Censin

La demolizione della volta di P.N. nel 1940 fu legata agli eventi bellici, per il recupero del ferro, e riguardo' tutte le stazioni italiane che ne erano dotate; vennero risparmiate solo Milano Cle e Roma Termini (quest'ultima demolita nei primi anni 50, colla demolizione della vecchia stazione, sostituita dall'attuale).
Nel dopoguerra, in alcune stazioni vennero sostituite da pensiline metalliche o in cemento, ma molte rimasero "ai quattro venti", , senza nulla, colle banchine completamente scoperte (come Bra o Savona Letimbro dismessa nel 1977).

bube

....Macchia nera ,ma se e' sprovvisto : ...C49 ...roba pesante ..... a volte causa overdose

MMMMhhhhhh....

Naaa: quello vero nn ha il cilindro ed il ponticello era proprio brutto:se c'era era nascosto e senza cilindro.

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Danilo Tancredi

Corso Siccardi - anno 1912 - Vista attuale: Corso Galileo Ferraris incrocio Via Valfrè
host immagini

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archicharles

vedi
http://www.mqcvisions.net/TorinoSpar...Page_0979.html

Icopix

Piazza Bernini: nulla di particolarmente inedito, ma la didascalia della cartolina meritava....

Modestino Balabam

Tempo fa era apparsa una cartolina con una didascalia simile, ma da piazza Statuto e sempre con con corso D'Annunzio.
Un lotto di cartoline di breve durata direi.

F . P i ë c h

Meraviglia lo stile di quei pali e dei lampioni che ancora si vedono in alcune vie, la pulizia della strada, l'ordine... però non mi è chiaro dove sia sulla mappa attuale...

Breus

Dovrebbe essere qui: https://goo.gl/maps/nSCd4EPK7GA2

(C.so Siccardi era più lungo un tempo - L'edificio di cui si vede solo una parte in primop iano a destra dovrebbe essere la vecchia Camera del Lavoro - c.so Siccardi 12).

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I.M.H.O.

Danilo Tancredi

La casa più alta a dx è visibile in corso Galileo Ferraris angolo via Valfrè.

Danilo Tancredi

Piazza Sabotino, via Di Nanni, via Pollenzo e via Monginevro.
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turtu63

Mario Borio--‎Torino sparita su facebook


1936 circa piazzetta con monumento ora scomparso con sullo sfondo l'allora nuovo ospedale delle Molinette.
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turtu63

Stefano Garzaro

3 settembre 1933, domenica, obbligatorio partecipare alla cerimonia d’inaugurazione del monumento alle camicie nere Dresda e Bazzani. Una notte d’inverno di undici anni prima, i due, assieme alla loro squadra, erano partiti a caccia di antifascisti nella barriera di Nizza-Millefonti. La preda a cui miravano, un ferroviere, aveva reagito neutralizzando ed eliminando due dei cacciatori. Con il pretesto di vendicare i camerati, Brandimarte scatenò la più grande caccia all’avversario politico che Torino avesse mai sopportato, con decine di morti, centinaia di feriti, stupri, incendi e devastazioni. Fu la strage del 18 dicembre 1922. Nel 1933 in via Genova, di fronte all’ospedale San Lazzaro e alle Molinette, fu eretto quel monumento. Alla base, in una targa gigantesca, si leggeva a lettere tutte maiuscole: «Le camicie nere Dresda Giuseppe ferroviere, Bazzani Lucio studente, ignare del vile agguato, qui caddero vittime della loro fede nel duce, del loro amore alla patria, preparando col loro generoso sacrificio la nuova primavera alla rinascita fascista. Notte del 17-18 dicembre 1922, anno primo dell’era fascista». Chi firmò il progetto del monumento – tra ironia e tragedia – fu un architetto ebreo, Gino Levi Montalcini. La costruzione venne abbattuta nel 1945, dopo la Liberazione.
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Giulio_71

Lasciamo perdere...non tocchiamo questo tasto...mi viene l'orticaria ogni volta che passo davanti ai ruderi di quella che fu Porta Nuova.....

Giulio_71

Concordo perfettamente...brutta ma funzionale, ora la rotonda (piccola secondo me) ha peggiorato le cose, per non parlare della demolizione della stazione Dora...dava così tanto fastidio?

Giulio_71

Io preferivo il tutto così.......

Giulio_71

Ommamma, nemmeno io......

Giulio_71

A me Via Roma moderna non piace....

Giulio_71

Fortunatamente la casupola c'è ancora...ora è un bar mi pare...con le poltrone sui balconi...discutibile ma almeno hanno ristrutturato l'immobile.....

bube

chi arriva per primo???



Buon divertimento

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Giulio_71

Non saprei, tieni presente che prima il mercato lo facevano in Largo Sonzini (ora Largo Giulio Cesare)