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Old May 17th, 2015, 12:02 AM   #18741
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dove era esattamente questa casa?
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Old May 17th, 2015, 07:42 AM   #18742
Toro1958
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..................[/IMG]
Pare che la "Casa del Soldato" a Torino sia stata soggetta a diversi trasferimenti.

Vedi, da Museotorino:

http://www.museotorino.it/resources/...s/page0316.pdf
http://www.museotorino.it/resources/...s/page0317.pdf

La foto pubblicata è sicuramente collocabile al Valentino comunque. In rete però ci sono pochissime immagini che posto immediatamente per ulteriori commenti.

CASA del soldato2 , su Flickr

CASA del soldato1 , su Flickr

CASA del soldato , su Flickr

Last edited by Toro1958; May 17th, 2015 at 08:04 AM.
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Old May 17th, 2015, 05:07 PM   #18743
Censin
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Originally Posted by Toro1958 View Post
Pare che la "Casa del Soldato" a Torino sia stata soggetta a diversi trasferimenti.

Vedi, da Museotorino:

http://www.museotorino.it/resources/...s/page0316.pdf
http://www.museotorino.it/resources/...s/page0317.pdf

La foto pubblicata è sicuramente collocabile al Valentino comunque. In rete però ci sono pochissime immagini che posto immediatamente per ulteriori commenti.

CASA del soldato2 , su Flickr

CASA del soldato1 , su Flickr

CASA del soldato , su Flickr
Le foto del Valentino si riferiscono allo chalet del laghetto-patinoire, scomparso a inizio anni 30 con la costruzione del Galoppatoio, a sua volta nel 1959 sostituito dal V Padiglione sotterraneo di To Esposizioni attualmente adibito a parcheggio. L'ultima....non saprei!
Un punto di ritrovo per militari è esistito anche alla stazione di Porta Nuova negli anni 50 e 60.
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Old May 17th, 2015, 05:20 PM   #18744
Censin
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Originally Posted by Censin View Post
A coronamento di quanto già detto: il quadro di Bellotto è ultraconosciuto, ma è sempre bello e piacevole rivederlo anche per l'ennesima + una volta, per l'atmosfera di serenità che ispira!
Il Bellotto nel quadro volle mettere in evidenza, in primo piano, le arcate lato collina andate distrutte nella piena del 1706, e sostituite con le passerelle in legno, tralasciando la parte rimanente del ponte, oltre il "castelletto" di guardia; osservando in dettaglio il ponte, si capisce sia perchè le "pearde" o punti d'imbarco erano due, a monte e a valle (le arcate erano molto strette e basse, una imbarcazione appena un po' larga e alta (per via del o degli alberi) avrebbe avuto problemi a passarvi sotto),sia perchè il ponte era così vulnerabile in caso di piene (le arcate strette, con l'accumulo dei detriti portati dalle acque, creavano un effetto diga che finiva per portare al crollo della struttura). Si dice che Napoleone Bonaparte in persona, di passaggio per Torino, avendo dovuto percorrere il ponte, avesse ordinato la costruzione di un nuovo manufatto con criteri più moderni, come poi avvenne.
Rivedendo il dipinto del Bellotto, con la sua precisione e definizione quasi "fotografica", mi viene un "dubbio": probabilmente il Bellotto, per dipingerlo, si servì di una camera oscura, magari portatile; tale attrezzo era in uso comune tra i pittori, specie paesaggisti, fin dal 1500, perchè semplificava il lavoro! Bastava sistemare la tela al fondo della camera, dove si formava l'immagine, e "ricalcarla"...Già a metà del 700, ci si era accorti che, se il fondo era di particolari materiali, vi si "stampava" l'immagine, che però scompariva in breve tempo specie se esposta alla luce; cominciarono allora i tentativi per poter fissare l'immagine, andati come sappiamo a buon fine negli anni 20 - 30 dell'800 con l'invenzione della fotografia, così come l'abbiamo conosciuta fino all'avvento della foto digitale.
Il Bellotto, girando per le capitali europee, compì comunque un lavoro prezioso: le 22 tele dipinte a Varsavia (tuttora esposte in un museo cittadino) servirono di base per la ricostruzione del centro storico della capitale polacca, dopo la terribile distruzione "casa per casa, isolato per isolato" operata dalle truppe tedesche nell'ultima guerra.
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Old May 17th, 2015, 05:41 PM   #18745
Icopix
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E' una corrente pittorica chiamata vedutismo.....
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Old May 17th, 2015, 05:57 PM   #18746
giuseppe tubi
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Originally Posted by Censin View Post
Rivedendo il dipinto del Bellotto, con la sua precisione e definizione quasi "fotografica", mi viene un "dubbio": probabilmente il Bellotto, per dipingerlo, si servì di una camera oscura, magari portatile; tale attrezzo era in uso comune tra i pittori, specie paesaggisti, fin dal 1500, perchè semplificava il lavoro! Bastava sistemare la tela al fondo della camera, dove si formava l'immagine, e "ricalcarla"...Già a metà del 700, ci si era accorti che, se il fondo era di particolari materiali, vi si "stampava" l'immagine, che però scompariva in breve tempo specie se esposta alla luce; cominciarono allora i tentativi per poter fissare l'immagine, andati come sappiamo a buon fine negli anni 20 - 30 dell'800 con l'invenzione della fotografia, così come l'abbiamo conosciuta fino all'avvento della foto digitale.
Il Bellotto, girando per le capitali europee, compì comunque un lavoro prezioso: le 22 tele dipinte a Varsavia (tuttora esposte in un museo cittadino) servirono di base per la ricostruzione del centro storico della capitale polacca, dopo la terribile distruzione "casa per casa, isolato per isolato" operata dalle truppe tedesche nell'ultima guerra.
Infatti è notorio come i due Canaletto, zio e nipote, usassero tale marchingegno

