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Old June 8th, 2013, 09:54 PM   #9941
Censin
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Originally Posted by Makyo View Post
Belle foto Censin!
.

A proposito del Valentino sarebbe interessante determinare i vari edifici (e monumenti) lasciati in eredità dalle Esposizioni al Parco.
Non mi pare sia rimasto molto: a parte il villino Caprifoglio, direi il Borgo Medioevale con la Rocca (1882) e la fontana dei Mesi (1898); di quella del 1911, mi pare proprio nulla: l'unico edificio rimasto, il palazzo delle Esposizioni


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venne in parte rifatto subito prima della guerra, e nel dopoguerra, dopo il bombardamento, ricostruito col grande salone a volta di Nervi.
Posso ancora ricordare l'"eredità" lasciata nel 1961 al Valentino da Flor61, la grande mostra floreale: il giardino roccioso e il roseto, realizzati dove prima vi erano solo zone prative.(Però la splendida serra del giardino roccioso, bella anche perchè sempre tiepida, verde e fiorita anche d'inverno, è stata smontata una ventina di anni fa con un motivo stupido:essere diventata rifugio di tossico e senza fissa dimora!)

Last edited by Censin; June 9th, 2013 at 09:14 PM.
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Old June 9th, 2013, 08:55 AM   #9942
filadelfia sparito
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Originally Posted by forever_juve View Post
Scusate se divago ed entro un attimo nel privato, ma vorrei avere, se è possibile, un aiuto da qualcuno: dagli anni '30 a fine anni '50 la mia famiglia possedeva un piccolo negozio di alimentari in via Salbertrand 64. Grazie anche all'aiuto di Riobasco, ho un po' ricostruito la storia di questo negozietto, che tante soddisfazioni ha dato alla mia famiglia (nella foto, ritratti all'interno del negozio sul finire degli anni '50, mio padre, una zia che fungeva da commessa, e i miei nonni). Per caso, qualcuno possiede o riesce a reperire foto di questa palazzina, risalenti all'epoca in cui era in funzione il negozio? Grazie anticipatamente.

il n. 64 a che punto è della via ?
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Old June 9th, 2013, 09:22 PM   #9943
Censin
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Originally Posted by Nocciola View Post
lo ricordo! ... il mitico stabilizzatore! ... Ad un certo punto tutti erano stati costretti ad acquistarlo per la TV
Per la verità, il più delle volte veniva fornito già all'origine, compreso nel prezzo; assieme allo stabilizzatore, veniva fornita compresa nel prezzo anche la "lampada tv": un vaso di ceramica con al fondo il portalampada e il filo di collegamento, proiettante la luce verso il soffitto in modo da non creare riflessi sul video, utile ad attenuare il fastidio alla vista provocato dalla luce bluastra dei "fosfori" del cinescopio in b/n.
Direi che potevano ben comprendere questi accessori nel prezzo: nei primi anni 60, il costo di un televisore, nemmeno di grande marca, equivaleva ad un mese di ottimo stipendio! (Un po' come i tappetini o le fodere dei sedili per l'auto, forniti al momento della vendita).
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Old June 9th, 2013, 10:02 PM   #9944
Zio JO
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Originally Posted by Fabry Turin View Post
Qui ci vorrebbe un esperto di automobili..., di sicuro,leggendo dal libro di Antonio63, la linea interurbana tranviaria per Moncalieri fu soppressa dal 1° giugno 1949.

Data l'auto, la foto è databile tra il '39 e 45...

Ciao. JO
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Old June 9th, 2013, 11:32 PM   #9945
turtu63
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TORINO CERIMONIA CONSEGNA BASTONE MARESCIALLO D´ITALIA al DUCA D´AOSTA anni ´30
Che fine ha fatto la loggia che si vede a lato della piazza sullo sfondo?
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Old June 10th, 2013, 12:02 AM   #9946
Icopix
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Originally Posted by turtu63 View Post
TORINO CERIMONIA CONSEGNA BASTONE MARESCIALLO D´ITALIA al DUCA D´AOSTA anni ´30
Che fine ha fatto la loggia che si vede a lato della piazza sullo sfondo?
4 Novembre 1926

