giuseppe tubi

Sembrerebbe il Primo Ampliamento

Toro1958

Lungo Po - 1903

Fabry Turin

Siamo lungo il Po ma non in un Lungo Po: siamo ancora nel parco del Valentino (attuale viale Cagni ) e si vede l'inizio del cantiere per il ponte Umberto I° inaugurato quattro anni dopo senza le statue(durante l'Expo del 1911, rimanendo in tema, con le statue).

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"Come with me I need you, I fear the dark and I live all alone. I'll give you wine and food too, and something special after if you like"

"Seems Helen of Troy has found a new face again"

Toro1958

... appena "sfornate"

Piazza Castello



Corso Vittorio Emanuele II - Ponte Umberto I

Censin

La foto già postata si riferisce alla sfilata lungo via Po; le seguenti si riferiscono invece al carosello in piazza Vittorio:
Corsa delle bighe romane



Giostra medioevale



Giostra del Saracino



Rievocazione dell'assedio del 1706, con l'assalto alla Cittadella



assalto alla trincea con bombe a mano della Grande Guerra



ricordava mio padre che, negli anni subito dopo la prima guerra mondiale, le Forze Armate erano al "settimo cielo" e ringalluzzite per la Grande Vittoria (la precedente "figuraccia" di Caporetto era già passata nel dimenticatoio); probabilmente, questo carosello si inseriva in tale filone; come si è detto, assistette alle esibizioni anche il sovrano, giunto per l'occasione.
Vent'anni dopo, sarebbe arrivata la "grande vergogna" dell'8 settembre, col collasso e disfacimento delle FF.AA.; un trauma che in un certo senso ancora oggi perdura, chè il prestigio è difficile da guadagnare ma facilissimo da perdere! Oggi penso che un carosello militare del genere, per lo meno in pieno centro di Torino, sarebbe improponibile; a malapena, viene "sopportata" la parata del 2 giugno ai Fori Imperiali, in occasione della Festa della Repubblica....

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Censin

E oggi invece è il 5 maggio: per tutti quanti ancora in qualche modo legati ai ricordi scolastici, anniversario della morte di Napoleone!
Anche se allora la notizia della scomparsa del grande Corso sarà arrivata in Europa, e da noi, almeno tre mesi dopo: in epoca ante radio e tv e internet, tale era il tempo occorrente perchè un messaggero portasse la notizia dalla lontana isola atlantica di Sant'Elena (al largo delle coste del Sudafrica); quindi anche l'ode manzoniana che tutti ricordiamo va postdatata almeno di altrettanto.
Il ricordo è anche legato in qualche modo a Torino, per un fatto già ricordato ma che voglio richiamare: quando per il 5 maggio 1921 ricorreva il centenario della morte, vi fu chi propose di dedicare al Bonaparte la parte retrostante del piazzale della Barriera di Nizza (quello davanti all'attuale Microtecnica, alla confluenza di via Saluzzo in via Madama); subito però si levarono voci contrarie, ricordando quanto pesante e dolorosa era stata l'occupazione napoleonica in Piemonte e a Torino (anche se ci ha lasciato il primo ponte decente sul Po, tuttora esistente e trafficato anche dai veicoli e dai tram). La piazza venne infine dedicata al semisconosciuto commediografo Arturo Graf, e lo è tuttora.

turtu63

per quelli che non sanno postare delle foto,in modo che non vadano perse,possono metterle qui;Torino sparita su facebook
https://www.facebook.com/groups/428987123946070/
negozio di accessori Peugeot in via Lagrange

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giuseppe tubi

Sarà stata pesante e dolorosa l'occupazione francese ma Torino vide in quel periodo un enorme sviluppo in tutti i campi, dall'industria al commercio allo svecchiamento della burocrazia. Ci furono innovazioni importanti come lo stato civile, che venne poi abolito al ritorno dei Savoia.
Vittorio Emanuele I ritornò dalla Sardegna vestito come un secolo prima, con la parrucca e molto risentimento, per cui cercò di distruggere la maggior parte del progresso di una Torino che non era più quella che aveva lasciata, antiquata e bigotta e soprattutto in mano alla nobiltà.
Per fortuna non ci riuscì completamente.

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turtu63

una cinquantina di metri più avanti

motori49

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Fabry Turin

Vie dedicate al Corso ce ne sono in altri Comuni(Firenze, per es.) ma nella nostra città sarebbe durata poco.
Invece al generale Andrea Massena , nizzardo, che tradì il suo Paese per seguire Napoleone, la dedica resiste dopo oltre 160 anni.

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"Seems Helen of Troy has found a new face again"

motori49

sempre ricordando Mirafiori


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giuseppe tubi

Nel 1821, a Napoleone ancora vivo, una ventata rivoluzionaria percorreva l'Europa, con la richiesta di Costituzioni maggiormente democratiche che vennero concesse e poi ritirate, come quella di Carlo Alberto revocata poco dopo da Carlo Felice.
Il grande Corso non era passato invano, ma l'ancien régime ancora resisteva.

Breus

Mah... l'ancien regime del suo paese era uno dei più triti e codini d'Europa. E poi essendo il suo paese entrato a far parte dell'Impero tradì davvero? Inoltre il periodo napolenico per Torino fu tutt'altro che negativo da parecchi punti di vista. Tra Napoleone e Carlo Emanuele IV io non avrei avuto dubbi!

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Fabry Turin

Era "solo" nato a Nizza ma si sentì subito francese (http://it.wikipedia.org/wiki/Andrea_Massena)

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Toro1958

Panorama dal Monte dei Cappuccini

Trovo "splendide" le aiuole a destra prima del ponte, senza alberi alti che permettono una bella visuale aperta su Piazza Vittorio



Ponte Umberto I



Via Pietro Micca

Prime auto e ... ultime pulizie per il passaggio ancora dei cavalli ...

giuseppe tubi

Il Codice Napoleonico ancor oggi si può considerare la base su cui sono stati fondati gli ordinamenti degli Stati moderni. Quelli del Regno di Sardegna... meglio lasciar perdere
Nel 1801 io non avrei esitato nel scegliere da quale parte stare.

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andymont

La F.lli Picena (Giuseppe e Cesare) fu il primo "concessionario" Peugeot per l' Italia di motociclette, biciclette ed utensili fin dal 1902.
Dal 1912 divenne anche importatore delle autovetture Peugeot, trasferendosi successivamente in corso Inghilterra 15/17 (allora Principe Oddone) .

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Pupi11

Concordo totalmente!

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"Mi sun nen an cuntabale" (cit.)

giuseppe tubi

Purtroppo la vendetta del re colpì in vari modi molti di quelli che si erano messi in evidenza come "giacobini" sia per essere stati funzionari pubblici sia per essersi messi in evidenza politicamente o semplicemente per aver espresso pubblicamente le loro opinioni.
La "resistenza" armata contro i francesi e i "giacobini" piemontesi fu spesso fatta da disertori e banditi o da milizie equivoche sostenute dal clero e dalla nobiltà come la "Massa Cristiana" di Branda Lucioni.

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