Modestino Balabam

Vista aerea di corso Traiano: in basso a destra l'area Comau, oggi parzialmente occupata dall'Esselunga.

Censin

Al riguardo, ecco una foto, del 1929, dell'appena inaugurato tratto tranviario da piazza Hermada a piazza Toselli, mentre passa un convoglio della linea 3 composto da motrice + rimorchio



come detto, questo tratto fino al 1966 venne percorso dal 3; successivamente venne "ereditato" dalla linea 2 ex 22 (che in precedenza aveva capolinea a triangolo sul binario tronco in corso Quintino Sella di fianco al muro del "Figlie dei Militari") fino al 1982, poi dalla nuova linea 3 di ML; smantellato, come già ricordato, a fine anni 80, con capolinea spostato come ora su piazza Hermada, quando ci si rese conto che i "trammoni" non avrebbero mai potuto curvare in sicurezza da corso Gabetti a corso Quintino Sella e viceversa.

Censin

finalmente, una foto che mostra il ponte e la chiesa dalla parte a valle!
sulla sinistra, si vede una stradina in discesa, probabilmente quella che portava al casotto del Canale Michelotti.
Subito dietro, si vedono case; confermato quindi che allora ancora non esisteva il primo tratto di corso Casale (che, come già detto, iniziava con l'attuale via Monferrato), aperto solo alla fine del secolo XIX.

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Censin

Ho già accennato, in passato, a quando, negli anni 30, lungo i corsi si operò la "divaricazione" dei binari tranviari, fino ad allora affiancati su uno dei bordi, sui due lati; nella foto sotto, del 1930, vediamo tale divaricazione in corso: già esistente su corso Vittorio, ma non ancora sul largo del monumento, dove i binari sono ancora affiancati nella curva attorno alla statua



proseguendo i lavori, i binari verranno divaricati pure sul largo, in circolo come ancora sono ora.
Notare anche il segnale stradale dell'epoca, che segnala agli utenti della strada l'attraversamento dei binari tranviari.

Censin

Nella foto seguente, vediamo corso Massimo d'Azeglio nel tratto corso Vittorio - corso Raffaello all'inizio del secolo scorso



vediamo in transito una vettura tranviaria aperta tipo "giardiniera", il che fa datare la foto al periodo estivo.
La palificata tranviaria liberty è quella tuttora esistente, nel tratto percorso dal 9 e dal 16; unica rimasta, delle moltissime di quell'epoca.
Sulla destra, vi sono ancora le palazzine che fiancheggiavano allora il corso; ora quasi completamente scomparse, salvo una, già postata, tra via Pio V e via Galliari, e anche quelle tra via Giacosa e via Campana e tra via Campana e via Morgari.

Fabry Turin

Dalla pagina Facebook , Torino Piemonte Antiche Immagini:

Torino, Corso Casale 205, dimora di Emilio Salgari; l'attore indiano Kabir Bedi, visita la casa di Salgari nell'autunno del 1976; fuori una sterminata folla ad acclamarlo.

Lo sceneggiato fu trasmesso proprio quell'anno . Mi è rimasto impresso forse perchè fu il primo che ricordo a colori.

La targa non è sparita: https://www.google.it/maps/@45.07012...Kw!2e0!6m1!1e1.

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"Come with me I need you, I fear the dark and I live all alone. I'll give you wine and food too, and something special after if you like"

"Seems Helen of Troy has found a new face again"

Toro1958

Emilio Salgari (Verona, 21 agosto 1862 – Torino, 25 aprile 1911)



casa della famiglia Salgari a Madonna del Pilone

ultima abitazione in Corso Casale 205

burrone in Val San Martino, Colle del Lauro, dove fu ritrovato il corpo senza vita di Emilio Salgari

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Modestino Balabam

Agli albori dell'automobile (corso Regina Margherita).

turtu63

Torino sparita ,corso Tassoni
anni Cinquanta , Corso Tassoni ripreso nel tratto di fronte all'Ospedale Maria Vittoria. Il controviale a destra non è ancora definito per via delle vecchie case a due piani e abbaini che formano un corpo avanzato sulla strada. Lo stesso sarà abbattuto alla fine degli anni Cinquanta.

oggi

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Modestino Balabam

Immagini delle piazze auliche utilizzate come parcheggi ne abbiamo viste, ma qui andiamo oltre.



Cortile interno palazzo Carignano 1967.