La loggia credo che fosse "posticcia" ( un po' come le costruzioni delle varie esposizioni.... ).
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Old June 10th, 2013, 12:42 AM   #9947
Zio JO
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Originally Posted by Censin View Post
Avendo parlato delle officine del gas, occorre parlare dell'elemento più visibile, i gasometri: i grandi serbatoi circolari dove veniva stoccato il gas prodotto, per essere poi distribuito all'utenza.
Per motivi legati alla pressione, alla portata, ecc., oltre ai gasometri esistenti accanto all'officina di produzione, ve ne erano altri sempre in periferia, collegati alle officine con tubazioni "primarie", che avevano il compito di alimentare le utenze della zona; ad esempio, ve ne erano due in zona Lingotto, subito a Sud di via Passo Buole, visibilissimi passando in treno per e da Moncalieri; anzi, fino al 1957, passando coi treni accelerati, era possibile rimirarli con calma, poichè la vecchia fermata di Lingotto, situata 200 metri più a Sud della stazione attuale, era situata proprio sotto, e durante le soste dei treni si vedevano i gasometri torreggiare sulla pensilina.
Vediamo nelle foto seguenti (coll. Gabinio) due gasometri



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nella foto seguente, vediamo invece l'interno delle officine del gas; i forni di distillazione, dove il carbone introdotto, riscaldato, rilasciava i gas incorporati che costituivano appunto il gas di città, con gli operai addetti



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I gasometri erano strutture ingombranti, anche pericolose per il pericolo di esplosioni ("scoppia il gasometro/si salvi pure chi può!" era il ritornello di una canzone degli anni 20), ma caratteristiche nel panorama cittadino delle periferie; colla metanizzazione diventarono del tutto inutili, e vennero smantellati, tutti salvo due, lasciati come testimonianza presso le ex officine di corso Regina; eccoli nelle foto



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Ne esistevano due anche in via san paolo angolo corso rosselli, dietro Gardino Legnami, nella zona do oggi nasce quell'enorme condominio ad angolo..

Ciao. JO
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Old June 10th, 2013, 06:39 PM   #9948
Censin
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Parlando di televisione, viene spontaneo parlare di una delle "glorie" torinesi, anche se ormai tramontata: la Scuola Radio Elettra, la prima scuola per corrispondenza di radio-tv-elettronica.
Nel dopoguerra, a fronte di un grande sviluppo della radio e degli inizi della neonata televisione, vi era una fortissima carenza sul territorio di personale tecnico preparato, in grado di venire incontro alla richiesta da parte del mercato; gli acquirenti degli apparecchi, scaduto il periodo di garanzia, si sentivano come abbandonati a sè stessi di fronte a problemi anche banali, come la sostituzione di una valvola fulminata o esaurita. Le non molte scuole ed istituti tecnici e professionali non garantivano quasi mai agli allievi tecnici una preparazione soddisfacente, a causa sia della rigidità dei programmi ministeriali, a fronte di una tecnologia in continua evoluzione (in pochi decenni, si passò dalle valvole ai semiconduttori (diodi e transistor) e poi ai circuiti integrati, e dai cablaggi pazientemente stesi a mano tra i vari componenti alle "schede" a circuiti stampati), sia alla cronica disponibilità di mezzi e risorse materiali e finanziarie, che limitavano la pratica, quella sola che poteva permettere di padroneggiare la materia, privilegiando la teoria con molte formule matematiche imparate a memoria, senza un gran costrutto effettivo.
La necessità di provvedere da soli, senza grandi conoscenze, alla riparazione di una radio, fece scaturire una geniale intuizione a due soci: Tomasz Carver Paszkowski, di origine polacca, e Vittorio Veglia, di cui vediamo sotto una foto



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l'intuizione fu di istituire corsi per corrispondenza di radio, televisione ed elettronica, basati sulla formula "poca ed essenziale teoria, molta pratica"; una volta ingaggiati insegnanti bravi e motivati, dispense ciclostilate per la teoria, accompagnate da molto materiale per apprendere praticamente sul campo la materia; una volta iscritti, l'occorrente per le varie lezioni poteva essere ritirato nella "storica" sede di via Stellone (una traversa di via Nizza e via Genova, in piena Barriera di Nizza), oppure veniva spedito per posta con cadenza regolare; qui sotto vediamo la locandina pubblicitaria che appariva su quotidiani e riviste, accompagnata da una cartolina postale prepagata per richiedere un opuscolo illustrativo.