La camera oscura risultava ancora usata nel XVIII secolo, da pittori come Bellotto e Canaletto (la cui camera oscura originale si trova al Museo Correr di Venezia), i quali grazie a questo strumento acquisirono quella precisione "fotografica" nel fissare i paesaggi che ancora li rende celebri.

La fotosensibilità di certi sali d'argento pare fosse già nota in tempi ancora precedenti. Qualcuno sostiene persino che la Sindone possa essere opera del solito Leonardo o di alchimisti rinascimentali. Su Sky vidi un documentario in merito in cui col metodo della camera oscura veniva fissata una immagine molto simile alla Sindone su un telo trattato con sali d'argento in maniera abbastanza rudimentale.

....L’alchimista Jabir ibn Hayyan (non è chiaro se di origini persiane o arabe, latinizzato in Geber, vissuto a cavallo fra l’VIII e il IX secolo) notò che il nitrato d’argento anneriva se esposto alla radiazione solare....

Last edited by giuseppe tubi; May 17th, 2015 at 06:10 PM.
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Old May 17th, 2015, 08:33 PM   #18747
bube
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vahhh ..mando oggi una bella fotina visto che si parlava di piazza Galimberti.

La prima e' per quellli che -ci piace non uscire dai bordi del 3D- ed amano i francobolli ,belli su smart e tab


La successiva,solo link, e' uguale ma di piu larghe vedute per chi ci piace ben grande
http://i.imgur.com/UumfjhG.jpg
appena apparsa ...ma e' stranamente diversa e meglio di quella gia postata....merita un tris

Io ricordo ancora bene la zona in foto ,tutto sommato ai tempi nonostante tutto il casino provocato dai commerci era abbastanza sopportabile,non abitavo proprio li' ovviamnete, e comunque intorno alle 10-10,30 am il trambusto di frutta/verdura sbaraccava e gia' a mezzoddi era quasi tutto sparito insieme a spazzatura e scatoloni.Il Sabato con l'apertura al pubblico del mercato c'era effettivamente piu' a lungo + traffico e scarsita' di parcheggio .
Poi, non so bene, ma a parer mio piuttosto che l'iniziativa di "recupero" olimpionica (non proprio utilissima) sarebbe stato meglio adibire (o provare ad) la zona ad un super mercato +o- generale con parcheggi e servizi per privati..... la zona ne avrebbe sicuramente guadagnato ,o perso meno $$ e lavoro, e la struttura avrebbe potuto essere utilizzata +o- per quello per cui era nata e nella testa dei Torinesi.....ma io sono strano ...saippa'.

