto probabilmente sarai guardato con aria stranita: è scientificamente provato che i torinesi non conoscono il vero nome di quel grande spiazzo rotondo noto a tutti come piazza Carlina, dal nomignolo che il popolo affibbiò all’esponente del casato Savoia per i suoi modi effeminati.Non sto a citare i numerosissimi altri siti in cui la storiella viene spacciata come "ipotesi più plausibile". Mi piacerebbe comunque vedere l'ordinanza del comune in cui si sancisce il cambio di nome da "piazza Carlina" a "piazza Carlo Emanuele II" per poter avere una conferma definitiva e mettere un punto a questa questione
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#25922 |
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Join Date: Aug 2009
Posts: 278
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Visto che si parla di "record" di ridenominazioni, merita un cenno Via Montenegro: la denominazione voleva onorare non... l'Amaro, ma il piccolo principato balcanico patria della regina Elena, stato indipendente fino alla I guerra mondiale, poi conglobato nell'ex Jugoslavia e ora di nuovo indipendente. Nel secondo dopoguerra la via venne ridenominata totalmente, da Corso Lione fino a Corso F. Brunelleschi in Via Paolo Braccini, partigiano, Medaglia d'Oro, fucilato a Torino nel 1944. Ma pochi anni dopo, a metà degli anni '50, si decise di cambiare nuovamente il nome del tratto tra Piazza Di Robilant e Corso Brunelleschi: per onorare il fondatore dei contigui stabilimenti, questa parte della via prese il nome di Vincenzo Lancia. A cui negli anni precedenti era stata già intitolata una via meno importante nei paraggi, che a sua volta cambiò nome: l'attuale Via Stelvio...
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DON MARZIO. Di che paese siete? LEANDRO. Di Torino. DON MARZIO. Brutta città. LEANDRO. Anzi passa per una delle belle d’Italia. Carlo Goldoni - La bottega del caffè |
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#25923 |
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Registered User
Join Date: Oct 2016
Posts: 31
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La cancellata esiste ancora, e la piazzetta a forma di rombo è stata "inventata" da Juvarra . ![]() ![]() ![]() ![]() Piazza S. Croce, Carrefour de la Basilique e Piazzetta della Basilica. Last edited by Domeni; August 12th, 2017 at 04:16 PM. |
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#25924 | |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
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#25925 | |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
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Chissa' se erano vestiti con le buffe divise che vediamo ancor oggi per le guardie svizzere vaticane? |
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#25926 |
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Registered User
Join Date: Apr 2011
Location: Torino Bôrg dël Fum
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In genere erano reggimenti "privati" che portavano il nome del colonnello che li comandava, come esistevano in tutta Europa. Le uniformi erano come le altre dell'epoca, con colori specifici. Nulla di papalino.
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#25927 |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 4,170
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Le uniformi delle guardie svizzere vaticane erano state disegnate da Michelangelo, per la verità; non so ora, ma nel 1956 nelle botteghe attorno al Vaticano erano in vendita riproduzioni; implorai i miei (avevo 7 anni) di comprarne una, ma non ci fu niente da fare....
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#25928 | |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
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Della regina Elena occorre comunque ricordare che non fu mai particolarmente benvista dal popolo, nonostante i suoi tentativi di ingraziarselo con le sue iniziative nel campo della beneficenza e assistenza, specie sanitaria; molti le rinfacciarono sempre la sua origine slava e balcanica, con epiteti ai limiti dell'oltraggioso (ovviamente in privato!) del genere regina pastora, la slava, la balcanica, fino forse al più offensivo, la zingara, la zingarella! Quando si dice il razzismo.... (Questi particolari li ho appresi dai miei genitori e da altri che vissero quei tempi). C'è chi anche recentemente ha ancora voluto mettere in ridicolo (chissà poi perchè) le sue iniziative in campo assistenziale e sanitario, ingiustamente: in fondo, ad es., se Torino riuscì ad avere un complesso ospedaliero come le Molinette, lo si deve in parte anche a lei e alla sua opera. Qui sotto la vediamo infatti all'inaugurazione dell'ospedale, col regale consorte, il 9/11/1935
Last edited by Censin; Yesterday at 04:59 PM. |
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#25929 | ||
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Registered User
Join Date: Jul 2009
Location: (per ora) Spina 4
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#25930 |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
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Al riguardo, propongo alcune foto dei sovrani in visita a Torino per le tante esposizioni dell'epoca:
Qui sotto, per l'Esposizione di Arte Moderna del 1902, mentre in carrozza passano in corso Massimo (si riconosce sullo sfondo il villino tuttora esistente tra via Campana e via Morgari) sotto, davanti a Porta Nuova per l'inaugurazione dell'esposizione del 1911 e, dopo l'inaugurazione, sul ponte monumentale (quello di cui si è già parlato tra il Castello del Valentino e il Borgo Medioevale, rimosso al termine dell'esposizione) |
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#25931 |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 4,170
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#25932 | |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 4,170
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Questa è davvero Torino sparita! Dall'archivio Gabinio, la "sala delle grida" della Borsa, andata purtroppo distrutta con tutto l'edificio nei bombardamenti bellici
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#25933 | |
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Registered User
Join Date: Dec 2013
Posts: 241
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auguro un buon Ferragosto a tutti!