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L'iniziativa ebbe un successo immediato, con migliaia di iscritti in tutta Italia; pure Umberto Bossi vanta di essere stato uno degli allievi! La maggioranza degli allievi erano giovani tra i 15 e i 25-30 anni (ma non mancavano anche i dodicenni!), desiderosi di imparare un mestiere che si rivelava redditizio, vista la diffusione in crescita, specie dei televisori; a volte, anche iscritti o ex iscritti a istituti tecnici e professionali, volonterosi di apprendere a pieno quella pratica che la scuola non era in grado di garantire.
Il massimo del successo venne raggiunto negli anni 60, dando origine a diverse imitazioni (Visiola, ENAIP, ecc.); purtroppo dagli anni 70 iniziò un lento declino, dovuto da una parte al miglioramento dell'istruzione tecnica scolastica, dall'altra al non aver saputo sfruttare l'ultima frontiera dell'elettronica: la tecnologia informatica e digitale, coi computer (un corso di programmazione per corrispondenza si risolse in un fiasco completo); nel 1994 arrivò il tracollo, col fallimento e il rilevamento del marchio da parte del Cepu. Fine della storia torinese!

Last edited by Censin; June 11th, 2013 at 09:01 PM.
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Old June 10th, 2013, 06:46 PM   #9949
Censin
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Si è parlato del "laghetto" del Valentino, dove ora sorge il parcheggio sotterraneo. Oltre a essere sfruttato d'estate per andare in barca, lo era anche, forse anche di più, in inverno come pista di pattinaggio, come vediamo da queste due foto del 1905



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[come si vede, erano famiglie intere o comitive a pattinare sul laghetto ghiacciato (si presume che allora gli inverni fossero particolarmente rigidi, abbastanza da permettere di pattinare senza rischi di rottura del ghiaccio o altro).

Last edited by Censin; June 10th, 2013 at 09:04 PM.
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Old June 10th, 2013, 06:49 PM   #9950
Modestino Balabam
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Originally Posted by Zio JO View Post
Ne esistevano due anche in via san paolo angolo corso rosselli, dietro Gardino Legnami, nella zona do oggi nasce quell'enorme condominio ad angolo..

Ciao. JO
Esattamente.



Qui alla fine degli anni '80, agli inizi della lenta e inesorabile sparizione dell'area ex-Lancia culminata nelle ultime demolizioni di via Monginevro.
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Old June 10th, 2013, 06:59 PM   #9951
Zio JO
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Originally Posted by Icopix View Post
Io so che lo sai che lo so, ma per chi non lo sapesse (),
è bene ricordare che questa in foto non è la ex via Mondovì, ma via Carmagnola;
più precisamente, qui:

http://goo.gl/maps/PKw4X
Si infatti, è via carmagnola (io abitavo in via cuneo..) E' da notare che la "sede" ferroviaria in via carmagnola era a sinistra (seguendo il senso di marcia che da corso vercelli andava verso corso giulio cesare. Su via Lodi che è il proseguimento di via Carmagnola in direzione corso Palermo la sede è sempre a sinistra (secondo il senso di marcia da corso palermo verso corso giulio. In pratica all'altezza dell'incrocio tra corso giulio cesare e le vie lodi e carmagnola la sede ferroviaria cambiava posizione che nell'ideale percorso del treno rappresentato in foto si spostava da sinistra verso destra. Fino ai primi anni '90 era ancora visibile la sede protetta da cordolino di granito in via lodi, mentre venne eliminata a fine anni '80 in via aosta, nella quale si trovava a sinistra (secondo il senso di marcia che portava verso il lugo dora...)

Ciao. JO
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Old June 10th, 2013, 07:04 PM   #9952
Zio JO
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Originally Posted by Censin View Post
Parlando di televisione, viene spontaneo parlare di una delle "glorie" torinesi, anche se ormai tramontata: la Scuola Radio Elettra, la prima scuola per corrispondenza di radio-tv-elettronica.
Nel dopoguerra, a fronte di un grande sviluppo della radio e degli inizi della neonata televisione, vi era una fortissima carenza sul territorio di personale tecnico preparato, in grado di venire incontro alla richiesta da parte del mercato; gli acquirenti degli apparecchi, scaduto il periodo di garanzia, si sentivano come abbandonati a sè stessi di fronte a problemi anche banali, come la sostituzione di una valvola fulminata o esaurita. Le non molte scuole ed istituti tecnici e professionali non garantivano quasi mai agli allievi tecnici una preparazione soddisfacente, a causa sia della rigidità dei programmi ministeriali, a fronte di una tecnologia in continua evoluzione (in pochi decenni, si passò dalle valvole ai semiconduttori (diodi e transistor) e poi ai circuiti integrati, e dai cablaggi pazientemente stesi a mano tra i vari componenti alle "schede" a circuiti stampati), sia alla cronica disponibilità di mezzi e risorse materiali e finanziarie, che limitavano la pratica, quella sola che poteva permettere di padroneggiare la materia, privilegiando la teoria con molte formule matematiche imparate a memoria, senza un gran costrutto effettivo.
La necessità di provvedere da soli, senza grandi conoscenze, alla riparazione di una radio, fece scaturire una geniale intuizione a due soci: Tomasz Carver Paszkowski, di origine polacca, e Vittorio Veglia, di cui vediamo sotto una foto