bb
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Last edited by bube; May 18th, 2015 at 02:35 AM.
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Old May 18th, 2015, 01:01 PM   #18748
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Originally Posted by bube View Post
vahhh ..mando oggi una bella fotina visto che si parlava di piazza Galimberti.

La prima e' per quellli che -ci piace non uscire dai bordi del 3D- ed amano i francobolli ,belli su smart e tab


La successiva,solo link, e' uguale ma di piu larghe vedute per chi ci piace ben grande
http://i.imgur.com/UumfjhG.jpg
appena apparsa ...ma e' stranamente diversa e meglio di quella gia postata....merita un tris

Io ricordo ancora bene la zona in foto ,tutto sommato ai tempi nonostante tutto il casino provocato dai commerci era abbastanza sopportabile,non abitavo proprio li' ovviamnete, e comunque intorno alle 10-10,30 am il trambusto di frutta/verdura sbaraccava e gia' a mezzoddi era quasi tutto sparito insieme a spazzatura e scatoloni.Il Sabato con l'apertura al pubblico del mercato c'era effettivamente piu' a lungo + traffico e scarsita' di parcheggio .
Poi, non so bene, ma a parer mio piuttosto che l'iniziativa di "recupero" olimpionica (non proprio utilissima) sarebbe stato meglio adibire (o provare ad) la zona ad un super mercato +o- generale con parcheggi e servizi per privati..... la zona ne avrebbe sicuramente guadagnato ,o perso meno $$ e lavoro, e la struttura avrebbe potuto essere utilizzata +o- per quello per cui era nata e nella testa dei Torinesi.....ma io sono strano ...saippa'.

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Old May 18th, 2015, 01:03 PM   #18749
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Originally Posted by giuseppe tubi View Post
Infatti è notorio come i due Canaletto, zio e nipote, usassero tale marchingegno

La camera oscura risultava ancora usata nel XVIII secolo, da pittori come Bellotto e Canaletto (la cui camera oscura originale si trova al Museo Correr di Venezia), i quali grazie a questo strumento acquisirono quella precisione "fotografica" nel fissare i paesaggi che ancora li rende celebri.

La fotosensibilità di certi sali d'argento pare fosse già nota in tempi ancora precedenti. Qualcuno sostiene persino che la Sindone possa essere opera del solito Leonardo o di alchimisti rinascimentali. Su Sky vidi un documentario in merito in cui col metodo della camera oscura veniva fissata una immagine molto simile alla Sindone su un telo trattato con sali d'argento in maniera abbastanza rudimentale.

....L’alchimista Jabir ibn Hayyan (non è chiaro se di origini persiane o arabe, latinizzato in Geber, vissuto a cavallo fra l’VIII e il IX secolo) notò che il nitrato d’argento anneriva se esposto alla radiazione solare....
Ma quante cose vengo a sapere su questo magnifico thread! Grazie ancora a tutti!
__________________
"Mi sun nen an cuntabale" (cit.)
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Old May 18th, 2015, 01:04 PM   #18750
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Originally Posted by Riobasco View Post
Pienamente d'accordo! (unico rischio, il racconto di Censin della famosa scena del film "La cena delle beffe" con Clara Calamai a seno nudo, che certamente vide al cinema )
__________________
"Mi sun nen an cuntabale" (cit.)
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Old May 18th, 2015, 01:23 PM   #18751
FaseREM
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Approfitto di questo momento di stanca per porvi una domanda che ogni tanto salta fuori in altri thread del forum dedicati alla Torino-Ceres, al Passante, a proposte di progetti di metropolitane, ecc...