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Censin

Beh, sei stato tra i "privilegiati" che l'avevano visto a colori! Visto che la diffusione dei televisori a colori fu molto lenta, ostacolata in tutti i modi anche dai governanti di allora, che vedevano di mal occhio la sua introduzione, ad iniziare dalla "Cassandra" Ugo La Malfa!
Tra l'altro, il canone per la tv color era stato posto quasi il 30 per cento in più di quello b/n, il che poneva tutti quanti non erano nababbi davanti a un'alternativa: o continuare col b/n (e molti che allora si trovavano a dover cambiare apparecchio ne acquistarono un b/n nuovo), o "evadere" il super canone e far finta di nulla, comprando il tv color (a rigore i negozianti avrebbero dovuto prendere nota delle generalità dei compratori e segnalarli alla Rai, ma nessuno di loro di fatto lo faceva).
Il super canone a colori venne abolito solo nel 1991, quando ormai i tv b/n in tutto il mondo stavano per esser relegati tra le "anticaglie"!

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Censin

Torino, città dell'auto, ha rischiato davvero di essere soffocata dalla sua "creatura"!
Non è solo un modo di dire: ogni volta che, da Palazzo Civico, negli anni 70 e 80 si proponeva qualche limitazione o restrizione al traffico privato, per porre un rimedio alla giungla di ferraglia che attanagliava il centro, saltava su qualche funzionario di corso Marconi, inviperito, dicendo pressappoco: "Siamo riusciti a mettere quattro ruote sotto il posteriore a tutti i torinesi, e adesso glie le volete togliere?".
Secondo un volume in mio possesso*, a fare affossare il progetto di metropolitana già in procinto di essere attuato da parte della giunta Novelli nel 1975 era stato proprio corso Marconi, ricordando che la Fiat a causa della crisi petrolifera si trovava in forti difficoltà per il notevole calo di vendite, e almeno la "sua" città doveva far qualcosa per venirle incontro, per esempio continuando a incentivare le 4ruote al posto dei mezzi pubblici!
Qualcuno scherzosamente proponeva allora, come metropolitana di Torino, stazioni attrezzate con rampe di discesa per le auto e treni porta-auto, in modo che i torinesi non dovessero scendere dall'amato mezzo!

* Stefano Musso "Il trasporto pubblico a Torino nel secolo dell'industria: ATM, SATTI, GTT" - Ed. Rosenberg & Sellier

Censin

Viene in mente la stessa tragica fine, in tempi più recenti, di due altri scrittori torinesi di adozione: Primo Levi e Franco Lucentini, suicidatisi rispettivamente nel 1987 e nel 2002 entrambi gettandosi nella tromba delle scale.

Censin

Visto che, a proposito del nuvo tram 6, si era parlato della zona dell'ex ponte Trombetta, ripropongo una foto già postata con la "ranocchia" (quindi probabilmente non più visibile), che mostra com'era la zona prima della copertura del rio e la formazione di piazza Hermada e corso Gabetti



si vedono chiaramente in primo piano il ponte e il rio sottostante.
E ripropongo anche quest'altra, probabilmente essa pure non più visibile, col ponte in primo piano



Simpatico l'aspetto ancora "rustico" della zona, ora pressochè totalmente cancellato.

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Modestino Balabam

Per quanto riguarda Primo Levi non fu mai accertata la volontarietà del gesto o se la morte fu un solamente un tragico incidente.
Aggiungo Cesare Pavese alla lista degli scrittori con il suo suicidio nel 1950 in una stanza dell'albergo Roma.

Modestino Balabam

In altre proporzioni successe lo stesso per la città di Los Angeles che fu privata per decenni di una rete metropolitana (iniziata solo negli anni '90) e in passato depredata del trasporto pubblico a vantaggio del mezzo a quattroruote.

Toro1958

ooodDio! sono tornati i "romani"?

warriorsgrosseto

Dico soltanto una cosa: domani è il 4 maggio

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Yeanth

se fossi ancora interessato: il cambiamento di nome di Corso Marsiglia risale, per i motivi già indicati da altri, l'8 novembre '40 e fu ufficializzato su La Stampa il 26.11.40.
Da Marsiglia passò a Mediterraneo per l'attuale C.so De Nicola e Tirreno al di la del passante ferroviario.

Yeanth

se fossi ancora interessato: il cambiamento di nome di Corso Marsiglia risale, per i motivi già indicati da altri, l'8 novembre '40 e fu ufficializzato su La Stampa il 26.11.40.
Da Marsiglia passò a Mediterraneo per l'attuale C.so De Nicola e Tirreno al di la del passante ferroviario.