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#13481 | ||
Registered User
Join Date: Mar 2010
Posts: 116
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http://archiviodistatotorino.benicul...php?uad=146209 Non ho pero' capito quale sia il tuo dubbio su quella zona, e' stata gradualmente costruita dopo il 1850 fino a inglobare tutto il viale: 1857 ![]() 1860 ![]() 1866 ![]()
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Last edited by Raido; April 3rd, 2014 at 01:30 PM. |
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#13482 |
mqc
Join Date: Mar 2013
Location: Torino
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Grazie per la mappa! No, nessun dubbio... era solo una questione di completezza (essendo una zona all'epoca molto periferica non trovavo nessuna mappa dettagliata dei primi dell'800. La 'lacuna' era emersa cercando la spiegazione per il fatto che alcune parti di edifici sono ancora attualmente allineate al viale, senza che ci fosse apparentemente nulla di costruito a ridosso dell'Allea... ma a questo punto non credo che se ne possa venire a capo.)
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“Open your eyes and then open your eyes again.” |
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#13483 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
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Su Barriera di Lanzo non ho ragguagli più precisi; indicativamente, ecco in questa immagine del 1934 uno dei due casotti della Barriera di Nizza (piazza Carducci) ancora esistente, fotografato in occasione di un funerale ![]() Se nel 1934 esisteva ancora questo, possiamo ipotizzare che anche quello di Barriera di Lanzo fosse ancora esistente in tale anno. Tutti i casotti vennero comunque abbattuti entro la fine degli anni 30, ad eccezione di quello di Barriera di Piacenza (tuttora esistente, adattato a Sezione del VV.UU.), e di uno dei due della Barriera di Milano (piazza Crispi), utilizzato, se ben ricordo, come bagni pubblici, abbattuto poi negli anni 50. |
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#13484 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Vediamo in questa foto del 1928 una ripresa aerea dello stabilimento RIV di via Nizza (attualmente, dagli anni 80, sede degli uffici prima della Cassa di Risparmio di Torino e poi di Unicredito)
![]() il basso fabbricato che si vede sulla destra su via Nizza venne poi abbattuto e inglobato nello stabilimento; così pure per il mulino Vottero, che si vede in alto sullo sfondo; ancora più in fondo, la rimessa circolare delle locomotive del DLF (deposito Locomotive Ferroviarie): "vittima" durante la guerra di un'incursione aerea, venne ricostruita nel dooguerra solo a metà, con un semicerchio. |
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#13485 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
Posts: 1,863
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Ancora riguardo all'architettura "fascista"; qualche edificio riuscì in effetti a sottrarsi all'aria di pesantezza e di "squadratura": è il caso del complesso scolastico costruito nel 1935 nell'isolato tra via Valperga Caluso, via Saluzzo, via Bidone e via Belfiore, ospitante sul lato verso via Saluzzo l'Istituto Magistrale "Regina Margherita" e su quello verso via Belfiore l'Avviamento Commerciale "Carlo Ignazio Giulio" (dal 1963, con l'istituzione della scuola media unificata, riconvertito in Istituto Professionale per il Commercio, con uguale intitolazione); con le sue ampie finestre vetrate, divise da colonne in parte arrotondate, si presenta certo più elegante del massiccio edificio di Moncalieri già postato nei giorni scorsi.