In buona sostanza c'è una scuola di pensiero (che ha la sua roccaforte su Wikipedia ) che vuole che la stazione terminale della vecchia ferrovia Ciriè Lanzo si chiamasse Porta Milano.

A voi risulta storicamente assestato quel termine o è un disguido nato da cattive interpretazioni di acronimi (ad esempio PM = Ponte Mosca) o da semplici voli di fantasia di qualcuno propagati poi come fonti attendibili da persone poco accorte?

A me la questione sembra un po' controversa, non ho mai visto immagini, mappe o cartoline che facessero riferimento in alcun modo al toponimo Porta Milano. Wikipedia in particolare afferma che:

Quote:
La dicitura Porta Milano, tuttavia, è attestata non solo nei documenti ufficiali (fra gli altri, anche un disegno dello stesso ing. Capuccio, il progettista della stazione)[6] ma trova conferma anche in un vecchio nome di Porta Palazzo, la storica borgata che sorge in prossimità dell'impianto ferroviario e che nell'Ottocento era conosciuta con il nome di Porta Milano
Il maxivolume del 1984 del Dipartimento Casa-Città del Politecnico, analizzando per filo e per segno ogni traccia di edificio storico edificato in città, dice che:

Quote:
Su progetto, a firma dell'arch. G. Bollati, realizzazione nel 1868, di edificio per stazione (a). Su progetto, a firma dell'ing. Gaj, realizzazione nel 1902 di un corpo laterale ad uso salone caffè (b).
Sembra controverso anche il nome del progettista, cosa che inficerebbe la fonte di Wikipedia.

Sempre su Wikipedia si afferma che per un certo periodo corso Ponte Mosca si chiamò via Milano, cosa che giustificherebbe il toponimo di Porta Milano. A me sembra una fesseria: il ponte peraltro è ben precedente all'adesione della Lombardia al Regno di Sardegna durante le guerre d'indipendenza.

Insomma... a voi la parola!
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Old May 18th, 2015, 04:28 PM   #18752
Censin
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Quote:
Originally Posted by Censin View Post
Le foto del Valentino si riferiscono allo chalet del laghetto-patinoire, scomparso a inizio anni 30 con la costruzione del Galoppatoio, a sua volta nel 1959 sostituito dal V Padiglione sotterraneo di To Esposizioni attualmente adibito a parcheggio. L'ultima....non saprei!
Un punto di ritrovo per militari è esistito anche alla stazione di Porta Nuova negli anni 50 e 60.
Le foto dello chalet del Valentino molto probabilmente si riferiscono al periodo della Grande Guerra, come attesterebbero anche le divise. Evidentemente anche questa struttura, normalmente a servizio del laghetto e patinoire, venne allora messa a disposizione e destinata a uso militare; la riprova è nell'articolo di giornale postato, da cui si rileva come il laghetto fosse stato svuotato nella stagione estiva: anche il servizio di affitto delle barche era stato sospeso!
Come si era già accennato, fu solo a metà anni 20 che il livello dell'acqua nel laghetto iniziò a diminuire, fino a non consentire più il galleggiamento delle barche, a causa del prelievo d'acqua dalla stessa falda acquifera che lo alimentava da parte del Politecnico, che la utilizzava per i suoi esperimenti; e fu allora che si arrivò al colmamento del bel laghetto, nel 1927, realizzandovi al suo posto dapprima un padiglione dell'Esposizione del 1928 e successivamente il galoppatoio.
Per quanto riguarda l'ultima foto, in luogo ignoto, siamo invece nel Ventennio, come testimonia il fascio littorio a fianco della porta; forse nel periodo dell'ultima guerra.
Il punto di ritrovo che ho conosciuto a Porta Nuova era all'interno della stazione, di fianco alla testata del binario 1; scomparve nel corso degli anni 60.

Last edited by Censin; Yesterday at 05:00 PM.
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Old May 18th, 2015, 04:48 PM   #18753
Censin
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Originally Posted by giuseppe tubi View Post
Infatti è notorio come i due Canaletto, zio e nipote, usassero tale marchingegno

La camera oscura risultava ancora usata nel XVIII secolo, da pittori come Bellotto e Canaletto (la cui camera oscura originale si trova al Museo Correr di Venezia), i quali grazie a questo strumento acquisirono quella precisione "fotografica" nel fissare i paesaggi che ancora li rende celebri.

