Icopix

A proposito di pittori e di vie mai esistite......

Via Enrico Reffo;
e poi via Fobello, via Campertogno, via Mergozzo, via Vogogna, via Premeno erano,
insieme alle vie Tagliamento e Cadibona (poi intitolate altrove, ma non a Torino),
il nucleo futuribile delle Vallette ante litteram (1935)

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Ratavuloira

Arriva l'Estate....


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Censin

Infatti, non è affatto l'inaugurazione: siamo al 25/7/1943, all'arresto di Mussolini e alla caduta del fascismo, e sono le manifestazioni di giubilo alla notizia della fine del regime ultraventennale e alla probabile fine anche della guerra, con un possibile armistizio separato (anche se Badoglio aveva appena dichiarato alla radio: "La guerra continua").
Notare le immagini del Re, esibite da molti, come a dire: "E' ancora lui il Re, il monarca, che comanda...non quel presuntuoso del Duce!"
Quanto alle "capannine" attorno ai monumenti (simulacri di legno imbottiti di sacchetti di sabbia), erano state erette nel 1940, all'inizio del conflitto, come riparo dagli effetti dei bombardamenti attorno ai principali monumenti (oltre al Caval d' Brons, i Dioscuri di piazzetta Reale ed altri);







evidentemente, si sottostimavano la potenza delle bombe e i loro effetti devastanti (in particolare, proprio il Caval 'd Brons doveva riportare danni gravi nel 1943; l'esile simulacro di legno non era servito a nulla!)

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Censin

Fanno il paio con la fantomatica piazza Merano in zona Pilonetto (corso Moncalieri oltre via Sabaudia), di cui si è già parlato....

giuseppe tubi

Qualcuno degli appassionati di trenini sa se questa locomotiva americana a nafta con la scritta U.S.A. sul fianco del tender, fotografata a Ponte Mosca in occasione dell'ultima apertura al pubblico, è la stessa che anni fa era conservata in un piazzale nell'Officina Locomotive di Via Corelli a Milano, dove in passato era stata usata come caldaia fissa?
Dopo averla vista per anni in occasione di lavori eseguiti in centrale termica, l'ultima volta (circa 5 anni fa) non c'era più...

giuseppe tubi

Le immagini del re più che per ricordare che esisteva anche lui come capo dello stato, furono esibite in quanto fu Vittorio Emanuele ad "accettare le dimissioni" di Mussolini, decretando quindi la fine del fascismo e il ritorno alla monarchia parlamentare.
Purtroppo l'illusione durò poco...

Le protezioni in sacchetti di sabbia intorno ai monumenti (presumo che le tettoie in legno servissero per preservare il tutto dalle intemperie e dall'inzuppamento della sabbia e disfacimento dei sacchetti in iuta) credo fossero concepite come paraschegge e protezione dagli spostamenti d'aria senza la presunzione che potessero resistere a esplosioni troppo ravvicinate. Se no li avrebbero racchiusi in strutture di cemento armato.

Censin

[QUOTE=giuseppe tubi;124476107]Le immagini del re più che per ricordare che esisteva anche lui come capo dello stato, furono esibite in quanto fu Vittorio Emanuele ad "accettare le dimissioni" di Mussolini, decretando quindi la fine del fascismo e il ritorno alla monarchia parlamentare.
Purtroppo l'illusione durò poco...

QUOTE]
Tutto si svolse all'insegna della falsità e dell'ipocrisia! Ufficialmente, il Duce aveva dato le dimissioni per motivi di salute, bisognoso di un periodo di riposo. Non era vero niente: era stato destituito e arrestato. La gente, se non proprio capito, aveva comunque intuito la verità.
Che poi il governo di Badoglio abbia segnato un ritorno alla monarchia parlamentare, è tutto da verificare.....Di fatto, con le dimostrazioni di piazza ebbe la mano pesante, più che non il passato regime; forse, si cominciò a sentire allora il detto, ripetuto più volte poi, anche nel dopoguerra: "Si stava meglio quando si stava peggio!"

Censin

Per quanto riguarda le altre opere d'arte custodite nei musei cittadini, quelle che potevano essere agevolmente spostate vennero "sfollate" sin dall'inizio della guerra nel 1940; ad esempio, i "pezzi" del Museo Egizio vennero ricoverati nel castello di Agliè, salvo le grandi statue e tombe, intrasportabili, che vennero protette con sacchetti di sabbia (non subirono comunque danni). A riportarli da Agliè a Torino, nel 1945, provvidero i mezzi militari alleati.