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"Lo seguivamo da tempo a fari spenti" (cit.)
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#25934 | |
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Registered User
Join Date: Mar 2010
Posts: 194
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http://www.lastampa.it/2007/06/22/bl...cJ/pagina.html [non avevo visto il post di Oscaruzzo che era identico] Last edited by Raido; Yesterday at 08:16 AM. |
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#25935 | |
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Breùs, a la francaise
Join Date: Feb 2010
Location: 45°4'41"16 N - 07°40'33"96 E
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I.M.H.O. |
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#25936 |
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Registered User
Join Date: Jan 2015
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#25937 |
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Registered User
Join Date: Sep 2016
Posts: 12
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Per Censin e Zg.
Due pezzetti di mondo ferroviario torinese dell'immediato dopoguerra. 1). C'era anche una sezione Enpas in via Bertola angolo via Manzoni. Per quanto mi ricordo l'assistenza sanitaria era mediamente buona. 2). C'era anche la Provvida (cooperativa a carattere nazionale per gli acquisti familiari). Anche qui ho memoria vaga. Ma sicuramente contribuì ad alleviare le ristrettezze di un periodo molto difficile. In ogni caso prova di un forte spirito solidaristico di una categoria storica del lavoro italiano. |
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#25938 | |
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Registered User
Join Date: Apr 2011
Location: Torino Bôrg dël Fum
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#25939 | |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 4,170
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Della Provvida ricordo solo lo spaccio in corso Spezia, davanti al mercato (dove ora c'e' il sottopasso). L'ambulatorio Enpas di via Alassio era riservato ai soli ferrovieri e familiari, con solo medicina generale. Last edited by Censin; August 15th, 2017 at 08:16 PM. |
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#25940 | |
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Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 4,170
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L'ENPAS, a differenza di altre mutue come INAM, INADEL, ENPDEP, non prevedeva un medico di base o di famiglia, come è ora col SSN. Le visite mediche si svolgevano, di regola, negli ambulatori dell'ENPAS (via Bertola, via Alassio o altri); in via Bertola, dove, come detto, vi erano tutti gli specialisti, era possibile l'accesso diretto agli stessi. Per eventuali visite mediche domiciliari, vi era un elenco di medici convenzionati a cui rivolgersi in caso di necessità; però le visite erano a intero pagamento dell'assistito, con rimborso parziale successivo da parte dell'Ente. Anche per le medicine prescritte, era comunque previsto il pagamento dell'intero importo al momento del ritiro in farmacia; provvedeva poi l'Ente a un rimborso parziale (di solito dopo qualche mese, con assegno inviato per posta). Solo nel 1973 anche l'ENPAS istituì il medico di base (da scegliere al momento), in vista ormai della imminente istituzione del Servizio Sanitario. Per quanto riguarda i ricoveri ospedalieri, un particolare curioso: i ricoveri ospedalieri per "travaglio di parto" erano assunti in carico solo se la partoriente era la titolare dell'assistenza o la coniuge, esclusi quindi tutte le altre familiari! (Per motivi di lavoro, dovetti occuparmi del caso di una ragazzina 15enne figlia di un ferroviere, che aveva appunto partorito al S. Anna, ricovero che l'Ente rigettò). Lascio a ognuno di giudicare se l'assistenza potesse considerarsi buona o meno. Last edited by Censin; Yesterday at 05:00 PM. |
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