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l'intuizione fu di istituire corsi per corrispondenza di radio, televisione ed elettronica, basati sulla formula "poca ed essenziale teoria, molta pratica"; una volta ingaggiati insegnanti bravi e motivati, dispense ciclostilate per la teoria, accompagnate da molto materiale per apprendere praticamente sul campo la materia; una volta iscritti, l'occorrente per le varie lezioni poteva essere ritirato nella "storica" sede di via Stellone (una traversa di via Nizza e via Genova, in piena Barriera di Nizza), oppure veniva spedito per posta con cadenza regolare; qui sotto vediamo la locandina pubblicitaria che appariva su quotidiani e riviste, accompagnata da una cartolina postale prepagata per richiedere un opuscolo illustrativo.



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L'iniziativa ebbe un successo immediato, con migliaia di iscritti in tutta Italia; pure Umberto Bossi vanta di essere stato uno degli allievi! La maggioranza degli allievi erano giovani tra i 15 e i 25-30 anni (ma non mancavano anche i dodicenni!), desiderosi di imparare un mestiere che si rivelava redditizio, vista la diffusione in crescita, specie dei televisori; a volte, anche iscritti o ex iscritti a istituti tecnici e professionali, volonterosi di apprendere a pieno quella pratica che la scuola non era in grado di garantire.
Il massimo del successo venne raggiunto negli anni 60, dando origine a diverse imitazioni (Visiola, ENAIP, ecc.); purtroppo dagli anni 70 iniziò un lento declino, dovuto da una parte al miglioramento dell'istruzione tecnica scolastica, dall'altra al non aver saputo sfruttare l'ultima frontiera dell'elettronica: la tecnologia informatica e digitale, coi computer (un corso di programmazione per corrispondenza si risolse in un fiasco completo); nei primi anni 80 arrivò il tracollo, col fallimento e il rilevamento del marchio da parte del Cepu. Fine della storia torinese!

Verissimo! A casa nostra la Scuola Radio Elettra la fece mia mamma, e per diversi anni guardavamo la televisione in bianco e nero in cucina (il TVcolor era in salotto!). Ricordo molto bene anche la sede, perchè era nello stesso isolato in cui abitava mia zia (via nizza 209) e in occasione delle visite alla zia (col filobus 34) mia mamma faceva approvvigionamento di pezzi e ciclostili..

Ciao. JO
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Old June 10th, 2013, 08:50 PM   #9953
parella boy
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Originally Posted by Censin View Post
Stavolta più che di Torino scomparsa, possiamo parlare di Torino cambiata.
Questa scultura in ferro si trova in corso Massimo d'Azeglio 76, e regge una parte in aggetto del condominio ivi esistente



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quando era nata, nel 1958 (all'inaugurazione o scoprimento, alla presenza del suo autore, era presente il sottoscritto), era in effetti una fontana: l'acqua, dal soffitto, colava lungo la scultura, raccogliendosi nel pozzetto sottostante; successivamente, mi pare negli anni 70 o 80, l'acqua è stata eliminata, forse per problemi di corrosione, e il pozzetto ricoperto.
Vero!!!! Mi ricordo che nella prima metà degli anni '60, quando mi recavo a Torino Esposizioni con mio padre, impiegato Lancia, a ricevere il regalo del "Babbo Natale Lancia", la vedevo così come l'ha descritta Censin....me lo sono ricordato leggendo il tuo post: grazie Censin!!!! Che bellissimo ricordo......
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Old June 10th, 2013, 09:11 PM   #9954
Censin
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Originally Posted by turtu63 View Post
TORINO CERIMONIA CONSEGNA BASTONE MARESCIALLO D´ITALIA al DUCA D´AOSTA anni ´30
Che fine ha fatto la loggia che si vede a lato della piazza sullo sfondo?
Sembra essere una delle tante costruzioni posticce come usava nell'epoca fascista (come ad esempio le M giganti in onore di Mussolini);
del resto, fosse stata permanente, sarebbe andata distrutta nei bombardamenti del 1942 - 1943 che devastarono in particolare quell'angolo della piazza.