Breus

Se sia la stessa lo ignoro, ma sicuramente appartengono entrambe allo stesso gruppo, il 736, composto da un lotto di locomotiva prodotte negli USA espressamente per il supporto logiastico alle truppe americane in Europa e ovviamente rimaste qui dopo lafine della guerra.

PS: Sono sicuro che non è tua intenzione, ma credo di interpretare il sentimento degli interessati ricordando che il termine "appassionati di trenini" oggi suona un po' svalutativo, meglio modellisti ferrovari o semplicemente appasionati di ferrovie.

Modestino Balabam

Torino sparitissima:
Interno della caserma Massimo D'Azeglio di via della Zecca.

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Modestino Balabam

Bella immagine di borgo San Pietro di Moncalieri prima della costruzione del secondo ponte ferroviario sul Po e dell'autostrada.
La palazzina di Mirafiori all'orizzonte.

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Fabry Turin

Tinypic non si può più usare.

Ma con Flickr come si fa a renderla direttamente visibile? Studio...



https://www.flickr.com/photos/redkap...posted-public/

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"Come with me I need you, I fear the dark and I live all alone. I'll give you wine and food too, and something special after if you like"

"Seems Helen of Troy has found a new face again"

giuseppe tubi

Era una evidente battuta affettuosa, riferita anche al fatto che da piccolo amavo i trenini anche se non era una vera passione e quando da grande mi sono trovato a restaurare alcune locomotive mi ci sono avvicinato con un entusiasmo e un interesse superiore a quello puramente professionale, che non pensava di suscitare reazioni permalose. Probabilmente una faccina avrebbe limitato la mia colpa.
Se ho offeso qualcuno o una intera categoria mi scuso e mi cospargo il capo di cenere.

Breus

Si, ma in ginocchio sui ceci!

giuseppe tubi

Cotti

Toro1958

Italia'61 - Allestimento Circarama e padiglione delle regioni

italia61 , su Flickr

italia61a , su Flickr

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Censin

La foto è antecedente al 1961; si vede ancora l'elettrificazione ferroviaria trifase, col bifilare (nella primavera di quell'anno, con l'avvento della corrente continua, i due fili furono ravvicinati al centro; l'anno successivo, 1962, vi fu la sostituzione completa di palificate e fili, come sono ancora attualmente); quindi anteriore di oltre una decina di anni all'autostrada, e di una ventina al raddoppio ferroviario, avvenuto nei primi anni 80.
Sulla destra, sembra anche di vedere la fabbrica di estratti tannici (FNET), presso il ferroviario bivio Sangone (dove si stacca la linea per Pinerolo).

Censin

Il Circarama fu una delle principali attrazioni dell'esposizione: per accedervi occorreva fare una lunga fila, per poi poter rimanere dentro, a rimirare il filmato circolare, non più di una decina di minuti.
Ora l'edificio, ristrutturato, è adibito a servizi di quartiere (Centro d'Incontro o Centro Anziani).
Lo strano obelisco che si vede nella foto della Mostra delle Regioni si riferisce forse al padiglione della Campania? (Ogni regione esponeva qualcosa di tipico del suo territorio: la Puglia, ad es., aveva ricostruito un intero trullo; le Marche esponevano in un laghetto le paranze; ecc.).

Censin

La foto, scattata come già detto alla destituzione di Mussolini (25/7/1943), potrebbe appartenere all'archivio de "La Stampa"; sembra infatti scattata da dove allora era la sede del giornale, in via Roma angolo via Bertola; la sede vi rimase fino al 1968, quando venne spostata nel nuovo palazzo costruito vicino al Po, in via Marenco, nei pressi del ponte Isabella; di dove si è spostata nel 2011 per andare nell'attuale sede di via Lugaro (in palazzo "ereditato" dall'Istituto San Paolo), forse per maggior vicinanza a quella che ormai è la spina dorsale dei trasporti pubblici urbani, la metropolitana (infatti, è a pochi metri e non più di 5 minuti dalla stazione "Dante").

Toro1958

Segnalo questo sito, a mio parere molto ben "costruito" e interessante:

http://www.brigatacultura.it/servizi...home/home.html