Parellik

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geonardo

image hosted on flickr

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Fabry Turin

Via Lanzo...
Non è cambiato molto da allora : solo i binari che prima svoltavano in via Caltanissetta e che ora continuano fino a poco dopo l'incrocio.

https://maps.google.it/?ll=45.111422...12,359.06,,0,0

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"Come with me I need you, I fear the dark and I live all alone. I'll give you wine and food too, and something special after if you like"

"Seems Helen of Troy has found a new face again"

Parellik

presente Il famoso Bar dell'Angelo, ora ristorante cinese

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geonardo

il bar dove furono uccisi i brigatisti ??

VivaTo

Già, proprio quello. E il cui proprietario fu assassinato perché ritenuto, a torto, autore della delazione che aveva poi portato alla sparatoria.

Parellik

non erano Brigatisti erano PrimaLinea
(non zuppa ..pan bagnato)
comunque dal 1977 all'80 Torino era Piompo

sardopiem

geonardo

http://www.archiviolastampa.it/compo...0005_22963466/

turtu63

il quale non è presente nella foto perchè a sinistra della stessa

VivaTo

Questo articolo de La Stampa mi riporta indietro di un po' di anni.

Il 9 marzo 1979 ero a pranzo dai miei genitori. Eravamo tutti a tavola e aspettavamo una mia sorella che era ancora a scuola e per la verità era un po' in ritardo.
In sottofondo la radio ci faceva compagnia sintonizzata di una di quelle radio libere tanto in voga in quegli anni, ma in realtà nessuno di noi l'ascoltava veramente.
Ad un tratto vidi mio padre scattare in piedi facendoci segno di stare in silenzio.

Lo speaker della radio stava dando una notizia. Una di quelle notizie che quegli anni ci avevano abituati a sentire.

Lì per lì capii solo "sparatoria" e "polizia" ma mio padre aveva sentito anche altro: "Piazza Robilant". Continuammo ad ascoltare la radiocronaca con il sangue ghiacciato nelle vene. "Ci sono dei morti" "No, ci sono dei feriti" "No, ci sono dei morti" "Un uono" "Uno studente" e via così in una ridda di notizie che non erano assolutamente verificabili.
Mia sorella frequentava il Plana, proprio lì in Piazza Robilant.
Mia madre era anche lei in piedi, pietrificata, e mio padre cercava un sistema per trovare, e subito, sua figlia. Dopo poco squillò il telefono. Era mia sorella. Non sapeva bene quello che fosse successo ma ci avvisava che la polizia aveva isolato la zona e lei stava tornando a casa a piedi.
Per lei era finita bene, non possiamo dire lo stesso per Emanuele Iurilli, lo studente 19enne, ucciso in Via Millio per essersi trovato nel momento e nel posto sbagliato. Peccato che era sotto casa sua e stava tornando anche lui da scuola.
Gli anni di piombo sono stati un po' come gli anni di guerra.
Chi non li ha vissuti non può capire.

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Parellik

ahh Nooo???!!!
e questo cosa è :

turtu63

.Già vedo i progettisti dell'imponente struttura dire"qui ci mettiamo un bell'orto-frutteto,in modo che questo imponente edificio possa essere autosufficiente,altrimenti corriamo il rischio di non venir pagati;naturalmente i Poveri Vecchi ricoverati saranno ammessi solo se in grado di coltivare un orto"
tra l'altro l'edificio fu costruito tra il 1883 ed il 1887,quindi una sessantina d'anni prima della cartina con i danni dai bombardamenti,resta comunque possibile l'ipotesi avanzata da Censin(del resto tutto è possibile tranne l'impossibile),un pò meno possibile ritengo che per garantire l'autosufficienza della struttura come Ospizio ci fosse bisogno di un orto-frutteto n parte coltivato o accudito dai ricoverati in grado di farlo.
Immense le dimensioni: 25.000 metri quadrati di fabbricato, corrispondenti a circa 450.000 metri cubi.

turtu63

hai ragione Parellik,mi sono confuso

Parellik

ah Turtu non ce capiamo ...oggi
nella foto che ha pubblicato Geonardo il bar dell'angelo se vede....
vicino alla TOTAL c'è il Grassi
non mi fare spaventare ....è cosi ovvio!!! :-)

giuseppe tubi

Autosufficienza forse no, ma vista l'ampia disponibilità di terreno intorno non ci vedo nulla di strano che ci fossero appezzamenti coltivati da ricoverati. Non dimentichiamo che all'epoca a 60 anni si era vecchi per la società, ma magari ancora abbastanza energici per coltivare un orto invece di passare le giornate trascinandosi nei cameroni. Poi magari la fine giungeva dopo pochi anni per qualche malanno improvviso. E se non era il ricovero, altri andavano al manicomio, consenzienti o spediti da parenti poco caritatevoli. Bastava poco, testimonianze di un carattere difficile e si entrava per non uscire più.
Comunque se le piante da frutto delle foto possono avere qualche decina di anni nel 54-55, vuol dire che almeno dagli anni 20 la realtà era quella.

Censin

Molto probabilmente andava a benzina; per arrivare al diesel, si dovette attendere fin a metà anni 30; anche le prime automotrici ferroviarie, le "Littorine" di costruzione Fiat, andavano a benzina, passando poi al diesel verso la metà del decennio.

turtu63

Ironia della sorte andava a scuola proprio al settimo istituto per periti aeronautici,ora Grassi,proprio di fronte al bar dell'angelo azzurro

turtu63

Ha aiutato a ingannarmi il riferimento a via Caltanissetta e anche lo sfondo di via Lanzo mi pareva che dava verso corso Grosseto,ho sbagliato prospettiva

VivaTo

Questo non l'avevo notato. Complimenti per l'associazione.

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