La fotosensibilità di certi sali d'argento pare fosse già nota in tempi ancora precedenti. Qualcuno sostiene persino che la Sindone possa essere opera del solito Leonardo o di alchimisti rinascimentali. Su Sky vidi un documentario in merito in cui col metodo della camera oscura veniva fissata una immagine molto simile alla Sindone su un telo trattato con sali d'argento in maniera abbastanza rudimentale.

....L’alchimista Jabir ibn Hayyan (non è chiaro se di origini persiane o arabe, latinizzato in Geber, vissuto a cavallo fra l’VIII e il IX secolo) notò che il nitrato d’argento anneriva se esposto alla radiazione solare....
Da rilevare come camere oscure "a grandezza d'uomo" vengano ancora costruite, specie ad uso didattico, per spiegarne a scolari e studenti il funzionamento; in particolare, ricordo che un numero di "Fotografare" degli anni 80 citava una camera oscura montata su ruote, spostabile nelle diverse classi, in uso in un plesso scolastico primario (elementari e medie inferiori) di Cantù, nel Comasco (corredata, se ben ricordo, di lastre fotografiche).
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Old May 18th, 2015, 04:55 PM   #18754
Censin
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Originally Posted by FaseREM View Post
Approfitto di questo momento di stanca per porvi una domanda che ogni tanto salta fuori in altri thread del forum dedicati alla Torino-Ceres, al Passante, a proposte di progetti di metropolitane, ecc...

In buona sostanza c'è una scuola di pensiero (che ha la sua roccaforte su Wikipedia ) che vuole che la stazione terminale della vecchia ferrovia Ciriè Lanzo si chiamasse Porta Milano.

A voi risulta storicamente assestato quel termine o è un disguido nato da cattive interpretazioni di acronimi (ad esempio PM = Ponte Mosca) o da semplici voli di fantasia di qualcuno propagati poi come fonti attendibili da persone poco accorte?

A me la questione sembra un po' controversa, non ho mai visto immagini, mappe o cartoline che facessero riferimento in alcun modo al toponimo Porta Milano. Wikipedia in particolare afferma che:



Il maxivolume del 1984 del Dipartimento Casa-Città del Politecnico, analizzando per filo e per segno ogni traccia di edificio storico edificato in città, dice che:



Sembra controverso anche il nome del progettista, cosa che inficerebbe la fonte di Wikipedia.

Sempre su Wikipedia si afferma che per un certo periodo corso Ponte Mosca si chiamò via Milano, cosa che giustificherebbe il toponimo di Porta Milano. A me sembra una fesseria: il ponte peraltro è ben precedente all'adesione della Lombardia al Regno di Sardegna durante le guerre d'indipendenza.

Insomma... a voi la parola!
Se ben ricordo, la strada antica che usciva da Torino in direzione della Lombardia era denominata Strada Reale d'Italia; anche l'attuale via Milano era denominata Contrada d'Italia, e Porta d'Italia la porta corrispondente; dopo la costruzione del Ponte Mosca, la strada che lo attraversava fu appunto corso di Ponte Mosca, intitolata a Giulio Cesare solo negli anni 30 in ossequio all'orgia di "romanità" del periodo.
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Old Yesterday, 04:32 PM   #18755
Censin
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Ancora a proposito del ponte antico sul Po e del dipinto del Bellotto: alla mostra "Il Re e l'Architetto" tenutasi nel gennaio - marzo 2013, era esposto uno "sviluppo" del ponte a partire dalla parte del dipinto, mostrante anche la parte a destra del "castelletto", sino alla sponda opposta e alla Porta di Po; eccolo