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Last edited by Censin; June 10th, 2013 at 09:20 PM.
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Old June 10th, 2013, 11:17 PM   #9955
Zio JO
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Originally Posted by Censin View Post
La ferrovia Torino - Milano fu elettrificata solo nel 1961! In precedenza era elettrificata col bifilare trifase solo fino alla stazione Dora, quindi non in quel punto. La foto quindi è di inizio o metà anni 60, non degli anni 50.
Posso azzardare l'ipotesi che questa foto sia stata scattata in via Lauro Rossi prima che fosse costruito il cavalcaferrovia che porta in via Breglio? A giudicare dai fabbricati a destra nella foto si potrebbe trattare dei Dox Dora e il fabbricato alto alle spalle il magazzino meccanizzato della Fiat di via Cigna? Potrebbe corrispondere anche il fatto che vi siano apparentemente almeno tre binari che rimasero anche dopo la costruzione del ponte stradale...

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Old June 10th, 2013, 11:21 PM   #9956
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Originally Posted by Censin View Post
La ferrovia Torino - Milano fu elettrificata solo nel 1961! In precedenza era elettrificata col bifilare trifase solo fino alla stazione Dora, quindi non in quel punto. La foto quindi è di inizio o metà anni 60, non degli anni 50.
Chiedo scusa.. L'immagine di cui parlo è questa! (sperando che si veda! post 9873 pag 494..)

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Old June 11th, 2013, 03:47 PM   #9957
Fabry Turin
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Nel supplemento odierno di Torino Cronaca si parla dei giorni indimenticabili per la nostra città.
Di interessante e, per me, non conosciuto, ci sono numerose foto dell'Expo del 1928 organizzata nel decennale della Vittoria del 1918 e per il quarto centenario dalla nascita del duca Emanuele Filiberto (quando si vuole festeggiare si mette dentro di tutto...). Leggo che si svolse al Valentino da maggio a novembre e che fu ricostruita una scena di vita delle colonie d'oltremare(Abissinia). Di Torino Sparita c'è una foto dell'ingresso (torre con bassorilievo di una caravella), una del padiglione dell'Alimentazione, una con l'arrivo del re e del principe ereditario, una del villaggio abissino.
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Old June 11th, 2013, 04:38 PM   #9958
Zio JO
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Sempre su Torino Cronaca c'è un articoletto in cui si parla del Filadelfia: Pare che i tecnici del comune abbiano finito i rilevamenti necessari a fornire il benestare per la ricostruzione dello stadio del Toro. I finanziamenti già ci sono, saranno divisi in tre tranche: due da un milione di euro e una da un milione e mezzo per un totale di tre e mezzo a carico di comune e altri enti. Una altro milione dovrebbe arrivare dalla società granata.
Dovrebbe partire a breve l'esplorativa del progetto finalizzata all'assegnamento delle gare d'appalto per i lavori di (ri?)costruzione.

Ciao. JO
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Old June 11th, 2013, 04:56 PM   #9959
tainki21
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Originally Posted by Zio JO View Post
due da un milione di euro e una da un milione e mezzo per un totale di tre e mezzo a carico di comune e altri enti. Una altro milione dovrebbe arrivare dalla società granata.

Ciao. JO
Quest'anno rifaccio l'abbonamento GTT sono 380 euro. Con la nuova prassi Filadelfia 300 li mette il comune e 80 li metto io... E pensare che non hanno trovato i soldi per gli asili e li hanno dati in gestione ai privati. :-(
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Old June 11th, 2013, 04:59 PM   #9960
ace of spades
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Originally Posted by tainki21 View Post
Quest'anno rifaccio l'abbonamento GTT sono 380 euro. Con la nuova prassi Filadelfia 300 li mette il comune e 80 li metto io... E pensare che non hanno trovato i soldi per gli asili e li hanno dati in gestione ai privati. :-(
direi che le due cose non c'entrano un piffero una con l'altra... per l'ennesima volta i soldi del comune sono soldi che potevano solo essere destinati lì... non un euro della ricostruzione del filadelfia arriva da capitolidi spesa destinati al sociale, alle scuole o altre cose.
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