All'edificio non giovò, nel periodo bellico, la vicinanza alla ferrovia e allo scalo merci del Vallino: nel 1942 un bombardamento semidistrusse l'ala su via Saluzzo ospitante l'istituto Magistrale, che venne spostato "provvisoriamente" all'ultimo piano della Scuola elementare "Silvio Pellico" (una provvisorietà durata vent'anni!), mentre il "Giulio" rimase pressochè intatto. Nel dopoguerra, in sede di ricostruzione, si ipotizzò una ricostruzione in stile più moderno; alla fine però, in nome dell'unitarietà di stile, venne ricostruito a inizio anni '60 nelle stesso stile di prima, salvo l'arretramento su via Valperga Caluso (arretramento che ha riguardato tutti i nuovi edifici costruiti nel dopoguerra sulla via, come quello tra via Belfiore e via Madama e quello sull'ex TCT tra via Ormea e via Pietro Giuria), e la coloritura, anzichè nel greve "rosso pompeiano" originario(ancora visibile su via Belfiore), in una tinta chiara più consona alla nostra città. Così si presenta oggi l'edificio su via Belfiore ![]() e così invece dalla parte di via Valperga Caluso ![]() bè, come si può vedere, ora tutto l'edificio è stato ritinteggiato in tinta chiara; mentre parte del fronte su via Bidone è stato ricostruito in stile moderno. Last edited by Censin; April 3rd, 2014 at 06:40 PM. |
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#13486 | ||
Registered User
Join Date: Nov 2009
Location: San Salvario Town
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Il regime fascista ha senz'altro supportato questo filone dell'architettura aggiungendoci talvolta dei fronzoli o dei simboli monumentali legati alla pseudo-ideologia littoria (come torri, fasci, aquile o materiali "romaneggianti" come il travertino). Per quanto riguarda l'edificio del Regina Margherita, non dei più sensazionali ma neanche orripilante, è interessante evidenziare che da fine '800 fino all'anno di costruzione del complesso del Regina (1936 circa), l'isolato in via Saluzzo 55, all'angolo con via Valperga, ospitò il Regio Istituto Internazionale e Coloniale Italiano, nato nel 1867 per volere del Ministero degli Affari esteri. Era una scuola molto particolare e soprattuto aperta agli stranieri, in piena San Salvario: multietnica ante litteram! Nella Guida di Torino 1916 viene così descritta: "venne eretto allo scopo di educare, unitamente ai nostri giovani italiani, giovani di nazioni straniere e delle colonie italiane affinché l'istruzione e l'educazione impartita avvicini gente di diverse nazioni [ecc.]". C'era un bella descrizione dell'atmosfera attorno alla scuola raccontata da qualche parte ma non la trovo più: descriveva i figli dei Bey, i gran signori arabi, che arrivavano a scuola con strani copricapi e bizzarri vestiti fra la curiosità e lo sbigottimento dei turineis! ![]() mappa del 1877
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#13487 | |
Registered User
Join Date: Nov 2012
Location: Turinopoli
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Il concetto era già stato espresso in un'altra discussione tempo fa: il Razionalismo italiano convisse con il Fascismo, ma non ne fu parto. Basti pensare che, a modo loro, è arrivato anche in Cina. ![]() |
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#13488 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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#13489 |
Registered User
Join Date: Jul 2009
Location: (per ora) Spina 4
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Non si finisce mai di imparare...
Ho scoperto solo oggi che lo Stadium, durante la I guerra mondiale, venne adibito a presidio/deposito militare:
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#13490 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Riguardo ancora ai casotti del dazio ottocenteschi, la loro demolizione entro la fine degli anni 30 fu dovuta all'aumento del traffico, specie motorizzato, che iniziava a manifestarsi: tali costruzioni, nel bel mezzo di piazze ormai urbane divenute trafficatissime, erano di intralcio! Non a caso, l'unica di tali costruzioni giunta sino a noi è quella della Barriera di Piacenza, in posizione defilata tra corso Moncalieri e il lungofiume, che quindi non crea intralci alla circolazione (il tram 4, che fino al 1966 vi faceva capolinea, aveva l'anello d'inversione del capolinea tutt'attorno allo stesso). Resistette, come detto, solo uno dei due casotti di piazza Crispi fino a metà anni '50, poi anche per questo arrivò l'abbattimento. |