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Old Yesterday, 04:35 PM   #18756
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Sempre del ponte antico, alla mostra erano esposte due disegni del ponte del 1583, che quindi lo mostrano ancora integro, con tutte le arcate





i disegni erano stati eseguiti in occasione della costruzione delle "briglie" che vi si vedono, per tentare di rimediare ai problemi di staticità che il ponte già presentava.
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Old Yesterday, 04:52 PM   #18757
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Poi, non so bene, ma a parer mio piuttosto che l'iniziativa di "recupero" olimpionica (non proprio utilissima) sarebbe stato meglio adibire (o provare ad) la zona ad un super mercato +o- generale con parcheggi e servizi per privati..... la zona ne avrebbe sicuramente guadagnato ,o perso meno $$ e lavoro, e la struttura avrebbe potuto essere utilizzata +o- per quello per cui era nata e nella testa dei Torinesi.....ma io sono strano ...saippa'.

bb
Mah, i "grandi eventi" sono sempre così: si programmano le opere per quell'unica occasione, senza chiedersi quale ne sarà il destino "dopo"; ricordo ancora lo slogan di un partito politico alla vigilia delle Olimpiadi, nel 2005: "Tutti pensano al 2006; e al 2007?"
Il risultato è di avere una struttura praticamente abbandonata e inutilizzata, dopo avere per qualche anno ospitato qualche mostra felina o simili; l'unica cosa da fare ora sarebbe forse una seconda ristrutturazione, per realizzare, sull'esempio di molte città straniere, una vera zona commerciale e di svago, anche con aree verdi e di sosta. Così com'è ora, è destinata a un degrado sempre crescente....
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Se ben ricordo, la strada antica che usciva da Torino in direzione della Lombardia era denominata Strada Reale d'Italia; anche l'attuale via Milano era denominata Contrada d'Italia, e Porta d'Italia la porta corrispondente; dopo la costruzione del Ponte Mosca, la strada che lo attraversava fu appunto corso di Ponte Mosca, intitolata a Giulio Cesare solo negli anni 30 in ossequio all'orgia di "romanità" del periodo.
Solo per precisare: l'intitolazione di corso Giulio Cesare avvenne nel 1937(fonte prof. Adduci, studioso del periodo) , quindi post-imperiale(guerra d'Etiopia).

E pur essendo una intitolazione in tempo di dittatura non fu eliminata nel primo dopoguerra(come avvenne per altre strade "sabaude" ma anche per alcuni personaggi scomodi come il Vate e Felice Cavallotti).

PS: scusate ma non ricordo se l'avessi già scritto in precedenza .
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"Come with me I need you, I fear the dark and I live all alone. I'll give you wine and food too, and something special after if you like"

"Seems Helen of Troy has found a new face again"

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FaseREM
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Secondo una teoria sicuramente in voga nella prima metà del Novecento, Giulio Cesare era stato il promotore della prima fondazione di quella che sarà poi chiamata Iulia Augusta Taurinorum. Secondo quella teoria Giulio Cesare fondò sulla strada delle Gallie, nei pressi dell'antica Taurasia, l'accampamento che si sviluppò poi in epoca augustea in una vera e propria deduzione coloniaria.

Credo che l'intitolazione di uno dei principali corsi cittadini fosse legata principalmente a questa considerazione... anche se ovviamente contò parecchio l'esaltazione della romanitas.
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Old Yesterday, 07:01 PM   #18760
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Originally Posted by Fabry Turin View Post
Solo per precisare: l'intitolazione di corso Giulio Cesare avvenne nel 1937(fonte prof. Adduci, studioso del periodo) , quindi post-imperiale(guerra d'Etiopia).

E pur essendo una intitolazione in tempo di dittatura non fu eliminata nel primo dopoguerra(come avvenne per altre strade "sabaude" ma anche per alcuni personaggi scomodi come il Vate e Felice Cavallotti).

PS: scusate ma non ricordo se l'avessi già scritto in precedenza .
Un "pezzo" scomparso di Corso Giulio Cesare: il Cinema Teatro Adua

http://www.museotorino.it/view/s/b1f...f5b4aaf30ee2d2

Cinema-Adua-Torino , su Flickr
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