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#13491 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Nella foto sotto, vediamo la scuola elementare "Casati" di corso Racconigi 29, requisita e trasformata in caserma ![]() Last edited by Censin; April 5th, 2014 at 05:43 PM. |
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#13492 | |
Registered User
Join Date: Aug 2012
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#13493 | ||
Registered User
Join Date: Jul 2009
Location: (per ora) Spina 4
Posts: 1,662
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Battute a parte, è certo che nell' agosto del '36 il dazio non esisteva più ( dall' immagine direi anche da un po' ). ![]() P.S. @ censin; ho trovato un articolo sulla costruzione del sovrappasso sulla ferrovia To-Mi : http://www.archiviolastampa.it/compo...65/anews,true/ ( prima colonna a centro pagina ). La Stampa-Gazzetta Piemontese: 24 settembre 1901
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#13494 |
Registered User
Join Date: Aug 2013
Posts: 171
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Tornando all'argomento Architettura Razionalista, regime fascista etc., cercando su Google immagini ho trovato questa foto:
![]() Torino, 1932-1933, Stadio del Nuoto da: http://www.artefascista.it/torino__fascismo_archit.htm dove si trovano, un po' alla rinfusa, altre immagini di edifici, statue... Lasciando perdere ogni discussione politica (anche se non posso non pensare al grande BRACARDI: http://www.youtube.com/watch?v=RlHusyT9928 ![]() Last edited by Ratavuloira; April 5th, 2014 at 01:46 PM. |
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#13495 |
Registered User
Join Date: Apr 2011
Location: Torino Bôrg dël Fum
Posts: 467
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Quella è la Piscina Comunale di Corso Galileo Ferraris.
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#13496 |
Breùs, a la francaise
Join Date: Feb 2010
Location: 45°4'41"16 N - 07°40'33"96 E
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Mi sembra interessante questo disegno pubblicato su La Stampa nel 1935. Riguarda il prolungamento di via XX Settembre e l'apertura di c.so XI febbraio, il cui completamento è avvenuto poi in tempi molto lunghi. (Nulla di nuovo per Spina Tre).
Il progetto prevede l'allargamento del corso XI Febbraio - provvisoriamente denominato ancora via XX Settembre - l'abbattimento del caseggiato che si trovava nel bel mezzo della stessa e delimitato dalle vie S.Giobbe e Cuorgé, l'eliminazione delle stesse, la demolizione del gasometro e la copertura dello scaricatore del molino dei Molassi. La presenza della Caserma dei Giovani Fascisti connota l'era. ![]() |
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#13497 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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#13498 |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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Durante la prima guerra mondiale, uno dei problemi più pesanti per la città (come er il resto d'Italia) fu quello dei profughi dalle zone di guerra, con ovvia necessità di sistemazione; all'inizio (1915) quello dei profughi "italo-simpatizzanti" dal Trentino, che, con l'entrata in guerra, temevano ritorsioni da parte delle autorità imperiali; vediamo nella foto sotto, un gruppo di bambini di profughi trentini, ospitati nelle case popolari di via Verolengo
![]() ma il problema maggiore fu nel 1917, dopo la rotta di Caporetto, quando si rischiò, per usare espressioni odierne, la "catastrofe umanitaria"; a decine e centinaia di migliaia dalle terre occupate dal nemico si riversarono, andando sempre più verso Ovest (la "linea del Piave" si consolidò solo nei mesi successivi, con l'aiuto delle truppe alleate, francesi e americane; all'inizio, si riteneva a rischio invasione anche Milano!), giungendo nella nostra città; alcuni, al termine del conflitto, tornarono nei luoghi di origine, molti decisero di stabilirsi definitivamente qui, dove maggiori erano le opportunità di lavoro. Fu la prima "ondata migratoria" fronteggiata dalla città. |
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#13499 |
Registered User
Join Date: Aug 2013
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Ti ringrazio per la precisazione, il sito di cui sopra la indica come:
''Torino - Palazzo del nuoto (zona Stadio Mussolini)'' si, perchè il sito usa i nomi pre-1945 (Littoria per Latina, Mussolinia, che è in Sardegna ed oggi si chiama Arborea...) |
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#13500 | |
Registered User
Join Date: Dec 2012
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foto, torino |
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